Utente
7 agosto, 2013
Buongiorno a tutti! Siamo pronti a scoprire chi fra Dolcenera e Nelly Furtado accederá ai Quarti di Finale. Con 4 voti contro 2, accedono all'Ottavo Gala......
NELLY FURTADO E @vike
Congrats
Faccio i miei complimenti a @Alex8806 e lo ringrazio per aver partecipato, per averci presentato la sua Dolcenera ma soprattutto per non essersi risparmiato nel raccontare se stesso grazie, mi ha fatto veramente piacere averti avuto fra i concorrenti e spero che continuerai a seguirci e a partecipare come pubblico
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Non ho fatto in tempo a votare
Un po' mi sono perso la scadenza e un po' ero talmente indeciso che forse alla fine non avrei saputo dare una preferenza netta.
Faccio però i complimenti ad entrambi. Alex ci ha regalato dei bellissimi passaggi del suo legame con Dolcenera e con la sua musica e in questo Ballottaggio credo abbia portato uno dei miei suoi pezzi preferiti, raccontandolo anche in un modo che mi ha colpito particolarmente.
Vike mi sta facendo conoscere un sacco di sfumature di Nelly che non avevo presente. Trovo che il suo percorso sia molto interessante ed efficace nel far conoscere di più l'artista. Il suo duetto era nella mia Top 3.
Grazie!!
Contento soprattutto perché tengo molto al prossimo Gala
I miei complimenti anche ad Alex ho apprezzato tanto il suo percorso, tanto che ho sempre sostenuto Dolcenera quando possibile
Heads up all the way
Cause it's too late to be afraid
There's no time to rest
I wanna go and see what's next
Utente
7 agosto, 2013
La vostra Barbara vi farà compagnia per il caffeuccio pomeridiano, presentandovi le proposte degli artisti di My Favorite Singer per l'Ottavo Gala!
Cercheremo di fare il 22% di share anche senza le liti fra @pesca e @Sophia e senza le colonne sonore di Nina Zilli presentate da @Alby.
Cercherò di proporvi un programma di qualità..........
Perchè, per me...........
Fare televisione....................
E' una cosa........ SERIA......
Ringrazio il direttore di rete @sasi per avermi permesso di condurre questo programma, perchè penso che la musica sia importante...... IMPORTANTE per i nostri giovani..... che spesso......... troppo spesso........ si lasciano traviare dalla droga........ dall'alcol............ da false promesse.....
Sono contenta di essere una bandiera della TV di qualità!
PER i GIOVANI e CON i GIOVANI (quelli educati almeno, @Krishoes ).
Ma adesso lasciamo spazio alla musica..... Vi presento gli artisti di questo...
Ottavo......
Gala........
di MY........
FAVORITE.........
SINGER!
A tra poco, restate con noi!
Utente
7 agosto, 2013
OTTAVO GALA - MY MOST SUCCESSFUL HIT VS NON SINGOLO
NELLY FURTADO E @vike - ALL GOOD THINGS vs LIVE
Oggi vi porto in studio di registrazione con Nelly.
Agosto 2005, Miami - durante la cerimonia degli MTV Video Music Awards, Nelly ha modo di incontrare Chris Martin, frontman della celebre band Coldplay. Lei aveva quasi ultimato i lavori del suo ultimo album (Loose), mentre la band aveva da poco rilasciato X&Y. I due chiacchierano un po', non nascondendo la stima reciproca, e Nelly ha modo di raccontare di come si trovi bene a lavorare con Timbaland, che proprio in quelle settimane era in loop con X&Y; Chris dal canto suo è molto curioso di conoscere il rapper, così Nelly coglie la palla al balzo e lo invita allo studio dove stava ultimando la produzione dell'album.
La sera seguente, presi dall'entusiasmo, i tre iniziano una jam session, suonano, cantano, e da quel confronto esce fuori una melodia che unisce il mondo dell'hip hop con l'aura malinconica e nostalgica tipica della produzione di Chris. Di quell'incontro rimane traccia sul web:
Chris: I'm waiting on you... Give us a sick beat!
Timbaland: *ride* Okay, a sick beat!
C: I'll try it, let's try it
*canzone*
C: Why we stopped?
Nelly: You just did that, didn't you?
C: What?
N: Just now
C: Did what?
N: That, that song you were singing
C: Yeah, you gave me the title
N: When?
C: You just said 'why do all good jamms come to an end?'
N: Yeah, then you were just making that up, right?
C: Yeah of course, that's why it's shit! *ridono*
N: You're playing really good!
C: Don't know if I'm thinking that
N: You're really good!
Quella collaborazione non vide mai la luce per il volere della casa discografica di lui, che non diede il consenso all'utilizzo della sua voce nel singolo dell'artista canadese. Traccia di ciò rimane però nella seconda voce maschile dei cori, che Nelly ha registrato con vari artisti, fra cui gli Zero Assoluto (I Coldplay italiani ihih) nella versione italiana del singolo. Versione italiana che fra l'altro è stata la prima che ho conosciuto, prima di conoscere la versione originale. All Good Things (Come To An End) è il primo dei miei 3 brani preferiti in assoluto di Nelly Furtado che ho modo di presentarvi - ma amo anche gli altri -, uno dei primi che ho conosciuto e ai quali sono più legato. Mi basta sentire l'intro del brano con la chitarra per tornare a vari momenti della mia vita; si tratta di una di quelle canzoni in cui l'atmosfera del brano - gli strumenti, la musica - combacia perfettamente col significato del testo: è una canzone malinconica il cui testo stesso parla della nostalgia, di come tutte le belle esperienze siano destinate a finire, prima o poi. Nelly sottolinea proprio come lei considerasse Chris e i Coldplay dei maestri nel veicolare questo tipo di sentimento; si tratta di atmosfere che a me piacciono molto, quando tendo a crogiolarmi nel ricordo di esperienze passate, piacevoli ma che ormai sono andate. In generale sono tanti i versi del brano che significano qualcosa per me, a partire dalla iconica prima strofa
Honestly, what will become of me?
