Il nostro cammino attraverso i meandri dell’Eurovision Song Contest procede a passi spediti, siamo infatti già arrivati al secondo gruppo della seconda semifinale.
: Per gli amanti delle statistiche ecco il grafico con le vittorie: per la Svezia la vittoria del 2012 va a sommarsi alle 4 precedenti del 1975, 1985, 1992 e 2000 e le permette di agganciare al secondo posto Francia, Regno Unito e l’ormai latitante Lussemburgo. Al primo posto c’è sempre l’Irlanda, forte di ben 7 vittorie, 4 delle quali ottenute tra il 1992 e il 1996. Per quanto riguarda il nostro paese, l’Italia vanta solo 2 trionfi in 38 partecipazioni, nel 1964 con Gigliola Cinquetti e nel 1990 con Toto Cotugno.
Dopo il continua, gli altri 6 brani:
MALTA – Tomorrow – Gianluca Bezzina
Non tutti gli artisti dell’ESC sono cantanti a tempo pieno, è il caso del cantante maltese dal nome italiano e tifoso dell’Inter, Gianluca Bezzina, di professione medico. Il giovane dottore sarà presente al prossimo Eurofestival con una canzone molto ritmata e orecchiabile. E’ un brano perfetto per l’estate e ricorda, grazie anche all’ukulele di sottofondo, tormentoni estivi degli anni passati come “i’m yours” e “hey soul sister”. Potrebbe sorprendere.
BULGARIA – Samo shampioni – Elitsa Todorova e Stoyan Yankulov
Altro ritorno all’ESC è quello di questo duo bulgaro, compagni di musica e di vita dal 2003. A cantare è principalmente lei, artista molto apprezzata per i suoi brani folk, lui invece è lo strumentista ed è il più famoso percussionista della nazione. Il brano rispecchia il loro stile ricco di richiami orientali ed è interamente in bulgaro. Con “Samo shampioni” che significa “solo i campioni” tenteranno di riportare il loro paese in finale, che manca proprio dalla loro ultima partecipazione ad Helsinki nel 2007.
ISLANDA – Ég á líf – Eyþór Ingi Gunnlaugsson
Nonostante il cantante assomigli ad un vichingo dell’epoca moderna, il brano islandese è uno dei più dolci della gara. Il titolo significa “ho una vita” ed è cantato interamente in islandese, il fascino della lingua nordica aiuta ad apprezzare ancor di più questa lenta ballad, melodicamente ben fatta, ma che dopo qualche ascolto rischia di stancare. Inspiegabilmente è fra le canzoni meno quotate ma punterei un lingotto d’oro e un alce delle terre dell’Eyjafjallajokull sulla finale dell’uomo platinato.
GRECIA – Alcohol is free – Koza Mostra e Agathonas Iakovidis
Particolarissima la scelta greca, a rappresentarli quest’anno sono un gruppo alternativo, i Koza Mostra, accompagnati dal baffuto cantante folk greco, Agathonas Iakovidis. Il pezzo è in greco, nonostante il titolo in inglese, ed è di genere folk e rebetiko, antichissimo genere tradizionale ellenico. E’ un’originale e ironica unione di nuovo e tradizionale ma come tale è il classico pezzo in bilico tra il baratro e il trionfo, l’ESC svedese sancirà l’esito di questo esperimento.
ISRAELE – Rak bishvilo – Moran Mazor
Quest’anno il brano di Israele è in lingua madre ed è un’intensa e sofferta ballata interpretata da una Cixi castana con qualche chilo in più. Il titolo significa “solo per lui” ed è una delle ballad più belle della manifestazione ma riprende il canovaccio lirico di molti pezzi lenti e romantici adatti più a Sanremo che all’ESC. Se riuscisse a trasmettere tutta l’intensità del pezzo, magari indossando qualcosa che accompagni meglio le sue forme invece di comprimerla come un arrosto, la finale potrebbe essere a portata di mano. A proposito del discutibile outfit, c’è da dire che quello del video è di John Galliano ed è stato realizzato come messaggio di riappacificazione con il popolo israeliano dopo che due anni fa lo stilista era stato autore di frasi antisemite, ma l’Autorità delle comunicazioni di Israele ha impedito lo stesso a Moran di indossare l’abito sul palco di Malmö…una chiara dimostrazione di aver compreso a pieno lo spirito di riappacificazione dell’Eurovision Song Contest!
ARMENIA – Lonely planet – Dorians
Ritorno alla competizione per l’Armenia che l’anno scorso si era ritirata per motivi politici (avversari degli organizzatori azeri) e ritorno all’ESC anche per il cantante del gruppo, Gor Sujan, che aveva già partecipato nel 2010 a Oslo ma come corista della connazionale Eva Rivas. Il cantante, dalla vocalità nasale ma soprattutto dotato di un meraviglioso mono-sopracciglio, inizialmente doveva partecipare da solo ma ha deciso in seguito di partecipare con tutto il gruppo. Il brano è un pezzo pop-rock ed è una triste storia di un pianeta e di qualcuno che voleva salvarlo.
E’ fra queste la vostra preferita? Ditecelo nel forum ;).