Per me è più accessibile di "Domino", che ho trovato veramente poco fruibile ed infatti non riascolto praticamente mai. La direzione ormai resta quella intrapresa da "Naif", con la sua impronta raffinata fatta di termini ricercati e desueti, la sua emissione vocale ormai caratteristica, un fascino nostalgico per il passato e per un approccio naive alla vita. Diciamo che, al terzo album consecutivo fortemente basato su questo immaginario (e va benissimo, perché è suo), il risultato ha il sapore di già sentito.

Però, mi ripeto, per quanto non tocchi la perfetta crasi tra la cifra Ayane e la commercialità come nel caso di "Naif", è comunque un passo avanti rispetto al mattoncino "Domino". La stessa proposta sanremese io la trovo degna delle sue migliori hit, anche se l'accoglienza non è stata delle migliori.

Al primo ascolto, sono rimasto già colpito dall'intensità di "Peccato originale", da "Telefonami" e "Come sarà", che mi sembrano pure abbastanza spendibili in ottica radiofonica, "Mezzanotte", che è davvero suggestiva ed evocativa, "Formidabile" che ha un ritornello piuttosto appiccioso.

Insomma, non vi ho percepito la pesantezza di cui molti parlano. Non ho aspettative commerciali, ovviamente, ma penso non ne abbia nemmeno lei.