Utente
9 settembre, 2013
Per tutti quelli che come me amano a) X Factor e b) i programmi TV un po’ poracci è in onda da circa un mese e mezzo su TVM la prima edizione di X Factor Malta, girata in uno strano mix di italiano, inglese e maltese e condotta dal popolare conduttore TV Ben Camille. Non c’è Emma Muscat, non ci sono le fresche sedicenni ex vincitrici del Junior Eurovision Gaia Cauchi (che ci ha provato in UK) e Destiny Chukunyere, ma c’è un ricchissimo premio consistente nella combo “contratto con Sony Music Italia + diritto di rappresentare Malta all’Eurovision 2018” – quindi direi che vale decisamente la pena di seguire un po’ questa iterazione del talent musicale più famoso al mondo
Riassunto delle puntate precedenti: la trasmissione funziona un po’ come gli storici X Factor RAI (o, per chi lo segue, come la versione britannica): la prima fase è una Room Audition a porte chiuse dove passa chi riesce a conquistare 3 sì fra i 4 giudici (la cantante Ira Losco, rappresentante maltese all’Eurovision 1998 e 2016; il produttore Howard Keith Debono; l’autrice Alexandra Alden; il frontman della band The Rifffs, Ray Mercieca). Questo primo step è durato cinque puntate ed è stato superato da CENTOVENTI concorrenti.
Ovviamente prima di arrivare alla tanto agognata sfida delle sei sedie (perché a quanto pare Malta si può permettere il costo del concorrente aggiuntivo) c’è stato bisogno di scremare i concorrenti attraverso uno spietatissimo Bootcamp a tre stage, svoltosi presso l’Hotel Hilton di La Valletta: nel primo i componenti delle quattro categorie hanno dovuto esibirsi sulla stessa canzone (che era See You Again di Wiz Khalifa e Charlie Puth per i Boys, Million Reasons di Lady Gaga per le Girls, Don’t Let The Sun Go Down On Me di Elton John per gli Overs e My Girl dei The Temptations per i – pochi – Groups).
I qualificati al secondo step hanno dovuto partecipare alla prova del Wall of Songs, dove al suono di una vuvuzela han dovuto correre verso un muro pieno di fogli con nomi di canzoni e sceglierne una prima degli altri; a questo punto avrebbero dovuto cercare gli altri tre con i quali condividevano la canzone e poi si sarebbero esibiti in gruppo davanti ai giudici. In questa fase si è alzato molto il grado di severità dei giudici: tutti i cantanti scartati sono stati mandati nella Holding Room, da cui poi sono stati ripescati alcuni Boys e Girls tramite dei duelli in quanto bisognava far numero e ne avevano scartati troppi. Peraltro siccome soltanto due gruppi erano rimasti in gara, si è deciso di costruirne altri OTTO mettendo assieme praticamente tutti i cantanti eliminati in coppie, trii e quartetti: hanno accettato tutti tranne una delle originali frontrunners della categoria Girls, Nicole Hammett, che ha preferito farsi da parte ed è stata sostituita da altre due donzelle all’interno del gruppo Extreme. Undici inutili non sono stati reputati degni nemmeno di far parte di un gruppo e sono stati mandati a casa una volta per tutte.
La terza e ultima prova non lo è stata, nel senso che è stata una semplice esibizione su base di tutti i concorrenti qualificati alla sfida delle sei sedie di settimana prossima: è stata comunque l’occasione di vedere per la prima volta all’opera i nuovi gruppi vocali.
Segue turborecap (con annessi video) dei 47 qualificati divisi per categorie, un po’ come l’ultima fase dei bootcamp di X Factor 7 (e il grado di sofferenza più o meno è quello )
Utente
9 settembre, 2013
OVER (mentore Ray Mercieca):
Kim Cortis – Girl Crush (Little Big Town)
Janice Debattista – Cornflake Girl (Tori Amos)
Janice Mangion – So Good (Louisa Johnson)
Franklin Calleja – Nothing Compares 2U (Sinead O’Connor)
Vanessa Sultana – Stop! (Joe Bonamassa)
Anna Azzopardi – Rise Up (Andra Day)
Laura Bruno – Don’t Speak (No Doubt)
Chris Grech – Skyfall (Adele)
Anna Faniello – Grande Amore (Il Volo)
Rachael Tedesco Triccas – Cowboy Casanova (Carrie Underwood)
Bernard Vella (Ben Purplle) – Billie Jean (Michael Jackson)
Petra Zammit (Petra) – Love Is A Losing Game (Amy Winehouse)
Tolto che questa è la categoria dei reduci delle selezioni nazionali degli ultimi anni, terrei in gara sicuramente la country girl Kim (<3) e Franklin che sembra già destinato ad essere un serio candidato alla vittoria. Tra tutti gli altri vocioni terrei dentro sicuramente Anna (per un criterio di sovrapposizione con le inflazionatissime Petra e Janice M), fra le rock chicks preferirei Janice D a Vanessa/Laura, poi porterei il rocker Chris e (pure se non mi entusiasma, ma si è già capito che ci credono tantissimo) Ben Purplle. Mi spiace un po’ per la 56enne Anna Faniello, madre di Fabrizio (ESC 2001/2006) e Claudia (ESC 2017) che s’era presentata ai provini portando Gli uomini non cambiano, ma penso che sia già un gran risultato per lei l’aver raggiunto le sedie