Don't like reality
It's way too clear to me
But, really, life is dandy
We are what we don't see
We miss everything daydreaming
Sono parole che mi appartengono davvero, e che mi risuonano in mente in tante occasioni. Un altro passaggio che mi emoziona molto non è presente nella versione editata del brano - quella che vi propongo - ma nella versione intera presente sull'album e che vi lascio qui
And the sun was wondering if it should
Stay away for a day
Till the feeling went away
And the sky was falling
And the clouds were dropping
And the rain forgot how to bring salvation
Al di là di quello che il brano significa per me, l'ho scelto per questo Gala perché si tratta comunque di una hit fra le più conosciute di Nelly, iconico singolo estratti da Loose. Per questo motivo ho voluto presentarvelo in una versione live cantata ai World Music Award del 2006, dove una divina Nelly Furtado, con frangetta e lungo vestito bianco, ci regala una potente interpretazione del brano davanti a una folla urlante. A hit! Fun moment: a presentarla (qui) è una rediviva Lindsay Lohan, innamoratasi di Nelly dopo averla conosciuta sul set di High Life(dalla regia di Jojo&Vike):
L: Born in Canada to Portoguese parents, our next performer - whose record I've got in my CD-changer, in my car, every single day - is here to perform her new single, All Good Things. Let's give it up for Nelly Furtado!
(qui sotto è la versione che vi propongo, c'è direttamente il brano con qualità audio e video maggiore)
Chiusa quest'ampia parentesi su Loose, iniziata con Maneater, passando per Promiscuous e ora All Good Things(in realtà prima ancora anche con In God's Hands), è ora di andare avanti. Voglio completare la rassegna dei 6 album di Nelly proponendovi un brano - rigorosamente non estratto come singolo - del suo ultimo album, The Ride, pubblicato nel 2017. Dopo una lunga assenza durata 5 anni infatti, Nelly fa la sua ricomparsa: presenta un'immagine di sé stravolgente, capelli cortissimi e forme decisamente abbondanti, molto lontane dalla minuta e magra cantante dai lunghi capelli neri alla quale eravamo abituati. E si presenta con un lavoro che sembra fare il punto sul percorso fatto finora, e che traccia le linee di ciò che sarà il futuro. È un album maturo, di una donna che, sulla soglia dei 40 anni, con alle spalle successi e anche delusioni, torna un po' alle origini. I temi e le atmosfere ricordano molto la Nelly di Whoa, Nelly! e soprattutto Folklore, con testi e riflessioni su vari aspetti della vita. Fa il suo ritorno rilasciando questo video, dove parole forti sembrano riassumere veramente tutto il suo mondo artistico. Tutto quello che ho cercato di presentarvi in My Favorite Singer credo sia un po' racchiuso qua, e spero vi faccia capire ancora più a fondo l'anima di quest'artista:
I guess the ride of life is like, for me... It's why I'm calling my album 'The Ride' because it is high, it is low, it is ugly sometimes, it is beautiful sometimes, it's heartbreaking sometimes, it is joyous and thrilling sometimes, but if you can stay like yourself, then you'll be able to get on those rides, and be okay.
... Like, your body goes across so many transformations, but the journey is never the body, the journey is whatever is going on inside you. I started to tell myself 'I'm going to control my body, and I'm going to let it get as big as I want!' It became so liberating for me to finally love a photo of myself in a larger size, it was so empowering"
"If I always follow the music, I always end up in the right place... I knew I had it in me to create whatever music I chose to make, whether it was really poppy, or not, or this, or urban, or hip-hop or whatever it was... But I feel like the music always takes me to the right place, so it's like a relief always, that the music gets me to the right place that feels good for me, and it helps me grow"
Da più parti è stato detto come The Ride sia passato ingiustamente inosservato. Io stesso a primo impatto rimasi un po' deluso dalle sonorità un po' "grezze" e pesanti della produzione di Congleton. Col tempo però le canzoni mi sono entrate piano piano dentro, fino a renderlo uno degli album che più ho ascoltato quell'anno.
Il brano che vi propongo si intitola Live. Alla luce di quanto detto, risulta chiaro come si tratti di un inno alla libertà, a vivere davvero per sé stessi, accettandosi completamente.
Now that I am lying here with imperfection running through my veins
I take the time to breathe it in, it looks so good written on my face
A glass of water on a sunny day, the cold hair as it hits our faces, I can't face it
I don't wanna live getting what I need and never what I want, 'cause I don't need you...but I want you!
And I feel so alive and I can't get back down on the ground
I feel so alive when I go after what I want
And this fever is going wild and I'm not gonna settle down
And I want what I want
PASSENGER E @NotturnoManto - LET HER GO vs START A FIRE
Paradossalmente, l’imprevedibilità del gioco mi ‘costringe’ a operare la più prevedibile delle mosse e a schierare quella Let Her Go dalla quale mi ero ripromesso di stare lontano. Se si chiede la HIT dei nostri cantanti, la mia è praticamente una scelta obbligata, ed è lo stesso Passenger a confermarlo: “I’ve only had one hit, so that’s a bit embarrassing. And it’s called Let Her Go” (da una intervista del 2018).
