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Quali sono i pro e i contro delle ultime dieci "gestioni" di Sanremo?
allego
Utente DIAMANTE

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1
24 aprile, 2020 - 10:03
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Le ultime dieci gestioni del Festival di Sanremo sono state in alcuni casi monoedizione ed in altri pluriedizione.

Vi chiedo di indicare quali siano stati a vostro avviso i pro e i contro di ognuna di queste """ere""", tenendo soprattutto conto della situazione di quel momento lì e considerando globalmente conduzione, scelta dei brani e del cast, ospiti, tempistiche ed organizzazione, etc.

Dunque, in ordine cronologico, ecco le gestioni sulle quali vorrei il vostro parere:

 

1) Simona Ventura (2004)

2) Paolo Bonolis (2005, 2009)

3) Giorgio Panariello (2006)

4) Pippo Baudo (2007, 2008)

5) Antonella Clerici (2010)

6) Gianni Morandi (2011, 2012)

7) Fabio Fazio (2013, 2014)

8) Carlo Conti (2015, 2016, 2017)

9) Claudio Baglioni (2018, 2019)

10) Amadeus (2020)

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Noir89
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2
24 aprile, 2020 - 10:13
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L'unico pro, per me, è stata l'aumento del numero dei Big. Credo grazie a Conti, che ha anche tolto i Giovani dalla notte fonda.

Uno dei contro per i Giovani però sono sicuramente quelle inutili sfide dirette che spesso fanno scontrare quelli che dovrebbero giocarsi la vittoria, facendo arrivare in finale gente debole... e credo che questo lo abbia introdotto Morandi, che però, con Conti, ha fatto i Festival più belli e più pop.

Uno dei contro del passato era anche il fatto che la vittoria finale venisse decisa solo dal pubblico col televoto.

allego
Utente DIAMANTE

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3
24 aprile, 2020 - 11:20
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Secondo me due enormi pregi delle gestioni Ventura e Bonolis sono state le introduzioni di serata cover e serata duetti, successivamente "unite" in altre edizioni. Io preferisco i duetti riguardanti le canzoni in gara, ma anche le serate cover ci hanno regalato perle magnifiche.

Non mi è mai piaciuta particolarmente la divisione in categorie del Festival di Bonolis, poi riproposta anche nella gestione di Panariello. Riguardo a quest'ultima credo che la pecca principale sia stata il proseguire su una strada già tracciata e non connotare in maniera "personale" il proprio Sanremo.

Non ho mai amato i ripescaggi, quindi tutte in le edizioni che li hanno previsti li considero un contro. Così come tutti i meccanismi incasinati e poco chiari.

Fazio ha reso i suoi Sanremo assolutamente peculiari (spiccano rispetto a tutti gli altri citati dal punto di vista dell'unicità), ma non mi è mai piaciuto il concetto delle doppie canzoni

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Noir89
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4
24 aprile, 2020 - 13:04
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La serata delle cover per me una delle cose peggior. Mentre se nella terza serata venissero riproposti i brani in gara in una nuova versione o in duetto sarebbe molto più interessante.

Non amo neanche vedere i Big divisi in due sere.

La doppia canzone di Fazio era inutili. Quasi tutti andavano con ciò che volevano come singolo e con un filler.

allego
Utente DIAMANTE

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5
24 aprile, 2020 - 15:30
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marcop3 ha detto
- La serata delle cover per me una delle cose peggior. Mentre se nella terza serata venissero riproposti i brani in gara in una nuova versione o in duetto sarebbe molto più interessante.
Non amo neanche vedere i Big divisi in due sere.

- La doppia canzone di Fazio era inutili. Quasi tutti andavano con ciò che volevano come singolo e con un filler.  

