Utente
11 novembre, 2015
Quando da un anno all'altro aumenti ulteriormente il bacino di pubblico che compra i dischi, e aumenti il bacino di pubblico che compra i biglietti per venire a sentirti live, e il tuo album non è la fotocopia del precedente ma qualcosa di diverso, evidentemente che rientri o no nei nostri gusti c'è una crescita che attira e conquista pubblico sempre più trasversale (e ai concerti si vede)
Utente
23 ottobre, 2015
Credo che la forza di questo album, oltre alla voce, agli arrangiamenti, alla differenza di stili, sia da attribuire anche e molto ai testi. I messaggi arrivano, l'interpretazione di Marco da vita alle parole, al contenuto. Sul web è un susseguirsi di citazioni dai testi delle canzoni di questo album. Ci sta che i gusti vadano verso un disco oppure un altro, ma è innegabile che quando nel cuore o nella testa, una canzone diventa nostra, parla di noi, della nostra vita, l'artista ha già raggiunto l'obiettivo.
Utente
7 agosto, 2013
Mentre sbirciavo su twitter tra i "mi piace" di Michele Canova (per altre motivazioni) mi è saltato all'occhio un tweet che lui ha stellinato parecchio tempo fa che parlava di alcune cose dette in non so che programma su Raiuno...questo è un po' riassuntivo secondo me dei motivi del successo così di Marco. Anche l'accostamento a Tiziano, dopo averli visti entrambi live, secondo me è molto azzeccato come linea di percorso seguito..
Banned
7 agosto, 2013
Per vero è vero. La decisione di cambiare il team di supporto e la produzione e lo stile e l'uso della voce (diciamolo pure, tanto non c'è niente di male, la decisione di cambiare TUTTO) è stata fondamentale per farlo decollare a queste vette elevatissime.
Certo è che questo tipo di cambiamenti deve essere supportato con i mezzi dalla casa discografica. Purtroppo rimango della mia opinione che la Sony fa le scarpe a tutte le altre di brutto (in termini di persone magari, in termini di connessioni, in termini di mezzi).
Utente
7 aprile, 2015
Queste parole se non sbaglio sono state pronunciate da Dondoni...
Comunque si, senza quel Sanremo perfetto e il cambio di direzione adesso probabilmente staremmo parlando di tutt'altra carriera. Bravissime le persone che hanno lavorato e stanno lavorando con lui, brava la sua casa discografica a credere in lui e bravo lui ad avere il coraggio di cambiare. La Sony con lui ha lavorato molto bene, con altri meno... Hanno probabilmente capito che il potenziale per fare numeroni c'era e hanno investito. Non tutti possono permettersi di andare a girare un video in Islanda, tanto per dirne una... il ritorno economico lo stanno avendo. Un'altra su cui stanno investendo molto è Francesca, investimento che per ora non ha dato i risultati sperati ma chissà cosa accadrà con Sanremo.
Nella gestione di Marco è davvero difficile trovare difetti, il suo staff mi sembra una macchina perfetta. Mettici insieme un talento unico e un'immagine molto forte (anche quello fa, inutile negarlo) e salta fuori uno che ti fa platino alla prima settimana.
Moderatore Junior
28 novembre, 2015
Direi che il suo cambiamento di manager ha fatto più che bene,dato che il suo staff imho è il migliore che esiste per un cantate in Italia. Per me rimane comunque uno dei pochi cantanti che Sanremo a contribuito a (ri)lanciare negli ultimi anni,un successo come quello de L'essenziale molto se lo sognano,e i suoi ultimi singoli hanno contribuito solo a stabilizzare questo enorme successo meritato.
Utente
7 agosto, 2013
La gestione per me è stata ottima, anche perchè lui nato dalla tv, non si è affidato ad essa per rimanere sulla breccia. Il successo è arrivato dal successo delle canzoni, L'Essenziale, Guerriero e Ti ho voluto bene veramente su tutte. La tentazione magari di dire sì ad un talent come giudice ci poteva stare, per paura che magari dopo Sanremo si facesse fatica. La promozione l'ha avuta, sia chiaro, ed ottima. Ma il tutto è partito dalla musica. Non c'è stata quella sensazione di ritrovarsi il suo faccione in ogni dove a fare qualsiasi cosa, che magari ti rende popolare ma dopo un po'... Questo infatti non gli ha attirato grosse antipatie anche dal pubblico di non fan, quello neutrale che poi magari si ritrova a comprare il cd e a prendere un biglietto pur non avendo magari il poster in camera. Questo pubblico neutro comunque gli riconosce di base talento, serietà e la tanto famosa credibilità. Nel breve magari ha pagato dazio a livello di popolarità di base (quattro anni fa poteva correre subito a Sanremo, ristampare Solo e arrivare al platino, invece si è fermato e molti pensavano fosse finito), ma nel lungo è una strategia che sta dando i suoi frutti. Ora anche dovesse accettare una proposta televisiva nei prossimi anni, sarebbe sempre dopo l'ottenimento dell'enorme successo, quindi nessuno potrebbe imputare questo al ruolo che andrebbe a ricoprire in tv.
