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La Corte Suprema legalizza il matrimonio egualitario negli USA, sui social #LoveWins
ouro
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28 giugno, 2015 - 0:31
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Teolino ha detto
Riporto un'altro passaggio della sentenza della Corte Suprema che mi molto sembra utile nella nostra discussionewink

http://imgur.com/LAFuF1K

ed è molto brutto! Sarà che sono ateo, ma per me le premesse religiose (altro che filosofiche! La filosofia sta agli antipodi della religione) che discriminano in base a nessuna evidenza ma solo in maniera dogmatica, calata dall'alto, VANNO SCREDITATE.

Razzo
Sicily
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62
28 giugno, 2015 - 0:31
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Teolino ha detto
Riporto un'altro passaggio della sentenza della Corte Suprema che mi molto sembra utile nella nostra discussionewink

http://imgur.com/LAFuF1K

In effetti io non mi sostituisco allo Stato ho le mie credenze religiose, me le tengo, potrò passare per bigotto, di sicuro non vado a cambiare le opinioni altrui.

Teolino
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63
28 giugno, 2015 - 0:36
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Questa invece è la fine di un'articolo scritto da Matteo Winkler per Il fatto quotidiano. La riporto perchè mi sembra molto interessante...

"La sentenza si completa con una chiosa interessante. È vero, dice la Corte, che cambiamenti sostanziali come quello sancito ora dovrebbero spettare, nei meccanismi tipici della democrazia, al legislatore, dunque al Parlamento. Tuttavia, “gli individui non sono tenuti ad aspettare l’azione legislativa per vedersi riconosciuti i propri diritti fondamentali.” Le corti della Nazione sono aperte per ascoltare tutti coloro che, come nel caso di specie, risultano danneggiati dalla condotta dello Stato e lamentano una violazione personale dei propri diritti fondamentali. “I diritti fondamentali non dovrebbero essere messi al voto; essi non dipendono dall’esito delle elezioni.” Per questo alla loro affermazione possono contribuire i giudici, se il legislatore non si attiva.

Come da noi in Italia. Uguale, proprio. Dove i giudici hanno da anni rispettosamente declinato il loro ruolo di giudici dei diritti fondamentali al legislatore, che finora – guarda caso! – non ha fatto nulla. In America il matrimonio gay è ora legale in tutti gli Stati. La battaglia per l’uguaglianza è vinta. Da oggi quella americana è una società migliore, più inclusiva e che non discrimina sulla base dell’orientamento sessuale.

Aspettiamo anche noi di diventarlo."

http://www.ilfattoquotidiano.i.....a/1819625/

Teolino
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28 giugno, 2015 - 0:38
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ouro ha detto

Teolino ha detto
Riporto un'altro passaggio della sentenza della Corte Suprema che mi molto sembra utile nella nostra discussionewink

http://imgur.com/LAFuF1K

ed è molto brutto! Sarà che sono ateo, ma per me le premesse religiose (altro che filosofiche! La filosofia sta agli antipodi della religione) che discriminano in base a nessuna evidenza ma solo in maniera dogmatica, calata dall'alto, VANNO SCREDITATE.

@ouro sono pienamente d'accordo con te...

Alex87

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28 giugno, 2015 - 0:41
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Teolino ha detto
Questa invece è la fine di un'articolo scritto da Matteo Winkler per Il fatto quotidiano. La riporto perchè mi sembra molto interessante...

"La sentenza si completa con una chiosa interessante. È vero, dice la Corte, che cambiamenti sostanziali come quello sancito ora dovrebbero spettare, nei meccanismi tipici della democrazia, al legislatore, dunque al Parlamento. Tuttavia, “gli individui non sono tenuti ad aspettare l’azione legislativa per vedersi riconosciuti i propri diritti fondamentali.” Le corti della Nazione sono aperte per ascoltare tutti coloro che, come nel caso di specie, risultano danneggiati dalla condotta dello Stato e lamentano una violazione personale dei propri diritti fondamentali. “I diritti fondamentali non dovrebbero essere messi al voto; essi non dipendono dall’esito delle elezioni.” Per questo alla loro affermazione possono contribuire i giudici, se il legislatore non si attiva.

