[img align=right]http://www.xfactor.rai.it/Static/immagine/282/xfactorLIVE.jpg[/img] Nona puntata di X Factor: consueta pazzia autorale che decide di riproporre un lunghissimo riassunto della scorsa puntata a partire dalla presentazione dei concorrenti, l’eliminazione, ogni singola esibizione, i gargarismi col succo di Morgan e l’ingresso dei Cluster. Comincia dopo 10 minuti la vera puntata odierna. Simona Ventura entra travestita da Barbie lago dei cigni, sempre con la convinzione di scontrarsi con la bizzarria di Morgan che, invece, in giacca e cravatta (e un cilindro alto dodici metri, vabbè dettagli), non se la fila di pezza. Anche il vocal coach Gaudi ha scelto il look da cappellaio matto che ha fatto a testate con Alice; Francesco lancia l’ennesimo filmato riepilogativo, in questo caso sui Cluster. Retroscena: i Sei Ottavi e i Cluster si detestano cordialmente, sogno una lotta all’ultimo sangue sul ring tra i componenti di ogni gruppo. Pubblicità, Francesco urla, carrellata dei sette di cui mi è sfuggito l’ordine, sigla raffazzonata e finalmente si parte. Al termine della prima manche si saprà già il primo ultimo classificato. Prima manche Gli [b]Aram Quartet[/b] partono con “Good Vibrations”, l’inizio è tratto dai corali di Bach, il resto dalla canzone dei Beach Boys. Bravi come al solito, però boh, per citare i dotti giudizi tecnici della Ventura “non mi sono arrivati”. Anche Mara è tiepidina, Morgan svìa parlando più della canzone che di loro.
[b]Ilaria[/b] fa sua “Fiori rosa fiori di pesco” in modo magistrale, un po’ troppe smorfie al limite del pianto, ma si sa, noi la amiamo anche per il suo fare da Sbrodolina Lacrima Facile. Stupenda. Faccia-Maionchi per lei, Morgan l’ha trovata un po’ enfatizzata, si accende una querelle in giuria con lo stesso Morgan che ha da ridire con entrambe le giurate. È il momento di “Parlaci d’amore [b]Emanueleeee[/b]”, che canta “Purple Rain”. Al momento di assegnargliela Simona gli ha fatto capire che “beh sì insomma tch, crr ecco è una canzone gnnnngrrrhhhh tch crr ecco sì”. In giuria ci si chiede quanto facciano sesso Morgan ed Emanuele. Uno dei due quanto un criceto che corre sulla ruota; a voi indovinare chi. [b]Sei Ottavi[/b] per una canzone di cui ignoravo l’esistenza, Blackbird dei Beatles. Ecco, con tutto il rispetto per gli scarafaggi di Londra, non sentivo la mancanza di questa conoscenza canora. Una lagna abbastanza prolungata. Più efficace di una ninna nanna di Sallustio di Passaparola. Mara ricordando i Beatles si commuove, ma forse son le cispi post-sonno che le hanno fatto lacrimare gli occhi. Voci assonnate, passiamo oltre. Filmato in cui si parla della Maionchi in versione ninfomane, Morgan chiosa spiegando che Mara ha già raggiunto la pace dei sensi. [b]Tony[/b] “Baila” con la Morena di Zucchero. Ormai la sua voce è diventata quella di Marco Carta con un polpo vivo nelle corde vocali, una zingara in mutande per la coreografia, lui è sensuale come un cartello di divieto di sosta. Ci mancava poco che si mettesse a fare le treccine alla ballerina. Bravo però, un timbro che rischia di inflazionarsi a brevissimo, però. I giudici lo criticano, lui tira fuori uno spirito alla Amici e finalmente risponde. Nuova bagarre tra i giudici, Morgan dice che le colleghe “non pensano” e che chiunque potrebbe fare il lavoro di Simona. Ossia quale? Permettetemi di esimermi dal commentare il terribile rwm con la visita dall’esperto di teatro (importante nel contesto come il cromatologo di Markette) e le reazioni dei giudici. Pubblicità, questa puntata si sta trascinando stancamente, credo che la Bertè, annunciata come ospite d’onore, sia appassita in camerino perché non le hanno lasciato la finestra aperta. [b]Giusy[/b] canta “Che cosa c’è”, la voce in stile Amy Whinehouse affogata in una botte di vino (di cui ha preso pure le fattezze) si abbina alla canzone meno bene del previsto, sembra più Hellen Hiddink quando leggeva la schedina dalla Gialappa’s. Chiudono i[b] Cluster[/b], con la fantastica frontwoman che sarebbe Man-lò dopo aver ingoiato un lcd 40’’; ci metto un po’ a capire che canzone è, ma questo nuovo arrangiamento rende