- accorpo le tue prime due risposte perché faccio una riflessione unica in merito:
Quest'anno i duetti/cover sono stati sì in terza serata, ma dato che i concorrenti erano divisi in due sere si è giunti alla cover con solo UN ASCOLTO del loro brano. Io avrei optato per un'inversione di terza e quarta serata

- ecco, probabilmente se non fosse stato per l'iconicità della vittoria di Mengoni, per gli ottimi ascolti e per il cast particolare e ricercato, ci ricorderemmo del 2013 come di un buco nell'acqua principalmente in fatto di meccanismo

Fred
Utente 4xP

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6
24 aprile, 2020 - 20:07
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Che belli i tuoi topic, Mirton! Provo:

1) Simona Ventura (2004)

Pro: la conduzione frizzante del trio Ventura-Gnocchi-Cortellesi, molto sottovalutata dal contro: il boicottaggio generale, ma questo è ovvio. Ma poi manco a dire che dal cilindro siano usciti giovani e canzoni memorabili...Un altro pro che ricordo era la classifica del televoto continuamente spiattellata in tempo reale, mi ricordo che mi diede hype.

2) Paolo Bonolis (2005, 2009)

Pro: conduzione sempre ottima in entrambi gli anni, Bonolis è stato perfetto. 2005: Mi piacque molto l'accoppiata con la Clerici (meno la pora Felini ma vabbè). A me piacevano persino le categorie, ottimo il livello musicale, bellissima scenografia, stuzzicante il pubblico parlante a bordo palco: Ambra, Zanicchi. Io lo riproporrei ahahah, magari col contributo anche di Fabiana, della prof napoletana e della signora minestrone. 2009: strepitosa selezione delle Nuove Proposte, la migliore di quasi sempre. Serata del venerdì tutta dedicata a loro e con il supporto di big, cosa bellissima che io riproporrei in toto. Ottima intuizione di SPIZZARE la classifica finale con relativa clip (cosa che hanno stracopiato le edizioni successive).

Contro: del 2005 non ne ricordo, per me è una delle migliori edizioni di sempre. Nel 2009 livello musicale basso, televoto lasciato a briglia sciolta per le cartine e le cartone (esito scontato conoscendo le dinamiche dell'epoca), polemiche urticanti e fastidiose (Povia docet). A me l'edizione del 2009 non piacque molto, pur, ripeto, apprezzando la conduzione.

3) Giorgio Panariello (2006)

Pro: Ilary e la Cabello se la cavarono bene. 

Contro: scenografia urenda, nera come la pece e ombrosa, Panariello me sta tanto simpatico ma per me non gliela fece a regge un'intera edizione (Sanremo è per conduttori tout court e lui non lo è), livello musicale non altissimo, altro disastrone televotante col piccione che caga sopra il cornicione: levateje er cellulare allaggenteee!

4) Pippo Baudo (2007, 2008)

Pro: il 2007, bella coppia affiatata di conduttori, edizione carina in generale, bel livello musicale.

Contro: il 2008, un'edizione mal riuscita. Io manco me ricordo niente, fattore indicativo.

5) Antonella Clerici (2010)

Pro: edizione casareccia piena di caciara, trash giusto e simpatico, spazio a talent oculato che ha fatto richiamo (Mengoni e Noemi, ma anche Scanu, furrbi), Clerici che dopo un po' di ruggine iniziale si è sciolta ed è andata alla grande: io mi sono molto divertito. Livello musicale buono, ma...

Contro: ...livello musicale buono ma tragicamente sottovalutato in termini di classifica, le canzoni migliori tutte fuori dal podio. Direi che qui il televoto galoppante ha fatto LI DANNI PEGGIO di tutta la storia di Sanremo. Non si può nella maniera più assoluta mettere prima e seconda Per tutte le volte che e il trio Pupo-tenore-Filiberto, cioè, è inaccettabile, mi dispiace essere categorico ma no, no, no. Inizia la passerella dei Giovani prima di Uno Mattina.

6) Gianni Morandi (2011, 2012)

Pro: bene soprattutto la prima edizione. 5 conduttori forse troppi, ma alla fine che vi devo dì, fra curiosità gossippara e altro a me il quintetto piacque (forse legnose un po' le ragazze, ma meglio Belen). Livello musicale alto in entrambe le edizioni, Morandi per me fece un ottimo lavoro, specie nel 2012. Finalmente si comincia a mettere una pezza - anche se forse ancora non sufficientemente - allo strapotere del televoto integrale e per me ok.

Contro: sapete che non me ne vengono in mente di particolari? Forse la seconda edizione mi coinvolse di meno, ma non ve saprei dì il perché. Forse non si sono raggiunti picchi, in queste edizioni morandiane, di puro divertimento come nel 2010 o nel 2020! Continua la passerella dei Giovani prima di Uno Mattina, con l'aggravante di far conoscere le canzoni prima: per me, un deterrente all'attesa delle canzoni dei Giovani.

