Utente
7 agosto, 2013
A breve la vedremo in tv per la nuova edizione di Italia’s got Talent, la prima in onda su Sky dopo qualche anno in Mediaset. Stiamo parlando di Nina Zilli che avrà un 2015 ricco di appuntamenti, fra i quali spicca la partecipazione al Festival di Sanremo 2015.
La cantante piacentina salirà per la terza volta sul palco dell’Ariston in qualità di concorrente dopo aver esordito fra le Nuove Proposte nel 2010 con L’uomo che amava le donne e il settimo posto fra i Big nel 2012 con Per sempre.
Inoltre la vedemmo sul palco anche nel 2011, nella serata dei duetti, accanto ai La Crus per aggiungere il suo tocco alla bellissima Io confesso.
Nella kermesse di quest’anno guidata da Carlo Conti, con al fianco le vallette-cantanti Arisa ed Emma Marrone, la Zilli presenterà un brano da lei scritto, intitolato Sola, mentre nella terza serata, dedicata alle cover, riproporrà Se bruciasse la città, portata al successo da Massimo Ranieri nel 1969.
L’inedito presentato al festival sarà incluso nel nuovo album dell’artista pop-soul intitolato Frasi & Fumoin uscita il 12 febbraio 2015. Ecco la copertina:
Si tratta del terzo disco di inediti e arriva a due anni da L’amore è femmina che le valse il disco d’oro e la portò anche all’Eurovision Song Contest di Baku, in Azerbaijan, in cui si classificò al nono posto.
Nelle ultime settimane Nina è tornata prepotentemente nelle radio grazie a Uno di quei giorni, collaborazione con J-Ax inclusa nel nuovo album del rapper Il bello d’esser brutti.
FONTE: ALL MUSIC ITALIA
Voto Forum: 75/100
Recensioni:
Utente
7 agosto, 2013
CrYs ha detto
Secondo me se a Sanremo avesse portato "Unico Re" avrebbe senza ombra di dubbio agguantato un posto nel podio...ancora mi chiedo come mai non abbia portato questa canzone...mah...
"Unico Re" secondo me rende davvero dopo tre o quattro ascolti, forse è per quello che non l'ha portata. Non è proprio immediata.
Molto carina anche "Dormi dormi". Un po' deludente, invece, "Schema libero", che trovo sia troppo pesante. "Fra il divano e le nuvole" è bellissima, ma inizialmente mi ricorda un sacco "Hit the road, Jack" (versione Shirley Horn).
Utente
7 agosto, 2013
bilirubina ha detto
CrYs ha detto
Secondo me se a Sanremo avesse portato "Unico Re" avrebbe senza ombra di dubbio agguantato un posto nel podio...ancora mi chiedo come mai non abbia portato questa canzone...mah..."Unico Re" secondo me rende davvero dopo tre o quattro ascolti, forse è per quello che non l'ha portata. Non è proprio immediata.
Invece io la penso totalmente in modo diverso...a mio avviso è la più immediata del disco ed effettivamente la canzone con il miglior arrangiamento per Sanremo. ..
Utente
7 agosto, 2013
amici della DIVA ZILLI
sto recensendo l'album, è davvero molto carino, però vi scriverò tutto bene appena la finisco. penso oggi pomeriggio, perché ora non ho tempo di scriverla qui. per me è stato un attimino difficile perché non ho mai ascoltato per intero (e in ordine) gli album precedenti della zilli, però ho notato (credo) una certa differenza
Utente
7 agosto, 2013
undri ha detto
amici della DIVA ZILLI
sto recensendo l'album, è davvero molto carino, però vi scriverò tutto bene appena la finisco. penso oggi pomeriggio, perché ora non ho tempo di scriverla qui. per me è stato un attimino difficile perché non ho mai ascoltato per intero (e in ordine) gli album precedenti della zilli, però ho notato (credo) una certa differenza
Sono davvero curiosa di leggerlo perché francamente pure io ho notato delle differenze con la Zilli precedente. Probabilmente stasera arriverà pure la mia recensione (forse).