Di come abbia scoperto questa canzone, del fatto che essa abbia rappresentato il punto di partenza per la conoscenza e l’esplorazione dell’universo del cantautore britannico ho già parlato nell’introduzione generale a Passenger redatta all’inizio del gioco (quasi un mese fa, brividi). La mia ostinazione nel non usare mai questa canzone trae origine da diversi motivi. Intanto la trovo inutile all’interno dell’economia del racconto che sto portando avanti, che è fatto di sporadici insight sulla mia vita privata e soprattutto di riflessioni su quello che le canzoni mi suscitano e di analisi di testi che trovo particolarmente significativi: intendiamoci, non intendo massacrarla, resta una canzone molto piacevole, con un testo abbastanza basic e non particolarmente interessante – capisci di amarla solo quando la lasci andare… l’amore arriva lentamente e se ne va via così in fretta - , e con una parte musicale che inizia secondo me benissimo, con quella atmosfera così sognante e direi ‘fantasy’ che si smarrisce un po’ quando la canzone entra nel vivo. C’è poi l’avversione, magari anche un po’ ingiusta, che nasce dentro di me nel momento in cui, a mio parere, qualcosa di un cantante/scrittore/regista che ammiro acquista un peso spropositato rispetto al resto della sua produzione (il meccanismo per cui sono un po’ insofferente nei confronti, che so, de La pioggia nel pineto di d’Annunzio o verso Suspiria di Argento). In questo senso Let Her Go costituisce un po’ il suolo, che è visibile a tutti, mentre le varie Beautiful Birds, Home, Golden Leaves e le altre che non farò in tempo a portare rappresentano le gemme nascoste ai più, che con grande felicità ho avuto modo di fare conoscere e mediare attraverso la mia sensibilità. D’altro canto, non posso fare a meno di ammettere che, verosimilmente, senza LHG le canzoni di cui sopra nemmeno le conoscerei, e anzi azzardo dicendo che forse nemmeno esisterebbero così come sono, nel senso che penso che un enorme e imprevisto successo (nel 2012 Passenger ha già 5 anni di carriera alle spalle) non possa non avere un qualche impatto sulla vita, e quindi anche sull’ispirazione, sulla poetica di chi quel successo lo vive.
Più che parlare della canzone (e dei grandi numeri generati dalla canzone, in termini di vendite, di streaming, di visualizzazioni, oltre che a qualche candidatura come quella per il Singolo britannico dell’anno presso i Brit Awards) trovo interessante dare voce allo stesso cantautore, che nel 2016 così si esprime: “When I wrote Let Her Go, it’s not like I was doing anything different, I was just writing a song as I would any other day of the year, it just so happened that this one resonated with people”; e soprattutto “After that, there was a lot of external pressure from other people, and through other people’s eyes if you don’t have another Let Her Go then you’re failing, you’re a one hit wonder and you’ve peaked and you’re on your way down”.
(Qui l'intervista completa, per chi fosse interessato https://www.standard.co.uk/go/london/theatre/passenger-interview-a3349611.html ).
È questo che mi preme sottolineare: quando, nel 2014, giunge nei negozi di dischi Whispers, una nuova Let Her Go non c’è. C’è ovviamente molta musica dall’impronta prettamente pop (e infatti questi sono i termini con i quali l’autore descrive la propria musica: “it’s funny, I really try not to look at music in a what could be commercially successful kind of way, but you know I don’t write Bulgarian free jazz, my music is quite accessible, it’s quite poppy and melodic” https://americana-uk.com/interview-passenger ), che coesiste con il desiderio di ‘calmare le acque’, di fare fronte a un successo improvviso, esaltante ma al contempo straniante e terrificante (sono i termini con i quali il cantante descrive la situazione nella presentazione del nuovo album). Non è un caso che il disco si intitoli Whispers (e non è nemmeno un caso che, prima di adesso, io non abbia mai portato una canzone antecedente al 2014).
A questo punto, forse coerenza vorrebbe che vi offrissi la canzone epònima (o title-track, se preferite), una canzone emozionale, ariosa, perfettamente coerente con il Passenger che si sta facendo abbastanza apprezzare in questo gioco; ma (surprisebitch.gif), non sapendo quanti shot ancora abbia, non posso perdere l’occasione di fare conoscere quella che, per il mio gusto, rappresenta, insieme alla già proposta Golden Leaves, la gemma del disco, che al contempo mostra un lato dell’anima musicale di Passenger finora rimasto abbastanza under the radar: sto parlando della nervosa, inquieta, ‘pretty epic’, come il suo stesso autore la descrive, Start a Fire.
In questa traccia, la voce del cantante si immedesima in quella di una persona giunta ormai al termine della propria vita, che da una parte rievoca il passato con nostalgia, dall’altra esprime, con una furia che viene resa dall’apparato musicale prima ancora che dall’interpretazione dell’artista, il tormento per una vita che sta sfuggendo dalle mani sempre più rapidamente (a latere, mi piace sempre porre l’accento sulla qualità del tessuto musicale per ricordare, con sottile orgoglio, che si sta parlando di un musicista, il cui spessore non è racchiuso sic et simpliciter nel bellissimo e personalissimo timbro e nelle interpretazioni suggestive e delicate).
Sono nato molto tempo fa,
quando le colline erano verdi e i fiumi scorrevano
ma le notti, loro sono scese e si sono stabilite come neve
ho visto le colline diventare bianche senza alcun posto dove andare
ora il mio cuore è un lago ghiacciato quando prima ruscelli erano solito scorrere,
giù verso le foreste della mia mente dove dovrebbe crescere la memoria.
