Due abbandoni a sorpresa a Campioni. Due difensori lasciano la squadra di Graziani, che urla: "se la squadra non la sento mia me ne vado".

Non se lo aspettava nessuno, specialmente ora che si stava riprendendo dall’infortunio che lo aveva bloccato dall’inizio della stagione: Valerio Di Maria lascia la squadra per sua decisione. Lo comunica a Ciccio nella sala riunioni, e il tecnico non può fare altro che prenderne atto. Poche parole per una decisione che pare irrevocabile. "Mister, io non ce la faccio più – spiega Di Maria – ho visto che non riesco a legare con un gruppo di 26 persone. Questa decisione è frutto di una mia scelta personale". Nulla da aggiungere, manca solo l’annuncio ed i saluti alla squadra. Davanti all’intero gruppo, poco dopo, Graziani e Di Maria mettono al corrente la squadra dell’ennesima sorpresa. "Ragazzi, Di Maria ha deciso di lasciarci – spiega Graziani – vorrei dirgli che per lui, qua da noi, le porte sono sempre aperte. Puoi venirci a trovare quando vuoi". Giro finale di abbracci e saluti, con un velo di tristezza. Da oggi il Vodafone Cervia ha un difensore in meno. Con questo fanno due: dopo Valerio Di Maria un altro difensore lascia il Vodafone Cervia per sua iniziativa, nella stessa settimana. Pasquale Esposito se ne va, molla tutti e abbandona il sogno, lasciando dietro di se tanto stupore e un po’ di rimpianti. Non se lo aspettava nessuno, Ciccio compreso. Due difensori centrali in meno, entrambi esperti, fisicamente prestanti che potevano dare un grosso contributo a questa squadra. "Mister io ho 3000 dubbi – spiega Esposito rivolgendosi al tecnico durante l’allenamento – ho il rammarico di non aver parlato prima con lei. Ho la possibilità di giocare tra i professionisti, lei cosa farebbe?". Graziani è perplesso e deluso, ascolta pazientemente ma ha già capito che la decisione di Esposito è già stata assunta. "Non sono tranquillo e questo mi porta a non sopportare nel modo giusto i problemi" conclude il difensore. Ciccio non capisce come sia possibile lamentarsi in casi simili: "Cosa ti devo dire? Tu sei uno di quelli che ha giocato più di tutti. Pretendi cose che nessun calciatore può chiedere. Un allenatore deve fare delle scelte, e neppure Maradona poteva pretendere concettualmente di avere il posto assicurato".

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