Ah, bah, ouais...
Quale miglior grido di battaglia per esorcizzare la paura e l'ansia dettate dal periodo in cui stiamo vivendo?
Va tutto bene. Andrà bene. È andata così, andrà meglio.
Così canta Margherita Vicario in Abaué (Morte di un Trap Boy), una canzone che l'ha fatta entrare nel mondo dell'indie italiano passando per la porta principale.
Prodotto da Dade, fondatore della INRI di Torino, il brano sembra celebrare una nascita quanto una morte. È «un funerale che sembra una festa». Sì, perché Abaué è una canzone trap che però demolisce la trap stessa: ne prende i suoni, le immagini, ma le trasporta su un paradigma diverso. Margherita Vicario annienta (e seppellisce) l'immaginario del trap boy italiano ma ne prende le sonorità per fonderle con altri suoni, suoni diversi: dal pop al rap fino ad arrivare quasi al gospel. Ed è così che (ri)nasce Margherita Vicario.
Non so se siate tra quelli che preferiscono ascoltare una canzone senza farsi influenzare dal video o tra quelli che vogliono gustarsi il "pacchetto completo". In ogni caso, vi consiglio caldamente di guardare anche il videoclip di Abaué. Girato da Francesco Coppola, è un vero gioiellino: le immagini evocate e le frasi della canzone si sposano in un connubio perfetto, divenendo, vicendevolmente, l'una la perfetta espressione dell'altra.
Utente
19 febbraio, 2018
LA NIÑA
SALOMÈ
LA NIÑA. Un nome, mille storie.
Probabilmente a qualcuno di voi questo nome non dirà niente, eppure porta con sé una storia molto lunga. La NIÑA non è altro che il nome d'arte di Carola Moccia, promettente artista della scena napoletana. Carola nasce e sopravvive (come dice lei stessa in molte interviste) a Napoli. Cresce a San Giorgio A Cremano, e si considera dunque uno "spirito vesuviano". Trascorre un'infanzia complicata, messa costantemente alla prova da un luogo fonte di ispirazione e disperazione, che è appunto Napoli.
La Ninã sembra nuova all'ambiente musicale, eppure ha un background molto solido. Inizia la carriera come voce del gruppo Yombe, diventando successivamente chitarrista per i Fitness Forever e intraprendendo finalmente un primo capitolo da solista sotto lo pseudonimo di Cyen.
La Niña nasce dopo un periodo molto turbolento della vita di Carola, le relazioni interpersonali si fanno sempre più complicate e non si sente più rappresentata dal suo progetto artistico. Decide di mollare tutto e trasferirsi a Milano per trovare la sua vera strada. Nonostante i continui spostamenti, il rapporto della cantautrice con la sua regione rimane indissolubile e il dialetto si trasforma così in un riparo, un modo per ritrovare la sua terra in qualsiasi posto essa si trovi. Cantare in dialetto è un’esperienza estremamente intensa, una scelta motivata anche dalla maggiore musicalità offerta dal napoletano, la lingua che a detta de La Niña, plasma i suoi pensieri.
Con La Ninã Carola si spoglia di tutte le sovrastrutture in cui si sente eccessivamente soffocata, ripartendo così dalla sua lingua madre, ossia il dialetto napoletano, compie un viaggio tra ritmiche insolite e apparizioni mistiche. Un progetto ambizioso quello intrapreso da Carola, che grazie all'aiuto del partner Alfredo Maddaluni (già suo chitarrista negli Yombe) indossa una nuova pelle, per andare dritta al centro della narrazione.
La Niña rappresenta una nuova incarnazione di Carola, dove incontra la sua vera essenza, e questa volta lo fa in maniera viscerale. La Niña rappresenta la Napoli più selvaggia e inedita, e lo fa con un'estetica sensuale e matura. Una voce scura e profonda, che si sposa alla perfezione con il mood dei suoi brani.
Nella musica de La Niña si sente qualcosa di antico, fortemente legato alla sua terra. Le sue radici influenzano indiscutibilmente il suo modo di approcciarsi alla musica. Nella sua voce si percepisce tutto il suo vissuto, qualcosa di dolente ed estremamente personale e allo stesso tempo affascinante e liberatorio. Amante del linguaggio corporeo, durante i suoi concerti non si limita a cantare ma mette in piedi un vero e proprio show.
