Utente
7 agosto, 2013
Abbiamo ascoltato in anteprima gli inediti dei concorrenti rimasti in gara a X Factor 13 e che saranno cantati nella quinta puntata del talent, giovedì 21, per poi approdare su Spotify e in radio subito dopo la puntata. Una bella occasione per i ragazzi, soprattutto per chi scrive, di farsi ascoltare non come interprete di cover. Va detto che ormai lo steccato che impediva ai concorrenti di cantare cose loro è caduto da tempo. E infatti anche in quest’edizione, che non sta particolarmente entusiasmando e i cui ascolti tv si sono dimezzati rispetto allo scorso anno, riascolteremo i brani che tre degli aspiranti finalisti avevano già proposto alle audizioni: si tratta di Eugenio, Sofia e la Sierra. Versioni rivedute e corrette, senza dubbio, ma il cui cuore è rimasto intatto. Non è impossibile che ne traggano qualche vantaggio, anche perché, va detto, le tre canzoni sono orecchiabili e ben scritte. Non ci sorprenderebbe se le sentissimo in radio molto presto. Altro vantaggio, lo sappiamo, è quello di cantare in italiano, scelta fatta anche dai Booda.
Tutti i brani hanno potuto godere di una produzione di altissimo livello di cui si è fatta garante la Sony, che ha permesso, ad esempio, a Giordana di avvalersi della scrittura di Sia e della sua squadra, e a Nicola Cavallaro di annoverare tra gli autori del suo brano il nome di Tom Walker. Lo scorso anno la canzoni di Anastasio, Luna e Martina Attili hanno fatto registrare buoni numeri: Sony e Fremantle puntano a replicare, ma non sarà facile.
E, visto che è di una gara che stiamo parlando, abbiamo giocato anche noi e dato i voti agli inediti di XF13.
Cornflakes. Voto 8
Eugenio Campagna (alias Comete) è, tra i concorrenti quello che sembra essere il più pronto, tant’è che ha detto di avere un album praticamente già fatto, «e nel loft di X Factor ho scritto valanghe di canzoni». Ha le idee chiare: «Faccio real pop. Canto l’amore con semplicità, chiamando le cose con il loro nome». Il brano lo avevamo già sentito alle audizioni, ci era piaciuto e si conferma anche dopo essere passato sotto le mani di Federico Nardelli, già produttore di Ligabue e Gazzelle. E proprio di quest’ultimo Eugenio è amico: «Abbiamo mosso insieme i primi passi a Roma, poi lui è esploso. Adesso spero di raggiungerlo».
Like I Could. Voto 5.5
L’ex parà e studente di medicina, Nicola Cavallaro, sta andando con forza alla ricerca di una sua identità. Il suo inedito si inserisce in questo contesto: «Proponiamo qualcosa di nuovo, è un brano per un italiano che vuole varcare i confini a petto in fuori. Una canzone dal suono moderno ma retrogusto old. Perfetta per me che arrivo dal rock nei pub». Scritta da Tom Walker, con Jon Green e Jordan Riley e prodotta da Michele Canova, punta molto in alto. Ma anche qui si può fare un discorso analogo a quello fatto per Giordana: di questo genere di proposte, il panorama internazionale è pieno. Nicola rivendica con orgoglio di essere anche un autore: «Una parte di me che nel talent non è uscita». Perché? Mara Maionchi & co. non l’hanno giudicata abbastanza interessante?
A domani per sempre. Voto 7.5
Questa è casa sua. Tutta la difficoltà che svanisce quando Sofia Tornambene affronta le cover affidatele da Sfera Ebbasta scompare quando canta ciò che scrive. A domani per sempre fa il pieno di dolcezza e saprà conquistare, senza dubbio, il pubblico più giovane (ma non solo). La piccola sedicenne ha raccontato che si tratta del «primo brano scritto senza l'aiuto di mio padre, perché volevo dimostrargli di essere capace». È lei in prima persona a parlare: «Non mi sono mai innamorata e ho scritto cosa vorrei che fosse l'amore». Dice di essere «cresciuta all’interno del programma e così ha fatto la mia canzone grazie alla produzione di Shablo». Niente più voce e piano: «All’inizio mi aveva spiazzata, ma questo è il vestito giusto per lei». Crediamo proprio che abbia ragione. Ha anche tre demo giù ultimati e due ai quali sta lavorando. In Sony se la coccolano già.
