Utente
7 agosto, 2013
L'articolo completo lo trovate su ALL MUSIC ITALIA
Qui pubblico la parte che a noi interessa
COSA CAMBIERA´DA GENNAIO?
Enzo Mazza, CEO di FIMI, Federazione dell’Industria musicale italiana dichiarò lo scorso mese di luglio:
“L’integrazione dello streaming nella classifica album, segue quanto già avvenuto per i singoli digitali, in un mercato di ascolti sempre più integrati in cui l’acceso ai contenuti musicali non sembra poter essere limitato ad un solo tipo di supporto, ma richiede la capacità di osservare e riflettere il consumo reale e l’andamento effettivo del mercato. Questo genere di integrazione, sarà ovviamente considerata anche ai fini delle assegnazioni delle certificazioni oro e platino….” specificando poi: “Questo metodo di conversione verrà rivalutato dalla FIMI ogni quattro mesi, quindi i prossimi “aggiustamenti” sono previsti per la fine dell’anno.“
Ed ecco che a gennaio qualcosa cambierà per fermare l’ondata non solo di musica Rap, ma anche gli ascolti pompati dei grandi fandom che, tramite Streaming day di massa, ma non solo, rischiano di dare vita a classifiche contorte.
Prossimamente verrà dato annuncio dalla FIMI ma possiamo preannunciarvi che, con l’inizio del 2018, ad essere conteggiati per le vendite e le certificazioni saranno solo gli ascolti provenienti da account premium, ovvero quelli di chi paga un abbonamento ai servizi di streaming. Questo cambio di rotta non solo renderà più logica l’integrazione dello streaming, dando peso a chi comunque paga, se non un disco, un servizio, ma diminuirà considerevolmente il peso dello stesso su classifiche e certificazioni visto che, solo prendendo in esame Spotify, il servizio di streaming più utilizzato in assoluto, gli utenti che hanno sottoscritto un abbonamento a livello MONDIALE, sono 60 milioni. In Italia invece si parla di una percentuale inferiore al 20% degli utilizzatori totali, un dato non molto positivo.
Per quel che riguarda il metodo di calcolo tutto rimarrà invariato alla formula già spiegata qui.
Quindi non resta che attendere le comunicazioni ufficiali e vedere come questo nuovo cambiamento influenzerà classifiche e certificazioni… ma c’è un altro dubbio che ci incuriosisce, ovvero come saranno comunicate le classifiche di vendite del 2017 a fine anno visto che i metri di misura per il primo semestre (periodo in cui lo streaming non era considerato sugli album) sono differenti da quelli del secondo (dove è stato introdotto lo streaming)?
Del resto come aveva già fatto notare qualche mese fa PMI (vedi qui): “Un altro aspetto che andrebbe chiarito è come saranno stilate le classifiche di fine anno che vedranno gli album usciti dal 30 giugno in poi beneficiare anche dello streaming, mentre gli album pubblicati precedentemente saranno penalizzati…”
Aspettiamo di capire quale sarà la posizione di FIMI in tal senso.
Boh.
Insomma se vengono più ascoltati di altri è giusto che siano primi, indipendentemente da chi lo ascolta. Anche perché le canzoni ascoltate da chi usa spotify normale guadagnano comunque qualcosa
Io trovo più sensata la classifica inglese (ogni settimana che passa dalla pubblicazione del singolo aumenta il coefficiente di conversione) e introdurrei nella classifica dei singoli solo i singoli ufficializzati e nella classifica degli album conterei solo le canzoni non diventate singoli.
Utente
11 novembre, 2015
Secondo me la cosa più sensata da fare sarebbe rendere pubbliche le cifre del reale venduto sia per album che per i singoli, visto che le hanno.
Nella certificazione conti anche con lo streaming, ma nessuno può pensare che tu rapper abbia venduto più della big di turno perchè le cifre sul venduto sono palesi, e la big di turno può tranquillamente gioirne nei comunicati stampa.
E tutti felici.
