Vado con le mie 

Ashnikko - WEEDKILLER

Caroline Polachek - Desire, I Want to Turn Into You

Eartheater - Powders

Ellie Goulding - Higher Than Heaven

Jeremy Zucker - is nothing sacred?

Lucinda Chua - YIAN

Mahmood - Cocktail d'amore

Melanie Martinez - Portals

Slayyyter - STARFUCKER

Tkay Maidza - Sweet Justice

Ce ne sono state diverse degne di nota, davvero quasi impossibile stringere il cerchio (anche) quest'anno. In spoiler le altre che ho mediamente apprezzato:

Trovo che anche quest'anno sia stata fatta una selezione accurata e ponderata, congrats to you all 

Ciò detto, trovo che Cani sciolti sia un po' la Bellissima di quest'anno nel gruppo, ossia una cover impostata su un primo piano elegante, minimal, classico ed espressivo, che io in primis ho trovato carino (e il contenuto dell'album anche molto più che carino!), ma sinceramente per mio gusto non tra i primi a cui penserei per il titolo di 'best cover art' per quello che è diventato il mondo dell'iconografia musicale nel 2023. Nulla contro Francesca, quest'anno tra le altre mi sono anche segnato la copertina di un bosco, che ritengo un vero e proprio quadro da esposizione.

Trovo gli altri quattro candidati qui presenti dei veri e propri baluardi visivi, a mio avviso tutti da albo d'oro, e in perfetta continuità con la vincitrice uscente del 2022. Dovendone scegliere due, personalmente affido il mio voto a Powders di Eartheater, di cui apprezzo la posa estremamente trascendentale ed esoterica, l'accostamento virtuoso delle tonalità e delle gradazioni, la sfumatura onirica delle luci, il setting scelto, la cura del dettaglio anche nelle scelte dell'outfit, il concept artistically haunting, sensual, and provocative che si ripercuote nel contenuto dell'LP e ne diviene strettamente rappresentativo.

Voto anche Cocktail d'amore di Mahmood, che è pienamente inserito in un solco di ricercatezza e ispirazione internazionale, nella quale Frederik Heyman ha saputo giocare con la tridimensionalità e l'immaginario poetico esotico ma allo stesso tempo surreale di Mahmood, ritraendo questo Pegaso contaminato con un drago dalle fattezze orientali, e quindi accogliendo in un'unica soluzione cultura greca e cultura giapponese e rielaborandole in base alle proprie esperienze berlinesi: l'ho trovata personale ma allo stesso tempo molto cosmopolita, un raro esempio di originalità ed eclettismo nell'ambito del panorama musicale nostrano.

Ultime 4 ore per sostenere la vostra copertina preferita del 2023