Chasing Paper. Voto 6.5
A Giordana Petralia, grintosissima sedicenne, è stato affidato un brano scritto da Sia e dalla sua squadra di produttori. Incontenibile la gioia della giovane musicista che ha definito Sia la sua artista preferita e ha investito grandi speranze nel brano prodotto da Shablo: «La canzone mi rappresenta. Spero di riuscire a spiccare il volo con questo pezzo, senza dare importanza ai giudizi della gente». A un primo ascolto, il brano funziona ma rischia di perdersi nel mare magnum della produzione pop internazionale. Dopo tre ballottaggi, nell’ultima puntata era davvero convinta di uscire, invece è ancora qui e non ha intenzione di lasciare il programma. Giovedì si esibirà senza la sua Dafne, «ma mi piacerebbe fare una versione di Chasing Paper anche per l'arpa».
Glum. Voto 6
Davide Rossi si è fatto apprezzare come interprete, dando il meglio di sé seduto al piano. L’inedito che gli è stato affidato è firmato (testi e musica) da Roberto Vernetti e Michele Clivati. Davide, l’ultimo concorrente della squadra di Malika ancora in corsa, con l’inglese se la cava bene, ma la canzone rischia di passare senza lasciare grande traccia di sé. Non sfigurerebbe come tema musicale di una pellicola hollywoodiana ma rischia di restare ai margini del talenti. «Mi incuriosisce – spiegato Davide presentandola ai giornalisti invitati nel loft – il contrasto tra la melodia allegra e il contenuto del testo che parla di depressione».
Enfasi. Voto 7.5
Samuel ci aveva visto lungo, il duo romano funziona alla grande ed è uno dei possibili finalisti. I la Sierra hanno conquistato il pubblico puntata dopo puntata e giovedì caleranno il loro asso, quella Enfasi che già aveva ottenuto grandi consensi alle audizioni. Un brano fresco come sono loro e che grazie alla produzione di Big Fish a conquistato sostanza: «Gli ha tolto la puzza di cover», è la fulminante definizione fornita da Massimo, che ha anche rivelato come lui e Giacomo abbiano scritto una decina di pezzi in queste settimane di permanenza nel talent.
Elefante. Voto 6.5
Ed ecco il brano più spiazzante di tutti. Ritmi quasi jungle per un invito ad alzarsi dal divano e ballare e un testo surreale. I Booda non smetteranno di scatenarsi sul palco nemmeno con l’inedito, «che è nato qui dentro», e che è scritto in italiano: «Abbiamo voluto che avesse “sonorità booda” e che fosse in italiano perché con l’inglese non siamo bravi». Alla scrittura ha partecipato anche Samuel, «che è stato con noi fino alle 4,30 del mattino per finirlo. Non si è risparmiato per nulla e non possiamo che dirgli grazie. Cantiamo la lotta tra il bene e il male nella giungla urbana. Gli animali sono l’allegoria di ciò che siamo». Chi ha apprezzato le esibizioni dei Booda non resterà deluso.
Utente
7 agosto, 2013
E quindi, chi spaccherà? Chi uscirà dalla sua comfort zone? Chi seguirà il miglior percorso per la sua identità, chi limonerà coi denti, chi riuscirà a essere erotico malgrado il clima tensivo e via dicendo? La quinta serata di X Factor vedrà i sette nomi rimasti in lizza presentare i propri inediti, che saranno subito disponibili in streaming e downloading e inizieranno a passare in rotazione su RTL 102,5. Eppure qualcuno di questi inediti suonerà familiare: Enfasi della Sierra, Cornflakes di Eugenio Campagna e A domani per sempre di Sofia Tornambene sono già apparse nel corso del programma. Ora però acquistano il crisma dell’ufficialità – e una produzione di alto livello.
La cosa interessante delle canzoni che verranno presentate in gran pompa il 21 novembre su SkyUno è che tre sono state fatte “griffare” da nomi di prestigio: Sia, Tom Walker, Roberto Vernetti, e sono cantate in inglese; quattro sono creazioni dei ragazzi in gara e sono cantate in italiano. E la voce che circola (ah, non ci possiamo fare niente: circola) è che ai piani alti sarebbe più gradita la presenza in finale di quelli che firmano i propri pezzi. Se così fosse, il brano ‘internazionale’ elargito agli altri sarebbe una specie di premio per l’impegno, ma anche in un certo qual modo l’ammissione della fatica nel mettere a fuoco (leggi: trasformare in danari) quei talenti che risultano più difficili da ghermire e nel buio incatenare.
Poi però, non è detto che i piani alti riescano nei loro piani: un conto sono le strategie discografiche, un altro sono le reazioni del pubblico, che specialmente la serata finale, quella in chiaro, ha già dimostrato la tendenza a scegliere di testa sua. Poi, spesso si ritrova a scegliere seguendo i suggerimenti del giudice più carismatico – e se vi sembra che funzioni un po’ come la politica, è perché è proprio così. Ma basta introdurre: andiamo nel dettaglio.