Il testo, non tanto lungo ma molto denso e icastico, è costellato di confronti paesaggio/interiorità del protagonista, in uno scambio metamorfico che arriva a investire la stessa fisionomia della voce narrante:
La mia pelle, come questi massi,
si sta spezzando e diventa più vecchia
insieme a ogni anno che se ne va,
il mio volto è una scogliera e sta crollando,
silenziosamente precipitando
giù verso l’acqua di sotto.
Resta forse il tempo per un ultimo tentativo, per un ultimo giorno di felicità:
Se accenderò un fiammifero, sarò capace di catturare
L’ultimo sole prima che vada via.
A questo punto resta da chiedersi (e mi piace mettere in evidenza la capacità di creare testi non dirò criptici, ma certamente non banali e non generici, Let Her Go found dead, o comunque il tentativo di veicolare concetti semplici attraverso immagini e parole sufficientemente studiate) quale sia il fuoco (o l’incendio) che il protagonista ossessivamente asserisce di volere accendere, quale sia la sua natura. La ‘soluzione’ che più mi affascina è verosimilmente la più immediata, ma anche la più ficcante: avremo, chi più chi meno, tutti dei rimpianti, dei vuoti, dei significati da attribuire agli eventi delle nostre vite prima che ‘nox est perpetua una dormienda’ (cit. Catullo), e il fuoco serve proprio a gettare luce sul proprio percorso, rifletterci su con la speranza di riuscire ad aggrapparsi a qualcosa di positivo per affrontare alla meno peggio la morte, come, appunto, l’ultimo sole citato dal testo. Quando questo termina, la musica si fa sempre più martellante e incalzante, portando all’apice, e al contempo lasciandone in sospeso l’esito, il confronto tra l’uomo e la vita che lo sta lasciando.
GIORGIA E @Teolino - COME SAPREI vs POSSO FARCELA
In questo Gala, avendo a disposizione due brani ho deciso di cogliere l’occasione per fare un piccolo viaggio nella storia umana e artistica di Giorgia, passando dalla ragazza inconsapevole ed insicura di ieri alla donna matura e cosciente di oggi. E lo faccio anche attraverso i due video che ho scelto, il primo del 1995 e il secondo del 2017.
LANA DEL REY E @Rumple - SUMMERTIME SADNESS VS FLORIDA KILOS
SUMMERTIME SADNESS VS FLORIDA KILOS
Per questo ottavo gala, ho deciso che ad accompagnarmi nella presentazione dei pezzi, dovesse esserci una parola dalla funzione “evocativa” che fungesse da anello di congiunzione tra due canzoni del repertorio di Lana Del Rey, molto distanti tra loro, per tematiche e stile, questa parola è Summer.
L’estate è la mia stagione preferita. Il mio carattere però, in quel periodo dell’anno è piuttosto altalenante, nascono in me sentimenti di allegria spropositata, che farei mille cose al secondo, accompagnati da momenti di profonda malinconia e da un senso di vuoto interiore (la cosiddetta SAD). Quando all’inizio di questa competizione, nel presentare la mia artista, ho descritto la sua musica come uno strumento capace di dare un senso alla mia malinconia, rendendola una parte di me, da non demonizzare, mi riferivo anche al fatto che per ogni sua era discografica, c’è stata una canzone rappresentativa che mi ha accompagnato in questa stagione.
Le due canzoni che vorrei farvi conoscere, riascoltare o magari scoprire questa volta, sono rispettivamente: Summertime Sadness e Florida Kilos.
"Kiss me hard before you go
Summertime sadness"
Chi è che almeno per una volta, tra l’estate del 2012 e soprattutto in quella del 2013 non ha ascoltato questi versi?
Summertime Sadness infatti, rappresenta in assoluto la più grande hit di Lana Del Rey, la più venduta, la più trasmessa dalle radio, la più iconica.
Rilasciata inizialmente come singolo in Europa nel 2012, questa ballad trip hop arriva ad ottenere un grandissimo successo nell’estate del 2013, soprattutto in territorio americano, grazie al remix del Dj Cedric Gervais, trasformandola in un potenziale pezzo disco. In un’intervista Lana descrisse così la genesi e il significato di questo pezzo:
"Scrissi Summertime Sadness quando morì la mia migliore amica Judy. Morì l’estate del terzo anno di college, un incidente d’auto. Smisi di cantare per due anni. Avevo scritto una poesia in suo onore da leggere al funerale, ma non riuscii nemmeno ad avvicinarmi alla bara, non riuscii a guardare negli occhi sua madre disperata. Quella poesia divenne Summertime Sadness, divenne l’inno della nostra amicizia. Ogni volta che la canto, lei vive".
Questo legame così forte che Lana ha avuto con la sua amica, nel video ufficiale del singolo, viene trasformato in una relazione, in una storia d’amore fra due donne, in cui si possono osservare frammenti di ricordi felici…ormai svaniti. Entrambe infatti finiranno con il suicidarsi. Il significato che si è voluto dare alla canzone, ma soprattutto al video, fa riferimento al senso di “non sopportazione”, del non riuscire più a vivere senza la persona amata:
"Think I’ll miss you forever
Like the stars miss the sun in the morning sky"
Segnando un completo cambio di stile, di sound, con la prossima canzone che sto per presentarvi Lana ci fa immergere in un altro tipo di atmosfera estiva, portandoci in Florida.
Florida Kilos è un brano contenuto nella deluxe edition di Ultraviolence, un album contraddistinto dai temi forti, anticommerciale, fottutamente esplicito. Ma è proprio nella sua tredicesima traccia che si nascondeva una potenziale hit estiva ma soprattutto il pezzo forse più radiofonico dell’intero progetto.
Rispetto a Summertime Sadness, qui troviamo una Lana che si "spoglia" delle atmosfere dream pop, per immergersi in un sound inedito, anni ’70, accompagnata sin dall’inizio del brano da un riff di chitarra e chitarre elettriche che ritroviamo nel corso della canzone.
