Utente
21 settembre, 2015
complessivamente mi piace , alcune canzoni più di altre , chi non ha trovato continuità ne l lavoro precedente penso non abbia capito il senso di questo lavoro, poi dire che è un album orrendo come citato da qualcuno mi sembra esagerato. Ci sono talmente tante varietà all'interno che è impossibile trovare qualcosa di non piacevole, personalmente un ottimo lavoro.
Utente
24 agosto, 2015
Fob92 ha detto
http://www.instagram.com/p/B9jWYBWq_1D/«fidanzati che diventano famosi e non ti cagano più di striscio» STO VOLANDOOO
Ma chi è?
"In MONOLOCALE (feat. Fabri Fibra) ho invertito la prospettiva: ho immaginato di essere un mio compagno del liceo che vive questa mia trasformazione artistica, che mi vede passare dai banchi di scuola agli inStore in un Centro Commerciale. È una visione ironica, un po' nostalgica di quello che si era e non si è più".
Utente
24 agosto, 2015
Ecco gli ascolti di Spotify:
Stato di natura - 69.666
Monolocale - +36k (totale 287.336)
Sposerò un albero - 37.700
Gange +41k (totale 912.674)
Yo no tengo nada - 31.893
Riserva naturale - +26k (totale 223.414)
Acqua e sapone - 38.051
La vie ensemble - 23.433
Star Trek - 29.679
Cheyenne - +46k (totale 6.629.646)
Leoni - 23.473
Debutterà in top 200 solo Stato di natura, forse rientra Cheyenne.
Certo che non debuttare in classifica nemmeno con Gemitaiz e Carl Brave...
Utente
24 aprile, 2015
RISE17 ha detto
ironico che le motivazioni che hanno dato i tasteless che bocciano il disco siano proprio il SENSO del progetto
Perdona noi poveri tasteless, incapaci di comprendere "IL SENSO" dei progetti. Ma sai, non tutti siamo al tuo sommo livello!
Ultimamente sembra quasi impossibile poter esprimere un'opinione su nuova musica di determinate artiste senza il tuo commento denigratorio nei confronti di chi ha un parere differente e un gusto diverso.
Penso sia un'affermazione offensiva e anche molto arrogante quella che hai fatto (e non è la prima volta). E qui chiudo.
Banned
7 agosto, 2013
La mia personale opinione.
Una bella idea nel tema e nella struttura tutta a feat, un bel coraggio nella varieta' dei generi e nel lancio in questo momento storico, ma il materiale e' debole: sono proprio le canzoni a rappresentare l'anello debole del progetto (perlopiu', non tutte). Peccato.
Utente
8 febbraio, 2020
Non sono un fan di Francesca (come non lo sono di Elodie, che, pensate, prima di This is Elodie nemmeno consideravo più di tanto; da lì in poi le ho dato una chance), quindi vi stendo qualche considerazione super partes sull'ascolto, premettendo che ho seguito il suo percorso da Distratto in poi, apprezzandola saltuariamente senza mai trovarla imperdibile. Ah, e premetto anche di non aver ascoltato le quattro canzoni rilasciate prima dell'album a tempo debito, quindi sono tutte impressioni one shot, anzi, mi correggo, ho ascoltato Cheyenne distrattamente perché l'ha performata ad X Factor se non sbaglio, ma, complice un'esecuzione vocale non propriamente riuscita, non mi scaturì il desiderio di un riascolto.
Stato di natura: questo è l'inedito che musicalmente avrebbe coronato con coerenza il suo percorso rock nel talent, è uno schiaffo talmente forte che mi riproietta ai tempi del mash up di Whole lotta love e The house of the rising sun, in cui emergeva l'anima primordiale di Francesca, quella grezza pre-discografia. Superato il disappunto per il mancato growl, mi sembra un buon pezzo, sviscerato senza edulcorazioni, travolgente nel suo impeto e nella sua invettiva. Sono sicuro che nel live ritroverà la sua dimensione ideale, si presta ad essere liberatorio nella sua concitata frenesia, e secondo me lì sì che voleranno gli assoli.