GROUPS (mentore: Alexandra Alden)
Kayati – Love Me Harder (Ariana Grande feat. The Weeknd)
Clelis – Like I’m Gonna Lose You (Meghan Trainor)
4th Line – Don't Let Go (En Vogue)
SYSTM 12 – Familiar (Liam Payne feat. J Balvin)
Horizon – Runnin’ (Naughty Boy feat. Beyoncé & Arrow Benjamin)
Lorelai – When You Believe (Whitney Houston)
Prism – Mercy (Duffy)
Radiate – Flashlight (Jessie J)
Sudden Crown – Rise Up (Andra Day)
Extreme – End Of Time (Beyoncé)
Partendo dal presupposto che ci sono in gara più girlband di quante ne basterebbero all’utente medio di RH (un punto per l’edizione maltese su quella italiana ) è abbastanza chiaro che non tutte possono sopravvivere e fra le quattro io sono abbastanza convinto di voler veder passare le PAZZESCHISSIME 4th Line, le esotiche Prism e le Extreme (queste ultime fra l’altro vedono la presenza al loro interno di Nicole Azzopardi, già Zecchino d’Oro 2006 e Junior Eurovision 2009, nonché della plurifinalista della selezione maltese per l’Eurovision Lyndsey Pace). Mi interessano anche i gruppi maschili Horizon (soprattutto) e SYSTM 12 (un po’ datati per funzionare come boyband). Paradossalmente i gruppi più deboli sono i due che son stati provinati come tali: salverei forse le Kayati piuttosto che le Clelis, ma devono svecchiarle non poco per renderle un minimo competitive.
GIRLS (mentore: Howard Keith Debono)
Kelsey Bellante – Man Down (Rihanna)
Raisa Marie Micallef – Footprints In The Sand (Leona Lewis)
Michela Galea – (You Make Me Feel Like A) Natural Woman (Aretha Franklin)
Victoria Sciberras - ?
Nicole Frendo – Jealous (Labrinth)
Karin Duff – Try (Pink)
Shauna Vassallo – Feelin’ Good (Nina Simone)
Jade Vella – Do It Like A Dude (Jessie J)
Nicole Brincat – Addicted To You (Avicii)
Kaylie Magri – Back To Black (Amy Winehouse)
Gail Attard – Skyscraper (Demi Lovato)
Kelly Moncado – Adagio (Lara Fabian)
Danica Muscat – (You Make Me Feel Like A) Natural Woman (Aretha Franklin)
Michela Pace – The Story (Brandi Carlile)
Basta vocioni BASTA capisco che la qualità della categoria sia buona e che non potessero fare a meno di un tot di irrinunciabili, ma portarne avanti per forza così tante e tutte uguali comunque alla lunga non può che rivelarsi un problema. Più che altro perché fan tutte lo stesso genere, addirittura portano le stesse canzoni (due diverse versioni di Natural Woman, era davvero necessario?) e allora è ovvio che l’unica che fa qualcosa di un po’ diverso tipo Jade – che pure ricordo dai suoi trascorsi al MESC avere un passato da cantante con vocione – debba passare per forza
Sicuramente vedo in Danica e Shauna le voci più interessanti, ci aggiungerei anche Michela P che ha fatto una scelta di canzone molto furba (una delle più movimentate ma che comunque metteva in mostra il vocione), Nicole F perché ha un’estetica un po’ particolare e una voce un minimo diversa dalle altre e poi boh, forse Kelly che per quel MEZZO SECONDO che si è sentita su Adagio non sembrava male
BOYS (mentore: Ira Losco)
Aleandro Pace Tahir – I Don’t Feel Like Dancin’ (Scissor Sisters)
Owen Leuellen – Till I Collapse (Eminem)
Isaac Mercieca – Say Something (A Great Big World feat. Christina Aguilera)
Aidan Cassar (Aidan) – Shotgun (George Ezra)
Norbert Bondin – Sign Of The Times (Harry Styles)
Mark Anthony Bartolo (Mark Anthony) – Titanium (David Guetta feat. Sia)
Claudio Zammit – Way Down We Go (KALEO)
Miguel Bonello – Say Something (A Great Big World feat. Christina Aguilera)
James Mifsud – All Of Me (John Legend)
Luke Chappell – Sweater Weather (The Neighbourhood)
Matthew Anthony Caruana – Talk Dirty (Jason Derulo feat. 2 Chainz)
Sicuramente la categoria più varia ed interessante. Posto che Aidan ha già un piede ai Live (ma come han detto i giudici deve imparare a controllare i suoi movimenti sul palco, perché qua eravamo al limite del cringe), passo sicuramente il rapper Owen (veramente bravo e professionale), la quota etnica Claudio, il mio sosia Miguel e il 15enne emulo di Ed Sheeran Luke. Tolto l’inutilissimo idolo delle folle Isaac, già ripescato al secondo turno dei Bootcamp, penso che l’ultimo posto sia da destinarsi a una quota “scommessa” (come direbbe Fedez) e in quest’ottica vedo Matthew Anthony più pronto ed interessante di Aleandro e Mark Anthony.
