Utente
24 agosto, 2015
Non riesco a seguire molto causa studio ma come sempre è divertente (in senso buono) vedere come ognuno abbia percezioni molto personali circa le emozioni. Ce ne sono alcune molto belle (a cui penso darò i miei bonus) che però non lego all'emozione a cui sono state legate dall'utente che le ha scelte.
Utente
4 febbraio, 2018
RISULTATI CARICA
Stesso meccanismo dell'ultima volta:)
Agli ultimi 3 posti per girone...
Girone A:
Can't stop - RHCP |
Europe - Final Countdown |
Always remember us this way - Lady Gaga |
Girone B:
Comunque Andare Amoroso
breathless - corrs
Soldi - Mahmood
Girone C:
Sonria - J Clement feat El 3mendo
Libertè - Bertè
Vivere a colori - Amoroso
Utente
4 febbraio, 2018
A un passo dal podio:
Girone A:
Try - Pink |
Natural - Imagine Dragons |
Girone B:
Ain't Got No, I Got Life - Nina Simone
Heroes Bowie
Girone C:
Florence and The Machine, All this and Heaven too
|
Penso positivo -Jovanotti |
Utente
4 febbraio, 2018
Si qualificano:
(Quindi Eminem-Clare-Elvis sono arrivati terzi 🙁 )
Complimenti ai qualificati
Contenti dei risultati?
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Le qualificate ci stanno abbastanza, soltanto una forse, per quanto bella, ho fatto un po' fatica a collegare alla carica.
Mi dispiace in particolare per alcuni brani rimasti fuori (un mio bonus e la mia prima classificata sono arrivate terze nei rispettivi gironi , ma l'altro mio bonus si è qualificato ).
Utente
7 ottobre, 2018
Di questa categoria, ho apprezzate soprattutto due brani: uno è passato, l'altro è Sonria non lo conoscevo ma da due giorni non posso più farne a meno, ogni tanto devo interrompere le mie attività per ascoltarlo, e la storia dell'acquagym mi ha ammazzato venerdì ho un esame, sono certo che saprà infondermi la carica necessaria
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Difficilissimo scegliere per i gironi di Serenità
In un girone ero convinto che se la giocassero due canzoni in particolare, che conosco bene e che rappresentano un po' i mondi musicali che amo di più. Alla fine, però, c'è stata una canzone che non conoscevo che si è inserita di prepotenza e che alla fine ha avuto il mio bonus.
Nell'altro girone non mio sono stato l'indecisione, con almeno quattro canzoni che mi hanno colpito moltissimo. C'è una canzone la cui giustificazione si avvicina più di tutte alla mia concezione dello stato d'animo. Allo stesso tempo, però, due di queste all'ascolto hanno fatto particolarmente breccia e tra queste ho scelto con grande difficoltà. Avrei preferito fossero nel mio girone, in modo da dare punti ad entrambe e non soltanto ad una.
Anche il mio girone è stato molto difficile. Tutte canzoni molto belle, ma alcune più efficaci nel trasmettermi l'idea di serenità, mentre altre un po' meno nonostante la loro bellezza.
Utente
7 ottobre, 2018
Io ho avuto un po' di difficoltà per uno dei due gironi, nel senso che comprendeva canzoni belle e presentazioni convincenti... per l'altro ho avuto le idee più decise ma solo perché in generale il livello non mi ha entusiasmato.
Il mio girone mi è piaciuto molto, due canzoni hanno combattuto per il primo posto e anche una terza canzone è stata una piacevole scoperta.
Utente
4 febbraio, 2018
Buongiorno a tutti, avviso che la prossima categoria sarà PROTESTA, quindi per chi volesse mandare le giustificazioni, entro domani ore 13 🙂
@NotturnoManto @Francofranco @cionfy @Alby @sparso @Edre @Alex8806 @xello @MANTV71 @bilirubina @alessandrino @edorf @Sophia @Waves of Music @Signorina Silvani @monechiapi @Emm @Massiveattack @Lu11 @drugo92 @pesca @Vesuvius21 @giovy95 @Danieletw
Utente
7 agosto, 2013
Devo dire che, in qualche modo, tutte le 24 canzoni mi hanno restituito l'idea di serenità. Alcune sono più immediate, altre meno, ma le ho trovate tutte abbastanza centrate, tant'è che mi sono preso più tempo per votare e ho cambiato voto in continuazione (tranne che per un bonus, per il quale sono stato convinto appena ho letto il brano nell'elenco).