---
“Cornflakes” di Eugenio Campagna
Autore: Eugenio Campagna aka Comete
Cosa dice lui: “Un inedito senza grandi sorprese, la solita canzone d’amore, ne abbiamo sempre bisogno e non ne abbiamo mai abbastanza. Lo ha prodotto Federico Nardelli, che ha lavorato con Ligabue e Gazzelle. Volevo da sempre lavorare con lui ma non me lo potevo permettere. Ora posso… paga la Sony”.
Cosa diciamo noi: Cometez (o Campagnez) è un po’ Coez, un po’ Calcuttez, un po’ Gazzellez e un po’ Tommasoparadisez – e la cosa buffa è che pur arrivando dopo, pare che conosca più trucchi di loro per fare quella cosa stropicciata e piaciona (pronunciare: “pja-sciò-nah”) e altamente redditizia che alcuni chiamano “indie pop” ma lui ribattezza real pop “perché io dico le cose come stanno, ho scritto Carlotta per la mia ragazza di nome Carlotta, ho scritto Diazepam perché ho preso le gocce per dormire”.
Cosa diranno i social: “Contare fino a 10, e arrivo solo a 6; quando è notte e ti scrivo ohi – e tu rispondi ehi”.
---
“Chasing Papers” di Giordana Petralia
Autori: Sia Furler, Pineapple Lasagne, Samuel Ronald Dixon
Cosa dice lei: “Parla della voglia di sentirsi liberi dai giudizi delle altre persone, e penso sia adatta a me perché fin dall’inizio mi è stata rimproverata questa cosa dell’equilibrio”.
Cosa diciamo noi: Brano in inglese, un po’ EDM e un po’ pop, molto Sia – ma anche un po’ concorrente cipriota dell’Eurovision. Nulla a che fare col mercato italiano. Un pezzo impeccabile e lei la canta veramente bene, ma è questo che vuole cantare nella vita reale?
Cosa diranno i social: “Che ne è stato dell’arpa?”.
---
“Enfasi” Sierra
Autori: Giacomo Ciavoni, Massimo Gaetano
Cosa dicono loro: “Lo avevamo portato già alle audition in una forma diversa, ora è prodotto da Big Fish e non ha più la puzza di cover che aveva prima. Noi con la scrittura abbiamo sempre cercato di far aprire alle persone quei cassetti che non avrebbero mai aperto”.
Cosa diciamo noi: Loro si sono sicuramente sgrezzati rispetto all’inizio e la parte con l’Autotune suona anche bene – però tutto, specialmente il rap, sembra affogato nei bassi, sicché obiettivamente non si capisce una madonna. Speriamo dipenda dall’acustica del loft di XF. Se ci state leggendo: TIRATE GIÙ QUEI BASSI. Grazie.
Cosa diranno i social: “Oh ma dove sono i bassi?”.
---
“Like I Could” di Nicola Cavallaro
Autori: Tom Walker, Jon Green, Jordan Riley
Cosa dice lui: “Il mio è un inedito con sonorità assolutamente internazionali e moderne che ne fanno qualcosa di nuovo per un artista italiano che prova a saltare le Alpi a petto in fuori. È stato un onore per me che lo abbia prodotto Michele Canova che ha prodotto parecchie bombe a mano nel suo percorso”.
Cosa diciamo noi: Nel lungo elenco di “cose che non vanno nella musica italiana di questo secolo”, ci sentiamo di aggiungere: “Vedere un growler che si ritrova a cantare Tom Walker”.
Cosa diranno i social: “(cuore, faccina con gli occhi a cuore, cuore) Tom Walker! (cuore, faccina con gli occhi a cuore, cuore)”.
---
“Glum” di Davide Rossi
Autori: Roberto Vernetti, Michele Clivati
Cosa dice lui: “La canzone sembra felice ma dice cose tristi, lui è depresso senza di lei”.
Cosa diciamo noi: Brano in inglese che ricorda vaghissimamente Tainted Love dei Soft Cell; temiamo che sia destinato allo stesso successo dei brani in inglese delle passate edizioni (… e ci siamo capiti). La sensazione è che Davide nella vita avrebbe dovuto incontrare un compagno di classe chitarrista o bassista meno bravo di lui e probabilmente drogato ma pragmatico, e con lui metter su una band che sapeva che cavolo voleva fare.
Cosa diranno i social: “Sì, okay, ma facci Freddie”.