Come da noi in Italia. Uguale, proprio. Dove i giudici hanno da anni rispettosamente declinato il loro ruolo di giudici dei diritti fondamentali al legislatore, che finora – guarda caso! – non ha fatto nulla. In America il matrimonio gay è ora legale in tutti gli Stati. La battaglia per l’uguaglianza è vinta. Da oggi quella americana è una società migliore, più inclusiva e che non discrimina sulla base dell’orientamento sessuale.

Aspettiamo anche noi di diventarlo."

penso sia l'analisi più interessante. Risponde, di fatto, anche all'assurdità di indire un referendum per questioni così delicate come l'estensione di diritti a una minoranza. In Irlanda è andata bene, ma se fosse andata male? Può l'opinione della maggioranza decidere sulla qualità della vita di una minoranza? 

Naturale che spetti a giudici (in caso di mancato assolvimento dei legislatori) occuparsene. La società è pronta? Bene, altrimenti lo diventerà (come è successo in Spagna). 

ouro
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28 giugno, 2015 - 0:49
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Alex87 ha detto

Teolino ha detto
Questa invece è la fine di un'articolo scritto da Matteo Winkler per Il fatto quotidiano. La riporto perchè mi sembra molto interessante...

"La sentenza si completa con una chiosa interessante. È vero, dice la Corte, che cambiamenti sostanziali come quello sancito ora dovrebbero spettare, nei meccanismi tipici della democrazia, al legislatore, dunque al Parlamento. Tuttavia, “gli individui non sono tenuti ad aspettare l’azione legislativa per vedersi riconosciuti i propri diritti fondamentali.” Le corti della Nazione sono aperte per ascoltare tutti coloro che, come nel caso di specie, risultano danneggiati dalla condotta dello Stato e lamentano una violazione personale dei propri diritti fondamentali. “I diritti fondamentali non dovrebbero essere messi al voto; essi non dipendono dall’esito delle elezioni.” Per questo alla loro affermazione possono contribuire i giudici, se il legislatore non si attiva.

Come da noi in Italia. Uguale, proprio. Dove i giudici hanno da anni rispettosamente declinato il loro ruolo di giudici dei diritti fondamentali al legislatore, che finora – guarda caso! – non ha fatto nulla. In America il matrimonio gay è ora legale in tutti gli Stati. La battaglia per l’uguaglianza è vinta. Da oggi quella americana è una società migliore, più inclusiva e che non discrimina sulla base dell’orientamento sessuale.

Aspettiamo anche noi di diventarlo."

penso sia l'analisi più interessante. Risponde, di fatto, anche all'assurdità di indire un referendum per questioni così delicate come l'estensione di diritti a una minoranza. In Irlanda è andata bene, ma se fosse andata male? Può l'opinione della maggioranza decidere sulla qualità della vita di una minoranza? 

Naturale che spetti a giudici (in caso di mancato assolvimento dei legislatori) occuparsene. La società è pronta? Bene, altrimenti lo diventerà (come è successo in Spagna). 

Non solo, il referendum è stato rischiosissimo perché se fosse andato male avrebbe poi rappresentato una pezza giustificativa per ogni gruppo, politico o civile che sia, in disaccordo con la causa in gioco. E a proposito di referendum, comunque non ha avuto delle cifre da capogiro, e questo ci deve davvero far pensare, ma soprattutto far LAVORARE per migliorare 'sta umanità.

Un appunto di natura linguistica: evitiamo di parlare di estensione, che ha quel retrogusto di graziosa concessione. È riconoscimento, e come tale ha carattere evidente e logicamente derivato (per questo deve essere deliberato dai custodes della società civile, i legislatori in linea teorica, che costruiscono il backbone di regole di convivenza sociale in base a principi etici assoluti).

Teolino
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28 giugno, 2015 - 0:54
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Alex87 ha detto

Teolino ha detto
Questa invece è la fine di un'articolo scritto da Matteo Winkler per Il fatto quotidiano. La riporto perchè mi sembra molto interessante...

