Olimpico85 ha detto

lukeyyy ha detto

Insomma... X Factor dura molto di meno e ha dinamiche profondamente diverse per certi versi. Non paragonerei i due programmi anche per la differenza di outcome che hanno avuto nel tempo e nelle narrazioni che usano.  

Aggiungerei che X factor i 12 concorrenti per la gara li sceglie dal principio con lo sguardo rivolto all'aspetto discografico-commerciale mentre ad Amici, considerando la diversità di format, scelgono 1-2 che sono già prodotti discografici preconfezionati e poi tutta una serie di concorrenti con cui riempire il programma e che fanno da contorno sottoponendosi a questi giochetti psicologici tanto amati da Zerbi.  

Sì ma allora il tutto diventa ancora peggio nel senso che diventa proprio un puro sfruttamento televisivo e basta. Allora tanto meglio se si è lì solo per contorno uscirsene presto che andare avanti per riempire il programma e servire da "passatempo" per i giochi pseudo-psicologici di Zerbi... 

L.W. ha detto

Io capisco il punto di vista però ormai per il canto non vedo differenza di mentalità tra un Amici e un X Factor (nel senso che ormai per me ad Amici il concetto di scuola è totalmente fuffa quindi l'idea è solo strappare un contratto discografico o avere una vetrina) e a X Factor è andata anche gente di 16/17 anni che si è scontrata subito col mondo discografico e le sue logiche commerciali che spesso di artistico non hanno niente ma solo di economico quindi a me non fa tanta specie che ci si debba scontrare da subito con il mondo delle logiche puramente e tristemente commerciali gente che di media ha più di venti anni.   

Ti spiego il mio punto di vista:

XF è dichiaratamente commercial-discografico, senza troppe manfrine, ma soprattutto  e paradossalmente spesso nelle scelte artistiche e musicali spesso si osa di più senza piegarsi sul bieco "cosa va ora punto e basta". Commercialità sì, ma con criterio. Prendono gente già più strutturata e consapevole di tutto.

Amici è un programma dichiaratamente scuola, nella sua stessa struttura ha una fase preserale che è più di percorso (in cui per me allontanarsi da quelle logiche) e un serale-vetrina, in cui il discorso discografico ci sta di più. Solo che ultimamente le logiche discografiche hanno preso il sopravvento, la scuola/la formazione è diventata un'ipocrisia, si prende gente non strutturata illudendola solo come comparsa di fronte a 1-2 persone su cui si punta di più senza se e senza ma. Ad Amici si potrebbe sfruttare molto di più il percorso, facendo crescere almeno all'inizio i ragazzi liberandoli da troppe logiche, dare modo al pubblico di affezionarsi naturalmente e al contempo capire chi può crescere ed essere appetibile sia per un discorso artistico che discografico: cosa che NON si fa più. I polli da batteria per il mercato discografico ci sono a priori e lo si capisce fin dall'inizio, mentre gli altri su cui non si punta vengono scaricati con vari pretesti e teatrini spesso improbabili e spiacevoli (e a volte senza che lo meritino realmente), cosa di cui stavamo parlando oggi. E sono pure incolpati per questa loro condizione: non vai bene per le radio, sei antico, la casa discografica X non ti vuole. C'è un'ipocrisia illusoria con cui si fa credere ci sia una competizione e che la scuola dà un modo per crescere formandosi quando non è così; non c'è spazio vero per varie proposte artistiche, si è spesso appiattiti sulle mode, sul teen e sul contemporaneo (quest'anno c'è molto appiattimento, secondo me).

A XF anche c'è illusione (tutti i talent la danno chi più chi meno) e sfruttamento commerciale ma le regole del gioco sono più chiare, così come il meccanismo. E non si ha bisogno di teatrini e scaricamenti vari che a volte sono proprio degradanti per i ragazzi, e francamente hanno stufato perché ormai in molti hanno capito che si tratta di pretesti.

Fred ha detto

Ti spiego il mio punto di vista:

XF è dichiaratamente commercial-discografico, senza troppe manfrine, ma soprattutto  e paradossalmente spesso nelle scelte artistiche e musicali spesso si osa di più senza piegarsi sul bieco "cosa va ora punto e basta". Commercialità sì, ma con criterio. Prendono gente già più strutturata e consapevole di tutto.

Amici è un programma dichiaratamente scuola, nella sua stessa struttura ha una fase preserale che è più di percorso (in cui per me allontanarsi da quelle logiche) e un serale-vetrina, in cui il discorso discografico ci sta di più. Solo che ultimamente le logiche discografiche hanno preso il sopravvento, la scuola/la formazione è diventata un'ipocrisia, si prende gente non strutturata illudendola solo come comparsa di fronte a 1-2 persone su cui si punta di più senza se e senza ma. Ad Amici si potrebbe sfruttare molto di più il percorso, facendo crescere almeno all'inizio i ragazzi liberandoli da troppe logiche, dare modo al pubblico di affezionarsi naturalmente e al contempo capire chi può crescere ed essere appetibile sia per un discorso artistico che discografico: cosa che NON si fa più. I polli da batteria per il mercato discografico ci sono a priori e lo si capisce fin dall'inizio, mentre gli altri su cui non si punta vengono scaricati con vari pretesti e teatrini spesso improbabili e spiacevoli (e a volte senza che lo meritino realmente), cosa di cui stavamo parlando oggi. E sono pure incolpati per questa loro condizione: non vai bene per le radio, sei antico, la casa discografica X non ti vuole. C'è un'ipocrisia illusoria con cui si fa credere ci sia una competizione e che la scuola dà un modo per crescere formandosi quando non è così; non c'è spazio vero per varie proposte artistiche, si è spesso appiattiti sulle mode, sul teen e sul contemporaneo (quest'anno c'è molto appiattimento, secondo me).

A XF anche c'è illusione (tutti i talent la danno chi più chi meno) e sfruttamento commerciale ma le regole del gioco sono più chiare, così come il meccanismo. E non si ha bisogno di teatrini e scaricamenti vari che a volte sono proprio degradanti per i ragazzi, e francamente hanno stufato perché ormai in molti hanno capito che si tratta di pretesti.  

Ecco perché quest'anno le discussioni nel settore canto suonano così finte e noiose. Ma infatti dovrebbero decidere una linea più sensata. Un pre-serale scuola e un serale in cui si guarda in ottica discografica, ma quest'anno sembra solo un gran caos anche perché i concorrenti stessi non capiscono la reale percezione delle loro proposte. Una classifica li mette in alto, una in fondo ecc... Gli unici che hanno sempre buoni riscontri nelle classifiche sono quelli su cui si era puntato più o meno da subito, gli altri fluttuano e basta. A questo punto le classifiche sono servite solo a riempire pomeridiani, creare dinamiche e far deprimere i cantanti su cui chiaramente il programma non punta. Sull'appiattimento della proposta ti do pienamente ragione, è anche per quello che penso che vincerà il ballo quest'anno, la categoria canto sarà vinta invece da Sangiovanni che è l'emblema del target che quest'anno il programma ha in mente. 

Daddy