---
“A domani per sempre” di Sofia Tornambene
Autori: Sofia Tornambene, Valeria Romitelli
Cosa dice lei: “È stato il primo brano che ho scritto senza l’aiuto di mio padre. Io sinceramente non mi sono mai innamorata e in questo brano ho scritto cosa vorrei che fosse per me l’amore. L’avevo portato alle audition in versione minimale, ora Shablo gli ha dato una nuova veste; all’inizio ho faticato a riconoscermi, ma proprio come è capitato a me, il pezzo è cresciuto durante X Factor”.
Cosa diciamo noi: Ricorda Francesca Michielin.
Cosa diranno i social: “Ehi, ricorda Francesca Michielin”.
---
“Elefante” Booda
Autori: i Booda (Alessio Sbarzella, Martina Bertini, Federica Buda), Samuel Romano, Davide Napoleone, Alessandro Bavo.
Cosa dicono loro: “È un pezzo nato qui dentro al loft, ha sonorità prettamente Booda e ci tenevamo a scriverlo in italiano. Per noi la pazzia è l’unico modo per non stare male, e con la nostra musica cerchiamo di portare un momento di stacco completo con la realtà. Il testo cita animali perché ognuno di noi ha varie personalità che abitano nel nostro corpo e non importa che tu sia tigre o serpente o scarafaggio, l’importante è continuare a lottare, perché si può”.
Cosa diciamo noi: Non fatevi ingannare, questi tre sono vecchie faine e conoscono i loro polli (noi). Quel che è certo è che portano un bel casino nel pollaio.
Cosa diranno i social: “Mi, come spaccano i Booda”.
Utente
7 agosto, 2013
L’appuntamento è nel loft in cui vivono i protagonisti della tredicesima edizione di X Factor. I ragazzi sono seduti di fronte ai giornalisti chiamati ad ascoltare le loro prime canzoni che, da giovedì 21 novembre in poi, saranno su Spotify e verranno trasmesse in radio entrando nella programmazione di Rtl, radio partner del programma.
Sono visibilmente emozionati, per non dire tesissimi (non sfugge la mano di Federica dei Booda, sulla schiena di Sofia, a rassicurarla) . È il primo riscontro pubblico, non hanno idea di che cosa sta succedendo qua fuori.
Non sanno chi sono i favoriti e l’uscita dei Sewards ne è la conferma «Non ce lo aspettavamo minimamente», dicono tutti.
A introdurre gli ascolti dei brani sono il presidente di Sony, Andrea Rosi, che sottolinea i successi discografici della scorsa edizione (uno su tutti La fine del mondo, il brano multiplatino di Anastasio, vincitore della scorsa edizione) e il responsabile dei contenuti di Freemantle Eugenio Bonacci che sa di essere arrivato alla puntata più importante dell’edizione perché è da qui che la strada per la finale si fa più chiara: «Puntiamo agli inediti in un’unica grande manche. Questa è la nostra serata Sanremo».
Li abbiamo ascoltati in sequenza, presentati dalle parole degli interpreti. L’effetto generale è che, sempre di più, il singolo brano venga preparato al dettaglio, dalla produzione alle parole, per entrare di diritto nelle playlist di Spotify. Da chi non farà in tempo a veder scoccare la mezzanotte di giovedì e ci entrerà di diritto a chi farà buona figura sul palco, ma avrebbe potuto desiderare di più. Li abbiamo ascoltati, guardandoli negli occhi ed ecco quindi le nostre impressioni.
EUGENIO CAMPAGNA (COMETE) – CORNFLAKES
Quanta voglia ha di cantare, Eugenio. Di far sentire tutte le sue canzoni, non solo il suo inedito. Cornflakes è il brano che il cantante ha già presentato al terzo live e che ha la sua forza più grande nella frase più semplice “quando è notte e ti scrivo ohi e tu rispondi ehi”. Riappare rivestito dalla produzione di Federico Nardelli (lo stesso di Gazelle e Ligabue) che lo rende ancora più forte. «Sono felice di aver potuto lavorare con un produttore che già stimavo. Lo avevo conosciuto due anni fa, con Flavio, Gazzelle. Eravamo insieme ai primi live, poi lui è esploso. Ora spero di raggiungerlo». Il cantautore di Roma è sicuramente destinato ai posti alti della classifica del programma (per non dire il primo), ma i giochi si faranno da qui in poi con questa canzone che richiama l’universo di Calcutta e Tommaso Paradiso. «Cornflakes una canzone d’amore. Ne abbiamo sempre bisogno. È un amore vissuto in solitudine in una camera, in cui cerco la persona che in quel momento non c’è. È una mia cosa interiore. Ma spero diventi universale». Racconta di avere già molti brani già scritti (da Carlotta, nome della sua ex ragazza a Diazepam, nata dalle gocce che prendeva per dormire), e di averne scritti “a valanga” dentro al loft. Però non inseritelo nella casellina indie pop: «Preferisco definirmi real pop. Dico le cose semplici, così come sono. Ho cercato a lungo la semplicità e sono felice che ora esca».