La particolarità del brano, è nel ritornello, ripetuto dall’artista come fosse una filastrocca:
"Come on down to Florida
I got something for ya
We could see the kilos or the Keys,
Baby, oh yeah
Guns in the summer time
Chic – a – cherry cola lime
Prison isn’t nothing to me if you’ll be by
My side"
Per poi esplodere in dei ripetitivi coretti scanzonati "Yayo, yayo, yayo" perfettamente adatti ad un’atmosfera tipicamente estiva, spensierata, Lana gioca anche un po' con la voce, la rende sensuale e infantile.
L’elemento che rende "geniale" questo pezzo, sta nel fatto che il concept del brano, parla di traffico di droga, narra la storia di due amanti che si godono la vita vendendo cocaina a Miami o nelle Florida Keys, un argomento tutt’altro che leggero, Lana riesce a romanticizzare il consumo e lo spaccio di droga.
Tengo a specificare che il pezzo non è autobiografico, ma soprattutto non vuole essere una "glorificazione della cocaina", si tratta semplicemente di una storia. Florida Kilos infatti, era destinato ad essere una colonna sonora di un film "Spring Breakers", inoltre lei ha scritto il pezzo "ispirata" dalla visione di un documentario "Cocaine and Cowboys" che parlava per l’appunto del traffico di droga a Miami negli anni ’70. Fin dal suo primo ascolto, pur apprendendo il suo significato, mi sono sempre focalizzato sul sound di questa canzone, trovo che si sposi perfettamente per una giornata in spiaggia, da ascoltare in viaggio o al ritorno da una festa.
Le due canzoni narrano due storie differenti che si svolgono nello stesso periodo dell’anno, quello estivo. C’è chi ha il "mal d’estate" per un amore perduto, e chi si gode con il proprio amore, la calda estate della Florida, spacciando coca. Io credo che, la più grande peculiarità di questa artista, che la rende una pop star "non convenzionale", sia proprio la sua capacità di trasformare e raccontare in canzoni da 3, 4 o 5 minuti: mondi, storie e personaggi. Alcune volte queste raccontano spaccati della sua vita vissuta, come visto in Summertime Sadness, altre volte, semplicemente, come per Florida Kilos, sono frutto di ispirazione.
LEONA LEWIS E @Pupi87 - BLEEDING LOVE vs OUTTA MY HEAD
Oggi voglio proporvi una Leona che finora non avete visto. Non ci saranno pipponi strappalacrime perchè saranno due tracce dance, ve lo dico subito. Ma vi garantisco che vi farò alzare dalla sedia, battere le mani a tempo e ballare come delle pazze pazzissime!
Per la categoria My most successful hit vi propongo la canzone che tutti stavate pensando (e aspettando. Ammettetelo, volpini!).
Leona Lewis sale alla ribalta esattamente il 19 ottobre 2008, giorno in cui viene pubblicato il suo primo singolo: Bleeding Love. Il brano è stato scritto nientemeno che dal frontman dei OneRepublic Ryan Tedder e la stella che andava molto in voga ai tempi ovvero Jesse McCartney.
In Italia arriverà ed esploderà nei primi mesi del 2008, proprio mentre andava in onda da noi il primo X Factor. La canzone ottiene un successo planetario travolgente e il singolo manterrà la vetta di parecchie nazioni per mesi, risultando il singolo del 2008 più venduto globalmente, vendendo 7 milioni di copie e consacrerà Leona nell'olimpo della musica pop di fine anni 2000.
C'è poco da aggiungere, per un'artista femminile emergente l'outcome fu clamoroso e ad oggi non esiste persona sulla terra che non ricordi il ritornello di Bleeding Love. La caratteristica principale del brano risiede nella perfetta fusione tra una canzone pop con influenze RnB e la voce classica a tratti sfumata nel soul di Leona, che nel bridge mette in risalto la sua enorme estensione vocale, il suo impeccabile vibrato e il suo potente falsetto. I manierismi finali sono una gioia per le orecchie, con buona pace di Edre.
Category is: Non singolo realness.
E si continua con la musica sbatticù (cit) con la magnifica Leona Lewis.
Oggi vi presenterò un brano contenuto nel secondo album della cantante inglese, Echo, che si intitola Outta My Head.
La canzone presenta uno stile dance-pop con influenze eurodance che tanto ci hanno fatto sbattere sui tavoli alla fine degli anni 90 (beh.. per quelli della mia generazione almeno) e io avrei tanto tanto voluto che fosse estratta come singolo ai tempi. E' stata una delle canzoni che ho messo maggiormente in loop in macchina perchè ha un ritmo martellante e trascinante e noi sappiamo che Leona può fare benissimo anche con brani di questo tipo, citofonare Forgive Me.
Io già immagino una coreografia piena di luci, colori, laser e Giuseppe Giofrè wannabes pronti a ballare che Beyoncè lèvate de torno!
Ladies and gentlemen, con Outta My Head.. Leona Lewis!
BRITNEY SPEARS E @JoJo - TOXIC vs LET GO
Non è la sua hit che ha venduto di più ma è sicuramente il suo marchio di fabbrica. Rappresenta l'essenza della popstar. Tutto ciò che è una popstar nell'immaginario di tutti. - Si alza il sipario: Toxic (pubblico che sbraccia in preda all'euforia).
Aldilà di tutti i fronzoli che non servono per presentare questa iconica canzone, mi sembra molto più importante, per me, spiegarvi il perché della scelta di questa performance. La chiamo performance perché definirla live non renderebbe giustizia a quello che è quest'esibizione. Mi aspetto che alcuni di voi possano storcere il naso per questa performance, perché, appunto, non è live!