"La sentenza si completa con una chiosa interessante. È vero, dice la Corte, che cambiamenti sostanziali come quello sancito ora dovrebbero spettare, nei meccanismi tipici della democrazia, al legislatore, dunque al Parlamento. Tuttavia, “gli individui non sono tenuti ad aspettare l’azione legislativa per vedersi riconosciuti i propri diritti fondamentali.” Le corti della Nazione sono aperte per ascoltare tutti coloro che, come nel caso di specie, risultano danneggiati dalla condotta dello Stato e lamentano una violazione personale dei propri diritti fondamentali. “I diritti fondamentali non dovrebbero essere messi al voto; essi non dipendono dall’esito delle elezioni.” Per questo alla loro affermazione possono contribuire i giudici, se il legislatore non si attiva.

Come da noi in Italia. Uguale, proprio. Dove i giudici hanno da anni rispettosamente declinato il loro ruolo di giudici dei diritti fondamentali al legislatore, che finora – guarda caso! – non ha fatto nulla. In America il matrimonio gay è ora legale in tutti gli Stati. La battaglia per l’uguaglianza è vinta. Da oggi quella americana è una società migliore, più inclusiva e che non discrimina sulla base dell’orientamento sessuale.

Aspettiamo anche noi di diventarlo."

penso sia l'analisi più interessante. Risponde, di fatto, anche all'assurdità di indire un referendum per questioni così delicate come l'estensione di diritti a una minoranza. In Irlanda è andata bene, ma se fosse andata male? Può l'opinione della maggioranza decidere sulla qualità della vita di una minoranza? 

Naturale che spetti a giudici (in caso di mancato assolvimento dei legislatori) occuparsene. La società è pronta? Bene, altrimenti lo diventerà (come è successo in Spagna). 

La domanda da 1 Milione di dollari è quando la nostra società sarà prontasadida

Rio91
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28 giugno, 2015 - 1:15
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bilirubina ha detto

Alex87 ha detto

bilirubina ha detto 
Intanto noto con molto piacere che i personaggi dello spettacolo che hanno aderito al "CelebratePride" sono numerosi: Cristina d'Avena, Vecchioni, Daniele Coletta, Frankie Hi-Nrg,Patty Pravo, Barbara d'Urso, Antonella Lo Coco, Giusy Ferreri, Paola Turci, Emma Marrone, Stash, Laura Pausini (ecc...); messaggi positivi anche da parte di Fedez, Dolcenera, Valentina Tioli e tanti altri. clap2

FLAVIONE Insinna anche smittensmitten

E si sono aggiunti pure Noemi, Levante, Rocco Papaleo, Alessandra Amoroso, Valerio Scanu, le Donatella. clap2

In tutto ciò, per me, sono stati molto apprezzabili gli uomini etero che hanno supportato e gioito per questa vittoria, visto che di solito c'è una forma di reticenza molto diffusa nel supportare l'omosessualità da parte loro.

Non solo personaggi famosi, ma anche varie aziende hanno festeggiato. Alcuni importanti marchi si sono tinti di rainbow.

https://twitter.com/MasterCard/status/614438292151349248

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Teolino
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28 giugno, 2015 - 1:38
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Rio91 ha detto

bilirubina ha detto

Alex87 ha detto

bilirubina ha detto 
Intanto noto con molto piacere che i personaggi dello spettacolo che hanno aderito al "CelebratePride" sono numerosi: Cristina d'Avena, Vecchioni, Daniele Coletta, Frankie Hi-Nrg,Patty Pravo, Barbara d'Urso, Antonella Lo Coco, Giusy Ferreri, Paola Turci, Emma Marrone, Stash, Laura Pausini (ecc...); messaggi positivi anche da parte di Fedez, Dolcenera, Valentina Tioli e tanti altri. clap2

FLAVIONE Insinna anche smittensmitten

E si sono aggiunti pure Noemi, Levante, Rocco Papaleo, Alessandra Amoroso, Valerio Scanu, le Donatella. clap2

In tutto ciò, per me, sono stati molto apprezzabili gli uomini etero che hanno supportato e gioito per questa vittoria, visto che di solito c'è una forma di reticenza molto diffusa nel supportare l'omosessualità da parte loro.