7) Fabio Fazio (2013, 2014)

Pro: ottima prima edizione, Fazio e Littizzetto in gran forma: lui si sporcò le mani e si smollò, lei davvero a suo agio. Anche musicalmente molto bene il 2013. Altro passo importante verso la fine dello strapotere del televoto.

Contro: 2014 edizione brutta, spiace. Grosso gap con l'edizione precedente e non ho mai capito il perché, sia nella costruzione delle serate che nelle canzoni. Male per me entrambi gli anni la doppia canzone: o si creava l'effetto filler-canzone giusta, o passava la canzone sbagliata. Continua la passerella dei Giovani prima di Uno Mattina, con l'aggravante di far conoscere le canzoni prima: per me, un deterrente all'attesa delle canzoni dei Giovani.

8) Carlo Conti (2015, 2016, 2017)

Pro: sicuramente sempre cast musicale più o meno azzeccato, variegato e per tutti i gusti. In questo Conti è stato molto furbo. Lui sempre con il controllo della situazione e ha fatto bene. Bene aver dato visibilità maggiore ai Giovani, Giovani che hanno dato grandi soddisfazioni e questo è un grande merito di Carlo oooh Carlooo.

Contro: io non mi sono mai veramente divertito. Per me, edizioni molto piatte e vi dirò di più: la peggiore quella con la De Filippi, una noia mortale. Ma io non ho mai trovato proprio azzeccate le co-conduzioni...inoltre è cominciata con lui la traduzione dei duelli dei Giovani, e non mi piace affatto.

9) Claudio Baglioni (2018, 2019)

Pro: bella scelta musicale. Per me anche Baglioni ha fatto un ottimo lavoro. Sistema di votazione molto più razionale e molto più gradito, perlomeno a me. Hunziker-Favino molto bene.

Contro: le eliminazioni non erano male, o perlomeno qualcosa ti devi inventare per dare pepe. Il secondo anno conduzione fiacca. Troppo concerto baglioniano. Io sono infine favorevole a un girone Giovani e la sua eliminazione nel 2019 non mi ha trovato concorde.

10) Amadeus (2020)

Pro: edizione divertentissima e realmente imprevedibile. Amadeus bravo, Fiorello ha dato un grande contributo. Buon cast per quanto mi riguarda, attenzione sempre alta, buon sistema di votazione.

Contro: troppo lungo, troppo, va bene sbrodolare ma troppo sbrodolamento. Un grosso contro è questo. Meno carne al fuoco, tutta quella roba non serviva. Non servivano manco tutte ste conduttrici, l'alternanza delle donne eccessiva e disorientante. Trattamento riservato ai Giovani molto discutibile: basta co sti duelliiiii.

allego
Utente DIAMANTE

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7
24 aprile, 2020 - 22:14
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Fred ha detto
Che belli i tuoi topic, Mirton!

Grazie @Fred! E complimenti per l'impegno profuso per una risposta così dettagliata heart

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Noir89
Utente DIAMANTE

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8
25 aprile, 2020 - 2:46
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Fred ha detto
8) Carlo Conti (2015, 2016, 2017)
...inoltre è cominciata con lui la traduzione dei duelli dei Giovani, e non mi piace affatto.

Sono abbastanza certo che i duelli tra i Giovani non siano stati inseriti da Conti, ma bensì da Morandi.

Ricordo benissimo che nel 2012 i ragazzi passati attraverso SanremoSocial su Facebook si sfidarono 1 contro 1 mettendo il più votato su Facebook contro il meno votato, il secondo contro il penultimo e così via. Motivo per il quale ci ritrovammo la sfida Casillo contro Giordana (lui era primo e lei era ultima).

Nel 2011 non ricordo benissimo, vinse Gualazzi e dal poco che ricordo i ragazzi vennero scelti a Donenica In, ma penso ci fosse un gruppo unico.