Sto partecipando a questo gioco con lo scopo di raccontarvi la mia Britney, ma anche Britney quella vera. Quella che tutti conosciamo, quella di cui abbiamo sentito e quella che non ci aspettiamo e che, a volte, ci fa pensare: "cazzo, ma allora non è così tremenda come ricordavo, come immaginavo, come la descrivono". Voglio renderle giustizia, rispolverare o portare in superficie i suoi talenti. E non voglio nascondere nulla, non voglio mostrare solo quello che agli occhi "del pubblico (?)" è "corretto", anche ciò che potrebbe essere visto come qualcosa di negativo, non voglio dire bugie.
Britney spesso non canta live. Spesso utilizza il pre-rec, spesso anche la traccia bella che pronta. A volte ha anche il microfono aperto ma è a volumi minimi. Ed è tutto vero, verissimo. (A volte canta anche live, per rassicurarvi). E' una cosa che un po' tocca sempre noi fan. E non per gli haters, ma perché è un po' come se ci togliesse qualcosa, ci facesse un torto. Eppure ho portato questa performance. Perché?
Perché Britney è anche questa e io le voglio bene lo stesso. D'altronde è la mi esibizione preferita. Perché non serve sentirla live quando ha una grinta del genere. Quando si mangia il palco con un'esibizione senza senza fuochi d'artificio ma piena di lei. Quando ha un carisma da riuscire a tenere incollato chiunque per 3 minuti di esibizione. Quando balla con una tecnica che le nuove generazioni di popstar (e anche le vecchie?) si sognano. E, fondamentalmente, perché se mi fai una performance così la voce la puoi anche lasciare a casa. E poi c'è sempre un po' di nostalgia per qualcosa che non tornerà mai.
Probabilmente con questa seconda scelta capirete maggiormente il rischio dell'esibizione precedente. Toxic è il successo che tutti conoscono. E' la superficie di Britney, quella che è sotto gli occhi di tutti. E dalla superficie voglio portarvi nel profondo di quella che è Britney Spears. Un profondo che solo pochi hanno avuto il piacere di poter scoprire.
Come non singolo ho voluto scegliere una canzone che non è arrivata nemmeno ad essere una traccia di un album - la registrazione della canzone pare essere avvenuta intorno al 2006 e sembra certo dovesse essere contenuta in Blackout. Una canzone di cui Britney è tra le autrici, forse l'unica.
Sono abbastanza riservato riguardo i miei sentiments però vi devo dire che, e mi pesa molto dire 'sta roba, la prima volta che l'ho ascoltata mi è venuto da piangere (che poi mi ammazza sempre e comunque ancora ora). La sua voce così fottutamente vera, rotta, imprecisa, pura. Quei colori che ha e che poche volte valorizza. La canzone così poco prodotta che arriva come un colpo per quanto è reale. E quelle parole. Il testo è davvero una perla e non mi va di spiegarvelo perché vorrei che lo capiste da soli. E che lo facciate vostro.
Io l'ho sempre immaginata un po' come una rassicurazione, che tutto prima o poi finisce, devi solo capire come lasciare andare quello che non va. E pensare a quel testo e a quello che ha passato lei fa capire quanta forza ha e ha avuto questa donna e che modello di persona, lo dico sul serio, può essere.
Un pochino mi si spezza il cuore al pensiero che Let Go non sia mai venuta a galla. In Blackout valeva la regola che le canzoni non dovevano avere riferimenti alla vita di Britney (salvo Piece of Me che aveva preso bene). Probabilmente è questo il motivo per cui nessuno ha mai avuto la possibilità di ascoltarla. O forse semplicemente si voleva dare precedenza a qualcos'altro e non a quelle qualità che sono sempre rimaste sotto la superficie.
Vi lascio con un commento che ho letto sotto il video della canzone e che mi ha ucciso, perché è un po' la storia di questa canzone: "She is so special and she doesn't even know it". Enjoy
Utente
7 agosto, 2013
Devo ora informare il nostro pubblico da casa, i professori e i giudici dei cambiamenti che ci saranno per questo Gala.
Le classifiche di professori e giudici verranno unite per formare una unica grande classifica.
Cosa....... accadrà....... dunque!
I primi tre classificati accederanno alla semifinale di diritto. Gli altri tre artisti andranno a rischio ballottaggio. Tuttavia il pubblico, con il suo voto, salverà uno dei tre cantanti a rischio. Il concorrente a rischio che sarà più alto nella classifica del pubblico accederà alla semifinale!
Proprio per questo chiedo, al mio gentile pubblico, di inviarmi in privato una classifica dal 1° al 6° posto di tutti gli artisti, entro le 18:00 di domani!
Stesso tempo limite per le classifiche di giudici e prof: @Alessandra92 @Edre @xello @Casadelvino @Targaryen @Krishoes
Mi raccomando pubblico!
Votate con la testa....
Votate
Ma l'importante è che
Utente
7 agosto, 2013
Nelly: mentre tutti acclamavano il brano che hai scelto di schierare io speravo in un'altra scelta che spero tu ti stia tenendo da parte per un'eventuale finale, ma che ti avrebbe fatto schizzare al primo posto della mia classifica di questo ottavo gala. All good things è comunque una buonissima scelta che ci riporta ad anni stupendi sia per Nelly che per i miei amatissimi Zero assoluto. Il brano inedito non è di certo una scelta forte e immediata, ha bisogno di essere assimilato proprio nel suo essere inadatto a un unico ascolto perché disturbante. Ho apprezzato molto il testo.
