Io mi siedo con le patatine e mi godo le reazioni a una decisione di Lauro...

 

l'x pass di Lauro è uno scherzo, dai

zio cle ha detto
ok, loro escono al primo live. Questa scelta di Laura la peggiore di sempre, credo.  

Ecco, qui vi volevo.

davvero un super bluff dall'inizio. Mah. L'altra band era 10 volte meglio ma le cose erano già scritte, evidentemente..

Anche Michelle un bluff secondo me.

EroCaddeo, Pierci a il16enne fra i miei preferiti.

Delia bravissima ma arriverà al pubblico?

Finalmente dopo ANNI sono molto soddisfatto del cast 

I miei preferiti assolutamente Alessandro Tomasi, eroCaddeo e Roberta.

Un gradino sotto ma comunque fascia alta per PierC, Mayu e Delia.

Sono interessato anche a Vincenzo Viscardi, Layana e Amanda.

Avrei decisamente fatto a meno di Tellynonpiangere, Michelle e Copper Jitters. Tra questi tre, Michelle mi era piaciuta solo alle auditions, mentre in bootcamp e last call non mi ha convinto per niente. Comunque occhio e croce credo che sarà lei la prima eliminata.

Dalla sezione protagonisti dell'app vedo che Alessandro e Vincenzo dovrebbero presentarsi con i nomi d'arte Tomasi e Viscardi (cognomi), mentre Roberta Scandurra come rob. Come prevedibile invece Giorgio, Piercesare e Damiano Caddeo li troveremo come tellynonpiangere, PierC e eroCaddeo.

thatdamngigi ha detto
Forse il cast migliore da boh... XF12? Tanta gente con molto potenziale di imporsi un minimo nel panorama musicale italiano, Piercesare su tutti.  

Quoto totalmente.

livello altissimo, 19 edizioni ed a differenza di Amici sanno ancora come fare i casting.

CHAPEAU

Sentimenti contrastanti: da una parte trovo incoraggiante che sia il cast con più quote rosa ever (6!), perché il nostro panorama è sempre più saturo di proposte teen pop e trap meramente maschili, dall'altra parte penso che molte di queste quote femminili siano totalmente anonime, le ritengo occasioni mancate di far posto a progetti decisamente più interessanti, e ci siano dei temi di sovrapponibilità: forse ne salvo veramente solo una in croce e già sapete a chi mi sto riferendo.

 

LAST CALL JAKE

Vicky: mi aspettavo qualcosa di più impattante del compitino puttanpop, bella presenza scenica, ovviamente non facebook-friendly, però un minimo emerge come stage value e personaggio. Non capisco perché Jake si ostini a dire che fa urban, ha portato Giorgia, Ariana Grande e Miley Cyrus: pare brutto dire che fa pop?

Androgynus: bellissima scelta quella della canzone di Battiato (la sua miglior cover tra le tre), captivating la scelta di suonare il violino (bianco!), tutto molto convincente, quindi ovviamente fatto fuori. Manuel, manchi. "Non so cosa farmene di te" è la frase che casomai dovrebbe pronunciare Androgynus a Jake e non viceversa, ma il mondo ovviamente è capovolto e allora vale tuttooooo (cit.) 

Tommaso Vulpio: a bit traballante tecnicamente ma posso accettarlo in virtù della canzone di Elisa non facilissima per una voce maschile. Presenza scenica un pochino meno a fuoco dell'altra volta, ma still interessante. Il falsetto sul finale vale l'intera performance.

Alessandro Tomasi: scelta di base banale in linea con le due precedenti, presenza scenica acerba, esibizione monocorde tutta giocata sul marcare il timbro in maniera sgraziata e ridondante. More of the same. Ovviamente viene preferito a Tommaso Vulpio, esattamente un anno dopo Lorenzo Salvetti. Auguri!