Non solo personaggi famosi, ma anche varie aziende hanno festeggiato. Alcuni importanti marchi si sono tinti di rainbow.

https://twitter.com/MasterCard/status/614438292151349248

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Belli, belli, belliclap2clap2clap2

Alessandra92
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28 giugno, 2015 - 12:06
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Alex87 ha detto

Alessandra92 ha detto
Ma cosa c'è di omofobo e discriminante nel non credere in generale all'istituzione del matrimonio civile? Due persone possono credere nell'amore per la vita e nella costruzione di una famiglia anche senza un rito in cui si decide Per la comunione o separazione dei beni ecc ecc...il matrimonio civile serve semplicemente a dare dei diritti che secondo me sono sacrosanti e per tale motivo andrebbero concessi a qualsiasi coppia convivente...io sono felicissima di ciò che è successo oggi è spero vivamente che vengano preso provvedimenti simili in Italia ma secondo il mio parere bisognerebbe tutelare tutti indistintamente

No, non mi son spiegato. Ognuno può credere o no all'istituto che vuole, ma qui si parla di allargamento di diritti. Il matrimonio civile c'è ed esiste (per fortuna), ma hanno accesso solo gli etero. Per me dire "andrebbe tolto anche a loro!!" è un po' uno spostare l'attenzione dal problema. 

Poi sarei curioso di sapere che fastidio vi dà (è il fatto che abbia lo stesso nome?). Perché sinceramente anche a me dà fastidio che nell'immaginario collettivo il matrimonio in Chiesa valga di più (ed è perché siamo stati cresciuti con questa idea, secondo me), quando a logica è esattamente il contrario (la popolazione totale è maggiore rispetto alla popolazione cattolica e, soprattutto, la religione è una questione privata che non dovrebbe c'entrare con la res pubblica). 

Sulla questione dell'allargamento dei diritti siamo davvero d'accordo, per me è una cosa indiscutibile, talmente indiscutibile che credo che andrebbero concessi anche alle coppie conviventi xke così si che si crea discriminazione ossia coppie sposate (etero o omo) con diritti e coppie conviventi (etero o omo)  senza. Ribadisco, sono felicissima di quello che è successo ma sarò realmente felice solo quando OGNI coppia avrà gli stessi diritti. 

Razzo
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28 giugno, 2015 - 12:14
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Se ci fosse realmente il rispetto della Carta dei diritti fondamentali, oggi nessun uomo morirebbe di fame.

Alessandra92
milano
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28 giugno, 2015 - 12:55
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Teolino ha detto

Alex87 ha detto

Teolino ha detto
Questa invece è la fine di un'articolo scritto da Matteo Winkler per Il fatto quotidiano. La riporto perchè mi sembra molto interessante...

"La sentenza si completa con una chiosa interessante. È vero, dice la Corte, che cambiamenti sostanziali come quello sancito ora dovrebbero spettare, nei meccanismi tipici della democrazia, al legislatore, dunque al Parlamento. Tuttavia, “gli individui non sono tenuti ad aspettare l’azione legislativa per vedersi riconosciuti i propri diritti fondamentali.” Le corti della Nazione sono aperte per ascoltare tutti coloro che, come nel caso di specie, risultano danneggiati dalla condotta dello Stato e lamentano una violazione personale dei propri diritti fondamentali. “I diritti fondamentali non dovrebbero essere messi al voto; essi non dipendono dall’esito delle elezioni.” Per questo alla loro affermazione possono contribuire i giudici, se il legislatore non si attiva.

Come da noi in Italia. Uguale, proprio. Dove i giudici hanno da anni rispettosamente declinato il loro ruolo di giudici dei diritti fondamentali al legislatore, che finora – guarda caso! – non ha fatto nulla. In America il matrimonio gay è ora legale in tutti gli Stati. La battaglia per l’uguaglianza è vinta. Da oggi quella americana è una società migliore, più inclusiva e che non discrimina sulla base dell’orientamento sessuale.