La Niña si fa quindi portavoce di un genere nuovo, ancora inesplorato, dove la voce ha la giusta gravità, senza però rinunciare alla cadenza ritmica e persino al rap.
Salomè prende ispirazione dal mito biblico in cui la principessa Salomè incanta grazie alla sua danza Erode Antipa, che per ricompensarla acconsente a decapitare Giovanni Battista. Il brano è un omaggio alla femme fatale, un'esplorazione del ruolo femminile dove l'artista mette in risalto l'archetipo della figura vendicativa. È questa mescolanza di stili, combinata interamente all'uso del dialetto napoletano che permette di veicolare un messaggio ancora più potente.
A tal proposito, il video riesce a trasmettere tale messaggio anche attraverso la chiave visiva. Vediamo l'artista divisa tra paesaggi desertici e danze orientali. Nella clip riesce a far innamorare l'uomo che tanto desidera, ma come nella storia di Salomè, la protagonista è mossa unicamente dal desiderio di sangue, da lei bramato e paragonato addirittura all'argento. Riuscirà quindi a incantare l'uomo con la sua danza, e ad avere la sua testa, servita su un piatto d'oro.
La Niña nel brano (e in generale nella sua musica) mostra le innumerevoli facce della Campania, passando dal lato più esotico e spirituale a quello più tradizionale e sfacciatamente urban. L'artista abbatte gli stereotipi, raccontando la sua Napoli moderna, con tutti i suoi pregi e difetti.
Spero che il brano vi possa piacere! Buon ascolto!
Utente
24 dicembre, 2017
Sardegna
Cixiri - Le Balentes
Sono nato e cresciuto in Lombardia, ma ho origini sarde da parte di papà, e sin da bambino ho imparato a conoscere ogni sfaccettatura di questa terra sorprendente! Dico "sorprendente" perché la Sardegna non è solo il mare cristallino con le sue meravigliose e celeberrime spiagge, ma è anche l'entroterra verdeggiante con i suoi paesaggi mozzafiato, sono i pastori e le pecore che pascolano per le vie come se nulla fosse, sono i paesini - distanziati l'uno dall'altro vari km di strade immerse nel nulla - dove il tempo scorre a velocità ridotta, è il grande cuore della gente che ti fa sentire a casa anche se ti conosce da 5 minuti, è la sua cultura incontaminata che vive nei nuraghi e nei borghi, è la purezza, il ritorno all'essenziale, ai valori e alle tradizioni di una volta che si conservano e che vengono rievocati con orgoglio. Ho voluto che fosse proprio Cixiri a rappresentare la Sardegna in questo gioco perché, pur nella freschezza e nella semplicità tipiche del tormentone estivo (tra l'altro, quella calda estate del 2003 la passai proprio in Sardegna), racchiude secondo me tutta la genuinità del popolo sardo, fiero della sua lingua (guai a chiamarlo dialetto sardo!) e delle sue peculiarità (dal mirto alle "janas", ossia le fate), ed è interpretato da un trio vocale molto noto in patria.
Ad ogni modo, non sono venuto a Macerata a mani vuote Da buon sardo (anche se solo per 1/3) ho portato qualche piatto tipico per i miei amici: pane carasau, pecorino sardo, culurgiones e malloreddus, seadas e il mitico porceddu!
Buon ascolto !!! E in bocca al lupo a tutte le regioni
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Game Ranking Winner 2019/2020
Utente
7 agosto, 2013
PIEMONTE
GINEVRA - Forest
Non mi vergogno a dire di essermi iscritto al gioco scegliendo la prima regione disponibile senza pensare né all'artista né al brano da portare. Il mio augurio era trovare, attraverso delle ricerche, qualcosa di interessante, di diverso e che si discostasse dai miei soliti gusti musicali.
Le ricerche mi hanno portato a Ginevra Lubrano, in arte GINEVRA, una giovane cantautrice torinese classe 1993. Di GINEVRA mi ha colpito la sua vocalità, il suo sapere creare atmosfere oniriche – quasi sacre – all'interno delle sue composizioni. È questo quello che ho percepito e che spero percepiate anche voi ascoltando Forest, il primo singolo del suo EP Ruins (2009).