Utente
9 settembre, 2013
Utente
9 settembre, 2013
In ritardo di 3 giorni ma ci siamo! Welcome to...
SIX CHAIR CHALLENGE - PARTE 1/4 (Girls)
Sì, fanno una categoria a settimana. E le esibizioni vengono trasmesse tutte per intero, da una parte non è per nulla una brutta idea ma dall'altra è più facile che il pubblico si fomenti per le eliminazioni
Nella prima puntata ci sono le Girls di Howard Keith Debono, quindi come avevamo anticipato settimana scorsa è la sfida dei vocioni tutte le clip sono su YT e vi ci potrete accedere cliccando sul nome della girl in questione, qui sul topic riporterò solo quelle che più mi han colpito.
La prima ad esibirsi è la 24enne ostetrica Karin Duff, che dopo essersi presentata come rock chick vira sulla classica ballatona con Can't Help Falling In Love With You di Elvis Presley. Performance decente ma niente di speciale, riceve un timido applauso ma non riesco a vedermela durare fino alla fine con ben quattordici ragazze in gara. Sedia #1 assegnata a lei.
Dopo aver rovinato Skyscraper settimana scorsa, Gail Attard torna per distruggere anche You've Gotta Love di Florence + The Machine. Vocione come ce ne sono MILLE, presenza scenica al limite dell'ingiudicabile, esibizione non propriamente perfetta e onestamente non degna di una sedia (anche sapendo cosa ci aspetta). Howard però ha gradito e le dà la sedia #2.
Jade Vella è la quota “moderna” del team di Howard e si gioca la carta di Ain’t Nobody (Loves Me Better) di Chaka Khan nella versione di Jasmine Thompson, coniugando vocione ad entusiasmo, attitudine e un bel carisma sul palco. Accede alla sedia #3 ma vista la posizione nel running order sembra già dura.
La settimana scorsa Alexandra aveva attaccato Kelly Moncado Rizzo e questa settimana non va granché meglio: la scelta è Impossible di James Arthur, brano totalmente non adatto all’interprete ed eseguito in modo sguaiato e sopra le righe. Howard però conosce il suo potenziale e decide comunque di darle una chance: la sedia #4 è sua.
Arriva la sedicenne Kaylie Magri, già dotata di vocione e di When I Was Your Man di Bruno Mars. Bravina, non c’è che dire, Ray e Alexandra son già conquistati ma è chiaro che alla lunga verrebbe FAGOCITATA dalla competizione e Howard lo sa. Kaylie viene eliminata definitivamente tra i fischi del pubblico.
Ombelico scoperto ed ennesimo vocione per Shauna Vassallo, che già la settimana scorsa aveva impressionato con Feelin’ Good. A questo giro porta River di Bishop Briggs ed è PAZZESCA, fresca, contemporanea ed aggressiva al punto giusto anche senza essere perfetta vocalmente. Giudici e pubblico però sono freddini, più sul no che sul sì, Alexandra la definisce un dark horse (come se fosse una cosa negativa), alla fine Shauna si prende la sedia #5 come contentino ma si è già capito come andrà a finire.
La ricciolona Michela Galea – praticamente la versione maltese di Rita Bellanza – porta Son Of A Preacher di Dusty Springfield, canzone di quasi cinquant’anni fa scelta apposta per mettere in mostra il vocione. Non c’è che dire, fossimo nel 1970 sarebbe perfetta ma al giorno d’oggi risulta antiquata e pesantissima. Ovviamente, siccome parliamo di Malta, tutti sono felicissimi e si sbracciano neanche fosse scesa in terra Aretha Franklin. Per lei sedia #6 con bacio accademico.
Arriva Nicole Frendo, altra ragazza dotata di grande voce ma una molto particolare e riconoscibile (di cui mi ero già accorto peraltro settimana scorsa). Canta Lay Me Down di Sam Smith e ci sta dentro: bravissima, precisa e soprattutto misurata. Sicura outsider in questa competizione, anche perché non è la ragazza più appariscente del lotto – anzi è molto timida e prone alla lacrima facile – ma in lei Howard vede qualcosa di veramente speciale. Switch prevedibile con Kelly Moncado Rizzo.
La sedicenne Raisa Marie Micallef rispolvera il classicone di Whitney Houston When You Believe e ne dà un’esibizione al limite della perfezione, con una performance così studiata nella delivery, nei gesti e nei movimenti da risultare quasi stucchevole. Brava lo è e non poco, una sedia la meriterebbe, ma più va avanti e più rischia seriamente di stufare. Howard è d’accordo con me e la manda a casa.
Nel frattempo c’è qualche problema tecnico ai microfoni dei giudici, che han tutti un eco fastidiosissimo che rende impossibile capire chi sta parlando. Perché non hanno fermato la registrazione per mettere a posto il problema è onestamente al di là della mia comprensione
Michela Pace ha 17 anni, un gran cuore e un vocione della Madonna. Porta Praying di Kesha e tira giù il palazzetto, Alexandra la trova “spettacolare”, Ray chiama in causa Simon Cowell e la definisce una superstar fatta e finita. Howard è d’accordo e chiama lo switch (purtroppo) con Shauna Vassallo.
