Utente
6 agosto, 2015
GINNASTICA ARTISTICA
Prima di tutto ringrazio, anche a nome delle mie colleghe, @Morg per tutte le informazioni contenute in questo articolo che mi ha gentilmente fornito.
La ginnastica è presente nel programma olimpico con i rappresentanti di tre dei suoi settori: ginnastica artistica, ginnastica ritmica e trampolino elastico.
La ginnastica artistica arriva in all’appuntamento a cinque cerchi avendo già ottenuto un grande risultato ossia l’inserimento da parte del CIO tra gli sport di fascia A del programma olimpico.
A Rio in questo sport vivremo due situazioni del tutto opposte a seconda che si consideri il settore femminile o quello maschile.
Le gare femminili vedranno il dominio delle ginnaste statunitensi guidate per l’ultima volta dalla direttrice tecnica Martha Karolyi che alla veneranda età di 73 anni ha deciso di dare il suo addio al mondo della polvere di magnesio dalle pedane brasiliane dopo aver ottenuto nella sua carriera un’infinità di medaglie a tutti i livelli con le sue ragazze.
Gli USA e la loro stella Simon Biles
La stella della nazionale a stelle e strisce sarà senza ombra di dubbio Simone Biles. La diciannovenne è la ginnasta simbolo di questo quadriennio olimpico avendo vinto gli ultimi 3 mondiali alla round oltre a tanti altri titoli sui vari attrezzi e ad aver ottenuto punteggi inimmaginabili. A Rio punterà ad uno storico en plein d’oro, ma anche nel caso in cui non dovesse riuscirci, scriverà comunque pagine indimenticabili della storia di questo sport. Con lei, per una medaglia d’oro che appare scontata nella gara a squadre, ci saranno le due campionesse olimpiche di Londra Gabrielle Douglas (squadra e AA) e Aly Raisman (squadra e corpo libero) che saranno le prime americane di sempre a presentarsi per una seconda volta ad un’Olimpiade; Madison Kocian (campionessa mondiale 2015 alle parallele) e la giovanissima ma talentuosissima Laurie Hernandez.
Per gli altri gradini del podio a squadre, considerando l’assenza di una Romania in crisi nera che saliva sul podio olimpico ininterrottamente dal 1976 e che a Rio vedrà in gara solo Catalina Ponor, la candidate principali sono la Russia e la Cina.
Le altre nazionali Russia - Cina - Gran Bretagna - Brasile
La Russia ha molte ginnaste reduci da infortuni ma come da tradizione, a Rio sapranno tirare fuori gli artigli. La squadra annunciata per l’Olimpiade comprende tre ginnaste del team che a Londra arrivò all’argento, tutte e tre campionesse del mondo (l’unica e inimitabile Aliya Mustafina, Ksenia Afanasyeva e Maria Paseka) e due alla prima olimpiade, Darya Spiridonova, già campionessa europea e mondiale a parallele, e Angelina Melnikova, al primo anno da senior e grande promessa della ginnastica.
La Cina come al solito è un mezzo mistero, le notizie che arrivano sono pochissime. Agli ultimi mondiali ha vinto l’argento a squadre, e una solo medaglia individuale ossia l’oro alle parallele asimmetriche a pari merito con altre 3 atlete (gara assurda!). I video recenti sono però molto promettenti e se non faranno errori gravi il secondo o terzo gradino del podio non glielo toglierà nessuno. Punta di diamante della squadra Shang Chunsong.
La Gran Bretagna gareggerà per un difficilissimo (ma non impossibile) bronzo. Hanno una squadra molto competitiva e D-score notevoli, però a differenza dei mondiali di Glasgow non saranno aiutate dallo giocare in casa. Da tenere d’occhio le sorelle Downie e Claudia Fragapane.
Per il terzo posto bisogna tener d’occhio anche il Brasile. Ha impressionato al test event e gareggiando in casa potrebbe ottenere quei decimi in più per fare il colpo grosso. E se lo meriterebbe. Flavia Saraiva e Rebeca Andrade le ginnaste di punta della squadra: lo scricciolo Saraiva potrebbe ottenere un risultato importante alla trave.
L’Italia dovrà faticare. Squadra annunciata per Rio: Vanessa Ferrari alla sua terza Olimpiade, Carlotta Ferlito, ed Erika Fasana, già nel team che a Londra ottenne uno straordinario settimo posto, e poi Martina Rizzelli ed Elisa Meneghini. Cinque ragazze tutte reduci da infortuni più o meno gravi.