Una preghiera dal ritmo calzante che si ripete per buona parte della canzone. Una melodia che si ripresenta senza stancare. Suoni che evocano l'idea e le sensazioni della foresta, luogo in cui la cantante dichiara sentirsi al sicuro e in pace con se stessa. Sono proprio i rumori e gli odori della foresta che la aiutano a metabolizzare la fine di un amore e la spingono a ritrovarne uno nuovo per mantenersi in vita.
Ad un certo punto silenzio. Un fruscio in lontananza (che è possibile apprezzare a pieno con le cuffie, ve lo consiglio) e un nuovo suono che irrompe all'interno della tranquilla quotidianità dell'artista. GINEVRA è sfinita ma ancora piena di speranza ed è grazie a quel grido "anymore" ripetuto all'infinito che lei si sente finalmente libera.
La dolcezza, la purezza e la fragilità della voce di GINEVRA mi hanno colpito ed emozionato. Spero vi facciate trascinare dalla calma e dalla bellezza di questa canzone.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Alcuni artisti scelti li conoscevo già e li avevo anche presi in considerazione per le altre regioni (es. NAVA), altri invece li scopro con piacere.
In generale son sorpreso, ma allo stesso tempo un po' me lo aspettavo, nel vedere la preponderanza di voci femminili e di sound internazionali.
Ci sono due scelte che per il momento sono in cima alla mia classifica personale (e che vedo anche abbastanza lanciate), mentre per le altre sono in alto mare.
Utente
24 dicembre, 2017
Sono in fase di ascolto e devo prima di tutto fare i complimenti per gran parte delle scelte! Mi stupisce la presenza di così tante voci femminili molto diverse fra loro e per l'interessante ricerca musicale (in particolare, ho sentito con piacere varie contaminazioni etniche e folk), segno che scavando a fondo si trova tanta bella musica che altrimenti rischierebbe di passare inosservata.
Per il momento ho pochi dubbi soltanto sulle ultime 2 della mia classifica che, nonostante ripetuti ascolti, non mi hanno mai particolarmente colpito, mentre per le altre 7 è una vera lotteria! Pertanto dovrò risentire di nuovo tutte e 9 le canzoni per decidere il criterio con il quale metterle in ordine in maniera definitiva.
... Intanto nella pagina FB di una delle ex componenti de Le Balentes ho scovato il video ufficiale di Cixiri datato estate 2003
Utente
7 agosto, 2013
Alby ha detto
Delegazione toscana arriving in Macerata
Violazione di zona rossa, non è un bel messaggio
A parte gli scherzi: dopo aver fatto impazzire il pazientissimo Casadelvino a causa della mia indecisione sulle scelte (ancora una domanda e sarebbe diventato Casadelvalium), almeno sulla prima classifica ho avuto le idee chiare. Tra coloro che non conoscevo c'è stata una piacevole scoperta. Alcuni già li conoscevo e molti di questi sono stati una bella conferma. C'è in particolare un brano, che era da qualche mese che non ascoltavo, con cui sto tornando in loop
Beh, che dire giubbottini e giubbottine?
Ho approfittato di questa giornata a metà tra ferie e smart working per mettere giù le mie impressioni sulle canzoni in gara.
Quando è partita Non risparmiare energia ho pensato: «che carina, che ritmo! Un bell'inizio, peccato che le altre la sovrasteranno». Questo perché non avrei creduto che una proposta così squisitamente folk potesse convincermi completamente. Ma, dopo averle ascoltate e riascoltate tutte, l'ho invece premiata perché è davvero bella e carismatica e mi ha convinto del tutto.
Pazzesca Ritual! I NAVA hanno messo insieme praticamente tutti gli ingredienti che servono per catturare la mia attenzione. Ho anche approfondito la loro discografia e sembra che abbiano le idee molto chiare. Davvero assurdo ma bellissimo il video.
Ma perché Forest non finisce al minuto 3:14? Mannaggia, l'avrei amata! Quel restante minuto, invece, non mi passa più. Lo trovo ridondante. La proposta è comunque interessante e GINEVRA è una delle più belle scoperte.
Possiamo eleggere Roberta Alloisio come la Tosca di IC2? Che voce, che testo. Ok, Venditrici di vento it's not my cup of tea, devo ammetterlo, ma è senza dubbio la proposta più di classe e profonda della Semifinale. Complimenti a Emm per la scelta coraggiosa e per aver voluto celebrare questa artista.