Victoria Sciberras porta l’ennesimo vocione e l’ennesima ballad, in questo caso Ashes di Céline Dion (oltre a un vestito lungo leopardato che Enzo Miccio spostati). Noiosissima e datata, se non ce l’ha fatta Raisa non si capisce perché lei sì – anche se si accenna a una sua backstory triste che non viene spiegata, ma immagino fosse venuto fuori in precedenza. Nonostante il sostegno del pubblico (che peraltro sostiene tutti, neanche fosse la prima volta che vedono qualcuno cantare ) Ray elimina Victoria e fa finire il suo sogno.
Nicole Brincat porta Ain’t No Sunshine di Bill Withers senza emozionare e senza convincere, le sei che occupano le sedie sono sicuramente più forti. Eliminazione scontatissima per lei che va via ringraziando tutta la produzione e i giudici per l’opportunità (che ci sta sempre )
Kelsey Bellante scende in campo con un medley di I Like It Like That di Cardi B, Bad Bunny e J Balvin e Havana di Camila Cabello e capite pure voi che dopo un’ora di vocioni e di ballad, per la prima cantante che porta qualcosa di un minimo moderno la reazione possa essere soltanto entusiastica. Ammetto che settimana scorsa non l’avevo notata (perché portava Man Down di Rihanna, una canzone che non sopporto) ma basta questa esibizione per catapultare Kelsey nel novero delle frontrunner. Switch con Gail Attard!
Chiude la serata la favoritissima Danica Muscat che si gioca un classicone come Fallin’ di Alicia Keys, non convincendo del tutto i giudici che la trovano un po’ troppo nervosa ed emozionata: per me oggettivamente ci sta, ma è una voce normalissima e onestamente un po’ sopravvalutata a questo punto della competizione.
Saggiamente Ray chiama a raccolta il suo Manuel Agnelli interiore e chiede uno spareggione finale a cappella fra Danica e Michela Galea: quest’ultima pensa bene di rovinarsi del tutto portando un pezzo ancora più vecchio del precedente, ovvero Summertime di George Gershwin, mentre Danica risponde con Bound To Love di Christina Aguilera. Dopo una breve riflessione Ray assegna la sedia a Danica.
Queste le sei Girls che accederanno ai Judges’ Houses: Karin Duff, Jade Vella, Nicole Frendo, Michela Pace, Kelsey Bellante, Danica Muscat. Per me le scelte son state tutto sommato giuste, l'unica grave mancanza è stata a mio parere l'eliminazione di Shauna e il passaggio del turno di Karin che dubito possa fare granché nel prosieguo della competizione (anche se è appetibile a livello estetico ). Credo che le tre finaliste siano destinate ad essere Michela Pace, Nicole e Kelsey.
Settimana prossima i Boys di Ira Losco
Utente
9 settembre, 2013
SIX CHAIR CHALLENGE - PARTE 2/4 (Boys)
Time for the #LOSCOBOYS, come li ha definiti su Facebook KING Matthew Anthony
Norbert Bondin ha una leggera balbuzie (il pensiero corre immediatamente a Stefano Filipponi, il vincitore annunciato di X Factor 4 poi fatto fuori a sorpresa prima degli inediti) e porta Use Somebody dei Kings of Leon. Due settimane fa oggettivamente non l’avevo notato ma la performance vocale è buona, siamo sempre un po’ sul solito genere lamentoso andante ma qualcosa su cui lavorare c’è. Ira è contenta e dà a Norbert la sedia #1.
Il giovane Miguel Bonello per l’occasione ha smesso gli occhiali e ha deciso di interpretare un cosplay del sottoscritto che prova le lenti a contatto (true story). Porta Feelin’ Good di Nina Simone, è bravo ma si capisce fin troppo bene che non è il brano giusto per lui. In un certo senso varrebbe la scommessa, ma ci sta pure che Ira non si senta di bruciare un ragazzo così giovane. Comunque i commenti sono positivi e la giudice si lascia convincere a dare a Miguel la sedia #2.
Dopo aver rischiato più volte l’eliminazione nei turni precedenti, Isaac Mercieca arriva con la nomea di idolo delle folle semplicemente perché giovane, figo e dal bel faccino. Porta Lovely di Billie Elish e Khalid, non è neanche malaccio, ma la sua voce è fin troppo comune e sicuramente non regge il confronto con quella degli altri Boys in gara. Ira comunque gli dà la sedia #3 per contentino.
Matthew Anthony “Matt Blxck” Caruana si è tinto i capelli di viola/argento e ha tirato fuori per l’occasione un paio di occhialoni da aviatore con le lenti rossastre. Porta Side to Side di Ariana Grande e Nicki Minaj ma c’è qualcosa che non va – si vede che Matt vuole passare come una popstar e mostrare le doti vocali (che non ha) quando sarebbe bastato più che abbondantemente il suo lato vivace e frizzante già messo in mostra ai provini e al Bootcamp. Per dirla con Pop Topoi, manca la #locura e i giudici sono totalmente d’accordo: Matt è il primo a lasciare la competizione.
Da gay quota a gay quota con il mago Aleandro Pace Tahir che arriva vestito in gilet nero uso gonna + vistosissima giacca dorata che fa quasi rimpiangere Papasidero a X Factor 5 e porta finalmente una canzone allegra – Hey Ya! degli OutKast. L’esibizione è coinvolgente e almeno fa muovere un po’ i bacini dopo la prima mezz’ora di lagne, ma la performance vocale di Aleandro resta amatorialissima (delivery forzata ed uso e abuso del falsetto, ma senza essere MIKA). Ira si impietosisce e gli permette di accedere alla sedia #4.