Utente
7 agosto, 2013
FRASI&FUMO
Nina Zilli
Premessa: ho avuto qualche difficoltà a recensire l'album dal momento che non ho mai ascoltato per intero e soprattutto in ordine i suoi lavori precedenti e non è un piccolo dettaglio; sicuramente con una migliore conoscenza dell'artista uno può fare un lavoro migliore, ma ho voluto provarci ugualmente siccome è un'artista che apprezzo
L'album potremmo dividerlo in due "filoni": quello predominante "elegante-raffinato" già intuibile da copertina (9) e titolo (9) in cui non sono presenti grandi arzigogoli vocali a cui Nina ci ha ormai abituati e uno più "classico-sperimentale", dove il classico è ben presente nel pezzo e nella cover sanremesi, mentre gli esperimenti sono comunque legati al filone "elegante-raffinato".
L'album parte chiaramente con l'Intro (Cirronembi) (5); vedo l'intro o come un messaggio da parte dell'artista a noi ascoltatori o come un esperimento non completamente riuscito a cui non si vuole dare il peso di una traccia. Qui è il secondo caso; prepara però bene all'ascolto della title track Frasi&Fumo (7 1/2), che è forse il massimo esperimento dell'album. il ritornello martellante caratterizzato dalla voce piatta ben adagiata su una base quasi psicologica-demoniaca riesce a far funzionare il tutto. Alla lunga rischia però di stancare essendo quella traccia che o ami o odi. Si continua con Luna Spenta (6 1/2) che rappresenta un punto d'incontro tra i diversi filoni: non si allontana troppo dalla sperimentazione, restando però fedele alla vecchia Nina e annunciandoci allo stesso tempo il nuovo elegante-raffinato. La vecchia Nina esce bene nel singolo sanremese Sola (8) in cui la voce può essere apprezzata in diverse sue sfumature. L'atmosfera viene smorzata da #RLL (Riprenditi le lacrime) (5), un pezzo leggero con un ritornello (troppo) fanciullesco che si adatterebbe meglio ai primi album di Annalisa o Arisa. fa inoltre da apripista al filone elegante-raffinato che accomuna le cinque canzoni seguenti: Cadeva Piano (7 1/2) è la più efficace del quintetto, Lei Dice (6 1/2) interessante la costruzione del brano sulle frasi "lei dice che... dice che... lei dice che... dice che tu dici", Una Breve Vacanza (6), Schema Libero (6), Fra il Divano e le Nuvole (6 1/2). la voce qui non presenta grandi guizzi, ma sembra accompagnare e completare la musica. Presi individualmente i pezzi rischiano di non decollare mai, però all'interno dell'album svolgono la loro funzione. Per fortuna però arriva la cover di Se Bruciasse la Città (7 1/2) che rianima il tutto ed evita l'effetto soporifero. Troviamo ora due piccole chicche: Dicembre ( 7 1/2) che torna al raffinato-elegante e Unico re (8) che è veramente ben costruita. Molto interessante e apprezzabile il doppio canto di Nina e il coro nella parte finale e l'aver costruito l'intero pezzo per concluderlo con "tu eri per me l'unico re", unica volta in cui troviamo il titolo nella canzone. Chiude l'album Dormi, Dormi (5) di cui si poteva anche fare a meno. Troppo ninna nanna e sembra proprio un augurio per l'ascoltatore, di sicuro non il pezzo migliore per finire il lavoro.