GIORDANA PETRALIA – CHASING PAPERS
Un brano in inglese scritto da Sia, che se cantasse Sia sarebbe una bomba ma che lascia qualche dubbio per il pubblico italiano che da lei forse si aspettava l’arpa sul palco, visto che tanto l’arpa ha fatto in questa sua partecipazione. La voce rende, la tecnica pure, eppure. A Giordana però non interssano più le critiche. Grata per l’immensa opportunità, racconta: «Sia è la mia cantante preferita e il brano mi descrive al cento per cento. Parla di questa ragazza che all’inizio è bloccata, è come se la gente la ostacolasse. Come me, sono stata molto criticata. Eppure nella seconda parte della canzone si libera, vuole seguire la sua strada e spiccare il volo. Ecco, spero di spiccare il volo anche io con questo pezzo». Il brano è prodotto da Shablo, già producer della categoria gruppi, che si è preso a cuore la produzione anche dei singoli brani delle Under donne.
SIERRA – ENFASI
Il duo di Roma è cresciuto di puntata in puntata, trovando anche un buon equilibrio nelle esibizioni sul palco. L’inedito è lo stesso brano con cui Giacomo Ciavoni e Massimo Gaetano si sono presentati alle audition e da effetto sorpresa diventa “altra canzone che sarà facilmente presente in playlist” . Big Fish ha messo mano alla produzione e l’ha trasformato in una canzone «senza puzza di cover», come dice Massimo. «Ho scritto strofa e ritornello quattro anni fa. Poi si è aggiunto Giacomo e ha scritto la seconda strofa. È grazie a Fabrizio Ferraguzzo (direttore musicale del programma) se abbiamo trovato la fine di questo brano travagliato. Con la nostra scrittura abbiamo sempre cercato di far aprire quei cassetti che le persone non avrebbero mai aperto da soli». Parole magistralmente ammassate, melodia del ritornello che entra in testa e frasi che scorrono bene, come “per diventare mare devi essere fiume” e voglia di dar seguito allo sforzo dentro al talent: «Prima di entrare nel programma ci siamo chiusi in studio per circa due mesi e abbiamo scritto una decina di pezzi nuovi. E in passato altri che probabilmente troveranno nuova forma. Siamo fiduciosi per il futuro, qui stiamo imparando a “contenerci”. Abbiamo in piano una raccolta».
NICOLA CAVALLARO – LIKE I COULD
Dalle auditions ai live Nicola è probabilmente il concorrente che più è stato “lavorato” alla ricerca di una sua definita identità. È evidente il progetto pensato da Mara Maionchi, di questo soul man modernizzato, eppure non è chiaro se è quello che ama anche Nicola. «Ho fatto grasso cambiamento, ma l’ho voluto io. Aggrappato a quel sapore discograficamente sarei morto ancora prima di mettere testa fuori dal buco, ma non mi sento cantante pop al cento per cento. Voglio tenere le sonorità che mi appartengono e che non ci sono in Italia». Il brano è firmato da Tom Walker e la riconoscenza c’è. Eppure dice tante volte che lui è anche cantautore, ci tiene a sottolinearlo, ci tiene a ribadirlo. «Like I could è un inedito dalle sonorità internazionali e moderne che ne fanno qualcosa di nuovo per un artista italiano che prova a saltare le Alpi a petto in fuori. Ha anche un retrogusto per la old school blues e soul e il testo, nella sua semplicità è super dritto», così lo descrive e ci trova d’accordo. Aggiunge «Arriva alla gente» e il dubbio si insinua, perché è sempre difficile il brano internazionale sulla faccia di un italiano. Soprattutto se l’italiano in questione vorrebbe cantare le sue canzoni «Ancora non sono uscito come cantautore, scrivo tanto, sto già pensando a un percorso futuro».
DAVIDE ROSSI – GLUM
Qui è il vero peccato. Il brano è ben scritto, ancora meglio prodotto (da Roberto Vernetti a cui nulla si può dire). Eppure è difficile che arrivi, risultando antico in un’edizione che punta alla contemporaneità, un po’ perché la forza di questo ragazzo di 21 anni è la sua mano sul pianoforte, un po’ perché la sua sensibilità sarebbe arrivata potente su parole in italiano. E forse anche su una super ballad strappacuore. Qui invece il ritmo è swing, su parole tristi che però vanno cercate sul vocabolario. Fin dal titolo (Glum vuol dire triste, tetro). Davide lo descrive con poche parole: «Sul ritornello la melodia sembra essere felice ma in realtà dice cose tristi. Lui è depresso senza di lei». È tesissimo. Anche timidissimo. Ed è ancora più evidente quindi quanto cambia quando sale sul palco. Lo avremmo portato volentieri più avanti, ma con questa canzone i giochi sembrano delinearsi più velocemente del previsto.