Claudio Zammit si gioca la carta “hit parade” con No Roots di Alice Merton, sulla carta una bella sfida che però non convince del tutto. Funziona meglio con canzoni scritte per registri vocali più bassi e già ai Bootcamp si è capito che non è esattamente nelle grazie dei giudici (anche se Alexandra e Ray gli riconoscono notevoli margini di miglioramento). Sedia #5 per lui.
Tocca al rapper Owen Leuellen che scende in campo con un inedito di gusto Eminemiano intitolato Rock Solid. Performance oggettivamente di ottimo livello, il flow è molto interessante e la delivery è fluente e super credibile (pur occhieggiando un pelo troppo al primo Eminem, chiarissimo modello di ispirazione). Sicuramente un concorrente da tenere d’occhio nel prosieguo della competizione, per quanto le edizioni straniere di X Factor siano meno aperte della nostra alla presenza di rapper. Mezza standing ovation e sedia #6 conquistata a mani basse.
Dopo le critiche ricevute per l’ultima esibizione (i giudici gli avevano rimproverato di essere uno show-offer e gli avevano chiesto di controllarsi maggiormente sul palco) Aidan cerca di conquistare Ira con Don’t Know Much di Aaron Neville e Linda Ronstadt. Sicuramente c’è potenziale, c’è tecnica e se pure la performance di Aidan resta un po’ troppo teatrale e “costruita” Ira dice di apprezzarlo e di essere disposta a lavorare con lui. Primo switch della giornata e a lasciarci è il mago musicale Aleandro Pace Tahir.
Il 15enne Luke Chappell ha problemi alla voce per via di un raffreddore e attacca subito con una sorta di captatio benevolentiae verso il pubblico, dicendo di essere molto nervoso per l’esibizione e conquistandosi immediatamente un abbraccio consolatorio da parte di Howard. Dopodiché canta – male – Photograph di Ed Sheeran, steccando tutto il ritornello, ma i giudici (e pure il pubblico) sono letteralmente in visibilio. Lo definiscono “autentico”, “emozionante” e “una star, un vero artista” (cit.). Fa tutto un po’ ridere, tanto più se pensiamo che solo mezz’ora prima han fatto le pulci all’altro ragazzino Miguel per molto meno, ma tant’è: sedia, bacio accademico e tanti saluti ad Isaac Mercieca.
James Mifsud, 21enne calciatore senza reale esperienza nel canto, cerca di emozionare con Fight Song di Rachel Platten. Bravino, il pezzo si presta pure, ma non arriva alle note alte e i giudici non lo perdonano, non ritenendolo pronto per la competizione. Ira non è convinta di poterlo portare avanti ed interrompe il suo sogno.
Ultimo a salire sul palco è, un po’ a sorpresa, Mark Anthony Bartolo – il quale si era fatto notare due settimane fa per aver massacrato Titanium in una cover chitarra e voce. Stavolta porta Writing’s On The Wall di Sam Smith ed impressiona davvero, tanto da far alzare in una standing ovation il pubblico ed anche i suoi rivali. Alexandra (sicuramente dei 4 la giudice più competente ed azzeccata al contesto) ravvisa giustamente una sua espressività sul filo dell’esagerato e gli chiede di contenere un po’ la sua voce e il suo pathos esagerato – al che Mark Anthony pensa bene di interromperla e di risponderle che no, lui sul palco fa quello che si sente perché è il suo modo di esprimere le emozioni e YOU DON’T FIND PEOPLE LIKE ME ANYWHERE. Un po’ meno, ragazzo?
La sedia per Mark Anthony comunque arriva ed arriva anche (da regolamento, mi si dice) uno spareggio finale a cappella per decidere chi gli lascerà il posto fra Miguel Bonello e Claudio Zammit. Miguel porta Rise Up di Andra Day (ancora?), Claudio risponde colpo su colpo con Toxic di Britney Spears e guadagna il passaggio del turno. Questo significa che Miguel ci lascia, ma in un certo senso ci sta: a 15 anni e mezzo, è giovane, ha grandi margini di crescita e tempo per riprovarci quindi penso possa dirsi contento di non essere stato bruciato subito.
Troveremo ai Judges’ Houses i seguenti Boys: Norbert Bondin, Owen Leuellen, Aidan Cassar (Aidan), Luke Chappell, Mark Anthony Bartolo e Claudio Zammit. Le scelte non sono state tragiche – avrei sicuramente tagliato come ultimo Norbert, un po’ una versione beta di Mark Anthony, ma tutto sommato lo posso capire visto il contesto. Il mio vero timore è per quanto ci aspetta nella prossima selezione, con Luke e Mark Anthony che sembrano avere già due posti prenotati ai Live e Aidan e Owen che rischiano di giocarsi un posto che dovrebbe verosimilmente, per quel che si è visto, essere di tutti e due. Se davvero la squadra finale sarà Luke-Mark Anthony-Aidan mi sento di pronosticare un sonoro flop del #TeamIra ai Live.