La proposta dei SOLKI invece è quella più internazionale. Loro proprio se ne fregano, loro guardano ai Jefferson Airplane; ascolti Whiny Hearts e ti senti a Woodstock, non a Prato.
Salomè (non dite che fa rima con Abaué perché se no vi canto "non sai nemmeno riconoscere un accento grave da un apostrofo!" ) mi piace perché ricorre all'uso del dialetto ma lo fa in chiave moderna, un po' come Liberato o Speranza. Manca forse quel collante tra le due parti o quel guizzo in più che mi fa urlare al capolavoro però assolutamente promossa.
Riverbero, duole dirlo, è invece tra le proposte che meno mi hanno convinto, in questa Semifinale. Questo perché vedo una personalità artistica non ancora messa del tutto a fuoco e anche la canzone resta un po' sospesa.
Lieto di ritrovare Dimartino che viene senz'altro in cerca di vendetta. Come una guerra la primavera è più forte della canzone presentata nella precedente edizione tant'è che è tra quelle che mi rimane più addosso.
Delle Balentes ho già detto: il ritornello di Cixiri credo che non mi sia mai uscito del tutto dalla testa. In qualunque momento della mia vita mi avreste potuto chiedere di canticchiarvelo e ve l'avrei cantato tutto! Lieto di ritrovarle qui. E perché non anche in radio, quest'estate, con una nuova hit?
Che ne pensate? Dai fatemi sapere così magari apriamo qualche dibattito e ammazziamo un po' il tempo.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Accolgo l'invito di Fob e mi tuffo anche io nel dibattito!
In linea di massima, anche ripetendo gli ascolti, ho trovato tutte le proposte molto godibili.
Val d'Aosta - ho deciso di premiarla anche io, perché il suo sapore folk mi ha coinvolto e mi ha lasciato con delle belle atmosfere
Lombardia - proposta moderna e di classe, ma decisa. Si incontrano suoni e culture che rendono ancora più conturbante un pezzo con un fascino tutto suo
Piemonte - eterea ed evocativa, soprattutto in alcuni passaggi. Per me quel minuto di cui parlava Fob in realtà è qualcosa che la rende ancora più particolare e suggestiva
Liguria - un'interpretazione notevole, per un pezzo singolare. Interessante anche la presentazione che ci ha portato nel background del pezzo
Lazio - forse la canzone che mi è cresciuta di più con gli ascolti. Mi piace il risultato acustico della musica e del cantato, che unisce il trap con qualcosa quasi di tribale
Sardegna - Ho immaginato l'ascolto di questa manche tipo l'ESC e le Balentes sono state la nota di colore e di folklore della serata. Proposta autentica e scelta che ha risvegliato in me quella parte di subconscio dove si era assestato questo pezzo ahahaha
Campania - anche quest'anno la mia regione unisce modernità e matrice territoriale, portando qualcosa di non scontato, soprattutto nel sound. Anche qui molto interessante la presentazione ricca di riferimenti.
Calabria - pezzo onesto, che senza strafare risulta piacevole nel complesso. Una proposta meno eccentrica di alte, che proprio per questo gioca il suo ruolo, ma che comunque esprime una sua personalità.
Sicilia - Ero un po' spiazzato dalla riproposizione di Dimartino, ma ho trovato il pezzo veramente bello e accattivante. Un mondo che completa una manche davvero molto variegata e per tutti i gusti.
Utente
7 agosto, 2013
In questi giorni PAZZI son riuscito ad ascoltare i pezzi un paio di volte solo stamani, devo ancora chiarirmi le idee (quindi voterò all'ultimo secondo utile facendomi ad usual benvolere da Casa )
Son contento che sia stata apprezzata la classe del pezzo che ho proposto, in effetti mi son iscritto con le stesse velleità di vittoria di Tosca a Sanremo
Pensieri sparsi:
Sul mio podio al momento ci sono tre pezzi diversissimi tra loro, e due assai lontani dal mio ascolto solito.
Dei nomi più noti, un pezzo l'ho adorato dopo quattro note, un altro al momento ancora non mi ha sedotto.
In generale mi ha sorpreso la varietà di stili presenti, c'è davvero di tutto un po', e il coraggio di una buona metà di proposte.
