Utente
7 agosto, 2013
Game Ranking Winner 2021/2022
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30 novembre, 2019
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7 agosto, 2013
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7 agosto, 2013
IL TREDICESIMO DONO
«Mamma, abbiamo perso l’autobus.» È la mattina di un freddo e grigio 13 dicembre, e Joanne viene svegliata improvvisamente dai suoi tre figli in tremendo ritardo per la scuola. Ancora non sanno che quel giorno la loro vita sta per cambiare per sempre. Mentre di corsa escono di casa, qualcosa li blocca d’un tratto sulla porta: all’ingresso, con un grande fiocco, una splendida stella di Natale. Chi può averla portata lì? Il bigliettino che l’accompagna è firmato, misteriosamente, «I vostri cari amici». Mancano tredici giorni a Natale, e Joanne distrattamente passa oltre: è ancora recente la morte di Rick, suo marito, e vorrebbe solo che queste feste passassero il prima possibile. Troppi i ricordi, troppo il dolore. Ma giorno dopo giorno altri regali continuano ad arrivare puntualmente, e mai nessun indizio su chi possa essere il benefattore. La diffidenza di Joanne diventa prima curiosità, poi stupore nel vedere i suoi figli riprendere a ridere, a giocare, a divertirsi insieme. Sembra quasi che stiano tornando a essere una vera famiglia. E il mattino di Natale, mentre li guarda finalmente felici scartare i loro regali sotto l’albero addobbato, Joanne scopre il più prezioso e magico dei doni. Quello di cui non vorrà mai più fare a meno, e il cui segreto ha scelto di condividere con i suoi lettori in questo libro suggestivo, profondo ed emozionante. Il tredicesimo dono riesce così ad aprirci gli occhi sulla gioia che ci circonda sempre, anche nei momenti più impensabili. Sulle sorprese inaspettate che la vita sa regalarci. E sulla felicità improvvisa che tutti possiamo donare a chi ci sta accanto, non smettendo mai di credere nella forza e nella generosità dei nostri cuori.
Utente
7 agosto, 2013
ROVER SALVA IL NATALE
I bambini la sera non vogliono mai andare a letto. Tranne il 24 dicembre. Ma non sanno che Babbo Natale è davvero nei guai e che i loro regali sono seriamente in pericolo. Rudolph, la renna più forte e più veloce, che sa orientarsi a occhi chiusi tra le stelle, la renna più esperta negli atterraggi sui tetti, la renna che canta volando da un paese all’altro, è in sciopero. Babbo Natale sa che c’è solo un animale in grado di sostituire Rudolph: un cane di nome Rover! Riuscirà l’astuto elfo inviato da Babbo Natale a convincere il cane più furbo del mondo – quello che vendeva la cacca ai Ridarelli - a lavorare gratis per una notte intera?Un volo a perdifiato intorno al globo terrestre, una corsa contro il tempo, tra demenziali intervalli pubblicitari, capitoli capricciosi, lucertole in amore, e imprevisti esotici di ogni genere... È una notte speciale: stavolta anche i bambini possono viaggiare con Babbo Natale, e dal cielo cade zucchero invece che neve. Una notte magica e piena di risate..........
Utente
2 settembre, 2020
A BABBO MORTO (Una Storia di Natale)
In un solo colpo, Zerocalcare riesce a trasporre su tela la sua visione cinica delle ipocrisie natalizie e della società che ci circonda. Si parte subito con un colpo di scena: Babbo Natale è morto e, seppellita per sempre la sua iconica figura con tanto di funerali di Stato con la partecipazione dei più importanti leader politici, l'attività di famiglia passa a suo figlio (Figlio Natale). Il rampollo si dimostra subito incapace di onorare i valori tramandati da suo padre nel corso dei secoli e, nel giro di poco tempo, trasforma il business della consegna dei pacchi di Natale in un vero e proprio girone infernale per tutti i suoi dipendenti: merce contraffatta, turni di lavoro disumani per gli elfi, aiutanti trasformati in riders sottopagati... Tutto ciò che non funziona nella società contemporanea viene sostanzialmente importato in quello che forse era l'ultimo baluardo di "azienda" moralmente integra rimasta sulla terra. Le proteste da parte dei lavoratori non tardano ad arrivare e - come spesso accade - la stampa e il mondo della politica intervengono per schierarsi contro i lavoratori stessi piuttosto che sostenere la causa... Ma elfi e piccoli aiutanti non sono certo disposti a rinunciare alla loro battaglia...
Nel mentre, le famiglie si apprestano a predisporre i preparativi per le celebrazioni natalizie e l'autore non manca di sottolineare le grandi contraddizioni che le festività portano con sè: dal consumismo becero che poco si sposa con le reali premesse del Natale fino ad arrivare - soprattutto - all'incubo di doversi trovare al cospetto di parenti e conoscenti che non si vedono da un anno o si sopportano a stento se non per nulla. Il solito valzer di finti sorrisi, vendette trasversali, gossip denigratori e faide generazionali ai quali - almeno una volta - quasi tutti noi è toccato partecipare tra una fetta di Pandoro e tre bicchieri di spumante per cercare di estraniarsi dal contesto.
Un libro a fumetti che sì, si limita a raccontare una storia e a fare satira sul mondo di oggi in maniera faziosamente laica e politicamente schierata... Ma che, allo stesso tempo, può far riflettere su come in realtà nel Natale e in tutto ciò che lo circonda culturalmente ed economicamente, di "magico" ci sia ben poco.
