Grazie per la dritta juventino

Levante
Il giorno prima del giorno dell'inizio
non ha mai avuto fine

No, non è Antonio
No, non è Magmamemoria
No, non è Se non ti vedo non esisti

Questo è il vero gioiello, perla, diamante, zaffiro, rubino, smeraldo, opale, lapislazule, etc di questo capolavoro discografico italiano

Onestamente se dovessi elencare le canzoni fondamentali nella mia vita, questo brano sarebbe nell'olimpo delle mie scelte. Perchè è un brano che distrugge, proprio sviscera tutto quello che hai dentro in un processo irrefrenabili, furioso ma elegante, e mi ha proprio distrutto nel momento in cui necessitavo di esserlo probabilmente.
Potrebbe sembrare un discorso esoterico, per utilizzare un termine che direbbe Claudia, ma secondo me, anche se non doveste rivedervi nell'esperienza, potreste essere coinvolti da quest'emozione così trascinante lo stesso.

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Una separazione non è mai un avvenimento piacere da affrontare. Questa difficoltà viene amplificata ulteriormente nel momento in cui si ha la presa di coscienza che la nuova condizione era davvero migliore.

E perchè se state meglio la sofferenza si intensifica? Cioè è paradossale.

Beh forse perchè non te ne frega un cazzo che sia la scelta giusta. Forse tu quella separazione non la volevi affrontare. Forse il tuo reale bisogno era sì crescere, ma insieme. Forse non so, ma forse è così.

Scrivimi un messaggio
Quando arrivi sarai abbastanza lontano da sorridere
Della distanza

Questo primo verso di Levante è un vero pugnale: qua c'è il divario. 
La separazione diventa una condizione che genera un divario non solo fisico, ma anche psicologico: l'attaccamento da un lato, la necessità di sapersi ancora connessi, la consapevolezza che forse si sta davvero meglio così dall'altro, la voglia di andarsene davvero per sempre, ancora più lontano.

Dove te ne vai quando non mi guardi?
Ho trovato in tasca le strette di mano
Che tu non hai mai saputo darmi

Cioè ma onestamente che te frega ti dirai? Perchè davvero questa è la condizione migliore. Non ti dava quello di cui avevi davvero bisogno: il supporto, il rispetto, la fiducia, scegli te quello che mancava, ma qualcosa mancava è evidente, perchè sennò non ne staremmo parlando.
E allora? Perchè tra i due proprio tu non sorridi della distanza mia cara Claudia? Insomma non moriremo mica di sta roba, anzi.
Beh la risposta è ovvia.
Perchè come già detto: non te ne frega un cazzo che sia la scelta giusta.

Che ci faccio col tuo ricordo?
Mi ci pulisco il culo
Ne farei a meno, a meno che tu non resti qui

Innegabilmente le esperienze ti fanno crescere, gli errori ti fanno imparare, le scelte ti rendono forte, e tutte le frasi fatte che volete insomma.
Però minchia, le persone rimangono. Le persone valgono. Le persone si fanno sentire.
La distanza annulla tutto. Il ricordo non è multidimensionale, rimane lì nella sua unica concezione mentale, non si muove. E lo fa dal primo giorno in cui nasce, il giorno in cui inizia ad essere tutto ciò che resta, fino alla fine.

E avresti davvero voluto che quel giorno, quel giorno prima del giorno dell'inizio, non avesse mai avuto fine.

Joan Thiele
 VISO BLU 

Ho scelto Joan Thiele perché, oltre ad avere varie affinità evidenti (l'essere spesso sorridenti nelle foto, l'avere un naso importante, il sentirsi inadeguati), ho sempre avuto lo schiribizzo di portare una ragazza di Porta Venezia in un contest, e lei tra le colleghe del reset culturale lombardo è sicuramente quella che mi intriga di più sotto il profilo musicale, è una giusta.

Lo ammetto, non sono stato sempre un suo estimatore. Inizialmente scorgevo un potenziale in lei, ma sempre un po' inespresso, acerbo, mai veramente impattante, o almeno fino al 2018 con un EP e un album all'attivo, lei per me è sempre stata quella del "sì, ma", non riusciva a convincermi del tutto. Forse non era ancora il suo momento, forse stava ancora affinando una sua cifra prima di arrivare ad individuare un sound che fosse solo suo all'interno del nostro panorama. Poi nel 2019, come una sorta di switch, arriva Le vacanze e per me comincia a germogliare qualcosa. Noto un upgrade, nel sound, nel modo di utilizzare la voce, nelle produzioni, nella scrittura, nelle strumentali, nelle atmosfere, nel voler dire la propria.

Quello fu il preludio di Operazione oro, un album che trovo sia stato una sorta di consacrazione nel mio rapporto con lei, di rito di passaggio tra la Joan per me più "amatoriale" e la Joan più matura. È vero, lei non è ancora esplosa del tutto a livello di notorietà, ma a me ad oggi dà l'impressione di poter davvero diventare da un momento all'altro la next big thing per quello che è nel 2022 il pop italiano, ho il sentore che il momento della sua esplosione nazionale sia imminente e una gavetta in tal senso la sta facendo, tra le playlist che contano, Indie Jungle su Sky Arte, un corredo assortito di live, quei featuring stupendi negli album di Nitro e MACE, ecc.

All'ascolto del suddetto album rimasi letteralmente stregato da Viso blu, una canzone emotiva, intima, profondamente leggiadra, in cui lei, al di là della produzione davvero on point, esplora soluzioni inedite utilizzando la sua voce eterea anche come strumentale: Joan stessa in più interviste le ha conferito l'accezione di un singolo mancato, l'ha definita la canzone per eccellenza del suo ultimo album a cui rivolgersi per conoscere davvero il suo mondo interiore. E allora vi consiglio caldamente di perdervi in questo mondo interiore.