Utente
4 febbraio, 2018
ITALY CALLING 3
Prima Semifinale
Regioni Centrali
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Playlist Spotify
Utente
4 febbraio, 2018
Video Recap
Come votare
Obbligatorio mandare classifica completa dei nove pezzi (escluso il proprio) e obbligatorio mandare la classifica anche della semifinale non propria (in questo caso di tutti i 10 pezzi).
QUINDI DOVETE VOTARE TUTTI.
I voti saranno in stile esc: 12-10-8-7-6-5-4-3-2-1.
Anche il pubblico può votare? No. Sarà una scelta interna.
I primi cinque della classifica degli appartenenti alla propria semifinale passeranno automaticamente. I due più alti nella classifica dei partecipanti dell’altra semifinale, tra i non qualificati automaticamente, lo faranno a loro volta.
AVVISO CHE L'ABRUZZO NON C'E' SU SPOTIFY
Avete tempo fino all'11/3 ore 19
@xello @JoJo @Edre @mrnace @Alpha @AbiuraDiMe @Evil @drugo92 @Oblivion. @Alby @Foski @Salva @KassaD1 @edorf @NotturnoManto @monechiapi @Krishoes @sparso @Alabama Monroe @CrYs
Utente
4 febbraio, 2018
Alby ha detto
Per carità, le grafiche sono pazzeschine, ma... torri medievali, castelli, cattedrali barocche, paesaggi variopinti... perché a me il monumento ai caduti? Pure le corone deposte ci sono! Cosa avrà voluto dire C4s4d3lv1n0?
Ancora quel nome Maledizione ad edre che ha lanciato sta moda del numerarmi il nick
Comunque pura coincidenza Era solo carino
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Non conoscevo Colombre, l'ho scoperto nelle ricerche per il contest. In questi giorni però ho scoperto moltissime cose di lui. Che è nato a Senigallia, che è stato un professore di lettere, che è il fidanzato di Maria Antonietta, che prende il nome d'arte da un pesce leggendario e spaventoso, ma soprattutto che scrive canzoni bellissime come questa, tratta dall'album omonimo del 2017.
Prima di Italy Calling mi ero appuntato tantissimi nomi e titoli. Valutavo altre cose, ma alla fine tornavo sempre qui. Con Colombre e con Pulviscolo è scattato quel qualcosa che mi ha fatto sentire in connessione con lui, ed è per questo che è diventato subito la mia unica scelta e la mia scelta unica.
Pulviscolo mi emoziona e mi tocca tantissimo. Ho provato a raccontarla e a darne una lettura con un quadro, come direbbe Achille Lauro. Mettete schermo intero e premete play, io sono giorni che la ascolto in loop così.
Utente
6 dicembre, 2019
CAMPANIA HĒIR threads
I miei sono musicisti di musica classica, a causa del loro lavoro ho iniziato a girare il mondo da quando sono nata. In qualsiasi posto andassimo m’iscrivevamo alla scuola internazionale, motivo per il quale scrivo ancora le mie canzoni in inglese. Quando si sono separati, mia madre si è innamorata di un bel napoletano; così mi sono trasferita con lei dalla Russia qui in Italia. Napoli è la mia città: la mia prima vera casa, dove ho iniziato a frequentare una scuola normale, dove ho conosciuto i miei primi amici fissi. Molta gente, guardandomi, mi dice che ho dei tratti partenopei: è divertente, Napoli ormai fa parte della mia persona. Così diceva in un'intervista Patricia Mainfeild, in arte HĒIR, del suo legame con la regione adottiva, la bellissima Campania.
In realtà è proprio così se ci pensate: le città ci accolgono e ci ospitano, perchè stiamo studiando lì, perché abbiamo inseguito un amore che ci ha portati proprio in quel posto o, nella gran maggior parte dei casi, perché è lì che abbiamo un lavoro e il nostro presente e stiamo progettando il futuro. E anche se non ci hanno dato i natali ne assorbiamo i pregi e i difetti finendo per portarle sempre con noi.
Durante il primo lockdown ho incontrato HĒIR, con un'altra canzone per la verità, all'interno di una playlist chill. Ho ascoltato poi tutto il suo album d'esordio, la prima traccia è proprio Threads, trovandolo davvero piacevole e, nonostante alcuni rimandi ad altre artiste piuttosto evidenti, personale.
Spero piaccia anche a voi. Ciao, .
Utente
7 agosto, 2013
signor no non mi uniformo la mia voce fuori campo
canta rosso e me ne vanto a quest’ordine mondiale
scusate se reagisco non mi adeguo e vi aggredisco
verbalmente per adesso l’ho promesso
un plotone o un reggimento con fucili e sassaiole
contro i vetri delle auto nei cortili delle scuole
incendiano parole, bruciano pensieri
battendo sugli scudi ammazzando un ideale
adesso no!!!!
la paura ci da forza non si teme più la guerra
che è scoppiata senza botti, se ne contano già i morti
dei figli di una crisi voluta dai potenti
dai magnati delle armi, presidenti e possidenti
non mi adeguo io reagisco e scusate….
