Ah comunque non l'ho detto, la canzone che mi è servita come ispirazione è "Poster" di Baglioni

Se la matematica non è un'opinione, sono io l'eliminato xD

Esperienza breve ma intensa e mi sono divertito. Grazie a tutti 🙂

sono contento di essermi scontrato con Alessandra, visto che mi sono piaciuti entrambi i suoi pezzi. Ciao a tutti 🙂

Vado coi miei giudizi

CUORE ASSENTE (Mario.)

Mi spiace per l’autore, ma onestamente ho trovato Cuore assente un mezzo mattone. Il tema ha una sua dignità, ma il modo in cui viene trattato sa un po’ di già sentito e personalmente non mi ha colpito al primo impatto: non mi piace molto l’uso delle parole imposte, alcune delle quali sembrano ficcate nel testo a forza (le rime “coniglio/ciglio e “alabastro/disastro” soprattutto, entrambe un po’ cringy). Salvo un po’ l’immagine con cui si chiude la prima strofa (non è un rossetto rosso/quello che le colora il volto) che effettivamente è efficace anche se sa di già sentito. In generale mi manca l’originalità, come settimana scorsa, necessaria per far passare un testo che tratta di un argomento forte come questo e che invece qui mi ha fatto a tratti quasi passare la voglia di proseguire.

L’ANAGRAMMA DI MARIA (Alessandra92)

Ho apprezzato il cambio di passo rispetto a settimana scorsa e il testo molto meno “zuccheroso” di quello presentato al primo turno, anche se l’ispirazione pseudo-Amorosiana continua ad esserci. Ammetto però di non essere riuscito a capire bene il significato della canzone, nel senso che ho perso un sacco di tempo a capire quale fosse “l’anagramma di Maria” e la teoria che mi son portato fino alla fine (il fatto che la canzone parli del viaggio di una migrante chiamata Amira, teoria che trova un po’ conferma nel testo che parla di pelle olivastra e di una guerra che ti ha portata qui) non so se trova riscontro pure nelle intenzioni dell’autrice 😐 In generale ho trovato il tutto poco immediato e un po’ pretenzioso, una sorta di Blu (Irene Fornaciari) forse troppo pretestuosa a livello di testo e di immagini usate (primigenie divinità ad aspettarti con in dono Eden screziati? Seriously?) L’impressione a tratti è di voler dire tanto senza riuscire in realtà a farlo: manca un po’ di chiarezza/immediatezza e lo conferma il fatto che più ci penso e più non riesco a capire di che si sta parlando.

LA MALALINGUA (Alessandro27)

Premesso che se avessi dovuto svolgere io questa prova penso avrei scritto un mezzo incrocio fra Maria degli Östen med Resten ed Evviva Maria (Nobody does the Lambada like my mother and my father) di Peppino di Capri, questa La malalingua è il brano che a mio parere si è avvicinato di più ed è riuscito pure a sorprendermi con accostamenti lessicali azzardati ma efficaci (bellissimo il gioco di parole malalingua/ma la lingua, un punto in più nel mio personale registro). Io la farei tantissimo con un ritmo gypsy/mediterraneo scandito da un riff trascinante di chitarra, magari appunto una lambada o un latin pop à la Pedro di Raffaella Carrà. Il testo è leggero, estivo, ma mi è piaciuta l’originalità del tema che riesce comunque a non sconfinare nella volgarità (e con questo tema è un attimo) ma soprattutto il ritmo che emerge anche solo a una lettura del testo. Unica cosa negativa, la rima “Adamo/Guantanàmo” magari anche no

LASCIAMI ANDARE (Amers)

Non è assolutamente da buttare, ma ho trovato Lasciami andare un po’ una versione beta di Romanzo incompleto: il tema è più o meno lo stesso, il triangolo M/F/F che la prima volta era più originale (e presentato più efficacemente), stavolta meno. Si sente un lavoro di ricerca a livello di testi, con un ottimo uso delle parole imposte, figure molto convincenti e toccanti (la mia preferita a mani basse: lui ti regala fiori e gioielli, ti fa sentire una regina, io vorrei solamente averti conosciuto prima) e onestamente la vedrei davvero in un album assieme alla precedente, anche se per forza di cose adesso mi aspetto qualcosa di diverso dall’autrice nei turni a venire. Temo che la paura di uscire dalla propria comfort zone abbia un po’ minato alla base il risultato, ma ho molta fiducia. Mi piace che sia stato conservato il mood di Romanzo incompleto, magari qua senza il ritornello d’impatto ma sempre con quella vena “cantautoriale” che avevo un po’ voluto rivedere in un’ipotetica versione LGBT di Kacey Musgraves e ci sta tutta.