Monolocale: ormai Fabri Fibra sta diventando più randomico di Guè in questi profusi fit, si sente che li fa perché gli viene chiesto, senza apportarci qualcosa di sostanziale. Bello il wall of sound creato coi cori, ma non trovo altri elementi degni di nota, la canzone scivola senza lasciar traccia.
Sposerò un albero: tanto apprezzabile la sfrontatezza e la mancanza di filtri del testo nella strofa iniziale, quanto deludente poi scoprire dove vuole andare a parare. Parte con un'intenzione precisa, che poi si perde in uno slancio metaforico che stride con le premesse, più concrete, più nitide. Definirla una traccia reggae lo trovo anche invalidante per i crismi del genere. Al termine dell'ascolto, permane una sensazione di sconclusionato. L'avrei esclusa e piuttosto avrei inserito Femme nel disco, senza indugio alcuno.
Gange: all'inizio mi lascia un po' interdetto che Francesca faccia la controvoce di Shiva, ma dopo un po' diventa chiaro chi sia la protagonista della scena. Mi ha preso, un pop anthem con i controfiocchi.
Yo no tengo nada: ogni album di Francesca ormai ha una traccia dai ritmi più esotici, siamo passati da Tapioca a... questa. Dai vostri commenti pensavo peggio, per fortuna non ci sono vibes latine in senso lato, ma soltanto un richiamo di flamenco, oltre all'idioma spagnolo, ergo abbiamo sostanzialmente schivato l'alone trash che aleggiava nel titolo. Il risultato conferma la terza legge di Mendel, che da due fenotipi simili (Elisa e Francesca) c'è solo una possibilità su sedici che venga prodotta una combinazione che presenti caratteri totalmente differenti da entrambi. Ebbene, loro l'hanno beccata. Il loro principio di divertimento, il non volersi prendere sul serio, che è la base fondante di questa canzone, me la fa prendere, con positività, per quella che è, una godibile distrazione senza pretese.
Riserva naturale: cosa non è la sinuosità della voce di California? Trovo tutto allineato e al posto giusto: l'autorevolezza e la solidità della produzione, il flow di Francesca, l'atmosfera ansiogena e cupa dello sviluppo del pezzo (che però viene abnegata negli incisi estroversi, ahi ahi), fino ad arrivare all'apporto dell'ospite, che in questo caso non dà l'impressione di essere casuale, ma centratissimo e contestuale. Ci siamo.
Acqua e sapone: non conoscevo Fred De Palma. Sì, una canzone pimpante, vispa. Senza guizzi e senza una preponderante personalità, quindi perfetta per l'easy-listening estivo. Non striderebbe come strumentale di Taylor Swift, mi sembra molto quella roba lì. Trovo alcuni passaggi del testo al limite dello sdolcinato per i miei gusti, non incontrerà me come ascoltatore futuro, ma questo non le impedirà certo di raccogliere i propri frutti.
La vie ensemble: quel bijou! Mi piace il contrasto tra il mood spensierato e quasi sbarazzino della musica e il testo che parla dell'incompatibilità alla base di una rottura. In particolare apprezzo il passaggio "Dimmi cosa dovrei dirti se non che non riesco a capirti quando sei con me". Leggo un'urgenza ed è quella di affrontare col rispetto nella scelta delle parole una storia senza lieto fine, quel momento in cui due personalità incompenetrabili riescono finalmente a parlarsi e a fare il bilancio del momento critico in cui è giunto il loro legame. Un pezzo da novanta.
Star Trek: un discreto e piacevole intermezzo, fin quando interviene Carl. Apprezzo l'anima acustica del pezzo e la sua rasserenante pacatezza, che culmina in quel gioco di svisi. Il problema, ripeto, è Carl: senza di lui sarebbe una deliziosa album track. Trovo repellente il suo modo di appoggiarsi sui tessuti sonori, non me ne vogliate.
Cheyenne: non mi convince, trovo che ci sia un'ingenuità nell'esposizione di alcune parole poco confacente alla narrazione di quei momenti, che sono stralci nostalgici di vita vissuta; e la sua voce in alcuni punti non mi veicola questo vissuto. La trovo più debole sia del lead single dell'era precedente, ma soprattutto della sua diretta contrapposta, Io non abito al mare. Lì ho sentito il polso narrativo che qui mi manca.