Sinceramente non so se ci siano delle canzoni avvantaggiate rispetto ad altre per questo stato d'animo quindi mi aspetto dei risultati in qualche modo sorprendenti
Utente
4 febbraio, 2018
PROTESTA
Sarete divisi in 3 gironi, passeranno le prime due per girone.
Voi siete obbligati a votare il girone in cui siete classificando tutte le canzoni tranne la vostra. (i punteggi attribuiti sono nella pagina iniziale).
Se volete, potete anche indicare il vostro preferito di ognuno degli altri due gironi, a cui assegnerete un bonus di 5 pt. Facoltativo.
Per rendere la gara equa/imprevedibile , i gironi sono stati divisi in base alle views sul tubo.
Avete tempo fino al 14/9 alle ore 19.
Cliccare sull'immagine per la playlist su yt. Sotto le playlist spotify.
Utente
4 febbraio, 2018
Giustificazioni Protesta
A:
Zombie - Cranberries |
Imagine - John Lennon |
ANother brick in the wall - Pink floyd
"Per protesta ho scelto un brano storico dei miei amati Pink Floyd. Li ho sempre considerati dei visionari, ma al contempo estremamente realisti e precursori. Già nel 1979 avevano percepito il degrado della società e hanno opposto un secco rifiuto al controllo mentale, quel controllo mentale che oggi, 40 anni dopo, è il più grande nemico della libertà di pensiero. Siamo controllati, siamo numeri, siamo topi dietro a squallidi pifferai, siamo in balia di fake news, di imbonitori, di influencer, di video, di notizie, di falsità, di APP che vorrebbero indirizzarci la vita. Il nostro mondo è dentro il telefonino, guardiamo verso il basso e ci scordiamo che sopra di noi c'è il cielo. |
same Love di Macklemore e Ryan Lewis |
The don't care about us- Michael jackson
Ho scelto questa canzone poichè in essa si può trovare e sentire tutto il potere che la musica riesce a esprimere quando cerca di trattare temi di protesta sociale. “They don’t care about us”, che si presenta musicalmente con una cadenza tipicamente militaresca, è un chiarissimo attacco alla repressione governativa ed eseguita dalla polizia, soprattutto su quella di stampo razziale subita dai neri e da altre minoranze etniche. In questa canzone jackson esprime la sua rabbia , la sua indignazione ,il suo disgusto ,verso una società corrotta ,priva di valori ,in cui lui non si identifica, non è un caso che nella canzone cita Frank Roosevelt e Martin Luther King , che cultura e storia americana rappresentano simboli di speranza e lotta per la libertà. Jackson vouole invitare il suo pubblico a cambiare atteggiamento affinché ci fosse pari uguaglianza, diritti e dignità sociale-morale ed economica per tutti quanti. Sottolinea che è "Stufo di Essere la Vittima dell’Odio e Vergogna ,si domanda se i suoi Diritti sono ancora Garantiti."; si immedesima in tutte quelle persone che nel mondo subiscono soprusi come appunto i neri e gli ebrei. Il messaggio è "trattami come ti pare, da bianco, nero o ebreo, io vado oltre tutto questo" . Contro la canzone fu scatenata anche una campagna diffamatoria alquanto bizzarra, nella quale l'artista fu accusato di razzismo. Jew me, sue me, everybody do me Il testo fu volutamente travisato, dato che quel “Jew me” (“Dammi dell’ebreo”) e il “Kike me” (termine dispregiativo per riferirsi a un ebreo), è un elencare alcuni degli stereotipi classici del razzismo e dell’intolleranza; un’inutile polemica. Nonostante il suo personaggio fortemente controverso non si può dire che il re del pop non abbia mai affrontato tematiche sensibili e combattuto per ideali di uguaglianza e giustizia. |
Take me to church- Hozier |
Moriro da re – Maneskin
I Maneskin col brano ‘’ MORIRO' DA RE’’ parlano di redenzione e protesta . Dal male può nascere del bene. Può nascere del buono credendo in se stessi e non arrendendosi mai. Con la loro, giudicata male, arroganza vogliono mandare un chiaro messaggio alla nostra generazione: ‘’siate sicuri di voi stessi".È un pezzo che dimostra che la musica è sempre al centro di tutto e le chiacchiere stanno a zero. |