Banned
7 agosto, 2013
Fino ad ora tutti certificati, dal 2018 piu' nessuno (o meglio, non si potra' confrontare pre- e post- ovviamente)
Considerato che la quota streaming in una certificazione media e del 50+% e che toglieranno 80% degli ascolti, da gennaio le canzoni """venderanno""" tutte un 40% in meno grosso modo.
Admin
7 agosto, 2013
dede_91 ha detto
Boh.Insomma se vengono più ascoltati di altri è giusto che siano primi, indipendentemente da chi lo ascolta. Anche perché le canzoni ascoltate da chi usa spotify normale guadagnano comunque qualcosa
Io trovo più sensata la classifica inglese (ogni settimana che passa dalla pubblicazione del singolo aumenta il coefficiente di conversione) e introdurrei nella classifica dei singoli solo i singoli ufficializzati e nella classifica degli album conterei solo le canzoni non diventate singoli.
in realtà è un po' diverso. È come dire che prima dello streaming andassero integrati anche i download illegali (so che l'ascolto freemium di Spotify non è illegale, ma è per fare un paragone).
Ovvio che il fattore di conversione sia arbitrario, ma tra il download legale e l'ascolto premium c'è sicuramente più affinità che tra tutti gli ascolti in streaming.
Utente
1 maggio, 2016
Nel momento in cui Spotify sarà totalmente a pagamento, così come è a pagamento scaricare una canzone da iTunes, questo ragionamento sarà perfetto, ma al momento non lo è perchè chi ascolta gratis ascolta tanto quanto chi lo fa a pagamento.
Secondo me ci si sta avviando ad uno streaming esclusivamente a pagamento, perchè chi paga è anche giusto che abbia un servizio specifico.
" Ah ... anche poeta ! "
Banned
7 agosto, 2013
Comunque ci sarebbe da aprire un topic di discussione sulla mezza farsa degli stream, per la maggior parte pilotati dalle playlist... e le playlist chi le fa / chi le influenza?
Se non mi sbaglio esiste un sito che ti permette di vedere quanti ascolti sono naturali e quanti provengono da playlist per ogni singola canzone, ci diedi un'occhiata tanto tempo addietro ma non l'ho piu' trovato.
Da scrivere un paper e pubblicarlo.
Utente
11 novembre, 2015
La cosa che più mi dispiace è che ormai ogni anno cambia qualcosa...quest'anno le soglie sono così, no l'anno dopo diminuiscono, poi quello dopo metto lo streaming, e allora le rialzo, poi però lo tengo sei mesi e lo tolgo, e allora riabbasso?
Anche basta direi, sempre a tirare i fili qua e là per no scontentare questo e quello.
Basterebbe chiarezza e trasparenza al 100% e non dovremmo stare a fare 100.000 modifiche
Utente
24 agosto, 2015
GuSpe ha detto
Secondo me la cosa più sensata da fare sarebbe rendere pubbliche le cifre del reale venduto sia per album che per i singoli, visto che le hanno.Nella certificazione conti anche con lo streaming, ma nessuno può pensare che tu rapper abbia venduto più della big di turno perchè le cifre sul venduto sono palesi, e la big di turno può tranquillamente gioirne nei comunicati stampa.
E tutti felici.
Ma davvero, perchè non lo fanno? Questioni economiche, di credibilità? Non capisco.
Secondo me l'idea va bene, ma allora avrebbero dovuto abbassare nuovamente la soglia a 100 ascolti anzichè 130.
Così è follia, si tornerà alla morte delle certificazioni come 3 anni fa.
Da un estremo all'altro, che incompetenza!
Utente
11 novembre, 2015
Waves of Music ha detto
Ma davvero, perchè non lo fanno? Questioni economiche, di credibilità? Non capisco.
Secondo me l'idea va bene, ma allora avrebbero dovuto abbassare nuovamente la soglia a 100 ascolti anzichè 130.
Così è follia, si tornerà alla morte delle certificazioni come 3 anni fa.
Da un estremo all'altro, che incompetenza!