Per quanto mi riguarda a Sanremo non devono esserci suddivisioni, ma deve essere un tutti contro tutti sia nei Big che nei Giovani. Trovo sbagliato mettere i ragazzi che possono giocarsi la vittoria subito contro, come dicevo nel post sopra, ma trovo sbagliato anche suddividere in 2 serate i Big perché se uno di quelli forti al televoto si ritrova nella serata con tante pippe al televoto si becca una bella fetta di percentuale. E poi magari nella sera successiva ci sono 5 o 6 Big forti al televoto tutti insieme.

Quindi tutti contro tutti e stop.

P.S. Il peggiore di tutti? Baglioni che elimina il girone dei Giovani dal Festival relegandoli in una serata a parte che non guardava nessuno senza dar modo a 8 esordienti di esibirsi su quel palco davanti a 15milioni di persone (a Mahmood è andata bene, ma è solo un caso). Tutto ciò solo per far spazio alle sue esibizioni spalmate per tutto il Festival.

GEPPO
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25 aprile, 2020 - 8:43
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Bonolis ebbe un'idea che sarebbe da riproporre quella dei giovani affiancati a dei grandi big (mi ricordo vennero Dalla, Battiato, Pino Daniele...): un modo che potrebbe riportare attenzione alla sezione giovani, visto che gli ultimi anni (nonostante qualche isolata eccezione Mamhood e Gabbani) sono diventati quasi una inutile zavorra del festival e non si riesce in nessun modo  a rilanciare (tralaltro qualità sempre molto bassa)

non so chi va il merito (forse a Fazio o Baglioni) di aver trovato la quadra tra i sistemi di giurie dando un buon peso di voto agli addetti ai lavori cioè la sala stampa, prima di allora relegata solo come consegnatarghe, sta di fatto che da quando si è creato il giusto contrappeso con gli addetti ai lavori che votano finalmente il podio rispecchia realmente il successo delle canzoni

una cosa che riprenderei invece dei vecchi Festival di Baudo è il concetto di superospite: cioè ospiti pochi e assolutamente selezionati, veri big magari internazionali.

Ultimamente con gli ospiti si è veramente degenerato spacciando per superospiti cani e porci e riempendo le serate fino alle 2 di notte con tanta fuffa, fino ad arrivare al culmine con l'ultima edizione di quest'anno: una vera portineria sovraffollata di gente  che a stento avrebbe rimediato un'ospitata a Domenica in spacciata invece come super ospiti di Sanremo (persino un Antonio Maggio è stato fatto esibire come ospiteahh_gif)...per non parlare dei vari albani, emmemarroni etc etc

smiley
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25 aprile, 2020 - 8:53
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luca ha detto
Bonolis ebbe un'idea che sarebbe da riproporre quella dei giovani affiancati a dei grandi big (mi ricordo vennero Dalla, Battiato, Pino Daniele...): un modo che potrebbe riportare attenzione alla sezione giovani, visto che gli ultimi anni (nonostante qualche isolata eccezione Mamhood e Gabbani) sono diventati quasi una inutile zavorra del festival e non si riesce in nessun modo  a rilanciare (tralaltro qualità sempre molto bassa)

Mah, considerando che negli ultimi 5 anni SG ha lanciato Gabbani, Meta, Ultimo, Mahmood, Fasma e in parte Irama, non so come lo si possa ritenere una zavorra del festival.

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25 aprile, 2020 - 10:32
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smiley ha detto

luca ha detto
Bonolis ebbe un'idea che sarebbe da riproporre quella dei giovani affiancati a dei grandi big (mi ricordo vennero Dalla, Battiato, Pino Daniele...): un modo che potrebbe riportare attenzione alla sezione giovani, visto che gli ultimi anni (nonostante qualche isolata eccezione Mamhood e Gabbani) sono diventati quasi una inutile zavorra del festival e non si riesce in nessun modo  a rilanciare (tralaltro qualità sempre molto bassa)

Mah, considerando che negli ultimi 5 anni SG ha lanciato Gabbani, Meta, Ultimo, Mahmood, Fasma e in parte Irama, non so come lo si possa ritenere una zavorra del festival.  

appunto UNO in media ogni tre anni....