Sarà difficile l’ingresso in finale a 8: oltre a i già menzionati USA, Russia, Cina, GB e Brasile, al momento sembrano più forti delle azzure anche Germania, Giappone e Canada. Ce la giochiamo con Olanda, Belgio e Francia.
L’ingresso nelle finali di specialità per le azzurre sarà molto, molto difficile mentre, con tutta probabilità, avremmo probabilmente due ginnaste nella finale All Around tra Vanessa Ferrari, Carlotta Ferlito ed Erika Fasana. Ovviamente si spera che la Ferrari possa vendicare il beffardo quarto posto di Londra al corpo libero ma sarà un’impresa difficilissima.
Per quanto riguarda la gara individuale, detto che Simone Biles è favoritissima per l’oro, si giocheranno l’argento e il bronzo la seconda americana (sarà interessante vedere quali saranno le altre due all arounder oltre la Biles), le russe Aliya Mustafina e Angelina Melnikova e la cinese Shang Chunsong. Possibili outsider l’inglese Ellie Downie, la svizzera Giulia Steingruber e la brasiliana Flavia Saraiva.
Le favorite sui singoli attrezzi
L’oro a volteggio se lo giocheranno quasi di sicuro la russa Maria Paseka, l’americana Simone Biles (che ha incrementato e ora porta i suoi stessi salti, Amanar e Cheng) e la nord coreana Hong Un-jong. Possibili outsider Ksenia Afanasyeva (che è stata operata da poco), Giulia Steingruber, Ellie Downie e l’indiana Dipa Karmakar (che se azzecca il produnova potrebbe conquistare un bronzo storico). Una pagina di storia in questo attrezzo potrebbe scriverla l’uzbeka Oksana Chusovitina, già oro a squadre nel 1992 e argento al volteggio nel 2008, la quale, dopo essere tornata a vestire i colori della sua terra natia, punta a 41 anni e alla settima partecipazione olimpica consecutiva, ad un posto in finale.
Alle parallele, dopo un mondiale che ha visto al primo posto contemporaneamente 4 atlete, le favorita sono la russa Darya Spiridonova, la campionessa olimpica in carica Aliya Mustafina, l'inglese Becky Downie, due volte oro europeo, l'americana Maddison Kocian e sicuramente le cinesi. Da tenere d’occhio anche le tedesche.
La trave è la più difficile da pronosticare. Sulla carta medaglia quasi certa per Simone Biles. Aliya Mustafina, Catalina Ponor, Flavia Saraiva, Angelina Melnikova a giocarsi il podio. Per tradizione anche le cinesi. Possibili outsiders l’olandese Sanne Wevers e la canadese Ellie Black.
L’oro al corpo libero è già nelle mani di Simone Biles. I due gradini più bassi se li contenderanno la campionessa olimpica in carica Aly Raisman, la svizzera Giulia Steingruber, la rumena Catalina Ponor, oro ad Atene ed argento a Londra, le due inglesi Ellie Downie e Claudia Fragapane, le due giapponesi Sae Miyakawa e Mai Murakami.
Nel settore maschile, a differenza che in quello femminile, la lotta è molto più aperta.
Per il podio a squadre sarà battaglia tra la Cina, campione olimpico in carica, e il Giappone, che ha finalmente battuto i rivali asiatici ai mondiali del 2015. Agguerritissimi sono anche USA, Gran Bretagna e Russia. Dalla selezione dei ginnasti americani e inglesi è evidente come le due nazioni puntino al podio a squadre piuttosto che alle medaglie individuali.
Il gran favorito dell’AA è ovviamente il leggendario Kohei Uchimura, campione olimpico e 6 volte campione del mondo. Agli ultimi mondiali ha rischiato di perdere il trono per mano di un outsider, il cubano Manrique Larduet. Cercheranno un posto sul podio l’ucraino Oleg Vernyayev, l’inglese Max Whitlock e sarà battaglia con i soliti ginnasti cinesi e russi.
L’Italia ha vissuto un quadriennio di profonda crisi, e dopo la partecipazione della squadra a Londra e la medaglia di bronzo di Matteo Morandi agli anelli, ai mondiali dello scorso anno gli azzurri sono finiti oltre la sedicesima posizione non acquisendo neanche il diritto di partecipare al preolimpico a cui invece ha preso parte Ludovico Edalli il quale ha ottenuto, non senza sofferenze, il pass individuale e gareggerà sulle pedane brasiliane avendo come obiettivo l’accesso alla finale a 24 ma non sarà per nulla semplice.