Utente
9 settembre, 2013
SIX CHAIR CHALLENGE - PARTE 3/4 (Over 25s)
Ma che ce frega di Anastasio, noi c’avemo Franklin Calleja!
Continua la sfida delle sei sedie ad X Factor Malta e questa settimana tocca agli Over 25s capitanati da Ray Mercieca
La prima a salire sul palco è Anna Azzopardi, 37 anni, diversi figli e due partecipazioni al Malta Eurovision Song Contest nel 2011 e 2012. Porta Son of a Preacher Man di Dusty Springfield (già sentita con Michela Galea due settimane fa), è brava, ma l’esibizione sa di datato e trasforma immediatamente Anna A nella più classica cantante da balera. Ci sta darle una possibilità, ma è palese che non abbia chance di affermarsi nel panorama musicale del 2018. Ray comunque è molto contento della sua performance e le concede la sedia #1.
Il frontrunner della categoria Franklin Calleja – tante partecipazioni al MESC e pure alla scorsa edizione di 1in360, la selezione di San Marino per l’Eurovision 2018 – porta In The Arms Of An Angel, la ballatona di Sarah McLachlan. Performance abbastanza “safe” ma convincente, specialmente dal punto di vista tecnico dove è sicuramente fra i migliori dell’intera competizione. Sedia #2 per lui senza pensarci troppo.
Kim Cortis porta Skinny Love di Bon Iver in versione voce/chitarra: qua in Italia e nel mondo è una cosa vista e già vista, ma per gli standard di questa edizione maltese di X Factor ha addirittura qualcosa di esotico. Il registro vocale, come fa notare Alexandra, è troppo alto (e Kim stessa va un po’ fuori giri sulle alte, forse per la voglia di strafare). Ray apprezza il suo valore come cantautrice e vuole vederla procedere nella competizione, però riconosce che questa non è stata la sua migliore esibizione. Procede comunque ad assegnarle la sedia #3.
Janice Debattista, vista più volte al MESC, si presenta in una versione più “standard” rispetto alle audizioni con Dear Mr. President di Pink. È una bella scelta, i giudici lodano il modo in cui ha interpretato il testo, ma si capisce già che non è abbastanza per passare il turno. Sedia #4 conquistata, ma Janice sembra destinata ad alzarsi ASAP.
La pseudorocker Laura Bruno, che più volte ha rischiato l’eliminazione da questa competizione, cerca di smentire i giudici con una versione pesantissima ed antiquata, ancorché ben eseguita, di Clown di Emeli Sandé. Alexandra la trova vecchissima nell’intenzione, Ira è d’accordo in parte mentre Howard la segue in pieno. Il pubblico per qualche motivo non la pensa così e acclama ‘sta basic come fosse la nuova Madonna. Tanto basta per convincere Ray a darle una possibilità e concederle la sedia #5.
Vanessa Sultana, una delle poche concorrenti a non piegarsi al DIKTAT delle ballatone durante l’ultima esibizione, mette a questo giro in mostra il suo vocione con I Am Changing di Jennifer Hudson, resa celebre nei Duemila dal suo inserimento nella colonna sonora di Dreamgirls. Bella performance vocale e standing ovation dei giudici, ma si tratta dell’ennesima vocalità da karaoke se è questa la direzione che intende prendere al di fuori del programma stiamo freschissimi. Ray ci prova comunque e le assegna la sedia #6.
Il rocker Chris Grech, quarto al MESC 2015, cambia completamente genere e si butta a pesce su Caruso di Lucio Dalla, di cui dà una performance coinvolgente anche se non perfetta (a tratti troppo enfatica, ma con pronuncia tutto sommato buona). I giudici ravvisano una mancanza di coerenza nel suo percorso, anche se Chris voleva più che altro mostrare un altro lato di sé. Ray approva e chiama il primo switch con Laura Bruno (tra i fischi A RANDOM del pubblico, contenti loro di portarsi avanti tutti ‘sti vocioni uguali ed inutili)
Sale sul palco Janice Mangion, sconfitta per meno di 500 voti da Claudia Faniello nella selezione maltese di due anni fa, sfoggiando un inedito look composto da tinta biondo miele fatta male e cappotto in pelle da dominatrix di quart’ordine. Canta Stone Cold di Demi Lovato, con una delivery particolarmente istrionica e a tratti al limite dello sguaiato. Ray però non è disposto a rinunciare a un nome così di peso e decide comunque di prenderla nella sua squadra, sostituendola a Janice Debattista.
Rachel Tedesco Triccas, reduce dal Bootcamp dove aveva stupito con Country Casanova di SANTA Carrie Underwood, si trasforma nell’ennesima basic portando l’ennesima ballata (Goodbye di Jorja Smith) e scoppiando in lacrime a caso a metà del pezzo. Brava, nessuno lo mette in dubbio, ma dopo un’ora di ballate una dietro l’altra la giuria sarebbe disposta a fare fuori anche un’eventuale Adele. Ray non vede un posto per Rachel fra le sei rimaste in corsa e fa finire il suo sogno.