Blowin' in the wind- Bob Dylan
Siamo nel 1963: gli Stati Uniti sono in guerra contro il Vietnam e Bob Dylan scrive una canzone, una poesia, che parla dei diritti civili e degli orrori della guerra. Il brano è costruito su una serie di domande, le cui risposte, come recita il titolo, volano nel vento. Il cantante poeta sembra che osservi tutto dall’alto. La sua è una canzone sulla guerra e sulle vittime che non riusciranno mai a dimenticare il dolore e la violenza. Abbasso la guerra, sempre. |
B:
L'amore merita (Spiri, Manuzi, Zangaro e Pompa) |
Patti Smith - People Have The Power
Ho pensato immediatamente a "People Have The Power" della sacerdotessa del rock, Patti Smith, per questa categoria. Mi riporta indietro agli anni del liceo perchè in quinta liceo mi era capitato di dover fare un compito sull'impegno politico di Patti Smith. Oltre al fatto che io e il mio giro di amicizie avevamo determinati ideali politici ed eravamo decisamente in minoranza ma non ci siamo mai fatti mettere i piedi in testa da nessuno!!! Mi ricorderò sempre un mio compagno di classe, che aiutavo con i vari compiti, che una volta mi disse: "Mia madre ha una visione politica più vicina alla tua e a quella della tua compagnia ma ha votato Lega perchè qua il 95% del paese vota la Lega" ed io ovviamente ero sconvolt@ ed indignat@ da tale ragionamento. Noi possiamo cambiare il mondo perchè PEOPLE HAVE THE POWER!!! The power to dream to rule |
Big Yellow Taxi - Joni Mitchell
“Don’t it always seems to go that you don’t know what you’ve got till it’s gone?” Protesta è stata la categoria che mi ha reso più indeciso, poiché mi affascinavano diverse opzioni, da quelle più politico-sociali a quelle più attinenti alla sfera esistenziale. Alla fine partecipo con la canzone che sento più vicina, non soltanto perché amo la musica di Joni Mitchell, ma anche perché ho molto a cuore questo brano e la tematica di cui si fa portavoce. Qualche anno fa, ho cominciato a scrivere per un giornale che parla di ambiente, senza sapere assolutamente nulla di ambiente. Quando ho avuto l'idea di curare delle uscite di musica ambientalista, questa è stata la prima canzone di cui ho parlato. Pian piano ho imparato a conoscere il mondo di chi si batte per l'ambiente, ho imparato molto circa minacce ecologiche di cui non ero minimamente a conoscenza e, allo stesso tempo, ho trovato il mio posto all'interno della redazione, che da allora sente Big Yellow Taxi come una sorta di inno, come lo è in realtà per tutti gli ambientalisti. Il brano, infatti, è forse la canzone ambientalista per eccellenza, magari proprio perché così semplice ed orecchiabile, ma allo stesso tempo così potente e diretta. È stata scritta nel 1970, ma è così attuale che potrebbe essere stata scritta anche ieri. La storia che c'è dietro mi affascina moltissimo. Joni Mitchell ha circa 27 anni quando si trova in viaggio alle Hawaii. Mentre è il albergo, probabilmente lo sgargiante Royal Hawaiian Hotel, si affaccia alla finestra e si accorge di una cosa stranissima. Se da una parte può ammirare l'Ooceano Pacifico, il lato che dà sulla splendida isola affaccia in realtà su un'enorme distesa di cemento. "Hanno pavimentato il Paradiso per costruirci sopra un parcheggio" è il celebre verso iniziale che verrà ripreso per tutta la canzone. Joni arriverà a cantarlo ridendo, quasi a dire "vi rendete conto dell'assurdità?", quasi a sottolineare che l'avidità dell'uomo sia venuta meno ad un principio così elementare e prioritario come la difesa della natura. Natura che, in quell'ammasso di palazzi, sopravvive soltanto per un piccolo lembo di terra, ossia il giardino botanico dell'isola, il Foster Botanical Garden. "Hanno tolto tutti gli alberi e li hanno messi in una specie di museo degli alberi. E chiedono pure alla