Anche per le finali dei singoli attrezzi è difficile fare previsioni perchè più nazioni, anche minori, potranno ambire al podio grazie alla specializzazione degli atleti sui singoli attrezzi come successo durante gli ultimi mondiali dove, ad esempio, al corpo libero, il podio dell’ultimo mondiale ha visto alle spalle del nipponico Shirai, un inglese e uno spagnolo ma in finale c’erano anche il koreano Han-sol, il cubano Larduet e il cileno Gonzalez; oppure al cavallo con maniglie, dietro ai due britannici, il bronzo è andato a un armeno in un attrezzo che vede spesso la presenza di ginnastici di nazioni come l’Ungheria (il plurimedagliato Berki) e la Croazia. Agli anelli uno dei grandi favoriti sarà il greco Petrounias, campione del mondo in carica, assieme al padrone di casa e oro a Londra Arthur Zanetti, oltre ai soliti cinesi.
Utente
6 agosto, 2015
LA GINNASTICA RITMICA
La ginnastica ritmica è, assieme al nuoto sincronizzato, l’unico sport riservato esclusivamente alle donne. Entrata a far parte del programma olimpico nel 1984 con la gara individuale, dal 1996 questo sport ha aggiunto anche la competizione a squadre a cui da quest’anno ogni nazionali può portare solo 5 atlete, senza riserva.
La gara individuale prevede un concorso alla round diviso in qualificazioni e finali, in cui le singole atlete presentano quattro differenti esercizi ognuno basato sull’utilizzo di un attrezzo specifico di questo sport vale a dire la palla, le clavette, il nastro e il cerchio.
La gara a squadre prevede invece due esercizi: per questa tornata olimpica il primo di questi esercizi prevede l’utilizzo di 5 nastri mentre il secondo è quello con 6 clavette e 2 cerchi.
La grande tradizione di questo sport è rappresentata dalla scuola russa. A livello individuale è difficile immaginare qualche ginnasta che possa scalzare dai primi due gradini del podio Yana Kudryavtseva, 3 volte campionessa del mondo e favoritissima per l’oro, e la sua connazionale Margarita Mamun per l’argento. Si contenderanno il bronzo l’ucraina Ganna Rizatdinova e la bielorussa Melitina Staniouta. L’Italia sarà rappresentata dall’esordiente Veronica Bertolini che punterà ad una posizione di metà classifica.
Nella gara a squadre la Russia non scende dal gradino più alto del podio dalle Olimpiadi di Sidney 2000 e, salvo clamorosi errori, dovrebbe riconfermare la medaglia d’oro . Si contenderanno le medaglie Bielorussia e Bulgaria e terrei d’occhio anche Israele. L’Italia che sarà rappresentata da Marta Pagnini, Alessia Maurelli, Sofia Lodi Martina Centofanti e Camilla Patriarca, nel corso del quadriennio ha vinto due argenti mondiali rispettivamente nel 2013 e 2014 ma nell’ultimo anno non ha convinto tantissimo commettendo spesso degli errori dovuti anche alla necessità di perfezionare i nuovi esercizi in vista di Rio, ma con un esercizio perfetto le nostre ragazze possono puntare tranquillamente alla conferma del podio conquistato a Londra.
Ovviamente poi in questo sport c’è sempre la variabile giuria che è imprevedibile nelle sue valutazioni nella speranza che fattori esterni non subentrino nei giudizi come avvenuto nel 2008 in Cina.
TRAMPOLINO ELASTICO
L’ultimo settore del mondo della ginnastica presente nel programma olimpico è quello del trampolino elastico. Entrato a far parte della famiglia a cinque cerchi solo nel 2000, questo sport prevede solo la gara individuale al maschile e al femminile. Nazione leader in questa disciplina è senza dubbio la Cina che a Londra 2012 ha portato a casa 4 medaglie su 6. Altre nazioni in grado di puntare al podio sono la Russia, la Bielorussia e il Canada. L’Italia dopo la presenza di Flavio Cannone nelle ultime tre edizioni dei giochi, non sarà presente a Rio.