Amanda Bottini: quota Joėlle, lei buca lo schermo per la bellezza radiosa, prima serata material senza dubbio. Lo riconosco da ragazzo gay, ha un viso molto bello. Esibizione ai limiti del posticcio e dell'inutilità. Mi ricorda il modo in cui utilizzava la propria voce Gaia due ere geologiche fa, ai tempi di X Factor, quando ancora applicava quegli svisi un po' miagolati mentre cantava. Non ha nulla da dire per me questa ragazza, mi dispiace. Ovviamente si diede al posto di Androgynus, i canoni televisivi impongono questo.

Delia Buglisi: ennesimo mash-up ben servito, ottimo che abbia mostrato anche una certa versatilità linguistica optando stavolta per il francese unito al marchio di fabbrica del siciliano. Sulla carta si potrebbe ritenere un filo ripetitiva la scelta del pianoforte, ma in realtà anche il modo in cui diversifica la sua presenza scenica seduta al piano (penso banalmente al movimento della mano destra durante il build up di quest'ultima performance) denota una certa maturità anche nel rendere di volta in volta eterogenea la sua stage presence. Pazzesca la dinamica in ogni caso, riesce ad essere incisiva sia in falsetto che nelle note più viscerali. Per me idealmente non ci sarebbe gara, ma vista la particolarità della proposta e la postura confident che assume appoggiata al piano durante il giudizio, secondo me il pubblico non la capirà fino in fondo né come artista né come attitude. Mi stupirei del contrario.

Avrei fatto passare: Androgynus, Tommaso Vulpio, Delia Buglisi

Passano (1/3): Alessandro Tomasi, Amanda Bottini, Delia Buglisi

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LAST CALL PAOLA

Vincenzo Viscardi: non mi è dispiaciuto. Lui sì, lo definirei la quota urban di quest'edizione. Bene che non abbia reso l'intera performance un esercizio di stile e abbia lavorato di sottrazione rispetto alle altre volte. Nel look avrei anche lasciato la sua espressione originale invece: che male c'è a rendersi un attimino più estrosi e riconoscibili nell'impatto estetico, se questo va di pari passo con la proposta? Diciamo che il test sobrietà, così come richiesto dalla giuria, lo ha passato, ma da lui mi aspetto comunque qualche virtuosismo sullo special o qualche guizzo ulteriore che comunque faccia emergere meglio la sua cifra, perché secondo me si può spaziare. Quota queer perfetta per Paola, purché non arrivi come macchietta al pubblico stile Dimensione Brama. Ai live potrebbe decollare o precipitare in picchiata, le scelte su di lui saranno cruciali.

Kokomò: cover nell'accezione più pura del termine, ossia una rivisitazione sia nel sonoro che nel cantato rispetto all'originale, così come a mio avviso dovrebbe essere per rendere distintiva una nuova proposta. Loro mi sono sembrati molto più sciolti e a loro agio rispetto ai Bootcamp: il cantante più clean e meno agitato, il musicista molto organico nella sua interazione col synthetizer. Li avrei presi a occhi chiusi (specie dopo la dipartita di Agustin Fernandez, altra proposta elettronica che mi aveva incuriosito alle Auditions), anche se contrastano in effetti molto col leitmotiv del ritorno alle origini e alla cameretta permeato da quest'edizione. Ergo, a casa.

Francesca Dinale: buona promo per La Rappresentante di Lista, meno per se stessa.

Sakina: rimarrà a tutti gli effetti la fashion queen di questa stagione di X Factor, con o senza promozione ai Live. Performance mid, ma giusta quanto basta per farla quantomeno accomodare al posto di Dinale. Ovviamente non è accaduto.

Mille Alice: l'asso nella manica del roaster di Paola, l'X Pass che non fu. Gusto delizioso, proprio nell'uso delle sfumature vocali. Immagine garbatamente queer. Aveva tutto, sbagliato farla accomodare al posto dei Kokomò e non della Dinale, ancora più sbagliato farla alzare dopo. Con lei ci si sarebbe davvero potuti divertire in un modo talmente sfizioso da impreziosire in maniera significativa il quadro finale del cast che ahimè invece si è delineato. 