gente di pagare un dollaro e mezzo per poterli vedere", continua Joni prima di scagliarsi contro l'utilizzo di pesticidi nell'agricoltura. "Ehi contadino, metti via quel DDT. Dammi pure delle mele ammaccate, ma lascia in pace gli uccelli e le api". Un pezzo capostipite della musica ambientalista, che trovo bellissimo e geniale, proprio per la sua apparente leggerezza, che fa da contrasto a tutti quei comportamenti aberranti con cui l'uomo sta distruggendo l'ambiente, adesso come allora, senza aver imparato che ci accorgiamo di ciò che abbiamo soltanto quando ormai l'abbiamo perso. |
Il mio nemico- Silvestri |
Dio è morto – guccini
Quando ho letto questo stato d’animo, non ho avuto il minimo dubbio nella scelta di questo brano di Guccini. Nonostante sia un brano del 1965, è sempre attuale. Quante volte l’ho strimpellato con la chitarra, quante volte con la voce, in coro con gli amici la urlavamo pensando di poter cambiare il mondo. Ho visto |
La fine del mondo - Anastasio |
Non Siete Stato Voi - Caparezza
Per questa categoria porto una canzone tristemente attuale di quel gioiellino de Il Sogno Eretico, ormai datato 2011. Non siete Stato voi |
Andrà tutto bene – Levante
Levante si è schierata. In un momento storico in cui esprimere la propria opinione liberamente è sempre più difficile e rischioso, la cantautrice se n'è uscita con una canzone potente, tagliente, che affronta a gamba tesa problemi di stringente attualità come i diritti civili, la tragica situazione ambientale e l'immigrazione. Un tappeto sonoro d'impatto e coinvolgente completa questa canzone meravigliosa e coraggiosa. |
C:
Romeo - Margherita Vicario ft. Speranza
Ci sono molti possibili modi per protestare contro un tema grave e tristemente troppo comune come il femminicidio. La maggior parte dei brani legati ad esso è diretto verso le donne stesse, nel tentativo di far capire loro quanto sia necessario farsi rispettare e non lasciarsi trasportare dagli amori malati. Purtroppo, ho sempre considerato questi brani controversi, sicuramente con un buon intento, ma quasi sull'orlo del "victim shaming". Parlano alle vittime, consigliano le vittime, ma raramente si concentrano sui carnefici. Romeo è un brano che tratta il tema della violenza sulle donne in maniera estremamente lucida. Si potrebbe considerare un quadro molto schietto della situazione. In un testo estremamente ricco di metafore, lingue diverse, richiami storici (che vi invito a ricercare nel testo, ne troverete sempre diversi e sempre più interessanti), si configura la storia comune della fragile virilità di chi commette violenza sulle donne. Particolarmente forte, sotto questo frangente, il verso di Speranza, che "gioca nel ruolo" del carnefice, mettendo alla luce quali possano essere i pensieri di chi commette questi atti vili e disumani. Romeo è un brano capace di parlare alle vittime, lasciandole immedesimare nelle parole della Vicario, ma anche ai carnefici, tramite Speranza, mettendo alla luce i loro stessi pensieri, nel loro stesso linguaggio. Non ha senso insegnare a queste persone a vivere, non ne sono capaci, e di certo non sarà una canzone che dice "ehi, stai sbagliando, smetti!" a far cambiare loro idea. Per parlare alle bestie, devi parlare come una bestia, con un linguaggio da bestia. Devi dir loro, piuttosto, "ehi, guarda quanto fai schifo". Devi entrare nella loro testa, metterli a disagio usando la loro stessa retorica, per cui "una donna che non può e non vuole lavorare in casa è meno donna di altre", per cui "la vita di una moglie è meno importante di quella del figlio", per cui, di fronte all'indipendenza della propria compagna, l'unica cosa che si riesce a dire, accecati dalla rabbia, è "mi scopo tua sorella" (la frase in albanese a metà della strofa di Speranza). In definitiva, in un mondo dove si tende sempre a fare canzoni di protesta indirizzate alle vittime piuttosto che ai carnefici, Romeo è una vera e propria boccata d'aria fresca, nel suo essere quasi "super partes", restituendo la realtà dei fatti, senza consigliare niente a nessuno, senza apparente via d'uscita, ma che nel suo pessimismo accetta l'idea che nel futuro le cose possano migliorare. Non oggi, ma per fortuna all'orizzonte c'è speranza, perché a volte basta una canzone, ma quella giusta. |