Utente
6 agosto, 2015
TIRO A VOLO
Il tiro a volo rappresenta per l’Italia un’altra storica miniera di medaglie. Un grande risultato questo sport lo ha raggiunto ancor prima della cerimonia di inaugurazione in quanto si è riusciti ad ottenere la parità dei sessi vale a dire che da questa edizione anche nelle gare femminili le varie nazioni hanno potuto qualificare due atlete come succedeva per gli uomini.
Il programma olimpico di questo sport prevede cinque gare: il trap e lo skeet maschile e femminile e il double trap maschile.
L’Italia a Rio vedrà ai nastri di partenza nove atleti: nel trap la campionessa olimpica in carica Jessica Rossi tra le donne e il pluricampione di tutto (gli manca solo l’oro olimpico) Giovanni Pellielo e Massimo Fabbrizi (argento a Londra) tra gli uomini; nel double trap Antonino Barillà e Marco Innocenti; nello skeet la campionessa olimpica del 2008 Chiara Cainero e Diana Bacosi tra le donne e Luigi Lodde e il giovanissimo ma già forte Gabriele Rossetti tra gli uomini.
In questo sport fare previsioni su podi e possibili medagliati è difficile anche perché si tratta di uno sport in cui la precisione è tutto quindi per ottenere grandi risultati ci deve essere un perfetto mix tra la condizione atletica dei singoli tiratori e i fattori esterni a partire dalle condizioni meteo che ovviamente hanno grande influenza in questa disciplina.
L’Italia le maggiore possibilità di medaglia le ha nel settore dello skeet con una Cainero che ha dimostrato grande costanza di rendimento, una Bacosi in grado di giocarsela con le migliori, e Rossetti che, nonostante la giovane età e l’immancabile emozione da debutto, ha dimostrato di avere i colpi e il talento per ottenere grandi risultati. Pellielo e Fabbrizi hanno dalla loro una grandissima esperienza che nei momenti di tensione può giocare a loro favore. L’azzurra più in difficoltà è invece la Rossi che dopo il grandissimo risultato di Londra 2012 (oro con record del mondo) ha vissuto un quadriennio costellato di risultati non esaltanti e non alla sua altezza, è stata spesso lontana dall’accesso alle finali tanto che il pass di cui usufruisce non è stato conquistato da lei stessa ma dall’altra azzurra Silvana Stanco e quindi inevitabilmente su di lei ci sarà anche la pressione dovuta al dover dimostrare che quella dei tecnici è stata una scelta giusta a maggior ragione dopo l’ultimo Europeo in cui la Stanco è arrivata seconda e la Rossi non ha conquistato neanche la finale.
Per le altre nazionali una delle grandi favorite per le medaglie è senza dubbio la skeetista statunitense Kimbrly Rhode oro nel 2012 e argento nel 2008 (oltre ad altri 2 ori e un argento nel double trap che non è più gara olimpica): sarà lei la principale rivale delle azzurre insieme alla slovacca Bartekova, alle britanniche in grande crescita, alla cinesi e all’altra statunitense Craft.
Nel trap femminile, detto delle difficoltà della Rossi, potrebbe essere arrivata l’oro della prima medaglia olimpica nella storia per San Marino grazie alle sorelle Perilli (Alessandra ed Arianna). Altre favorite la campionessa olimpica 2008 la finlandese Makela-Nummela, la spagnola Galvez, le australiane, l’america Codgell, la giapponese Nakayama e la sorprendente libanese Bassil salita più volte sul podio nelle gare di questo 2016.
Per il trap uomini posso segnalare tra i vari nomi quelli dello spagnolo Fernandez, del ceco Kostelecky; lo slovacco Varga, i croati Glasnovic e Cernogoraz (campione in carica).
Nel double trap da tenere d’occhio gli statunitensi Richmond e Eller, i cinesi Hu Binyuan e Pan Qiang, il russo Fokeev, lo svedese Dahlby, il tedesco Lowe, il maltese Chetcuti.
Nello skeet diranno la loro per le medaglie il favoritissimo statunitense campione olimpico 2008 e 2012 Vincent Hancock, i due tiratori ciprioti, lo svedese Nilsson, il danese Hansen e i tiratori del mondo arabo ossia i rappresentati di Qatar, Kuwait, Emirati Arabi e l’egiziano Mehelba.