se prendi la lista degli anni d'oro dei sanremo giovani dei tempi di Baudo trovavi in media tre nuove proposte all'anno che diventavano big .....oggi 1 solo ogni tre anni !!! tralaltro basta leggere l'elenco dei vincitori degli ultimi anni: Tony Maiello, Lele Esposito, Alessandro Casillo....adesso pure il vincitore di quest'anno Leo Gassman il prossimo anno lo troveremo a fare i provini ad Amici o X factor

p.s Irama non centra nulla perchè appunto il successo l'ha avuto con Amici tantè che (come anche Giordana) nonostante Sanremo è entrato ad Amici da quasi perfetto sconosciuto

allego
Utente DIAMANTE

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25 aprile, 2020 - 11:13
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luca ha detto
Bonolis ebbe un'idea che sarebbe da riproporre quella dei giovani affiancati a dei grandi big (mi ricordo vennero Dalla, Battiato, Pino Daniele...)

Solo Pino, perché Dalla accompagnò Pierdavide Carone a Sanremo 2012 e Battiato Luca Madonia in quello precedente

 

Fred ha detto

Contro: 2014 edizione brutta, spiace. Grosso gap con l'edizione precedente e non ho mai capito il perché, sia nella costruzione delle serate che nelle canzoni.

Qui cosa intendi?

Fred
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25 aprile, 2020 - 13:06
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Mirton ha detto

Fred ha detto

Contro: 2014 edizione brutta, spiace. Grosso gap con l'edizione precedente e non ho mai capito il perché, sia nella costruzione delle serate che nelle canzoni.

Qui cosa intendi?  

Ricordo che il Festival fu una palla mortale. Il duo Fazio - Littizzetto sapeva di già visto e secondo me non ripeterono la bella edizione dell'anno prima. 14 artisti in gara con la doppia canzone, col risultato che nelle prime due sere c'erano 7 cantanti a botta, pochissimo: nel mezzo mille riempitivi poco efficaci, trovai quelle serate veramente mal costruite, da spettatore. Ricordo perfettamente, per dire, la lunga litania Fazio - Casta: roba da chiodi, un'ora tipo. Canzoni proprio mediocri. Pensa che per me Arisa ha vinto con la canzone sbagliata, perché Lentamente >>>>>>>>>>>>>>> Controvento. Noemi sciagurata che porta Bagnati dal sole e forse la peggior canzone di Made in London, Un uomo è un albero. Buona parte della stampa schierata a prescindere e senza un motivo troppo valido con Renga contro Arisa. Insomma, per me proprio un'edizione bruttarella.

Fred
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25 aprile, 2020 - 13:16
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marcop3 ha detto

Fred ha detto
8) Carlo Conti (2015, 2016, 2017)
...inoltre è cominciata con lui la traduzione dei duelli dei Giovani, e non mi piace affatto.

Sono abbastanza certo che i duelli tra i Giovani non siano stati inseriti da Conti, ma bensì da Morandi.

Ricordo benissimo che nel 2012 i ragazzi passati attraverso SanremoSocial su Facebook si sfidarono 1 contro 1 mettendo il più votato su Facebook contro il meno votato, il secondo contro il penultimo e così via. Motivo per il quale ci ritrovammo la sfida Casillo contro Giordana (lui era primo e lei era ultima).

Nel 2011 non ricordo benissimo, vinse Gualazzi e dal poco che ricordo i ragazzi vennero scelti a Donenica In, ma penso ci fosse un gruppo unico.

Per quanto mi riguarda a Sanremo non devono esserci suddivisioni, ma deve essere un tutti contro tutti sia nei Big che nei Giovani. Trovo sbagliato mettere i ragazzi che possono giocarsi la vittoria subito contro, come dicevo nel post sopra, ma trovo sbagliato anche suddividere in 2 serate i Big perché se uno di quelli forti al televoto si ritrova nella serata con tante pippe al televoto si becca una bella fetta di percentuale. E poi magari nella sera successiva ci sono 5 o 6 Big forti al televoto tutti insieme.

Quindi tutti contro tutti e stop.

P.S. Il peggiore di tutti? Baglioni che elimina il girone dei Giovani dal Festival relegandoli in una serata a parte che non guardava nessuno senza dar modo a 8 esordienti di esibirsi su quel palco davanti a 15milioni di persone (a Mahmood è andata bene, ma è solo un caso). Tutto ciò solo per far spazio alle sue esibizioni spalmate per tutto il Festival.  