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Contenta di essere passata ma sono nel girone insieme alle mie due preferite. Mi spiace per Elettra
Due righe per il mio libro. Ho scelto Carol perché è uno dei miei libri preferiti, non parla di Natale in senso stretto ma il Natale è lo sfondo per la bellissima storia d'amore tra Carol e la giovane Therese e anche la crescita personale di quest'ultima.
Utente
7 agosto, 2013
Utente
8 febbraio, 2020
Selma Lagerlöf
La leggenda della rosa di Natale
Innanzitutto ho scelto questo libro perché sono da sempre inebriato dalla cultura nord-europea, dall'iconografia alla narrativa, passando per la musica, le tradizioni, i luoghi, le atmosfere, la poeticità che riesco a estrapolare da ogni aspetto del background scandinavo. Ma anche i film: non è un caso se l'anno scorso ho scelto Fanny e Alexander di Ingmar Bergman per il circuito dei film natalizi. E da un regista svedese passiamo fluidamente ad una scrittrice svedese, Selma Lagerlöf, che nel 1909 è stata anche insignita del premio Nobel per la letteratura. Poi, banale a dirsi, perché un libro non si giudica dalla copertina, ma anche l'occhio fa il suo, e questo armonioso paesaggio rurale in copertina mi trasferisce già da un punto di vista visivo la bellezza e l'essenzialità di uno stralcio di natura delicatamente solcata dalla neve, con i suoi colori prevalenti e i suoi equilibri spaziali. Infine, prima di inserire in spoiler la trama e rimandi più dettagliati, l'ho scelto anche perché volevo fornire un'altra prospettiva del Natale, non quella religiosa, non quella pragmatica legata al consumismo e nemmeno quella emotiva legata alla condivisione / ipocrisia (a seconda dei legittimi punti di vista), bensì una chiave di lettura epica, legata alla leggenda, al mito, all'etimologia narrata, e quindi un qualcosa di più ancestrale e derivativo, legato a credenze e concezioni lontane dal nostro sentire, ma proprio per questo curiose e, perché no, arricchenti. Perché il Natale può e deve essere il mezzo per riflessioni più insidiose e per riscoprire un codice valoriale. Ok, da qui in poi le parole non sono più mie.
Una foresta innevata che si trasforma a Natale in un meraviglioso giardino, impervie montagne che rivelano miniere d'argento, schiere di anime perdute che penano tra i ghiacci eterni, accudite da una vecchietta abbandonata che non si rassegna alla solitudine: è la Svezia delle antiche fiabe che rivive in questi racconti di Selma Lagerlöf, quella dei miti e delle leggende, delle storie tramandate al lume di candela nelle lunghe notti nordiche. Ma come nei suoi grandi romanzi, lo sfondo fantastico serve a raccontare i desideri, le passioni, le grandi domande morali. La fede nella bellezza di un vecchio abate che fa nascere un fiore nel buio inverno del Nord, la giovane che perde il suo amore in mare e trova nei sogni come riportarlo in vita, il violinista presuntuoso che impara l'umiltà dalla musica di un ruscello. Dietro un'apparente semplicità emerge una sottile indagine dell'animo umano: non c'è mai un "vissero felici e contenti" nelle sue storie, ma il lieto fine è segnato da una redenzione, l'accettazione di un limite, il superamento di una paura, una ritrovata fiducia nella fantasia. E quasi sempre il "miracolo" avviene attraverso un racconto nel racconto, quell'inesauribile potere dell'immaginazione di far vedere la realtà con altri occhi o di ricrearla.
Utente
7 agosto, 2013
Utente
7 agosto, 2013
Utente
7 agosto, 2013
Vesuvius21 ha detto
ho votato anche se in ritardo, spero sia valido 😀
Ho segnato ora, perchè ero via, gli ultimi voti ricevuti quindi considero buoni anche i tuoi.
Tra poco pubblico i risultati e apro la nuova fase.
Questo è un periodo un po' pieno quindi capisco eventuali ritardi e voi capirete i miei, ma manca poco
Utente
7 agosto, 2013
Utente
7 agosto, 2013
GIRONE LIBRI
Per il GIRONE ARANCIONE salutiamo:
di @amers con 1 regalo grande e 3 regali piccoli
Per il GIRONE VIOLA salutiamo:
di @cionfy con 4 regali piccoli
Per il VERDE salutiamo:
di @pesca con 1 regalo grande e 1 regalo piccolo
e
di @Phoedred con con 3 regali grandi e 1 regalo piccolo
Ad un solo punto dalla salvezza
Utente
7 agosto, 2013
GIRONE SONG
Per il girone ROSSO salutiamo
feature=youtu.be
di @xello con 3 regali grandi e 2 regali piccoli
e
feature=youtu.be&ab_channel=TrainVEVO
di @cionfy con 3 regali grandi e 2 regali piccoli
Entrambe ad 1 solo punto dalla salvezza.
Per il girone BLU salutiamo
feature=youtu.be
di @Vesuvius21 con 3 regali grandi e 2 regali piccoli
e
feature=youtu.be&ab_channel=johnnyilpagante
di @vincy con 2 regali grandi e 4 regali piccoli
a 2 punti dalla salvezza.
Per il girone GIALLO salutiamo
ab_channel=norahjonesVEVO
di @CrYs con 2 regali grandi e 1 regalo piccolo
e
feature=youtu.be&ab_channel=SleepingAtLast-Topic
di @Alpha con 1 regalo grande e 4 regali piccoli
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