Roberta Scandurra, in arte Rob : il più grande bluff dell'edizione per me (anche più di Amanda e Michelle, mi sbilancio). Bellissima scelta quella di Heads Will Roll degli Yeah Yeah Yeahs, vorrebbe vagamente richiamare l'immagine di Karen O nel videoclip, ma la scelta in sé è l'unica cosa punk che posso riscontrare, perché al di là dell'aspetto un po' da emo cheerleder, in realtà questa Roberta è la quintessenza del pop, ma così pop all'acqua di rose da sembrare addirittura impalpabile, tanto quanto il suo nome d'arte che è tipo la cosa più cringe per cui si poteva optare. Terza esibizione che me lo conferma. Poi, per carità, è intonata. Rimpiango i PUNKCAKE, quando ancora la parola punk veniva utilizzata con cognizione di causa... E lì si che mi ricordo una performance su Maps sempre dei formidabili Yeah Yeah Yeahs da pelle d'oca. Qua non ci siamo proprio.

Mayu: lei mi piace senza mai entusiasmarmi, cioè la ritengo di base discreta, senza rimanerne però mai ammaliato, resta in un limbo. Ho apprezzato molto il fatto che non abbia pianto per la terza volta di fila, ma abbia mantenuto l'aplomb che ha mostrato nel backstage, in cui mi è sembrata bella spigliata e di fatto non così intimidita dal contesto come mostra on stage... Senz'altro rimarcabile in positivo questo suo mood di questo giovedì. Detto ciò, Paola non se ne è resa conto, ma è stata molto fortunata quest'anno e le sono capitate delle mine nel roaster, tant'è che nella mia personale terna del suo team, Mayu non l'avrei scelta, così come non avrei speso per lei l'X Pass (secondo anno di fila che Paola lo canna), proprio in virtù del livello dei suoi diretti contenders. Certo, considerato che i Kokomò si erano già alzati, alla fine l'avrei comunque fatta accomodare al posto di Rob. Far alzare Mille Alice è stato veramente un autogoal pazzesco al potenziale che avrebbe potuto avere il suo team sulla carta, peccato. Not surprised indeed.

Avrei fatto passare: Mille Alice, Kokomò, Viscardi 

Passano (1/3): Mayu, Rob, Viscardi

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LAST CALL GABBANI 

Ehm, come dire, ho trovato talmente soporifero questo segmento di puntata, che neanche mi assale la voglia di scendere nel dettaglio.

Livello complessivamente molto meh in questo roaster, molto poco equa la suddivisione dei superstiti dei Bootcamp se penso ad esempio a chi aveva Paola nel proprio roaster: il fatto che Michelle qui fosse l'unica donna e Paola avesse invece così tante girls, ha portato inevitabilmente qualche esclusione eccellente (Mille Alice, Sakina) e l'inevitabile tutela di questa Michelle passata ai Live non dico di default, ma quasi. Mah. Abbastanza sorpreso dal fatto che le due quote autotune dell'edizione latitino proprio sotto le grinfie di Gabbani.

Faccio fatica anche solo a restringere la rosa a tre nomi, avrei sicuramente fatto passare solo gli Abat-Jour (più sulla base delle due precedenti performance in realtà) e, boh, forse anche Pietro Cardoni in quota cantautorale, ma ovviamente sono stati cassati in tronco. Difficilmente qualcuno dei tre promossi ai Live (0/3) incontrerà il mio favore nel programma o fuori da X Factor. Però sono molto divertito da quest'euforia collettiva nei confronti di PierC (non voglio commentare il nome d'arte, ma ci siamo capiti), voglio proprio vedere dove ci porterà a lungo termine. Io, nel dubbio, non salgo sul carro, però se tutto ciò serve a portare nuovamente attenzione e chiacchiericcio su questo talent, ben venga la quota mengoniana ammazzatelevoto.