SOFIA TORNAMBENE – A DOMANI PER SEMPRE
Che tenerezza Sofia. È la più giovane di quest’edizione. Si può dire piccola. Gli altri ragazzi vanno in modalità protettiva nei suoi confronti, lei sorride e ride e si imbarazza con niente. Non sa di avere l’inedito più forte dell’edizione, quello che si appiccia in testa, quello che il pubblico in chiaro della finale potrebbe votare perché immediato, di quelle canzoni che arrivano al primo ascolto. È la canzone con cui si è presentata alle audition, solo voce e piano. È la prima canzone che ha scritto: «La prima senza l’aiuto di mio padre. Volevo dimostrargli che sapevo farlo anche io. Io non mi sono mai innamorata e qui ho scritto che cosa vorrei che fosse per me l’amore». Prodotta da Shablo, ha cambiato vestito. Non senza un suo iniziale stupore «Ero abituata alla versione minimale, ma Shablo è un professionista e io mi sono fidata e ora so che, come sono cresciuta io all’interno di questo programma, così è cresciuto il mio brano. Eppure io sono sempre io. E anche la mia canzone lo è». Ne ha altre tre finite, e altre due che stava scrivendo «ma le ho lasciate a casa». Nel suo caso più che dall’inedito, dipende tutto dalle cover (dove è meno forte).
BOODA – ELEFANTE
Matti. Si può dire? Ma fortissimi. Elefante è un brano che conferma il loro sound che fa alzare il volume ogni giovedì sera. Lo hanno scritto nel loft, con Samuel, in un paio di giorni. «Ci tenevamo a scriverlo in italiano. È la nostra lingua. E non siamo molto bravi in inglese. Samuel è stato di grande aiuto, ha fatto le notti con noi. Il testo parla della lotta costante tra il bene e il male, energie positive e negative. È ambientato in una giungla urbana, parla degli animali dentro a ognuno di noi. Non importa essere tigre o scarafaggio, ma solo continuare a lottare. Volevamo suonasse come una palata in faccia e ne siamo orgogliosi, comunque vada». E se la voglia di sentirla live è assicurata, anche qualcosa per un eventuale primo album già c’è: «Di idee ne abbiamo in quantità industriale. Aspetteremo di uscire da questa fantastica avventura per capire la risposta del pubblico e cercare di trovare la nostra strada per scrivere in maniera più efficace, magari nel nostro loft, più rilassati e concentrati».
Utente
7 agosto, 2013
La pioggia battente non ci ha fermati e oggi, martedì 19 novembre, siamo andati di corsa (in modo simbolico, mica abbiamo superato i limiti di velocità) nel loft dei ragazzi di X Factor 2019. Perché? Per ascoltare in anteprima i loro inediti che presenteranno dal vivo nella quinta puntata di Live Show di giovedì 21 novembre. Come sempre, alle 21.15 su Sky Uno (canale 108, digitale terrestre canale 455).
Inutile dirlo: i ragazzi erano molto emozionati nel farci ascoltare le loro creazioni. Questo quinto Live Show, infatti, è un passo importantissimo all’interno del loro percorso perché avranno modo di entrare ufficialmente nel mondo discografico (i brani che canteranno saranno disponibili dalla mezzanotte di giovedì sulle principali piattaforme digitali, in streaming e download). Andrea Rosi, presidente di Sony Music Italy, ha affermato: «Anche quest’anno siamo soddisfatti perché la maggior parte degli inediti sono scritti o co-scritti da loro. E ci sono pure autori internazionali».
Eugenio Campagna – Cornflakes
Questo brano lo abbiamo già ascoltato al terzo Live Show. «È una solida canzone d’amore. Parla di quando si cerca una persona che non c’è. È una storia mia che spero possa diventare di tutti. Si parla tanto di indie e di pop, io penso di fare “real pop”. Non voglio girarci troppo intorno alle cose, voglio semplicità, raccontare le cose così come stanno». Eugenio ha firmato testo e musica del brano ma per questa versione definitiva si è avvalso della produzione di Federico Nardelli. A dir la verità, il brano è molto forte e questa nuova veste di Cornflakes è decisamente riuscita e riesce ad arrivare al cuore. «Cerco molto la connessione con la realtà nei miei pezzi», ha concluso Eugenio .