molto bene il pezzo. Promossi. Chiuso il televoto: si salvano Giusy, Ilaria, gli Aram, Tony, i Cluster e (dopo la pubblicità) Emanuele. [b]Sei Ottavi al ballottaggio[/b]. Si comincia a temere che la Bertè abbia fatto la fine della Carrà durante la finale di Amici. Video-messaggio di Panariello incommentabile. Ma all’improvviso eccola, nel video-messaggio a Morgan, in cui gli rimprovera di dire troppe volte “bravo” ai cantanti in gara. Ed eccola finalmente, anche dal vivo, Loredana Bertè in studio. È vestita come una composizione floreale per un funerale di un hippy, al posto del ventaglio ha una ninfea dello stagno di fronte a casa e, ovviamente, gli occhiali da sole. La fanno sedere tra i giurati, niente esibizione per lei. Uff. Seconda manche [b]Giusy[/b] parte con History Repeting, sicuramente meglio di prima, ritrovata l’autoironia che mi piace molto. Riceve i complimenti anche dalla Bertè. Passiamo ai [b]Cluster[/b] con “Il pescatore” di De Andrè. Geniali sull’effetto disco incantato, riescono ad essere sincronizzati in un modo che i seni della Ventura si sognano. Bravissimi, mi hanno convinto soprattutto per quello. [b]Tony[/b] si esibisce con Bob Marley. Bravo e con ottimo riscontro da parte del pubblico, Mara applaude invasata come alla recita del nipotino. Anche Loredana Bertè, dopo Giorgia, dice di essere rammaricata per l’eliminazione di Antonio. Io non ho parole, o stiamo abbattendo le leggi della statistica o è un talento incompreso. (la prima! La prima!) [b]Emanuele[/b] assolutamente inesistente in “Libera nos a malo”, pettinato malissimo e anonimo come Unabomber, senza la sua carica esplosiva. [b]Ilaria[/b] con Time After Time fa indubbiamente un’altra grandissima esibizione, anche se la Ventura ha preferito la prima, la Bertè le imputa di essere troppo perfetta, e conclude dicendo che son tutti ad una altro livello. Rispetto a? Mici di Maria? 😀 Chiudono gli [b]Aram Quartet[/b] con “Figli delle stelle” di Sorrenti che solo per la presentazione e la pubblicità fatta in settimana dovrebbe querelare e ridurre Morgan in mutande. Gli Aram la fanno troppo in stile “Cugini di campagna”; seconda brutta esibizione della serata. E a conferma di quello che dico, la Ventura la definisce la loro migliore esibizione. Secondo me supera a malapena la gara di rutti dopo il Pranzo di Pasqua, ma tant’è. Chiuso l’ultimo televoto. La Bertè trascinata a forza nel dietro le quinte in vista della sua esibizione, dispensa complimenti a Facchinetti. Quindi è perlomeno oltre il limite etilico consentito. Si salvano Tony, gli Aram Quartet, Giusy, i Cluster e Ilaria: [b]Emanuele (nuovamente) al ballottaggio[/b]. I Sei Ottavi cantano il Medley di Battiato, Emanuele, che in quanto a canzoni da spareggio sta seriamente cominciando a raschiare il fondo del barile, va con Knocking on heaven’s door. Favolosi i Sei Ottavi, vi ho adorato da subito. Sigh. Bravo anche lui, non siamo ad Amici e non devo demolire nessuno. Però quanto sono musicalmente magnifici i sei ottavini? 😛 Si parte da Morgan che a sorpresa elimina i Sei Ottavi, giudicando Emanuele più pronto e preparato per cantare le sue canzoni, Simona si affossa nella sua ridicolaggine e decide di eliminare Emanuele perché giudica tendenziosa l’azione di Morgan. Alla fine è comunque decisiva Mara, che chiaramente elimina i Sei Ottavi. Brutto finale, comunque. I Sei Ottavi se ne vanno da signori, presentandosi e salutando. Francesco a momenti si dimenticava della perla di trash finale, la fioriera più amata dai botanici di tutta Italia chiude la puntata con un live di Musica e Parole. È imbottita come un panino del Mac Donald, dimentica il testo già dalla seconda parola, sul ritornello chiede di alzare l’audio, il pubblico equivoca e si alza (per andarsene suppongo). Lei sistema i fogli sul leggìo (Loredana siamo qui… qui), sfumarla ora sarebbe un colpaccio incredibile. Secondo ritornello e smette di cantare ballando come le sorelle Bandiera in un revival degli anni ’80. Urla come un capo apache e chiude recitando un pezzo presumibilmente preso dall’enciclica dell’Antipapa Clementino Ottavo. Tutti a casa, appuntamento a martedì prossimo.