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LAST CALL LAURO

Sbaglierò, ma la mia impressione è che abbiano affidato a Lauro il roaster televisivamente più debole quasi per bilanciare il fatto che sia reduce da una finale in cui ha portato 3/3 concorrenti non si sa come, una sorta di contrappasso operato dalla produzione. Comunque di base non lo ritengo il team musicalmente meno interessante, anzi. Sicuramente a differenza di quello di Gabbani, mi invoglia un'analisi nel merito.

Plastic Haze: classica cover band scaldapubblico, identità non pervenuta e secondo me neanche propriamente tamarri, sarebbe come dire che hanno personalità ed è proprio quella a mancare. 

Francesco Di Fiore: esibizione abbastanza dilettantistica perfino nel proposito della copia carbone, anche la sedia vuota va un minimo meritata.

Layana Oriot: su di lei sono molto combattuto perché di base trovo abbia un taste pazzeschino, finora ha portato nientemeno che Lana Del Rey, Billie Eilish e Chappell Roan, forse la triade sacra della musica contemporanea. Occupa una casella che manca in quest'edizione e che secondo me svecchia molto il torpore generale del cast, sia a livello di repertorio che di timbro, che trovo abbia delle buone velleità. D'altra parte è eccessivamente impanicata dal palco, l'ultima performance ne ha risentito in precisione, e per di più trovo che su di lei stiano cucendo un editing pessimo perché sta passando come la più inosservata delle sei girls, quando nel mio ranking personale la inserirei appena dopo Delia, sincerità per sincerità. 

Vittoria Sofia Donda: niente da dire, la mia preferita del roaster di Lauro: sopraffino gusto alternative rock, espressività notevole, presenza scenica on point. Ovviamente non passa. Sostenere che potesse creare sovrapposizione con Layana significa proprio non sapere cosa sia la musica. Cosa che mi posso aspettare da Ambra Angiolini, da parte di Achille Lauro è un po' gravino. Ecco perché poi dico che questa giuria è la peggiore di sempre, in questo preferisco mille volte Jake che ammette la propria ignoranza rispetto ad un progetto come quello di Androgynus, almeno non ha detto inesattezze.

eroCaddeo: l'ultimo dei romantici. Un viso da cucciolo che contagiosamente ispira quintali di simpatia e tenerezza (molto più di tellynonpiangere imho), ma che non mi farà sciogliere per questo motivo: purtroppo come cantautore non incontra il mio gusto. Vorrei che mi piacesse di più ma di fatto poi mi lascia piuttosto intiepidito. Penna a parte che è un no, come cantante non mi è dispiaciuta la sua cover di Venerus (per quanto troppo ispirata all'originale), mi è dispiaciuta invece un po' di più quella di Brunori di giovedì. Diciamo che c'è di peggio se mi guardo intorno. Il palese finalista di Lauro. 

Copper Jitters: di base fanno qualcosa che sulla carta mi piace, ma omg quanto la fanno male? Non mi soffermo sulla totale assenza di disciplina sia on stage che off stage, se vogliamo questo fa parte del personaggio e posso al limite anche concepirlo, però ci deve essere della ciccia poi nella performance e qui non la riscontro. Spiace, ma prevedo una percorso stile Mutonia. Curioso di vedere se il Lauro Factor riuscirà a riabilitarli come è successo con Les Votives, oppure il pubblico vendicherà l'eliminazione dei (a dir poco) sopravvalutati Plastic Haze non concedendo loro alcuna redenzione. Avessi sentito dei boati per delle eliminazioni veramente clamorose, che sono passate totalmente in sordina, avrei avuto più speranza per le sorti di quest'edizione.

Avrei fatto passare: Vittoria Sofia Donda, Layana Oriot, eroCaddeo

Passano (2/3): Copper Jitters, Layana Oriot, eroCaddeo

 

Tutto sommato un'edizione che si preannuncia già scritta, ma pur sempre con un paio di spunti: seguirò con curiosità gli sviluppi di Delia, Viscardi e Layana, e spero di essere stupito in positivo da qualcuno che al momento colloco nel mucchio.