Utente
6 agosto, 2015
TIRO A SEGNO
Nella famiglia degli sport di precisione rientra anche il tiro a segno che si presenta a Rio con regole di gara nuove rispetto all’edizione precedente. Come successo nel tiro a volo, anche nel tiro a segno la federazione ha lasciato inalterato il format di gara per quanto riguarda le qualifiche mentre, allo scopo di rendere più emozionante la lotta per la vittoria, ha modificato il format delle finali introducendo l’eliminazione progressiva degli 8 finalisti che, a differenza di quanto succedeva prima, in finale ripartono alla pari vedendosi annullare il punteggio ottenuto nelle qualificazioni. Si tratta di un format interessante che però non tutti i tiratori sono riusciti a metabolizzare a partire dal nostro campione olimpico Niccolò Campriani il quale continua a portare a termine delle ottime qualifiche per poi perdersi in finale.
Campriani sarà ovviamente il nostro capitano a Rio dove sarà chiamato a difendere le due medaglie conquistate quattro anni fa. Lo vedremo sulla linea di tiro in tutte e 3 le gare di carabina affiancato da Marco De Nicolo. Nelle due gare di pistola ad aria compressa avremo il solo Giuseppe Giordano sebbene avessimo ottenuto due pass, ma la nostra federazione ha scelto di sostituire il secondo pass conquistato per queste gare da Francesco Bruno con quello della pistola automatica a 25 metri ceduto a Riccardo Mazzetti. Il comparto femminile sarà invece rappresentato dalla sola Petra Zublasing nelle due gare della carabina ma in realtà è proprio la compagna di Campriani la nostra miglior carta da medaglia vista la grande regolarità di risultati dimostrata in questi anni soprattutto nella gara delle 3 posizioni.
A livello internazionale più nazioni possono ambire al podio a partire dalla Cina e dalla Corea del Sud che hanno occupato i primi due posti del medagliere londinese. Gli USA qualche medaglia riescono sempre a portarla via; poi c’è la scuola serba che sia al maschile che al femminile riesce sempre a raccogliere buoni risultati sia nella pistola che nella carabina, e anche gli indiani spesso riescono ad arrivare nelle zone alte della classifica. Da tenere d’occhio nelle gare di pistola l’ucraina Kostevych, la bielorussa Chaika, la bulgara Boneva, la francese Goberville. Ovviamente anche in questo sport fare previsioni è difficile proprio per la particolarità dello sport stesso che spesso in queste manifestazioni vede che la componente psicologica e nervosa giocare un grande ruolo (come dimenticare la finale di Atlanta 96 vinta da Di Donna all’ultimo colpo con il cinese che sviene).
Utente
6 agosto, 2015
EQUITAZIONE
L’equitazione è lo sport nobile del programma olimpico oltre ad esserne uno di quelli storici avendo debuttato in una manifestazione olimpica nel 1912.
Il programma di questo sport prevede tre concorsi che si disputano sia come gara individuale che come gara a squadra: concorso completo, salto ad ostacoli e dressage.
Il concorso completo è suddiviso in 3 prove: la prima è il dressage, la seconda è il cross country e la terza è il salto ad ostacoli. Si tratta di una gara molto dura soprattutto per quanto riguarda la prova di cross country essendo questa basata su forza e resistenza e in virtù di ciò spesso molti cavalli non superano la visita medica successiva a questa prova e non sono ammessi alla prova finale di salto ad ostacoli.
Il dressage è una disciplina in cui cavallo e cavaliere eseguono movimenti prevalentemente geometrici (detti arie) su un campo di forma rettangolare: il binomio cavallo-cavaliere deve compiere delle figure prestabilite, precedentemente imparate a memoria.
La gara di salto ad ostacoli invece vede impegnato il binomio uomo-cavallo, nell'interpretazione e risoluzione di un percorso ad ostacoli. Nei concorsi a ostacoli l'obiettivo è terminare il percorso il più velocemente possibile senza l'abbattimento di nessun ostacolo. All'inizio di ogni categoria viene comunicato un tempo massimo e un tempo limite: il tempo massimo viene calcolato in base alla lunghezza del percorso, e il suo superamento durante lo svolgimento del percorso determina delle penalità mentre il tempo limite è il doppio del tempo massimo e il suo superamento determina l'eliminazione del binomio.