Sale sul palco il 39enne Bernard Vella (Ben Purplle), armato di chitarra elettrica e di Creep dei Radiohead. Bella esibizione rock e finalmente un accenno di ritmo dopo un’ora di lagne, il pubblico approva e la giuria pure. Si capisce subito che lo scontro diretto è con l’altro rocker del gruppo, ovvero Chris Grech: Ray organizza a caso uno spareggio fra i due (Chris porta Nothing Else Matters dei Metallica, Ben risponde con Nights In White Satin dei The Moody Blues) e non ha dubbi: Ben Purplle ottiene la sedia.
Tocca ad Anna Faniello, di cui avevamo già parlato diffusamente negli scorsi capitoli. La 56enne madre delle star eurovisive Claudia e Fabrizio (entrambi presenti in studio assieme alla terza sorella Miriana) si gioca la carta dell’opera con il celeberrimo Nessun Dorma dalla Turandot di Puccini, e manca poco che venga giù lo studio dagli applausi – neanche fosse la prima volta che a Malta si sente qualcuno cantare un’aria classica. I giudici hanno gli occhi a cuore, tutto il palazzetto sembra essere d’accordo nel concedere una sedia alla signora Faniello e ovviamente Ray è pronto ad esaudire il desiderio: switch con Kim Cortis, che deve lasciare anzitempo la competizione. Capisco che se non l’avesse fatto il giudice avrebbe rischiato il linciaggio (un po’ come Arisa quando tagliò Gabriele Esposito) ma cosa si può far fare a un’interprete di questo tipo se come è probabile sembri voler portartela ai Live? È già uno degli one trick pony più palesi della storia del franchise, ed è un po’ un peccato che con ogni probabilità Anna F finisca per togliere un posto ad un cantante meritevole in una categoria che avrebbe il potenziale per spaccare davvero.
L’ultima ad esibirsi è Petra Zammit (Petra), sesta all’ultimo MESC con la becerissima Evolution. Il suo vocione viene impegnato in chiave midtempo (era ora!) con Never Tear Us Apart degli INXS: la performance è leggermente imprecisa ma molto potente, soprattutto Petra ha una presenza scenica che gli altri acts in gara non avevano saputo dimostrare. Ennesimo fiume di complimenti (con tanto di “You are the X Factor!” da parte dello stesso Ray, quasi un’ammissione di accesso ai Live) e switch con Janice Mangion (a questo punto una scelta abbastanza obbligata, anche se si è già capito che Anna A e Vanessa non andranno da nessuna parte).
Si qualificano dunque ai Judges’ Houses i seguenti atleti: Anna Azzopardi, Franklin Calleja, Vanessa Sultana, Bernard Vella (Ben Purplle), Anna Faniello, Petra Zammit (Petra). Direi che fra questi 6 possiamo escludere con un buon grado di sicurezza dalla squadra finale Anna A e Vanessa, per quanto brave un po’ troppo basiche per una competizione come X Factor. Nei 3 ci saranno sicuramente Franklin e Petra, il terzo posto se lo giocheranno verosimilmente Anna F e Ben: una scelta della prima sarebbe sicuramente più in chiave “televisiva” che musicale e rischierebbe di condizionare un po’ l’intero programma.
Utente
9 settembre, 2013
SIX CHAIR CHALLENGE - PARTE 4/4 (Groups)
Ultima puntata della SCC di XF Malta, da settimana prossima si passa alla fase Judges' Houses (i nostri Home Visit) sperando di non metterci altre 4 settimane
Oggi tocca ai Gruppi Vocali di Alexandra Alden
Il primo gruppo a salire sul palco è Radiate, girlband formata da quattro elementi (Nicole Sciberras, Danica Cutajar, Rachel Mamo e Raquel Seguna) per l’occasione tutti in leopardato. La loro proposta è Salute delle Little Mix, con tanto di dance routine (!) e movimenti di anca e di bacino. Le armonie vocali sono ok, ma prese singolarmente mancano un po’ di personalità e di voce: ci sta l’attitudine sul palco e il modo in cui coinvolgono il pubblico (anche se con un’uptempo dopo settimane di ballate è un po’ “ti piace vincere facile”) ma non hanno le potenzialità per durare nella competizione, specialmente sapendo chi sono le loro concorrenti dirette. Alexandra comunque non ha dubbi e dà loro la sedia #1.
Tocca a uno dei due gruppi che si erano presentati alle audizioni come tali: le sorelle Fatima e Mabrouka El-Kayati, aka Kayati, ci deliziano con l’ennesima riproposizione di Say Something degli A Great Big World con Christina Aguilera. L’esibizione è estremamente amatoriale, da karaoke di bassa lega, ma per qualche motivo i giudici sono in estasi e lodano l’unione delle due cantanti e le loro armonie vocali. Sedia #2 per loro.
La boyband Sudden Crowd (Stefan Galea, Mikhail Attard, Ryan Grech e Clayton Portelli) si gioca un improbabile mash-up di Fix You, Thinking Out Loud e True Colors. Tolta l’idea discutibile, è abbastanza chiaro come le tre voci basse e quella stridula e predominante di Mikhail abbiano poco a che fare l’una con l’altra: le armonie sono più che rivedibili, gli switch tra una canzone e l’altra forzatissimi e al limite del ridicolo (a questo punto era meglio farne una fatta bene). Supplicando un po’ Alexandra al grido di “we need this so bad” riescono comunque a portare a casa la sedia #3.