Giordana Petralia – Chasing Paper
«Il mio inedito è stato scritto da Sia. Parla di questa ragazza che all’inizio aveva dei vincoli nel far le sue cose. Io ho ricevuto critiche fin dall’inizio del mio percorso qui e mi ci trovo molto. Poi, però, nella seconda parte del brano è come se raccontassi del volermi sentire libera. Pronta per spiccare il volo». Con queste parole Giordana ha raccontato il suo inedito Chasing Paper che, appunto, vede (anche) la firma dell’artista internazionale Sia. Il brano – che vede sonorità pop dance – è stato prodotto da Shablo e ricorda molto lo stile di Sia. Una bomba ad orologeria. A fine conferenza, Giordana la butta lì: «Magari potrei fare una nuova versione di questo pezzo con la mia Dafne (la sua arpa, ndr)». Staremo a vedere…
La Sierra – Enfasi
Anche questo brano lo avevamo già ascoltato in precedenza. Ma pure in questo caso i produttori sono riusciti a valorizzarne l’impatto emotivo. «La canzone è stata prodotta da Big Fish. Noi l’abbiamo scritta quattro anni fa. Con la scrittura abbiamo sempre cercato di aprirci e di far aprire le persone», dicono i due de La Sierra, che sono decisamente felici nel presentare questo brano che ancora una volta è diretto e senza fronzoli. I due rapper hanno pure anticipato: «Abbiamo scritto una decina di inediti prima di entrare qui».
Nicola Cavallaro – Like I Could
«Credo che sia un inedito con sonorità internazionali e moderne. Questo inedito ha anche un buon retrogusto soul, soprattutto nelle strofe. Il testo è stato scritto da Tom Walker», ha spiegato Nicola. Il brano si apre molto nel ritornello e la melodia resta facilmente in testa anche dopo il primo ascolto. Like I Could valorizza la sua potenza vocale. «Il mio è un bisogno di comunicare. Si tratta di una comunicazione che prima di tutto devo a me stesso e, solo dopo, anche agli altri».
Davide Rossi – Glum
«Nel mio brano c’è un forte contrasto. La melodia è felice ma in realtà il testo non è così spensierato. Parla di un ragazzo che è depresso senza la sua amata», ha raccontato Davide. Il mood del pezzo è di fatti nostalgico e sembra perfetto per l’arrivo del Natale. Davide è molto preciso nell’intenzione e in certi momenti ricorda il mondo musicale di Robbie Williams.
Sofia Tornambene – A Domani per Sempre
«Quando ho ascoltato la produzione del mio brano fatta da Shablo ho pensato “Ma cosa avete combinato al mio pezzo?”», ha iniziato scherzando Sofia. Il brano in questione è A Domani per Sempre, la prima canzone che Sofia ha scritto e che abbiamo già avuto modo di ascoltare durante la gara. «Io non mi sono mai innamorata e ho scritto cosa vorrei fosse per me l’innamoramento», ci ha spiegato. In ogni caso, questa nuova veste del suo brano è interessante. E pure Sofia si è convinta alla grande di questa cosa: «Shablo è un professionista e mi fido ciecamente di lui».
Booda – Elefante
Scritto e prodotto dai tre artisti insieme a Samuel, Davide Napoleone e Alessandro Bavo. I Booda si lanciano sull’italiano con un brano pieno di immagini. «Ha sonorità prettamente “Booda”. È ambientato nella cosiddetta “giungla urbana” e ci sono allegorie con animali. Parla della lotta tra il bene e il male», ci hanno raccontato. «Volevamo rispettare il nostro sound. Samuel è stato di grande aiuto. Abbiamo passato ore e ore in studio insieme a lui».
Utente
7 agosto, 2013
Ci siamo: dopo un percorso non esattamente liscio, la tredicesima edizione di X Factor arriva alla puntata degli inediti che mai come quest'anno è ben poco misteriosa: tre pezzi li abbiamo già ascoltati alle audizioni o in puntata, gli altri sono stati scritti ad hoc per questo traguardo e la differenza si sente parecchio. Mai come stavolta vincerà chi viene rappresentato meglio dalla canzone con cui uscirà fuori dal talent. La più grande delusione è quella dei Booda, che alle prese col primo inedito in italiano non reggono il confronto con le cover che hanno eseguito molto bene durante la trasmissione e rischiano di bruciarsi anzitempo. Per il resto, alcune conferme, altre delusioni ma tutto sommato va meglio di altre edizioni in cui quasi nessuno scriveva i propri pezzi.
Booda - Elefante
Per una cosa tutta personale, odio le canzoni in cui le band citano il proprio nome, tipo Yo this is Maneskin. In Elefante dei Booda questo vezzo c'è tutto, unito a una scrittura da arresto coatto, seguendo una formula fin troppo elementare: hanno una sezione ritmica da paura, fanno un pezzo tribale in cui si parla degli animali della foresta che sa tanto di anni '90, nonostante l'arrangiamento pure bello. Benché non faccia parte della Savana, casca l'asino e si fa pure male, oggi vince solo chi ha le idee chiare e sa scrivere bene i propri pezzi, il resto sono dimostrazioni di velocità e tecnica buone per i tutorial su YouTube.
