Partiamo da un presupposto: i nostalgici, quelli che “ai miei tempi” e “si stava meglio una volta”, non mi sono granché simpatici. Eppure, ieri sera, vedendo la prima puntata di questa tredicesima edizione di Amici, ho capito perfettamente cosa provano quei vecchietti che si trovano al circolo a giocare a bocce e rimpiangono i loro bei tempi andati. Ebbene sì, nonostante dopo anni di trovate defilippiane quantomeno discutibili, ieri sera per l’ennesima volta ho provato nostalgia verso il caro vecchio Amici che avevo tanto amato e di cui non restano più nemmeno le briciole.
Quel che è certo è che Maria non ha certamente badato a spese: con il budget investito in una puntata di Amici potrebbe comprarsi l’intero Regno delle due Sicilie e dare da mangiare a Danielona di Uomini&Donne per un anno intero. Sembra la fiera del “butto dentro qualunque cosa che magari almeno una la indovino”: ospiti a gogò, premi Oscar, cantanti internazionali e di alto livello, scenografia hollywoodiana. Un vero varietà del sabato sera con tutti i crismi. Sì, ma non Amici. Ieri sera, quando la puntata è terminata, riflettevo per esempio sul fatto che non ho sentito una sola volta la voce di uno dei ragazzi in gara: non hanno proferito parola, sono stati lì sui loro bei cubi a fare da intermezzo tra uno sketch di Checco Zalone, la promozione del disco di questo e il lancio della nuova canzone di quell’altro. Non un loro commento sull’esibizione, non un confronto con i ragazzi dell’altra squadra, non una minima interazione con chicchessia. Hanno avuto diritto di parola sono nel momento in cui sono stati eliminati. Bello sforzo. Lontani i tempi in cui gli scontri dialettici davano sapore a questo programma e gli conferivano quel gusto unico del mix tra scuola di talento e vita quotidiana. Cantanti e ballerini ora sono solo l’intermezzo tra un ospite e l’altro, un riempitivo per permettere a Peparini di sbizzarrirsi con gli effetti speciali del circo di Montecarlo, usati per giustificare la presenza di questo o quel cantante in promozione con il pretesto del duetto. Una tristezza infinita. Non so voi ma io, tra l’invervistina al vincitore di 74 premi Oscar e la diatriba sul collo del piede di Agata Reale da Catania preferirò tutta la vita la seconda opzione. Insomma Maria, dai retta a noi nostalgici: riprenditi i premi Oscar e ridacci Amici.
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Condivo in parte questa recensione, perché è pur vero che è più uno show del sabato sera, dove per completare l’opera manca la sua essenza, l’orchestra, ma non rimpiango affatto la discussione sul collo del piede di Agata o le critiche sconclusionate fatte da alcuni insegnanti ai ragazzi dopo le esibizioni. Amici secondo me è musica, ballo e spettacolo. Secondo me è sbagliata la direzione artistica che mette in risalto tante coreografie, scenografie ma poca sostanza. Ieri se non sbaglio qualcuno ha cantato pure in playback e non è una bella cosa per questo programma, non è positivo che i ragazzi arrivati alla fase finale del programma debbano cantare su delle basi registrate, non è giusto avere come coach uno che fino a ieri non era nessuno, non è giusto che la giuria sia una e formata da due terzi di incompetenti… Però si sa, Maria per sbarcare il lunario cerca e trova una diavoleria nuova. Una cosa secondo me è certa, questo meccanismo non sortirà l’effetto auditel dello scorso anno. Già si è visto dal calo di ascolti di ieri.
Ecco, io manderei via innanzitutto Peparini, con la sue coreografie pompose non mette in risalto di certo i ragazzi, che anzi… scompaiono.
Non darei la parola ai prof., ma il confronto tra i ragazzi era divertente e un po’ di sano trash non guasta mai. E poi via quei 3 incompetenti, metterei un cantante, un ballerino e una showgirl come Cuccarini o Parisi.
Via anche quello scempio di Moreno, i coach devono essere alla pari. Ma io farei fuori proprio i coach e lascerei decidere ai ragazzi o magari facessero esibire tuttu, sarebbe meglio.
Razzo: riflettevo sul fatto che a momenti fa venire ospite pure il Papa e i ragazzi non hanno avuto modo di dire A.
Marcop3: molto d’accordo con te.
Vorrei anche io Amici di un tempo…quando imparavi a conoscerli nel loro percorso e nella loro vita…quando i ballerini e cantanti erano in primo piano,non come ora che sono solo di contorno…magari senza le mille polemiche degli insegnanti…
Mi chiedo se non ci fossero tutti quei ospiti quanto farebbero di ascolti visto il calo…
Condivido ogni singola parola e virgola e aggiugo che ai tre seduti comodini sulle poltrone rosse avrei preferito di gran lunga il caro vecchio pubblico (s)parlante.Almeno loro una risata me la strappavano. IERI SERA è STATO TUTTO UN PIANTO.
Magari il pubblico sparlante sarebbe troppo trash, ma che ne so una Platinette che di musica ne capisce
Secondo me le coreografie di Peparini sono molto adatte al prime time, e sottolineano che i ballerini (se bravi) riescono ad amalgamarsi con il colleghi professionisti.
Per le emozioni dei ragazzi c’è spazio (volendo) nel daytime, in prima serata preferisco le sfide e poche chiacchiere onestamente.
Trovo i tre seduti comodini sulle poltrone rosse veramente inutili ma il piu’ inutile PONTE!
apre bocca senza manco sapere ciò che dice .Tutti i giudici, discografici ,giornalisti ecc ecc passati per il programma hanno sempre detto che se uno durante una esibizione si distrae significa che chi canta o balla non cattura.Bene …. Ponte ieri sera dopo l’esibizione di Deborah e Anastacia ha detto che mentre cantavano si è girato, si è distratto ma poi quando si è rigirato pensava che Deborah fosse Anastacia.Se si è distratto e pure girato significa che della esibizione non gliene fregava na mazza.Però si è contradetto dicendo la stronzata che ha detto!