MARIA (DIPINTO SU TELA) (Ouro)

Allora va beh, mi pare abbastanza chiaro che questa Maria arrivi un po’ come risposta alla critica mossa settimana scorsa dai giurati, che in larga maggioranza si sarebbero aspettati di vedere più “ciccia” e qualche rischio in più rispetto all’immediatezza e alla semplicità di Non è amore. Eppure allo stesso tempo devo ammettere di essermi sentito più coinvolto dall’immaginario e dalle atmosfere ouropop della prima prova rispetto a questa, che pur con diversi spunti degni di nota mi è sembrata un po’ perdersi nell’intenzione complessiva. Personalmente, pur apprezzando le atmosfere, il gimmick del quadro, il riferimento a Queen Patty (un po’ come poteva essere il “Va’ dove ti porta il cuore” di Noemi ne La borsa in una donna o il “camminiamo tre metri sopra il cielo” degli Zero Assoluto in Svegliarsi la mattina) che riconduce immediatamente a determinate atmosfere e personalmente non ho trovato così blasfemo, ho trovato molto più affine al mio gusto personale il modo in cui ti sei liberato delle sovrastrutture e hai puntato dritto al sodo in Non è amore.

SE ADESSO POTESSE PARLARE (Berto)

Mi incuriosiva la tematica (il bullismo mediante diffusione in rete di video hard, molto attuale dopo il caso di Tiziana Cantone) ma il tutto mi è caduto nella realizzazione: troppa retorica (l’ultima strofa a livelli INSOSTENIBILI – la vita…macchiata per sempre da migliaia di views non riuscirei mai ad immaginarmelo, detto così, all’interno di una canzone), mancanza di ritmo nelle strofe – un po’ ciò che ti avevo imputato anche con Ho pensato sempre, che però si salvava abbastanza con ritornello e bridge – ma soprattutto difficoltà (mia, magari anche qui è solo un mio limite) ad immaginarmi questo testo inserito in una canzone. Forse lo farei tutto parlato sulla musica esile e poi incalzante di un piano o di un violino, un po’ come aveva fatto Platinette a Sanremo oppure Gian Piero e Roberta Alloisio nell’indimenticata e immarcescibile King (nel CD tributo a Fabrizio De Andrè dopo la sua morte)

STORIE (NicksFactor)

Torniamo nel mondo rap già sviscerato in Qualcosa che non so capire: ho apprezzato come settimana scorsa la ricerca a livello di riferimenti (“contro il logorio della vita moderna” è una chicca per pochi) e non trovo le strofe più lunghe necessariamente un problema (son 534 parole in tutto, Eminem – che detto per inciso io considero uno dei cinque migliori autori della storia della musica – ha pubblicato Rap God che ne ha 1,560, dura 6:04 ed ha un testo pazzesco oltre al flow che va beh). La cosa che mi piace un sacco del tuo modo di scrivere è il riuscire sempre a trovarci un po’ le nuove tendenze del rap italiano underground moderno (non so come dirlo meglio di così ma son sicuro che tu sai meglio di me a cosa mi riferisco), un po’ la musica pop più classica e commerciale. Le istantanee di vita descritte nella canzone in generale convincono (anzi mi han ricordato idealmente una sorta di Uomini soli come se fosse stata scritta nel 2017 invece che nel 1990). Si sente anche leggendo il testo ad alta voce che a tratti ti spingi un po’ oltre rischiando di sconfinare nella "parodia" di un rap, ma apprezzo tantissimo il coraggio e devo dire che quando funziona davvero, questo stile per me spacca davvero e lo trovo convincente (mia frase preferita Non siamo in montagna eppure si vede chi offre anche l'alabastro cercando la neve che per qualche motivo mi ha rimandato tantissimo a Doposci di Cranio Randagio )

TI PORTO A FARE UN GIRO (Jojo Rxx)

Dopo la prima settimana non avevo grandissime aspettative ma devo dire che mi sono ricreduto abbastanza: Ti porto a fare un giro è fresca e credibile quando la immagino cantata da un Bernabei o un Riccardo Marcuzzo, con un testo che si inserisce a pieno titolo in quella dimensione teen/giovanile che subodoravo un po’ già in Prima o poi (ma abbastanza buttata via). La rima “ricordi quando ti rubavo la maria/questa volta prenderò la tua magia” è già iconica, poor Riccardo e le sue parigine come amiche e sulle gambe. Non mi ha convinto invece il modo in cui hai inserito le parole chiave (la lampada di alabastro, WTF? anche il “coniglio pasquale” sembra un’analogia che sul momento ti sembrava bella, ma senza senso all’interno della canzone). In generale leverei direttamente di torno il bridge e ripeterei il ritornello, allo scopo di rendere ancora più martellante quel “ti porto a fare un giro” (che nella mia testa cantavo come “noi siamo infinito” )

scio16 ha detto

Ps: ciao Berto...  spero ci seguirai comunque!  

Lo farò. E dirò la mia da pubblico 😉

per questa prova ce ne erano 3 che si giocavano la vittoria per me (e tra questi c'era ouro)

sinceramente non concordo affatto con berto eliminato  non era il migliore della settimana, ma penso che due peggiori ci fossero ecco, poi va beh, mia opinione

come sempre curioso del prossimo tema