Io resisto….. Disobbedisco
mi dichiaro dissidente non più complice dormiente
affamato di vendetta, scalerò fino alla vetta
e poi spingerò di sotto ogni ladro ogni corrotto
e più in alto sarà giunto e più grande sarà il salto
lungo il volo verso terra avrai modo di pensare
ai profitti della guerra che non ti può più salvare
Io resisto….. Disobbedisco
una terra di granito sotterrato dal cemento
dal ferro arrugginito nelle acque del mio mare
le campagne devastate da cartelli neri e gialli
con su scritte le parole……zona militare
Io resisto….. Disobbedisco
Utente
8 febbraio, 2020
Intanto le soffiate di Sonia Lorenzini con qualche citazione dei personaggi del Fantabosco le ho trovate, al contempo, spassose e in grado di ingenerare la giusta dose di curiosità
Questa semifinale ad un primo ascolto è sicuramente eterogenea e con diversi picchi, personalmente conoscevo Colombre ed Emma Nolde (e sono felice di vederli debuttare in un contest ), mentre Laila Al Habash e APICE ho avuto modo di intercettarli durante la ricerca di eventuali alternative alla prima scelta. Gli altri sei li ascolto adesso per la prima volta. Tra belle conferme e scoperte, nel complesso, ad un primo ascolto mi sembra che la setlist delle regioni centrali si faccia ascoltare bene.
Utente
30 aprile, 2020
LA RAGAZZINA DAI CAPELLI ROSSI
Negli squarci all'orizzonte
E M I L I A R O M A G N A
L'Emilia Romagna ha un'infinità di anime musicali, dal cantautorato al rock, passando per la tradizione folk, fino alla scena più dissacrante e sperimentale.
In questo Contest ho scelto di rappresentare quest'ultima sfumatura con La ragazzina dai capelli rossi, band nata dall'idea di due giovani originari del Sud Italia (Marco Monaco, appassionato di letteratura e studente di filosofia, e Fabio Carbone, ingegnere e sound designer, a cui poi si aggiungerà il polistrumentista Andrea Lalli) che proprio a Bologna hanno trovato terreno fertile per sviluppare il loro progetto artistico.
Il nome trae origine da un personaggio dei Peanuts, la ragazzina con i capelli rossi di cui Charlie Brown è follemente innamorato che, però, non appare mai, diventando il simbolo di qualcosa di indefinito e irraggiungibile. Così come indefinita e inafferrabile è la natura umana, nelle sue infinite contraddizioni, nucleo centrale dei testi della band, che vi si addentra per esplorarla senza timore di esporne luci e ombre.
I testi, visionari e arricchiti da citazioni, sono particolarmente accurati nella scelta dei termini. Spesso descrivono immagini che vogliono rappresentare non tanto una fotografia della realtà, quanto raccontare un preciso stato d'animo. I versi si susseguono come un flusso di coscienza e la tecnica dello spoken-word trovo che veicoli al meglio il significato delle singole parole più di qualsiasi linea melodica cantata.
Negli squarci all'orizzonte è un brano tratto dal primo EP realizzato dalla band. Nel testo si osserva con sguardo critico la condizione della società posta sotto l'influenza della Chiesa cattolica, i cui dettami assumono un'accezione negativa nel momento in cui impediscono ai singoli individui di vivere appieno la propria esistenza.
Ma la blasfemia di fondo, che raggiunge il culmine con la citazione di Antonin Artaud* (geniale drammaturgo francese, particolarmente critico nei confronti della società e della Chiesa, le cui idee e invettive gli costarono l'internamento in diversi ospedali psichiatrici) nasconde, in definitiva, una richiesta di aiuto per una società che appare sempre più smarrita e priva di punti di riferimento.
Dio perdona
se non siamo più eleganti
la paura del restare
se piangiamo poco e male
perdona le bestemmie
e se non sappiamo amare
non usciamo da noi stessi!
...
Perdonala Signore perché è piccola
è insicura è debole e forse ha freddo…
Musicalmente il brano ha un'evoluzione oscura e nervosa, a tratti anche violenta. La prima parte è scandita dalla drum machine e da un synth che traccia una linea melodica classica. Dopo la citazione il brano subisce un’improvvisa accelerazione che sfocia in un contesto techno, creando una tensione sonora complementare all'urgenza espressiva di quegli ultimi versi ripetuti più volte, in un crescendo rabbioso e irrazionale. Il brano si chiude, infine, con un'inattesa dolcezza, quasi a voler sciogliere la tensione accumulata aprendo a un barlume di speranza.