Utente
4 febbraio, 2018
Video recap girone Est
Per i video youtube: cliccare sulle immagini delle singole regioni
Ricordo:
Obbligatorio mandare classifica completa dei nove pezzi (escluso il proprio) e obbligatorio mandare la classifica anche della semifinale non propria (in questo caso di tutti i 10 pezzi).
I voti saranno in stile esc: 12-10-8-7-6-5-4-3-2-1.
Anche il pubblico può votare? No. Sarà una scelta interna.
Quindi dovete votare tutti e 20. Buona fortuna! La semifinale chiuderà l'14/3 alle ore 21.
@Cas @Evil @Edre @semota @edorf @monechiapi @Emm @Gennz @xello @amers @Alby @mrnace @Fob92 @Foski @bilirubina @Salva @BlueBlau @NotturnoManto @drugo92 @Toppetta
Utente
6 dicembre, 2019
La scelta
Ho pensato subito a loro come prima scelta. Perchè avevo voglia di riascoltare le loro canzoni scegliendo quella da presentare. Sono un gruppo consolidato nel pianeta Musica Indipendente. Hanno all'attivo 5 album, nella loro musica, nei testi ci sono richiami espliciti ai cantanti, ai gruppi che amano, che ascoltano; la voce di Aimone, il frontman e abile comunicatore, è singolare. Per farla breve sono bravi bravi. E' riconosciuto. Fanno concerti, hanno il proprio pubblico e quindi a questo punto mi convinco di aver sbagliato profilo. Poi rileggo le istruzioni e guardo le wiews, esigue, solo uno dei brani più conosciuti raggiunge le 900.000 visualizzazioni. Allora cerco il supporto delle radio: anche qua le maggiori nazionali non li passano. E comincio a pensare che da Aosta a Pantelleria forse non sono così trasversalmente conosciuti. Infine investigo dentro RH e sì compaiono qua e la ma sono sempre in discussioni indirette (c'è chi ama un pezzo di una band con una loro collabrorazione, chi, conoscendoli, li vede papabili per Sanremo, sono citati per del gossip e in poco altro). Mi convinco: è la scelta giusta.
La regione
Un'altra caratteristica che amo fra le loro è la riconoscenza con la città che ha dato loro i natali, Perugia. Li sentii dal vivo anni fa in una festa con altre formazioni e si presentarono dicendo "siamo i fast animals and slow kids e veniamo da perugia". Credevo fosse semplicemente per presentarsi a orecchie nuove ma cercando in rete nei concerti recenti davanti al loro pubblico, il copione non cambia, si ripete, manifestando un sincero senso di appartenenza. "Perugia ci ha coccolati, ci ha cresciuti" dissero in un intervista, "ci ha permesso di emergere e sperimentare".
Non sono mai stato a Perugia, nel mio piccolo l'Umbria è la musica dei FASK, il duomo di Orvieto, la bravura di Filippo Timi e una bottiglia di Passito di Sagrantino.
La canzone
Purtroppo non parla della regnante nè della cantautrice. Parla di una ragazza, di una donna mancata. Una delle tante. All'interno di un appartamento, sul tavolo probabilmente dell'alcool e delle sostanze stupefacenti, assistiamo alla quotidianità di un malsano rapporto di coppia uomo donna con il primo, cinico carnefice. Denunciano l'accaduto a loro modo, riportando la follia e la barbarie del mostro.
Le parole sono crude, la musica amplifica il messaggio e la resa è paragonabile a quella di una pièce teatrale. Bieca Violenza. Che è davvero quello che succede fra quelle mura. E in molte altre, ancora oggi.
Most Users Ever Online: 2564
Currently Online: Matisse2, tore, ale94, Carmelo, thatdamngigi, shoshie90, jackdol, Bento, kikketta, TrediciMotivi
656 Guest(s)
Currently Browsing this Page:
1 Guest(s)
Top Posters:
Olimpico85: 46346
pesca: 33094
KassaD1: 26602
xello: 25444
pazzoreality: 24095
Newest Members:
nicolas
jerry
jony
Rossi Daniela
Raiden90
Forum Stats:
Groups: 6
Forums: 207
Topics: 26842
Posts: 1389358
Member Stats:
Guest Posters: 7
Members: 22814
Moderators: 9
Admins: 3
Administrators: RealityHouse, Alex87, mariomatt
Moderators: sadida83, Fob92, BB, Latinista, Alby, amers, Edre, monechiapi, Capo Horn