La spedizione italiana a Rio sarà composta da sei cavalieri: 4 parteciperanno al concorso completo sia individualmente che come squadra e sono Stefano Brecciaroli, Luca e Pietro Roman e Arianna Schivo (al posto dell’infortunata Veronica Panizzon); Emanuele Gaudiano parteciperà alla gara di salto ad ostacoli mentre Valentina Truppa sarà alle prese con il dressage. Nessuno di loro partirà con i favori del pronostico per la conquista di una medaglia che in questo sport manca al nostro paese dal lontano 1980 ma punteranno comunque a posizioni alte delle classifiche e, perché no, ad essere una sorpresa.
Le nazionali favorite in questo sport sono quelle europee con Gran Bretagna, Germania e Olanda su tutte (a Londra queste tre squadre si sono suddivise 13 medaglie su 18 di cui 5 ori sui 6 disponibili). Altre nazioni che possono puntare al podio sono USA, Canada, Svezia, Svizzera, Francia.
Utente
6 agosto, 2015
PALLACANESTRO
La pallacanestro tra gli sport di squadra è forse a livello olimpico il più leggendario e spettacolare. Merito di ciò va dato soprattutto all’epopea del Dream Team americano. Negli USA questo sport ha avuto i suoi natali e gli statunitensi sono sempre stati considerati i migliori cestisti al mondo ma fino al 1989 la FIBA proibiva a questa nazionale di schierare i suoi giocatori della NBA alle Olimpiadi. Il loro debutto è avvenuto solo a Barcellona 1992 e da allora la nazionale americana è denominata Dream Team. Ma gli USA a livello olimpico hanno dominato in questo sport sin dagli esordi tanto che dal 1936 ad oggi non hanno vinto la medaglia d’oro solo 4 volte.
Ovviamente gli americani anche a Rio saranno i grandissimi favoriti e a sfidarli per le medaglie ci saranno altri 11 team suddivisi in due gironi:
Girone A: Francia – USA – Venezuela – Serbia – Cina – Australia
Girone B: Argentina – Spagna – Brasile – Lituania – Croazia – Nigeria
Le pretendenti alla medaglia saranno soprattutto le nazionali europee con Francia, Spagna, Lituania e Serbia in prima fila. Da non sottovalutare neanche l’Argentina, una delle pochissime nazionali ad aver interrotto il dominio a stelle e strisce portando a casa l’oro da Atene nel 2004 nella finale contro l’Italia.
Anche tra le donne saranno al via 12 squadre e anche in questo caso gli USA sono i grandi favoriti per l’oro. I due gironi femminili sono così composti:
Girone A: Francia – Giappone – Brasile – Australia – Bielorussia – Turchia
Girone B: Canada – Spagna – USA – Senegal – Serbia – Cina
Le nazionali che puntano ad una medaglia sono senza dubbio la Spagna e l’Australia rispettivamente argento e bronzo mondiale in carica, Serbia e Francia prime due classificate agli Europei 2015.
L’Italia sarà assente sia tra gli uomini che tra le donne ma mentre l’assenza di queste ultime era abbastanza scontata dato il livello attuale del nostro movimento in rosa, per gli uomini di Ettore Messina la qualificazione è sfumata nel corso del supplementare della finale contro la Croazia al preolimpico di Torino con un risultato che rappresenta una gran beffa per una squadra che nonostante sia stata da più parti esaltata per i talenti di cui è composta ossia i giocatori della Nba come Bargani, Belinelli, Gallinari ma anche i vari Datome e Gentile, nei fatti non ha ancora ottenuto risultati di rilievo né in ambito europeo né in ambito mondiale.
Utente
2 marzo, 2014
TENNIS TAVOLO
Il tennis tavolo è uno degli sport minori sia perché considerata la versione “casalinga” del tennis, sia perché allo stato attuale la sua diffusione a livello internazionale resto ancora limitata a poche aree e soprattutto al continente asiatico. Non a caso la nazionale superfavorita a Rio sarà ancora una volta la Cina che punterà a vincere sia le due competizioni di singolare che quelle a squadre. Altre nazionali che punteranno alle restanti medaglie sono Giappone, Singapore, Corea del Sud, Taipei. Tra le rappresentanti degli altri continenti, l’unica nazionale che sembra poter impensierire lo strapotere asiatico è la Germania maschile che guidata dal bronzo di Londra Timo Boll e da Dimitrij Ovtcharov proverà a confermarsi sul podio olimpico a squadre dopo la medaglia di bronzo di quattro anni fa.
Ovviamente sorprese potrebbero sempre arrivare, ma considerando che la maggior parte delle nazioni non asiatiche si presenteranno con cinesi naturalizzati, alla fine sarà una gran festa cinese con maglie differenti.