Brunori Sas - L'uomo nero
"Diceva qualcuno che quando i poveri cristi accusano altri poveri cristi per i loro guaì quello è il capolavoro della classe dominante", così inizia l'esibizione live al Musicultura di Brunori Sas su "L'uomo nero". Nel parlare di "protesta" spesso appare inevitabile parlare anche di "rabbia" e, in effetti, la prima idea di protesta è qualcosa legato alla rabbia, al senso di ingiustizia, al manifestare il proprio disappunto su qualcosa in modo impetuoso. In realtà credo che la "rabbia sociale", nell'ottica della protesta, possa essere tranquillamente affiancata dalla "critica sociale", più razionale, ma ugualmente (o anche di più, se si sanno scegliere le parole giuste) efficace nel portare avanti una protesta per i propri ideali. Ne "L'uomo nero" la protesta viene declinata proprio come critica sociale. Tutto il brano è impregnato di una forte critica alla xenofobia, alla paura del diverso, delle innumerevoli contraddizioni che i razzisti si portano dietro (per esempio "Ed è un maniaco della famiglia / soprattutto quella cristiana / per cui ama il prossimo suo / solo se è carne di razza italiana"). In realtà però alla denuncia dell'irrazionalità di questi timori, si affianca un altro tema, cioè quello della difficoltà a cambiare le cose, c'è un'enfasi, soprattutto sul finale, posta sulla presa di coscienza su quanto sia dura la battaglia per correggere una mentalità sbagliata, ma insediata e radicata ormai in una discreta percentuale di popolazione. Volendo proprio ridurlo all'osso, credo che i messaggi del brano siano due: da un lato è l'ovvia critica al razzismo, dall'altro c'è un "combattiamo, ma non bastano quattro note e una chitarra a cambiare le cose". |
Blu - Irene Fornaciari |
canzone del maggio (de andre)
Tralasciando il pippone sul 'maggio francese' cui è ispirato, di questo pezzo universalmente calzante col tema in questione io amo principalmente la contemporaneita, quindi vi invito a leggerlo in varie "chiavi" La chiave "riscaldamento globale/ambiente" Ve ne siete fregati finora, pensate non vi riguardi? La storia ne chiederà conto a tutti, non solo a chi ha sbagliato e a chi è sceso in piazza. E ora, in chiave "diritti negati, manifestazioni, manganellate (Russia? Hong Kong? Palestina/Israele? Ampia scelta): Avete bevuto tutto ciò che vi diceva la tv? Non avete approfondito, avete pensato che con l'arresto di qualcuno tutto si sarebbe calmato? Un ca**o! Siete coinvolti anche voi. E ora, in chiave salviniana, sul tema immigrazione/accoglienza (senza scomodare il passato): Avete votato la SICUREZZA, pensando che bastasse a mantenere il vostro tran tran? Che chiudere i porti sarebbe la soluzione ideale e soprattutto praticabile? Poveri stolti, verremo anche di casa in casa a dirvi che avete torto, che ignavia e disinteresse non vi scusano, siete coinvolti anche voi, complici diretti o indiretti. Buon ascolto! |
Le luci della centrale elettrica – iperconnessi |
Fabrizio De Andrè, Preghiera in gennaio