Esatto. Infatti l'ho scritto proprio qua sopra, che fanno ora, riabbassano?? No perchè alzi alla follia per lo streaming, e ci sta, poi lo togli o cmq togli la maggior parte dello streaming e cosa fai lasci quelle soglie?
Che poi ad oggi credo di non fare un discorso campato in aria dicendo che il ragazzino medio non ce l'ha lo streaming a pagamento. Il ragazzino medio lo usa in quanto gratis, chi paga secondo me rientra in un target più alto. Quindi diciamo che chi ha un seguito più giovane, tipo rapper e simili, secondo me viene più penalizzato da questa modifica.
Non so se sbaglio, è una impressione mia.
Utente
7 agosto, 2013
Io sinceramente avrei scisso le certificazioni, tipo avrei assegnato delle certificazioni solo vendite, solo streaming e/o pure combinate streaming+vendite e magari per gli streaming avrei aumentato le soglie per l'oro e platini. Così sarebbero stati tutti felici e contenti.
Alex87 ha detto
in realtà è un po' diverso. È come dire che prima dello streaming andassero integrati anche i download illegali (so che l'ascolto freemium di Spotify non è illegale, ma è per fare un paragone).
Ovvio che il fattore di conversione sia arbitrario, ma tra il download legale e l'ascolto premium c'è sicuramente più affinità che tra tutti gli ascolti in streaming.
La differenza fra un download illegale e uno ascolto con Spotify freemium è che l'artista nel primo caso non guadagna una mazza, nel secondo qualcosina sì.
A questo punto capirei un diverso conteggio degli streaming: se con Spotify Premium un artista guadagna 2 e con Spotify Freefium 1, allora la conversione potrebbe essere 130 streaming = 1 copia nel primo caso, 260 streaming = 1 copia nel secondo.
Il problema che vi è alla base, e come @ouro aveva scritto in un altro topic, è che non vi è una corrispondenza vera fra classifica FIMI, vendite e successo. Non più. Secondo me questo è uno sbaglio enorme. Alla fine cosa me ne frega se Pinco Pallino ha un disco di diamante se ha guadagnato 10€ e la canzone se la ricordano solo 300 persone?
Inoltre credo che portare ora tutta l'offerta a pagamento sarebbe un po' un auto-goal... tutti tornerebbero all'origine...
Bisogna educare le persone. Un po' come Netflix. Pian piano porti le persone a capire che devono pagare per quella serie TV e non guardarla online su siti vari.
Admin
7 agosto, 2013
Infatti secondo me la soluzione non è mettere Spotify solo a pagamento, ma dare contenuti in più ai premium (uscite positicipate di 7 giorni per i freemium).
dede_91 ha detto
Alex87 ha detto
in realtà è un po' diverso. È come dire che prima dello streaming andassero integrati anche i download illegali (so che l'ascolto freemium di Spotify non è illegale, ma è per fare un paragone).
Ovvio che il fattore di conversione sia arbitrario, ma tra il download legale e l'ascolto premium c'è sicuramente più affinità che tra tutti gli ascolti in streaming.
La differenza fra un download illegale e uno ascolto con Spotify freemium è che l'artista nel primo caso non guadagna una mazza, nel secondo qualcosina sì.
A questo punto capirei un diverso conteggio degli streaming: se con Spotify Premium un artista guadagna 2 e con Spotify Freefium 1, allora la conversione potrebbe essere 130 streaming = 1 copia nel primo caso, 260 streaming = 1 copia nel secondo.
Il problema che vi è alla base, e come @ouro aveva scritto in un altro topic, è che non vi è una corrispondenza vera fra classifica FIMI, vendite e successo. Non più. Secondo me questo è uno sbaglio enorme. Alla fine cosa me ne frega se Pinco Pallino ha un disco di diamante se ha guadagnato 10€ e la canzone se la ricordano solo 300 persone?
Inoltre credo che portare ora tutta l'offerta a pagamento sarebbe un po' un auto-goal... tutti tornerebbero all'origine...
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