Per concludere l'album è più raffinato rispetto ai precedenti lavori e si cerca un buon amalgamento tra la voce di Nina e la musica. Rischia ad un certo punto un effetto soporifero (5 canzoni simili senza guizzi di fila), però resta un album di tutto rispetto che apprezzeranno soprattutto gli amanti del genere e i grandi fan di Nina, mentre potrebbe restare un attimino deluso chi aveva aspetattive simili a "L'amore è femmina". Non è assolutamente un album da primo ascolto, necessita di tempo per essere ben apprezzato. potremmo dire che qui come mai prima si merita il nostro appellativo di "Diva Zilli". L'unico dubbio che rimane è che quel "questo è il mio blues" sia veramente presente al 100% solo in Sola (gioco di parole non voluto) e l'effetto elegante-raffinato da un lato rischia di essere un po' troppo studiato non permettondoci di goderne appieno, dall'altro riesce a mostrarci una Nina che per certi versi sembra meno costruita
Voto 70/100
Utente
7 agosto, 2013
RECENSIONE FRASI E FUMO
Nina Zilli
Non so se sia iniziata una nuova fase di Nina Zilli, ma sicuramente tra questo album e i suoi lavori precedenti vi è una soluzione di continuità abbastanza netta. Nina Zilli abbandona un po' la tendenza di mescolare generi musicali diversi e si porta in questo caso ai generi blues e soul più crudi e puri. Questo indubbiamente fa sì che l'album risulti meno commerciale. Quest'album riporta un po' ad un'atmosfera da pub, di quelli con le luci soffuse, avvolti da una spessa coltre di fumo per i tanti sigari accesi da quel gruppetto di uomini che gioca a poker. Probabilmente chi non ama il genere apprezzerà più i lavori precedenti di Nina Zilli, mentre chi apprezza il richiamo più diretto alle sonorità anni '60 penso possa riconoscere la bellezza di questo album.
In realtà la disposizione delle canzoni nell'album lascia il tempo che trova. Le perle di questo album, ahimé, sono relegate in fondo. Infatti l'album inizia con Intro (5½), una canzone deludente, scritta con un testo che pare firmato da Kekko dei Modà e con una melodia che somiglia più a "Ballo, ballo" della Carrà che a una qualsiasi canzone soul. Frasi&Fumo (8) è una di quelle canzoni che ascolterei in una mattinata invernale nebbiosa, da sola in macchina, percorrendo strade di campagna semi-deserte. Qui la Nina Zilli con la voce soul emerge bene in un atmosfera tipicamente jazz. Luna spenta (8) trovo sia interessante perché qui emerge, così come in Sola, una melodia molto internazionale, che richiama tante sonorità anni '60, però finalmente trasposta in italiano. Sola (8) si presenta come un inno alla solitudine, con un testo che si adagia perfettamente sulle note blues. Apprezzo molto il fatto che nel testo si ripeta più volte la parola "blues", che è quello che avviene effettivamente nelle canzoni oltreoceano di questo genere: già nei testi il richiamo è spesso evidente (basti pensare a "Turtle blues" e "Kozmic blues" di Janis Joplin o "Evil Gal Blues" di Aretha Franklin). Riprenditi le lacrime (5) è la canzone più brutta dell'album per me: è troppo lontana, almeno nel ritornello, dal mood che Nina Zilli sembra prefiggersi con tutte le altre canzoni. L'atmosfera calda e misteriosa che si crea con le precedenti canzoni qui si rompe e lascia spazio a una melodia da Zecchino d'oro.
Cadevo piano (8½) è la migliore canzone di quest'album per me. Finalmente quei quattro sessantenni, dopo la pausa pranzo, decidono di rimettersi a giocare a poker e intasare di fumo il pub. Però ecco che entra una ragazza, sui 25 anni, vestita con un cappello nero, una rete davanti a coprirle un po' gli occhi (no, non è un membro dell'Isis) e un bocchino che regge con indice e medio: non si sa se siano i giocatori che hanno smesso di urlare e bestemmiare e si sono girati per vedere la ragazza o se il barista sia riuscito ad aumentare il volume di quella bella musica riprodotta dal grammofono. Lei dice (6) riprende un po' le sonorità di Cadevo piano. La bella fanciulla poggia il bocchino e si siede al primo tavolo in cui vede la sedia libera: vuole giocare. Qui la prospettiva si sposta direttamente sulla ragazza, che diventa inconsapevolmente narratrice: è circondata di uomini che le danno attenzioni e si sente apprezzata. Però, proprio per questo, ci si dimentica un po' del fumo che invade il bar e tutto il cd. Una breve vacanza (6) accompagna la partita di poker, senza risolversi in particolari guizzi di fortuna o di abilità. Questo è forse il pezzo che più si adatta all'atmosfera calda del bar saturo di fumo. Ecco che, però, c'è una nuova pausa, inaspettata: "Schema libero" (5½). Si vede un raggio di luce e un contorno umano entrare nel bar, ma il fumo ne impedisce il riconoscimento. Però, sì, dev'essere un uomo. Ci si aspetta che l'uomo sia lì per prendere parte ad una partita e invece scopri che è un venditore di rose. Questa canzone sembra più l'incipit di una pubblicità di Mastrota che una canzone da Nina Zilli. Il venditore di rose finalmente esce e si riprende la partita. Con Fra il divano e le nuvole (8) si riprende decisamente lo spirito jazz (inizialmente è evidente un richiamo a "Hit the road jack" nella versione di Shirley Horn). La bella ragazza ha un 2 di cuori e un 7 di picche. Decide di bluffare e vince. La canzone si sviluppa con una bella tensione continua, che sembra non avere mai un suo sfogo. Personalmente l'apprezzo molto, ma so che molti la troveranno poco interessante per lo stesso motivo: è una canzone che merita un secondo, un terzo e un quarto ascolto prima di essere giudicata.