Aggiungo che, a mio avviso, i colori accesi della narrazione e le tinte fredde delle sonorità elettroniche riescono a creare un'atmosfera particolarmente straniante e affascinante.
== TESTO COMPLETO ==
Vorrei sapere anch'io un po’ di lei
delle cose che non le piacciono e quelle che sì.
Vorrei sapere cosa vede nei tramonti in pieno inverno
nei cieli in sfondi viola
come il suo cuore e le sue voglie.
Vorrei il sesso felice, puro e pulito
e il suo sorriso probabilmente troppo importante
ma non è letteratura
e lo si sente sottostante
il sibilare di questa civiltà.
'La chiesa cattolica romana sia maledetta con Voi
con Lucifero e Gesù Cristo
e lo spirito iniquo di vergine
che fomentò il sudore Spirito Santo. '
scrisse ad un certo punto Antonin Artaud.
Dio perdona
se non siamo più eleganti
la paura del restare
se piangiamo poco e male
perdona le bestemmie
e se non sappiamo amare
non usciamo da noi stessi!
Dio perdona se le scrivo una poesia
negli squarci all'orizzonte
nei suoi baci in pieno inverno
le sue mani sulle mie
e nei suoi occhi la tensione!
Perdonala Signore perché è piccola
è insicura è debole e forse ha freddo…
Buon ascolto!
*Quando ho ascoltato il brano per la prima volta, il nome dell'artista citato mi ha incuriosita molto e, non conoscendolo, ho cercato maggiori informazioni per capire la scelta della band di inserirlo nel testo. Per chi volesse leggerli, condivido sotto spoiler ulteriori dettagli su Antonin Artaud.
Negli anni '30 del secolo scorso Antonin Artaud portò una nuova visione del teatro, definita "Il teatro della crudeltà", che teorizza la necessità di "scuotere" e risvegliare la sensibilità dello spettatore, affinché quest'ultimo possa smettere di svolgere il consueto ruolo di osservatore passivo nei confronti della rappresentazione, bensì ne sia emotivamente coinvolto fino a raggiungere una vera e propria catarsi. Il teatro, per Artaud, non ha più la semplice funzione di intrattenere il pubblico con una messinscena più o meno verosimile, ma diventa strumento per risvegliare coscienze assopite grazie alla forza comunicativa della rappresentazione. Artaud affianca alla potenza delle parole, quella di suoni, luci e gesti, per creare una sinergia tale da "colpire" lo spettatore.
Mi ha catturata in modo particolare questa sua definizione del teatro: "Il teatro deve avere la forza, la violenza e la durezza della peste e, al tempo stesso, la magia della peste, in cui tutto può cambiare, rivelando la parte più profonda dell'esistenza". In definitiva, la "Crudeltà" a cui fa riferimento Artaud nella sua concezione di teatro, non vuole assolutamente essere sinonimo di sadismo nei confronti dello spettatore, quanto piuttosto dell'utilizzo di più mezzi espressivi per portare quest'ultimo fuori dalla sua comfort zone, in modo tale da coinvolgerlo da un punto di vista emotivo e mentale.
Oggi è un concetto piuttosto diffuso in diverse forme d'arte e mi trova anche d'accordo (anche se, a onor del vero, non sempre viene messo in pratica in modo efficace, talvolta ritrovo solo un sensazionalismo fine a se stesso), tuttavia per l'epoca in cui visse, Artaud fu un vero e proprio innovatore, osteggiato e mal visto dai colleghi e dalla società, fino al tragico epilogo della sua esistenza.
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
*CHI E' LILIA*
Lilia è il nome di una giovane cantautrice di Pescara. Le vibrazioni generate dalla sua musica danno vita ad intrecci di suoni e parole che cambiano forma, fluttuando leggeri in uno spazio dai colori cangianti. Lilia crea tappeti di voci che diventano veri e propri strumenti utilizzando loop creati in tempo reale, accompagnandoli con trame di suoni elettronici, piccole tastiere e percussioni generate da drum-machine.
*THE GAME*
Il singolo The Game fa parte dell'album Clepsydra I, pubblicato nel 2014.
The Game parla di una storia d'amore passata. Gli amanti, prima profondamente legati e ora creature estranee, sono mostrati in diversi momenti delle loro vite: sebbene ancora legati da un legame affettivo indissolubile, le loro individualità e, di conseguenza, il loro rapporto, non sono più quelli di prima. Qualcosa li ha cambiati.
L’unica cosa rimasta è un ricordo, che li riporta, come un leit motiv, all’elemento ricorrente che caratterizzava come unico il loro amore: il gioco che entrambi odiavano.
I due amanti sono due entità intrappolate nella “gabbia temporale” che costituisce lo stato di morte apparente: sono condannati a rivivere sempre lo stesso istante, in un loop continuo, potendo solo ricordare i momenti della storia d’amore senza vivere la loro passione; per riuscire a salvarsi, potranno soltanto accettare la propria condizione.
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