Ok per i duelli. Allora mezzo punto in meno a Morandi: come dici tu, vanno levati e basta, tutti contro tutti e stop, è più dignitoso e corretto.

Per me sfondi una porta aperta anche con i Giovani, concordo assolutamente. E ti dirò di più, per me non vanno infilati a forza alle 20:30 o alle 00:30, ma devono cantare alternati ai big come nelle edizioni baudiane. E, aggiungo, le loro canzoni devono essere inedite: farle ascoltare prima non dà loro alcuna dignità.

allego
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25 aprile, 2020 - 13:57
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Fred ha detto

Ricordo che il Festival fu una palla mortale. Il duo Fazio - Littizzetto sapeva di già visto e secondo me non ripeterono la bella edizione dell'anno prima. 14 artisti in gara con la doppia canzone, col risultato che nelle prime due sere c'erano 7 cantanti a botta, pochissimo: nel mezzo mille riempitivi poco efficaci, trovai quelle serate veramente mal costruite, da spettatore. Ricordo perfettamente, per dire, la lunga litania Fazio - Casta: roba da chiodi, un'ora tipo. Canzoni proprio mediocri. Pensa che per me Arisa ha vinto con la canzone sbagliata, perché Lentamente >>>>>>>>>>>>>>> Controvento. Noemi sciagurata che porta Bagnati dal sole e forse la peggior canzone di Made in London, Un uomo è un albero. Buona parte della stampa schierata a prescindere e senza un motivo troppo valido con Renga contro Arisa. Insomma, per me proprio un'edizione bruttarella.  

No no ma sono d'accordissimo su tutto ciò (anzi poi quasi quasi farei una disamina specifica sui pro e i contro di quel biennio) ma non capivo il tuo "Grosso gap con l'edizione precedente e non ho mai capito il perché, sia nella costruzione delle serate che nelle canzoni.".

Nel senso che io invece ho riscontrato esattamente l'opposto, ossia che non ci fosse alcun gap dato che la costruzione delle serate e la divisione delle canzoni fu esattamente la medesima

Toppetta
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25 aprile, 2020 - 14:07
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Mirton ha detto

1) Simona Ventura (2004)

2) Paolo Bonolis (2005, 2009)

3) Giorgio Panariello (2006)

4) Pippo Baudo (2007, 2008)

5) Antonella Clerici (2010)

6) Gianni Morandi (2011, 2012)

7) Fabio Fazio (2013, 2014)

8) Carlo Conti (2015, 2016, 2017)

9) Claudio Baglioni (2018, 2019)

10) Amadeus (2020)  

Va fatta una premessa: Sanremo negli anni 2000 ha vissuto un periodo estremamente buio con l'alternanza di un'edizione top e di una flop, e l'esplosione dei talent a fine decennio è stata una delle cause principali della sua rinascita (insieme ad alcune scelte azzeccate a livello di format), tanto che dal 2009 ad oggi si registra una sola edizione flop. La gestione Renis-Ventura del 2004, pur non potendo contare sugli artisti delle maggiori case discografiche, ha saputo a mio parere "snellire" il Festival, dando inconsapevolmente il via a una piccola rivoluzione. Dopodiché, pur non apprezzandolo molto come conduttore (ma, più che altro, per ciò che è solito condurre...), devo ammettere che Bonolis è riuscito sia nel 2005 che nel 2009 a traghettare Sanremo verso una dimensione sempre più vicina al mondo del talent e, quindi, maggiormente di rottura e accattivante rispetto alla "messa cantata" dell'era Baudo (basti pensare alle categorie, alla serata dei duetti, alla riproposizione dei brani in una versione diversa, alle eliminazioni, alla finale a 3, etc.). Poi determinate scelte a livello di cantanti hanno portato il Festival nelle case di persone che mai l'avrebbero guardato prima, in primis il pubblico giovanile (penso agli ex talent dotati di fans club altamente televotanti, ma anche ai fenomeni del momento come i rapper o la Lamborghini). A quel punto, Sanremo è tornato piano piano ad essere una certezza, riconquistando il grande pubblico che sembrava ormai averlo snobbato. L'unico passo falso è stato quello del 2004 forse dipeso da una scelta del cast troppo audace (e Fazio non è certo Baglioni), ma secondo me non solo da quello...

allego
Utente DIAMANTE

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25 aprile, 2020 - 16:08
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I due Festival di Fazio sono quelli che senza dubbio mi hanno colpito di più e che mi fanno avere più cose da dire.