Aspettiamo anche noi di diventarlo."

penso sia l'analisi più interessante. Risponde, di fatto, anche all'assurdità di indire un referendum per questioni così delicate come l'estensione di diritti a una minoranza. In Irlanda è andata bene, ma se fosse andata male? Può l'opinione della maggioranza decidere sulla qualità della vita di una minoranza? 

Naturale che spetti a giudici (in caso di mancato assolvimento dei legislatori) occuparsene. La società è pronta? Bene, altrimenti lo diventerà (come è successo in Spagna). 

La domanda da 1 Milione di dollari è quando la nostra società sarà prontasadida

Il problema della nostra società purtroppo è molto più profondo. Nella società italiana il vero problema nn è solo che ci siano persone contrarie al matrimonio gay bensì che ci siano persone che affermano con convinzione che l'omosessualità sia una malattia, una devianza, una condizione anormale che va curata. E purtroppo mi è capitato di sentire queste affermazioni da persone di 20-30 anni laureate che magari saranno la classe dirigente del futuro. La forma più spaventosa e purtroppo diffusa di omofobia è proprio questa e finché nn si sconfigge questa la questione dei matrimoni gay sarà praticamente impossibile anche solo da prendere in considerazione. Finché all'omosessualita saranno ancora legate parole come paura e accettazione di passi avanti credo sia dura che se ne possano fare

jergens
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28 giugno, 2015 - 12:58
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io vivo negli stati uniti e sono rimasto stupito da tutto questo clamore. le copppie gay avevano gia' tutti i diritti.. onestamente quel che e' succesusso in irlanda poche settimane fa, merita MOLTO di piu'

Alex87

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28 giugno, 2015 - 13:00
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Alessandra92 ha detto
Il problema della nostra società purtroppo è molto più profondo. Nella società italiana il vero problema nn è solo che ci siano persone contrarie al matrimonio gay bensì che ci siano persone che affermano con convinzione che l'omosessualità sia una malattia, una devianza, una condizione anormale che va curata. E purtroppo mi è capitato di sentire queste affermazioni da persone di 20-30 anni laureate che magari saranno la classe dirigente del futuro. La forma più spaventosa e purtroppo diffusa di omofobia è proprio questa e finché nn si sconfigge questa la questione dei matrimoni gay sarà praticamente impossibile anche solo da prendere in considerazione. Finché all'omosessualita saranno ancora legate parole come paura e accettazione di passi avanti credo sia dura che se ne possano fare

Però come dicevo più sopra non spetta alla società "svegliarsi" e dirsi pronta, ma al legislatore abituarla. Siamo tutti d'accordo che l'Italia sia uno dei paesi più ignoranti d'Europa (e oltre) anche e soprattutto sul rispetto dei diritti umani. Si parte dalla scuola, che è tutto tranne che un luogo di formazione di individui perbene (per i professori, per i presidi, per le condizioni in cui tutto si svolge, per i genitori, ecc.). 

Fatto sta che, come successo in Spagna, anche se la società non è pronta si legifera. Il resto verrà da sé. Con una legge contro l'omofobia in cui è reato dire cose come quelle espresse dai Gasparri e dalla Santanché si ha anche molta meno corsa all'imitazione da parte delle menti deboli. 

Alex87

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28 giugno, 2015 - 13:01
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jergens ha detto
io vivo negli stati uniti e sono rimasto stupito da tutto questo clamore. le copppie gay avevano gia' tutti i diritti.. onestamente quel che e' succesusso in irlanda poche settimane fa, merita MOLTO di piu'

ma non in tutti i 52 stati. La vita di una coppia gay in Texas era ed è molto diversa da quella di una coppia gay in California. 