Utente
11 novembre, 2015
Quando Marco è uscito con Solo era in rotta col suo management, stava prendendo la decisione di chiudere il contratto prima della sua naturale scadenza (cosa che ha fatto e infatti è finito per avvocati e ha dovuto pagare penali, come ha dichiarato più volte).
Quindi mentre il management aveva aperto un sacco di date nei palazzetti un solo mese prima dell'inizio tour (e dall'uscita del disco) con una sola ospitata promozionale, lui ha deciso di chiudere tutto lì. Ha tolto le date dopo dicembre, ha mollato tutti e ha ri-iniziato da capo, chiedendo a Marta che era manager in Sony di essere la sua manager personale (quindi non più della Sony) e lei ha risposto di sì sulla fiducia.
Dico sulla fiducia perchè in quel momento era uno senza più management e produzione, col contratto Sony non ancora rinnovato (e infatti lo rinnovò dopo), con un tour troncato per sua volontà e un cd che aveva volutamente piantato lì a pochi mesi dall'uscita.
C'era il Sanremo di Morandi, se avesse voluto sarebbe potuto andare e ristampare ma da quello che si è visto non ama questo tipo di iniziative. Sentiva poi il bisogno di rigenerarsi e ritrovarsi, e infatti Elisa gli suggerì di ripartire dalle sue origini dalle sue corde vocali, e lui mise su da solo (con la produzione di Elisa e Rigonat) un bellissimo tour teatrale che almeno i critici dovrebbero conoscere.
E' un peccato che molti non lo conoscano (è possibile recuperarlo però su youtube), perchè lì, da solo e senza la vecchia produzione, troviamo lui che decide di 'togliere' a livello vocale, di farsi più semplice, non ai livelli de l'Essenziale ma è senza dubbio l'anello di congiunzione naturale che molti ignorano fra Solo 2.0 e Pronto a Correre.
Stava facendo ricerca musicale e dopo la musica carnatica si era già concentrato sul 'togliere'. Poi dopo venne Canova e vennero i suoi consigli, ma era una strada già intrapresa a livello personale.
Poi con Canova come produttore, Marta come manager, Dalia come agenzia stampa e dopo che si è fatto la sua casa di edizioni ha messo su un team veramente in gamba e su misura per lui, che lo ha compreso e che segue le sue direttive.
In ogni decisione presa io ci rivedo Marco. Quanti ex-talent hanno potuto schivare i duetti? Lui non ne ha mai voluti fare e non ne ha fatti. Quanti ex-talent sono riusciti a non farsi imporre gente sul palco durante i concerti? Lui è sempre stato da solo sul palco per fortuna (e speriamo ci resti ).
Lo stile è il suo.
Poi i consigli ci sono stati senza alcun dubbio, lui stesso dice di aver ascoltato molto chi gli sta intorno e di essere cresciuto grazie al confronto. Ma non c'è un corso di formazione per Mengoni. E non è che mettendo tutto il team di Mengoni su altri poi l'effetto sia per forza lo stesso. L'artista rimane sempre il fulcro di tutto e fa la differenza
Utente
11 novembre, 2015
Che poi lui all'inizio strafaceva vocalmente anche perchè era molto giovane e voleva 'dimostrare' quello che sapeva fare. Ma con l'andare del tempo il fatto che tutti evidenziassero la sua estensione vocale ha cominciato ad andargli stretto, lo trovava un limite, e infatti lo vediamo insofferente che cerca di sottolineare il peso delle parole, di affrontare anche dei temi che gli stanno a cuore.
Il fatto di aver tolto vocalmente e di aver avuto comunque un gran riscontro, addirittura più di quanto ne avesse prima, sembra che gli stia dando molta soddisfazione perchè evidentemente essere una bella voce non gli bastava
Grazie per questo bellissimo spaccato della biografia di Marco, @GuSpe. Mi ha fatto molto piacere rileggere quel passaggio della sua storia che corrisponde al periodo in cui mi sono avvicinato incredibilmente a lui e alla sua musica cioè il momento paradossalmente più in bilico della sua carriera e, manco a dirlo, la sua canzone più bella di quel tempo, secondo me, è L'equilibrista.
Utente
11 novembre, 2015
Concordo.
E' come se fosse una versione di Come ti senti ad oggi. Il ragazzo di prima lascia il posto a un uomo che partendo dalle delusioni del primo impatto con quel mondo cresce matura e fa il punto della situazione, delle sue conquiste non professionali ma umane, con più consapevolezza e una raggiunta serenità
almeno, sono le mie impressioni
Moderatore Junior
28 novembre, 2015
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