Non sono quelli che ho preferito, ma certamente sono quelli che hanno attirato maggiormente il mio interesse. Perché questo? Perché lui ha caratterizzato totalmente e riconoscibilmente le proprie annate. Altri Festival son stati belli (anche più del suo), ma come si possono definire se non tutti “genericamente pop”?

Fazio ha portato i propri tratti distintivi all’interno dei suoi Festival, e quindi cast ricercato (con anche artisti qualitativi che, per dirla in modo grezzo, conosceva solo lui e che andavano bene come ospiti di un eventuale versione di CTCF in seconda serata), meccanismo unico, conduzione unica, e una tematica a fare da fil rouge per i suoi Sanremo, accompagnata da scenografie uniche.

E non sto dicendo che tutte queste componenti siano state positive, anzi il meccanismo è una delle cose più brutte di sempre a mio avviso. Ma anche la gestione dei giovani, come avete giustamente detto voi prima, che si esibivano tardissimo e che vedevano l’annuncio del passaggio del turno con un aberrante maxischermo che veniva fatto scendere sul palco.

Poi niente DopoFestival, niente richiami diretti all’ESC. E a dirla tutta addirittura niente "””scandali””” pop dovuti magari a commenti particolari su qualche esibizione o qualche costume. In tal senso si sono segnalate solo le proteste a Crozza nel 2013 e quella dei lavoratori durante la serata di apertura del 2014.

Insomma per svariati motivi è stato tutto l’opposto di un Festival pop ed audience-friendly.

Tutto questo per dire che a distanza di anni mi accorgo che ai miei occhi i Festival di Fazio siano invecchiati abbastanza male, perché andando a pesare pro e contro la bilancia mi sembra pendere dal lato degli aspetti negativi. Pensiamoci, se non avesse definitivamente consacrato Mengoni nell’olimpo della musica quel Sanremo verrebbe probabilmente considerato a posteriori assolutamente dimenticabile. Anche perché praticamente nessuno degli altri 27 Campioni che hanno calcato l’Ariston per quei due anni ha cambiato più di tanto la propria carriera in seguito a quella partecipazione (e dico limitatamente ad essa).

Non posso però negare il senso di sublime fascino che mi lega a quelle due annate, caratterizzate appunto da una peculiarità assoluta.

Ora non voglio dire che tutte le altre gestioni siano state in qualche modo “sovrapponibili”, però vi invito a considerare anche solo il semplice fattore estetico:
un “””profano””” che vede una foto di un qualsiasi Sanremo degli anni ‘10 si trova davanti ad un’impostazione scenografica e cromatica piuttosto simile, con i design ed i colori sempre tesi ad un concetto riconducibile al futuro. Che è ottimo, visto che Sanremo è ancora oggi indietrissimo rispetto ad emblemi della modernità come ESC e Melodifestivalen.

Fazio invece ha proposto un qualcosa orientato al passato, che se da un lato oggi che siamo nel 2020 mi fa pensare “Dai ma che roba anacronistica!”, dall’altro mi fa applaudire il suo coraggio nell’aver messo in scena il proprio pensiero e le proprie particolarità distintive. Con i suoi due Festival che hanno così un tema segnalato anche dalla scenografia stessa (e, come vi dico sempre, io non sono così d’accordo con chi loda quella del 2013 e massacra quella del 2014, perché secondo me non era così bella la prima e non era così terribile la seconda), rendendo il tutto assolutamente personale e riconoscibile.

In sintesi, da ammiratore di Fazio ma anche da persona che cerca di fare un’analisi il più possibile oggettiva, la vedo così:
i Festival di Fazio non sono stati assolutamente i migliori. Non sono stati esenti da pecche, e nemmeno al passo coi tempi e volti a rinforzare i partecipanti a livello radiofonico (dato che di canzoni in tal senso non se ne contavano molte).

Però sono stati peculiari ed unici.

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