Se bruciasse la città (7) ha un ritmo più veloce delle canzoni precedenti, ma per voce e melodia resta comunque affine alle precedenti. Dicembre (8) ricorda molte sonorità tipiche di Otis Redding. Presenta un ritmo più sostenuto di altre canzoni, ma non si allontana dal genere soul. La bella ragazza inizia ad assestare un colpo dietro l'altro, riuscendo a racimolare un bel gruzzoletto di denari. Sotto quel velo, finalmente, accenna un sorriso, seppur amaro. Unico re (7½) ha una struttura molto particolare: le strofe sono tipicamente malinconiche, ma la melodia del ritornello è abbastanza gioiosa. A tratti sembra un mix tra Nina Zilli e Anna Oxa. Dormi dormi (8½) è la conclusione dell'album e, come tutte le cose belle, anche quest'album deve avere un lieto fine. Ma è una conclusione che comunque ti lascia un segno di malinconia. La bella giovane con il suo gruzzolo di soldi lascia il bar e si dirige verso casa, dove l'aspetta suo figlio. Stavolta la bella ragazza madre può addirittura comprare un paio di calzature per il figlioletto. Soddisfatta, dopo aver rimboccato le coperte al figlio, si dirige verso la camera, chiedendosi se un giorno pure quel figlio che stava crescendo con tanta fatica e amore sarebbe stato avvolto dalla coltre di fumo di quel bar, lontano da tutto e dimenticato da Dio.
Voto: 80/100
Utente
7 agosto, 2013
Bello notare come io e @bilirubina abbiamo recensionito l'album in maniera simile, con qualche differenza di voto, ma è normale dal momento che alla fine io ho dato 70/100 e lei 80/100.
Molto bella la sua idea di girare tutto intorno al fumo, mentre lo ascoltavo comunque io mi ero immaginato un dopo cena in un locale blues anni 60, dove le donne hanno quella sigaretta lunga che andava all'epoca per cui siamo simili anche qua
L'unica grande differenza sta nella valutazione di dormi, dormi, che per me era evitabile, però un solo pensiero diverso può starci
Utente
7 agosto, 2013
undri ha detto
Bello notare come io e @bilirubina abbiamo recensionito l'album in maniera simile, con qualche differenza di voto, ma è normale dal momento che alla fine io ho dato 70/100 e lei 80/100.Molto bella la sua idea di girare tutto intorno al fumo, mentre lo ascoltavo comunque io mi ero immaginato un dopo cena in un locale blues anni 60, dove le donne hanno quella sigaretta lunga che andava all'epoca per cui siamo simili anche qua
L'unica grande differenza sta nella valutazione di dormi, dormi, che per me era evitabile, però un solo pensiero diverso può starci
Già! Ho notato che, valutazioni a parte, i pezzi che abbiamo trovato effettivamente più belli sono gli stessi. Su "Dormi, dormi" devo dire che, effettivamente, è un po' scollegata rispetto alle altre canzoni, ma presa da sola mi piace un sacco.
Comunque nella parte di recensione su "Cadevo piano" ho fatto la stessa considerazione delle donne con "la sigaretta lunga" (si chiama bocchino, anche se suona in modo molto ambiguo ). Comunque grazie mille, complimenti anche a te (pagherei per avere il tuo dono della sintesi).
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