Sofia Tornambene - A domani per sempre
Ecco l'esempio perfetto di buona scrittura che incontra un arrangiamento pro fatto da Shablo e si prepara a stazionare in radio per tutto l'inverno. Canzone malinconica, scritta da una ragazza di 16 anni che, per sua stessa ammissione, non s'è mai innamorata e descrive cosa vorrebbe che fosse, questo amore. Brava. La canzone la conoscevamo già, ma con questi beat acquista modernità. Bravo anche Sfera che non ha mai snaturato Sofia durante il percorso. Possibile vincitrice.
Davide Rossi - Glum
Il dramma degli inediti in inglese che bruciano il futuro dei talenti italiani. Davide è uno che canta e suona, molto giovane e molto bravo, però non scrive e allora gli confezionano uno di quei pezzi che passerà in radio solo per salutare quelli che ci rimangono. Bublé mischiato con le boy band e gli Spandau Ballet, per un pezzo fuori moda, vecchio dalle prime alle ultime note ed è un dispiacere. In più, quando mai uno s'è fatto la carriera dopo X Factor con l'inedito in inglese?
Nicola Cavallaro - Like I Could
In trasmissione ne hanno parlato un bel po' di volte dell'inedito co-firmato da Tom Walker per il bell'ex parà con la voce graffiante. Meglio di tanti, pop è pop, pure molto radiofonico, ma lui ha affermato di essere un cantautore e allora perché non fargli fare le sue robe? In più, tornando al discorso precedente, è raro che un cantante italiano faccia carriera con pezzi in inglese nel panorama pop internazionale. La voce c'è, ma l'età e il target suggeriscono una virata verso mete più alla sua portata.
Sierra - Enfasi
Questo è un pezzo da classifica di Spotify, da cassa bluetooth bora sulle panchine del parco, da ragazzini che avranno massimo 17 anni ed è esattamente il loro target. La Sierra lo sa e spinge con una canzone perfettamente in linea con la sua essenza. Può piacere o non piacere, un po' come il pesce ratto di Fantozzi, ma di sicuro ha centrato il bersaglio. Loro sono una realtà e non mi stupirei se usciti fuori dal talent per qualche tempo facessero un bel po' di numeri. BTW, su YouTube c'è già il video della versione pre X Factor.
Giordana Petralia - Chasing Paper
Altro pezzo di cui abbiamo parlato un bel po', tra gli autori c'è Sia e sicuramente gira, è cantato bene, mette in risalto la voce incredibile (e spesso ingestibile) di Giordana. Potrebbe finire in radio in mezzo agli altri successi pop della stagione. Il punto però è un altro: una volta uscita da X Factor, che canterà Giordana? Farà le serate arpa e voce, avrà pubblico per diventare una stella del pop internazionale o molto più probabilmente faticherà di nuovo per trovare la propria strada, smarrita tra mille esperimenti diversi?
Eugenio Campagna - Cornflakes
Eugenio in arte Comete propone un pezzo che ha suonato poco tempo fa in trasmissione e vanifica l'effetto sorpresa. Cornflakes la conosciamo già, pezzo di itpop mezzo cantautorato onesto, che in questa versione guadagna l'arrangiamento in stile Paracetamolo di Calcutta, giusto per inquadrarlo ancora di più nel personaggio. Piacerà a chi deve piacere, avrà successo, potrebbe pure vincere. Diciamo che in queste pagine, questo stile arriva con 5 anni di ritardo e ne siamo abbastanza saturi, ma di sicuro ci saranno legioni di giovani che spammeranno la canzone alla morte.
Most Users Ever Online: 2564
Currently Online: Going19, iamplet
715 Guest(s)
Currently Browsing this Page:
1 Guest(s)
Top Posters:
Olimpico85: 46517
pesca: 33200
KassaD1: 26704
xello: 25447
pazzoreality: 24095
Newest Members:
Denise
Tanmya Bansal
Vikas Kumar
Offer catcher
Unique Hair Grow Clinic
Forum Stats:
Groups: 6
Forums: 208
Topics: 26934
Posts: 1392777
Member Stats:
Guest Posters: 7
Members: 22885
Moderators: 9
Admins: 3
Administrators: RealityHouse, Alex87, mariomatt
Moderators: sadida83, Fob92, BB, Latinista, Alby, amers, Edre, monechiapi, Capo Horn