L’Italia non sarà presente a Rio perché la nostra squadra al momento è poco competitiva oltre che molto giovane soprattutto al femminile. L’unico che ha avuto possibilità di qualificarsi è stato Mihai Bobocica ma strani giochetti degli asiatici ai loro campionati continentali lo hanno portato fuori dalla zona qualificazione.
Utente
2 marzo, 2014
BADMINTON
Tra i più veloci sport di racchetta, il badminton è uno sport in cui si rendono necessarie prestanza fisica, agilità e prontezza di riflessi. L'effetto è spettacolare con scambi rapidi, cambi di fronte e movimentati recuperi. Possono sfidarsi, oltre a due giocatori (singolare), anche due coppie dello stesso sesso (doppio maschile o doppio femminile), o due coppie formate da giocatori di entrambi i sessi (doppio misto).
L'Italia avrà un'unica rappresentante, Jasmine Cicognini.
SINGOLARE MASCHILE: la favorita è la Cina che schiererà il numero 1 nel Ranking mondiale e campione olimpico in carica Chen Long e il numero 3 Lin Dan. Due punte di diamante le avrà anche la Danimarca, che schiera Viktor Axelsen e Jan O’Jorgensen. Potranno dire la loro anche Cina Taipei, Indonesia e Korea del Sud con i loro atleti.
SINGOLARE FEMMINILE: la favorita è la spagnola Carolina Marin, tallonata dalla thailandese Ratchanok Intanon. Anche la Cina dirà sicuramente la sua, insieme a Giappone e Korea del Sud. La nostra Jasmine Cicognini parte da n.29 del Ranking, ma mai dire mai...
DOPPIO MASCHILE: I favoriti sono i Sud Corani Lee Yong Dae e Yoo Yeon Seong. Sicuramente protagonisti saranno anche gli indonesiani, i cinesi, i giapponesi e i danesi.
DOPPIO FEMMINILE: le favorite sono le giapponesi Misaki Matsutomo ed Ayaka Takahashi seguite subito dopo dalle coppie di Indonesia e Cina. Da tenere sott'occhio anche le coppie Danesi e Sud Coreane.
DOPPIO MISTO: i favoriti sono i cinesi Zhang Nan e Zhao Yunlei, seguiti dalle coppie Indonesiane, Danesi e della Gran Bretagna.
Utente
2 marzo, 2014
Alex87 ha detto
Perché scrivete inglesi per gli atleti britannici? Mica è il calcio dove l'Inghilterra va da sola.
@Alex87 perché nel ranking mondiale la coppia Chris e Gabrielle Adckock viene segnalata come inglese e io stupidamente, quando ho scritto l'articolo, non ho pensato al fatto che alle Olimpiadi avrebbero gareggiato per la Gran Bretagna... insomma è stato un mio errore
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Utente
7 agosto, 2013
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
TRIATHLON
Il triathlon è uno sport multidisciplinare abbastanza recente, infatti nasce nel 1974 in California, dove 46 atleti si sfidarono nella competizione organizzata dal San Diego Track Club.
Le prove che gli atleti devono svolgere, in immediata successione sono tre: nuoto, ciclismo e corsa, con distanze variabili a seconda delle competizioni. Nei giochi olimpici, dove il triathlon è presente da Sidney 2000, le distanze sono le seguenti:
- nuoto 1500 m
- ciclismo 40 km
- corsa 10000 m
Il triathlon nasce come sport individuale e in molte competizioni gli atleti non possono collaborare tra di loro, ad esempio non possono tenere la scia nella frazione ciclistica (questo divieto non c'è nel triathlon olimpico), e non possono essere aiutati in nessun modo da persone estranee alle gara.
Nelle quattro edizioni dei giochi olimpici le nazioni che hanno dominato in questa disciplina sono l'Australia, vincitrice di ben 5 medaglie, 1 d'oro, 2 d'argento e 2 di bronzo, la Svizzera, vincitrice di 4 medaglie, 2 d'oro e 2 di bronzo e la Nuova Zelanda, vincitrice di 3 medaglie, 1 d'oro, 1 d'argento e 1 di bronzo.
A Rio la nostra nazionale avrà quattro rappresentanti: due uomini, Davide Uccellari e Alessandro Fabian, e due donne,Charlotte Bonin eAnnamaria Mazzetti.
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