Passenger: lode e gloria alla sua "Let her go", la tua scelta sarà anche stata obbligata ma credo che tanti artisti pagherebbero per avere una hit simile nella loro carriera. Del non singolo ho apprezzato il testo e l'interpretazione ma l'ho trovato musicalmente un po' piatto.
Giorgia: scelta obbligata anche per te in riferimento al miglior singolo, un brano che credo chiunque si sia ritrovato a dedicare almeno una volta nella vita, un pezzo che appartiene al DNA della musica italiana ormai. Anche nel tuo caso il non singolo non mi è sembrata una scelta gigiona ma apprezzo molto i brani motivazionali e la resa live di Giorgia è come sempre fuori dall'ordinario.
Lana: stupendo il singolo, non conoscevo la storia e i retroscena del brano. Il non singolo a differenza dei precedenti l'ho trovato ipnotico musicalmente anche se nel complesso fatica a incontrare il mio gusto.
Leona: scelte complessivamente perfette, niente da appuntare. Il non singolo poi è una hit mancata a mio avviso. Chapeau!
Britney: credevo schierassi "Baby one more time" e invece continui ad accontentarmi schierando la mia preferita. Il non singolo è una bella scoperta. Non credevo di ritrovarmi a poter apprezzare a tale livello Britney Spears, ma il tuo percorso me l'ha fatta rivalutare profondamente.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Visto che questo galà è molto particolare, ho deciso di ispirarmi al buon @Krishoes nel giudizio, quindi cercherò di analizzare i brani non artista per artista, ma nel complesso.
Giudicare questi brani è veramente, veramente difficile, perché ognuno ha giocato a suo modo, interpretando diversamente le consegne del non singolo, mentre per il brano più famoso c'era poco da fare, in molti casi. Cercherò quindi di soppesare i contributi hit/non singolo a seconda del caso, perché, valutando separatamente e unendo le classifiche, per i singoli voterei secondo il gusto personale, e non mi va proprio di farlo.
C'erano alcune hit obbligate, e mi riferisco a Leona Lewis e Passenger. Non si poteva giocare veramente nient'altro, sono di base le loro uniche hit, e per un chiaro motivo: sono brani davvero belli. Bleeding Love è stato uno dei brani che più ho ascoltato in quegli anni, un giusto misto tra melodia catchy e profondità vocale, Let her go è un singolo validissimo (anche se all'epoca avevo preferito altre cose sullo stesso genere), di raffinatezza e dolcezza unica.
Tra gli altri singoli, Giorgia ha portato LA hit. Nella sua carriera ha sfornato davvero la qualunque, tantissimi brani che sono rimasti nell'immaginario comune, ma Come Saprei è quello che, più di tutti, ha lasciato il segno nella musica italiana. Non è un brano rivoluzionario a livello musicale, anzi, però, insieme a "La solitudine" della Pausini, ha posto le basi per un filone di "brani pop femminili" che pare non estinguersi più, quindi vuol dire che l'impatto c'è stato. Appena ho letto il titolo della hit di Nelly Furtado ero entrato un po' in modalità "I don't know her" perché il titolo non mi diceva nulla. Appena ho ascoltato sono morto un po' perché sono CERTISSIMO che in passato avessi canticchiato questa canzone senza ricordare quale fosse, quindi GRAZIE per averla portata. Attimi di realizzazione personale a parte, è un bellissimo brano, mi aveva colpito all'epoca e mi ha colpito anche adesso. L'unica cosa, e mi riferisco ad entrambi in questo paragrafo, ho apprezzato l'idea dietro le presentazioni, ma mi hanno un po' confuso, perché non so esattamente cosa valutare, se considerare i live o meno e così via. Ciò non toglie che i brani siano validi e ci sta che siano stati presentati insieme alla loro storia ed evoluzione, però dov'è l'Italia amore mio mi sono perso un po', perché la valutazione cambia anche a seconda di ciò che si porta, un live è valutato da live, un inciso da inciso. Per questo motivo, ho deciso di valutare i brani in sé.
Concludo la trattazione (troppo lunga, lo so) per i singoli con Lana Del Rey, che tutto sommato si ritrovava in una situazione spinosa, perché a livello di vendite Summertime Sadness è azzeccatissima, ma Lana ha anche tante "hit underground" anche più iconiche di questa. Era una scelta davvero complicata, anche se con lei avrei rischiato un po' di più, e con Britney Spears, che mi ha davvero stupito. Pensavo anche io di ascoltare Baby one more time, e GRAZIE per avermela scampata, perché è una canzone che non riesco mai ad apprezzare. Toxic, al contrario, è uno di quei brani che non associ subito alla hit che è stata, ma qualitativamente prova di essere più che valido quando scopri quanto sia versatile. Un po' come per Wrecking Ball, per fare un'analogia, è tra quei brani che può essere del tutto scomposto e ricostruito senza perdere la sua identità e validità. Una scelta rischiosa (paradossalmente) che ho apprezzato tantissimo.
Passiamo ai non singoli, anche se so di avervi già annoiato abbastanza Ho cercato di associare le vostre scelte ai motivi che vi hanno portato a compierle, perché a quanto ho letto sono stati diversi e tutti validi.
Abbiamo da un lato scelte che puntano sull'emotività, come quelle di Giorgia e Britney Spears. Attendevo molto un non singolo di Giorgia per sentire qualcosa di diverso, e sono rimasto abbastanza soddisfatto, è bello leggere della sua evoluzione e ascoltarla nel mentre, però mi aspettavo una conclusione più potente, dopo tutto ciò che ho capito della scelta della hit. Ciò non toglie che il live è ottimo, ho solo un po' di problemi con il testo, che non trovo fortissimo. Abbiamo già ascoltato qualcosa di diverso dalle hit da parte di Britney, invece, e le mie aspettative non sono affatto deluse. Penso che questo tipo di brani sia quello che ha definito, per me, il percorso creato da Jojo nella gara: estremamente personale e ignoto a chiunque non sia fan della sua cantante preferita. Quello che speravo di trovare nella gara. Sciapò.