Leoni: consoco Giorgio Poi dai tempi della sua esibizione a EPCC sulle note della sua Niente di strano, da allora non mi ha mai deluso. E continua a non farlo. La trovo una canzone squisitamente indie, ti porta per mano in quel mondo lì, incoraggiando anche i più scettici ad approfondirlo (fatelo, vi arricchirà più dei vari trappers). Ottima intesa tra i due, sia a livello di amalgama vocale che nella comunione di intenti. Si capisce quando Francesca fa il compitino per accattivarsi lo streaming e quando invece si applica per coinvolgimento autentico. Qui stiamo nel secondo caso. Non sbancherà, è più una canzone da David di Donatello che da alta rotazione, ma sapete cosa? Io me la godo come uno dei baluardi più preziosi di questo LP.
Nel complesso ci sono sei canzoni che promuovo su undici totali - di cui due a pienissimi voti (La vie ensemble e Leoni) -, una che rimando (Star trek), e le quattro rimanenti che aborro. Tra queste quattro, solo quella con Gemitaiz ritengo disastrosa, le altre tre semplicemente non conformi al mio gusto (Monolocale, Acqua e sapone, Cheyenne). Tutto sommato un lavoro eterogeneo in cui convivono tracce dal valore qualitativo disgiunto, alcune delle quali però aggiungono dei tasselli interessanti alla sua discografia.
Utente
25 novembre, 2017
Ho provato a riascoltarlo, ma non riesce proprio a prendermi: il concept è fantastico, ma la realizzazione ha qualche peccal’unica che sto rivalutando in positivo è Riserva naturale.
Comunque spero che il singolo con i Maneskin sia solo un qualcosa di temporaneo perché è proprio anti commerciale
Moderatore Junior
28 novembre, 2015
mariomatt ha detto
L'unica che boccio è proprio quella con Elisa
SI PERÒ YO NO TENGO NADA QUIERO SOLO MIRARTE AMOR
A me l'album sta piacendo molto (ma sarebbe stato illogico aspettarsi il contrario 👀) però sto notando che la tracklist poteva essere fatta un pelo meglio, mi sembra che si passi da canzoni up a quelle più lente in un battibaleno, come se mancasse un filo che colleghi meglio tutte le canzoni, le sensazione delle montagne russe all'ascolto è forte.
Per il resto mi sta bene che questo sia più un album di cazzeggio/sperimentazione rispetto a 2640, poi a livello di produzione arrangiamenti rispetto a quest'ultimo sento un bel passo in avanti quindi sono soddisfatto. Non mi aspettavo molto come numeri dato il periodo in cui sta uscendo e tutti i discorsi che abbiamo fatto qualche pagina dietro, anche se ovviamente mi aspettavo un pochino di più dal singolo dei Maneskin tbh.
Utente
11 novembre, 2016
Sarò controtendenza ma trovo l'album proprio brutto. Tante canzoni senza un filo logico preciso se non che sono feat. Nessun pezzo che rimane impresso tranne cheyenne che tra l'altro è l'unico in cui si sente solo lei..
Deluso dal duetto con elisa dal quale mi aspettavo tantissimo
Utente
22 marzo, 2016
WParry ha detto
Sarò controtendenza ma trovo l'album proprio brutto. Tante canzoni senza un filo logico preciso se non che sono feat. Nessun pezzo che rimane impresso tranne cheyenne che tra l'altro è l'unico in cui si sente solo lei..Deluso dal duetto con elisa dal quale mi aspettavo tantissimo
siamo in due, davvero non vedo un filo logico in questo disco e dopo il precedente che ho acquistato anche in fisico sono molto deluso
Utente
8 febbraio, 2019
ouro ha detto
Day 2 (facciamo un'analisi dei primi giorni come fu per Elodie)Stato Di Natura: +36k
Monolocale: +31k
Sposero' Un Albero: +15k
Gange: +28k
Yo No Tengo Nada: +16k
Riserva Naturale: +17k
Acqua E Sapone: +18k
La Vie Ensemble: +13k
Star Trek: +14k
Cheyenne: +36k
Leoni: +12k
Leoni è la canzone più bella uff
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