Per affrontare questa singolare categoria, ho deciso di accantonare momentaneamente la mia preferenza per la lingua inglese e di fare esordire nel gioco Fabrizio De André, la sua humanitas, il suo canto empatico e dolente, attraverso una canzone meritatamente conosciuta ma, credo, non inflazionata: Preghiera in Gennaio. Credo sia noto ai più che questa canzone fu scritta e composta dal cantautore genovese poco dopo avere appreso del suicidio dell’amico Luigi Tenco, altro nome ormai storico della musica e della cultura italiana, e averne visto la salma. Siamo nel gennaio del 1967. Nelle parole di De André, la canzone venne fuori di getto, quasi come un modo per cercare di far fronte un evento tanto drammatico e inaspettato: ‘Sai, ad un certo punto non sai cosa fare per una persona che è morta, ti sembra quindi quasi di gratificarla andando al suo funerale, scrivendo – se sei capace di scrivere e se ne hai l’idea – qualcosa che lo gratifichi, che lo ricordi… forse è una forma… ma d’altra parte è umano, credo… non l’ho di certo scritta apposta perché la gente pensasse che io avevo scritto apposta una canzone per Luigi, tant’è vero che non c’era scritto assolutamente da nessuna parte che l’avevo composta per lui’. È vero comunque che, se la genesi del brano è questa, esso non si limita a ‘rendere onore’ al ricordo di Tenco: ampliando la propria visione, la canzone si fa contemplazione di un Aldilà dove Dio accoglie con amore e misericordia l’anima di una persona che ha commesso quello che, nella morale cattolica del tempo, rappresentava un gesto grave, meritevole della dannazione eterna, ossia il suicidio. Infatti – ed è esattamente qui che la canzone mi sembra farsi protesta, ferma, convinta, vibrante – tutte queste immagini di serenità ultraterrena vengono lapidariamente gettate in faccia ai perbenisti e ai moralisti che pretendono di condannare su basi totalmente astratte, senza che vi sia alcuna volontà di comprendere, di empatizzare: Signori benpensanti Spero non vi dispiaccia Se in cielo, in mezzo ai Santi Dio, fra le sue braccia Soffocherà il singhiozzo Di quelle labbra smorte Che all'odio e all'ignoranza Preferirono la morte Non c’è l’inferno nel mondo del buon Dio e L’inferno esiste solo per chi ne ha paura: sono i benpensanti di cui sopra che lo creano, imprigionandovisi (o facendo finta di) e soprattutto pretendendo che tutti si conformino alla loro morale. Estraneo alla loro ignoranza e alla loro paura, il Dio di questa canzone si dimostrerà contento di ascoltare il canto della persona suicida – ascolta la sua voce che ormai canta nel vento, con un ultimo, velato e delicatissimo accenno all’amico defunto Tenco. Sebbene io non sia ateo (mi considero invece agnostico), in genere tendo a essere un po’ insofferente, o almeno sospettoso, nei confronti di canzoni i cui testi si ispirano a concetti e immagini religiose, e in particolar luogo cristiane; insofferenza che sicuramente non provo nei confronti di questa bellissima preghiera, che in fondo attinge a quel repertorio figurativo e concettuale per scardinarlo dalle fondamenta, per sottrarlo a chi lo adopera per seminare paura e ostilità e ‘usarlo’ contro di loro, o più semplicemente per veicolare un messaggio più universale aldilà di fedi e ateismi vari. Spero che la protesta insita nel testo venga colta e compresa. Io vorrei aggiungere che, nonostante a livello musicale possa sembrare una canzone un po’ triste, nel complesso penso che avrei potuto usare questa Preghiera in Gennaio anche nella categoria Libertà, essendo, a mio avviso, la libertà lo scopo ultimo di ogni protesta profonda. La canzone fa specifico riferimento al suicidio e ai suicidi, ma le ‘categorie’ contro cui bigotti, intolleranti, moralisti continuano a lanciare strali continuano a essere tante, e il messaggio della canzone, attualizzato, penso valga in fondo per tutte loro, e sento, in quanto persona appartenente alla comunità LGBTQ+, che questa canzone mi fa bene proprio perché è assolutamente valida nel ricordare che il punto di vista sbagliato è quello di chi vuole modellare la libertà altrui a propria immagine e somiglianza, non di chi cerca, pur nel rispetto altrui, di autodeterminarsi liberamente. |
Generale - Anastasio |
Figli di nessuno - Fabrizio Moro ft Anastasio |
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