La Vezzalli, dopo aver ceduto alla Ganbassi, vuole un futuro televisivo.
L’esempio viene da Montano, anche se non è detto che sia il buon esempio: in Italia per essere popolare devi partecipare a un «reality» ed è quello che si prepara a fare anche Valentina Vezzali. E’ probabile che a gennaio la più grande schermitrice di tutti i tempi si trasferisca per un mese nella foresta amazzonica con il cast di «La Talpa», la trasmissione di Italia 1 che si distinse l’anno scorso come uno degli spettacoli più trucidi nel suo genere, tra gente che si sfidava a mangiare occhi di bue e a gettarsi dagli aerei. Il progetto non è definito ma i contatti con Mediaset sono bene avviati e la Vezzali sarebbe disponibile ad affrontare l’avventura anche se può nascere il problema di come sia conciliabile con la rieducazione del ginocchio sinistro che sarà operato nelle prossime settimane, alla fine dei Mondiali: un intervento al legamento crociato che non si può rinviare ancora e di cui si occuperà a Roma il professor Mariani. Questa è una incognita. Bisogna valutare se in due mesi e mezzo ci sarà un recupero sufficiente ad affrontare gli sforzi richiesti dal «reality» in una natura ostile e con prove fisiche impegnative nel cuore dell’Amazzonia. Ma ormai è l’andazzo. In tv si vede poca scherma e allora i campioni della scherma cercano di arrivare in video in un altro modo, che sia possibilmente pagato bene. Montano c’è riuscito. La Vezzali cerca da tempo un’occasione perché nonostante sia una delle atlete italiane più conosciute, ha raccolto briciole rispetto ad altri sportivi. Negli ultimi mesi, da quando è passata alla Pentagon, la società di immagine fondata da cinque importanti procuratori del calcio, è diventata testimonial di alcune campagne pubblicitarie (sta per partire quella con l’American Express), ma la tv è ancora una soglia difficile da superare. Sembra la scorciatoia verso quel mondo dell’immagine che piace e attira soldi. Domenica la finale del fioretto ha fatto conoscere all’Italia il bel volto di Margherita Granbassi, e pure lei pensa a un salto televisivo. «Per il momento penso alla finale della prova a squadre e a confermarmi su questi livelli – dice la triestina -, la scherma viene prima di tutto ma in futuro vorrei avere un’occasione. I «reality»? Li guardo e mi divertono, all’«Isola dei famosi» tifo per gli sportivi anche perché sono convinta che sappiano affrontare queste prove con lo spirito giusto, più di una «soubrette», però non so se accetterei di andarci. Preferisco qualcos’altro». Anche in questo è l’anti-Vezzali? «Siamo già avversarie in pedana, non mi piace esserlo fuori. Siamo due persone che vedono certe cose della vita in maniera diversa». Margherita, il cui nonno fu direttore del giornale di Trieste «Il Piccolo» (il cognome vero della neoiridata è Niederkorn, ha origini lussemburghesi e fu poi italianizzato in Granbassi), ha la passione per il giornalismo televisivo. Sogna la conduzione di un talk show. Intanto si stanno muovendo per lei i pubblicitari che sono alla ricerca di una bellezza sportiva da vendere agli italiani, sull’esempio di Fiona May. Lo ha già fatto la Lancia (e come regalo per l’oro mondiale si comprerà un’auto da collezione, una vecchia Fulvia Coupé da rally), ma sicuramente non ci si ferma qui. Certo è curioso che mentre la Federazione richiama all’ordine Montano, chiedendogli di limitare i suoi impegni extrasportivi, anche se il livornese ha già rinunciato a un paio di contratti molto interessanti, oltre all’impegno con Mediaset fino a fine 2007, si apra la corsa a una visibilità televisiva. E’ la storia inevitabile degli sport «poveri» in cui una fuoriclasse come la Vezzali guadagna quanto un mediocre calciatore in serie B: il posto al sole si conquista nel mondo parallelo, quello della pubblicità, della fiction, persino dei «reality» che come finzione della realtà sono forse l’unico spazio in cui le nostre campionesse possono essere battute. Fonte: La Stampa