Utente
16 gennaio, 2021
Tutto è Musica ci informa delle nuove soglie delle certificazioni in Spagna, in seguito all'introduzione del conteggio di YouTube:
La Spagna, insieme alla Germania, è il primo paese europeo a conteggiare le views su Youtube ai fini della Top100 Singoli.Questa regola entra in vigore da oggi e tiene conto delle views superiori a 30 secondi, sui soli canali ufficiali degli artisti e ogni views proveniente da account a pagamento avrà un peso specifico maggiore rispetto a quella da account gratuito. Proprio per questo, il disco d'oro passa da 20.000 copie a 30.000, quello di platino da 40.000 copie a 60.000.Ben presto, la stessa cosa accadrà in Australia, Brasile, Filippine, Indonesia, Messico e Sud Africa.Al momento l'Italia non è coinvolta.
Utente
31 maggio, 2018
Non so se le inserirei nel conteggio vendite e quindi certificazioni. Di certo mi piacerebbe molto che venissero prese in considerazione per la classifica FIMI.
Addirittura io spererei in una classifica stile quella americana; cioè streaming/vendite/radio. Il problema è che non sono sicurissimo che le radio da noi funzionino in modo troppo trasparente...
Utente
18 gennaio, 2021
Spero che cio' prima o poi avvenga anche in Italia.
Tra l'altro sarebbe l'occasione giusta per "rilanciare" la tendenza dei videoclip su YouTube, in questi ultimi anni infatti i numeri generali delle views sono calati notevolmente.
Fanno eccezione le hit sanremesi e le hit estive. Per il resto ci sono tante canzoni di successo che su Spotify hanno fatto valanghe di streams, mentre su YT non hanno nemmeno 10 ilioni di visualizzazioni.
Utente
27 giugno, 2016
Io sarei d'accordissimo ma da noi non lo faranno mai anche perché non contano neppure Spotify Free...quindi figurati Youtube Fosse per me, dovrebbe contare qualsiasi piattaforma (free o premium) anche perché sono tutti modi di ascoltare musica legalmente quindi perché non dovrebbero contare in una classifica ufficiale?
Alla fine, sono inseriti nel conteggio delle vendite (ovviamente in maniera proporzionata) sia in UK che in USA, che sono tra i mercati più floridi musicalmente del mondo, quindi non capisco perché la FIMI odi così tanto gli ascolti free
Utente
11 agosto, 2021
tutto ciò che genera una royalty per gli artisti andrebbe incluso e conteggiato con le giuste proporzioni (quindi oltre agli ascolti free pagati con la pubblicità, anche radio, social, tik tok, persino piano bar), solo così si avrebbe il conteggio preciso e completo di quello che è il reale valore commerciale (e la diffusività) di una canzone
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