Mi viene naturale anche associare di nuovo Leona Lewis e Passenger. Hanno scelto due strade opposte: da un lato c'è la mancata ascesa di Leona nell'olimpo delle star internazionali, che questo brano prova sia stato un discorso sicuramente non meritocratico, perché si tratta a tutti gli effetti di una hit mancata. Dall'altro abbiamo la voglia di tornare a sé stessi e al proprio mondo musicale dopo un successo inaspettato per Passenger, qualcosa che personalmente sento parecchio, perché ascoltando principalmente musica indie o alternativa, capita spessissimo che dopo un successo una band o un cantante perda in coerenza, cosa che lui non ha fatto, e il brano scelto lo dimostra.
Parlando di ritorni, sono stato piacevolmente sorpreso anche da Nelly Furtado, perché il non singolo scelto è davvero originale, le sonorità sono più mature e contemporanee, pur restando fedele al vibe di fondo che ormai ho compreso essere associato proprio a Nelly. Parlavo, in passato, del non riuscire a comprendere il suo stile, questo brano, un non singolo poco conosciuto, me l'ha fatto comprendere, perché richiama delle influenze di tutto ciò che ho sentito fino ad ora che riesco a inquadrare solo con Nelly.
Da fan dei primi dischi di Lana del Rey, vedere una scelta da Ultraviolence mi aveva fatto storcere il naso, inizialmente, perché all'epoca non avevo apprezzato quel disco al di fuori di pochissimi brani. C'è anche da dire che praticamente quasi tutto dal primo album + riedizione è stato estratto come singolo o simili, quindi c'era poco da fare. Il brano scelto, però, mi è piaciuto, e mi ha fatto tornare la voglia di riascoltare con più calma Ultraviolence.
So di aver fatto un mezzo poema, scusatemi, ma questa prova mi è piaciuta davvero tanto perché mi ha spinto a giudicare in maniera il più possibile ponderata, essendo il tema davvero difficile "da giudice". Lo dico apertamente, mi dispiace tantissimo che qualcuno dovrà abbandonare la gara, fare una classifica sarà davvero difficile perché siete stati tutti molto bravi nelle scelte, non ho trovato nulla di sbagliato. Come ho già detto prima, cercherò di ponderare hit e non singolo in maniera equilibrata e corretta, ma sarà davvero difficile (e immagino lo sarà anche per i miei colleghi).
Buona fortuna a tutti!
Utente
7 ottobre, 2018
JoJo ha detto
Ho letto solo le presentazioni e sembrano tutte fortissime, ma siccome mi piace mettere zizzania vorrei sapere da @NotturnoManto cosa pensa della presentazione di @Pupi87
Nnnnnnnnn, ADORO essere uno dei personaggi di punta del cast (oltre alla seconda shocking elimination dell'edizione dopo quella di Alby).
Beh, Pupi non se ne avrà a male se, molto diplomaticamente, ti dico che, per i miei gusti, la sua presentazione è stata un po' povera di CP (al contrario di quella del settimo Gala che mi ha UCCISO ). Se poi ti interessa, ho trovato la tua molto vibrante e incisiva (però i due pezzi di Britney che io reclamo continui a non portarli).
Utente
7 agosto, 2013
NotturnoManto ha detto
Nnnnnnnnn, ADORO essere uno dei personaggi di punta del cast (oltre alla seconda shocking elimination dell'edizione dopo quella di Alby).
Solo perché siamo rimasti in 4 gatti
Comunque ci sono rimasto malissimo, nel profondo, quando ho visto che nella tua presentazione non c'era nessuna traccia di Katryna. Shockante è riduttivo.
NotturnoManto ha detto
Se poi ti interessa, ho trovato la tua molto vibrante e incisiva (però i due pezzi di Britney che io reclamo continui a non portarli).
Grazie, grazie. Ma quali reclami? Non avevo colto nessun reclamo lol
L'unica cosa, e mi riferisco ad entrambi in questo paragrafo, ho apprezzato l'idea dietro le presentazioni, ma mi hanno un po' confuso, perché non so esattamente cosa valutare, se considerare i live o meno e così via. Ciò non toglie che i brani siano validi e ci sta che siano stati presentati insieme alla loro storia ed evoluzione, però dov'è l'Italia amore mio mi sono perso un po', perché la valutazione cambia anche a seconda di ciò che si porta, un live è valutato da live, un inciso da inciso. Per questo motivo, ho deciso di valutare i brani in sé.
Ora mi butterò la zappa sui piedi ma va be', la sinceritah prima di tutto
La versione che vi volevo proporre è il live, perché essendo il Gala delle hit, l'esibizione dal vivo mi sembrava più "iconica" in quel senso 🙈 le altre cose che ho condiviso sono curiosità,
- la versione con Chris Martin per parlare della storia del brano
- la versione incisa per sottolineare che la preferisco intera rispetto a quella tagliata
- Il video con Lindsay Lohan giusto per scherzare (che poi per il resto è identico solo che di qualità inferiore)
Ora sicuramente avrai apprezzato meno il live ma pazienza
Per il secondo brano ho condiviso lo short film anche lì, giusto per curiosità, però le cose che mi interessava dirvi sono comunque trascritte nella presentazione
Heads up all the way
Cause it's too late to be afraid
There's no time to rest
I wanna go and see what's next
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