Teolino
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28 giugno, 2015 - 13:06
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Alex87 ha detto

Alessandra92 ha detto
Il problema della nostra società purtroppo è molto più profondo. Nella società italiana il vero problema nn è solo che ci siano persone contrarie al matrimonio gay bensì che ci siano persone che affermano con convinzione che l'omosessualità sia una malattia, una devianza, una condizione anormale che va curata. E purtroppo mi è capitato di sentire queste affermazioni da persone di 20-30 anni laureate che magari saranno la classe dirigente del futuro. La forma più spaventosa e purtroppo diffusa di omofobia è proprio questa e finché nn si sconfigge questa la questione dei matrimoni gay sarà praticamente impossibile anche solo da prendere in considerazione. Finché all'omosessualita saranno ancora legate parole come paura e accettazione di passi avanti credo sia dura che se ne possano fare

Però come dicevo più sopra non spetta alla società "svegliarsi" e dirsi pronta, ma al legislatore abituarla. Siamo tutti d'accordo che l'Italia sia uno dei paesi più ignoranti d'Europa (e oltre) anche e soprattutto sul rispetto dei diritti umani. Si parte dalla scuola, che è tutto tranne che un luogo di formazione di individui perbene (per i professori, per i presidi, per le condizioni in cui tutto si svolge, per i genitori, ecc.). 

Fatto sta che, come successo in Spagna, anche se la società non è pronta si legifera. Il resto verrà da sé. Con una legge contro l'omofobia in cui è reato dire cose come quelle espresse dai Gasparri e dalla Santanché si ha anche molta meno corsa all'imitazione da parte delle menti deboli. 

Alex quanto hai ragione... il problema da noi è proprio chi legifera, che poi sono sempre gli stessi da anni e annitoofunny3... Finchè avremo questa classe dirigente la vedo davvero duradeluso

undri
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28 giugno, 2015 - 13:22
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io condivido tutto quello che hanno detto @Teolino @bilirubina e altri (sono arrivato a pag. 2 per il momentolol) e non posso che essere contento del risultato ottenuto in americaclap 

#lovewins

bilirubina ha detto

Intanto noto con molto piacere che i personaggi dello spettacolo che hanno aderito al "CelebratePride" sono numerosi: Cristina d'Avena, Vecchioni, Daniele Coletta, Frankie Hi-Nrg,Patty Pravo, Barbara d'Urso, Antonella Lo Coco, Giusy Ferreri, Paola Turci, Emma Marrone, Stash, Laura Pausini (ecc...); messaggi positivi anche da parte di Fedez, Dolcenera, Valentina Tioli e tanti altri. clap2

bili hai visto? la mia antoheartheart

Razzo
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28 giugno, 2015 - 13:40
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Secondo me ci infuochiamo molto per il matrimonio gay, quando qui in Italia non esiste affatto la parità uomo/donna, non esiste il rispetto per la persona disabile o per coloro che non rispettano i canoni della cosiddetta normalità. Il matrimonio gay è secondo me l'ultimo tassello di una campagna di civilizzazione che deve partire con il rispetto e la rivalutazione delle nostre radici, che spesso vengono infangate da pensieri radical chic snobbistici che oscurano il grande patrimonio umano e sociale dell'Italia.

Alex87

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28 giugno, 2015 - 13:41
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E i marò? e le foibe? e le mezze stagioni?

undri
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28 giugno, 2015 - 13:46
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recupero pian piano, ho finito pag. 3lol

 

richiamo un attimo la discussione matrimonio civile da abolire. @Razzo tu sei molto credente mi pare di capire, ma il matrimonio è, per i credenti, un sacramento, per i non credenti un'istituzione che esiste già da prima del cristianesimo come ti hanno fatto notare. inoltre togliendo il matrimonio civile non credi che ancora più gente non credente celebrerebbe comunque il matrimonio in chiesa? e per ovvi motivi va contro il principio stesso della chiesa... però sono più di due millenni che la parola matrimonio è nella nostra società, non è che da un giorno all'altro la gente passa da "marito e moglie per matrimonio" a "compagno e compagna per i pacs"sadida

io, da credente, dico che c'è il matrimonio. generalmente è quello che viene chiamato "civile", se però due persone vogliono sposarsi in nome del signore l'istituzione civile del matrimonio viene celebrata in quella del sacramento religioso. ma se uno è ateo o di un'altra religione non può sposarsi?sadida qui c'è una visione quasi medievale col cristianesimo al centro del mondo secondo me

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