Gli Horizon sono un duo formato da Kurt Anthony e Matthew Grech – quest’ultimo finito nell’occhio del ciclone (anche su diversi media italiani) per essersi presentato alle audizioni come un ex omosessuale convertito alla luce del Signore tramite la congregazione cristiana anti-LGBT River of Love. Messi assieme dopo l’eliminazione come solisti ai Bootcamp, propongono Don’t You Worry Child degli Swedish House Mafia in un arrangiamento piano/voce che si evolve in uptempo. Da soli e sulle parti lente funzionano molto bene (Kurt soprattutto) ma il tutto evolve un po’ in caciara sulla parte ritmata: Kurt cerca di strafare, Matthew incita la folla e fa molte cose gay-non-gay, piroetta su sé stesso, fa il doppio passo di Kurt Calleja (Malta ESC 2012), rivolge al suo compagno degli sguardi che al confronto i Kymera di X Factoriana memoria erano NULLA. Alla fine non si capisce più se è un ballad duo o il second coming dei Village People – ma Alexandra ci crede un sacco e non nega loro la sedia #4.
Le Lorelai si propongono come un classical music duo formato dalla studentessa Gabrielle Portelli e dalla bancaria Cynthia Zaffarese. Vogliono mischiare la musica lirica con il pop proponendo Clarity di Zedd, ma è un car crash assoluto dal primo secondo: la scelta lascia un po’ tutti perplessi, i giudici si aspettavano un’aria classica e si sentono pure dire dalle due che volevano sperimentare e che la musica classica nel contesto di X Factor è “noiosa” (ciaone ad Anna Faniello che settimana scorsa con Nessun Dorma ha tirato giù lo studio). Niente sedia per loro.
Tocca alle Prism – una boyband dal gusto esotico formata da Martina Micallef, Aaliyah Mallia, Sarah Bonnici e Denise Mercieca. Portano un mashup a tema “Dua Lipa” con One Kiss, New Rules e Chasing Highs di Alma. Hanno il loro perché, più o meno, ma onestamente sono abbastanza rinunciabili (contando soprattutto sul fatto che 2 su 4 sembrano più ricoprire determinate quote “colore” che essere state scelte per le loro capacità vocali). L’esibizione viene comunque gradita dal pubblico e basta per assicurarsi la sedia #5.
La seconda boyband in gara si chiama SYSTM12 ed è composta da tre reduci delle ultime selezioni maltesi (Kyle Cutajar, Josef Tabone, Dario Mifsud Bonnici). Portano un’altra uptempo – Youngblood dei 5 Seconds of Summer – ed effettivamente meritano, anche se messi assieme risultano poco credibili come boyband per età ed immagine (nel senso che non mi vedo le 15enni strapparsi i reggiseni per ‘sti tre). Vale comunque la pena di puntare su di loro e Alexandra lo sa: ultima sedia per loro.
Le Xtreme (Nicole Azzopardi (JESC 2010), Lindsay Pace, Martha Micallef Attard ed Elishia Semaan) sono da mò le frontrunner della categoria – non fosse per la spinta dell’account ufficiale e il numero di account aperti su ogni social conosciuto agli esseri umani – e si giocano anch’esse la carta Little Mix con Secret Love Song. Hanno sicuramente potenziale, molto più delle altre due girlband che si sono esibite finora, ma prese una per una non sono certamente indimenticabili: Nicole pensa bene di steccare a caso nella sua parte solista, Elishia e Martha son palesemente di contorno e Lindsay deve più o meno reggere tutta la baracca. Posto che non è sicuramente stata la loro migliore esibizione, Alexandra vede in loro un grande potenziale inespresso e decide di sostituirle ai Sudden Crowd.
Le quindicenni Clelis, insieme fin dalle audizioni, tentano di sorprendere la giuria con Ave Maria di Schubert nella versione di Beyoncé e sono effettivamente molto brave, più di quanto ci si poteva aspettare dalle performance dei Bootcamp (tolto che “gratia plena” pronunciato come si scrive non si può sentire). Il pubblico va in estasi, Alexandra meno – trovandole troppo giovani e l’effetto totale un po’ da recita scolastica. È chiaro che potrebbero avere un loro perché se aspettassero un anno e si ripresentassero con più esperienza, ma il pubblico le vuole dentro a tutti i costi: dopo una lunga riflessione Alexandra chiama il sing-off con le Radiate, sembra una scusa per giustificare lo switch ma alla fine le manda a casa (!)
Chiudono la serata le 4th Line, un’ulteriore girlband in chiave soul formata da Miriana Conte, Anthea Bezzina, Nicole Falzon e Milena Bianco. Portano Free Your Mind delle En Vogue e sono pazzesche, equilibrate, carismatiche ed impressionanti soprattutto dal punto di vista dell’unione e delle armonie vocali fra le quattro. Non solo sono palesemente le teste di serie della categoria, ma potrebbero essere un profilo interessantissimo anche in chiave vittoria finale (e quindi Eurovision). Switch quasi obbligato e ci salutano, dopo un sing-off totalmente inutile, proprio le Radiate.
Passano il turno le girlband 4th Line, Prism ed Xtreme, la boyband SYSTM12, il duo maschile Horizon e il duo femminile Kayati. Nonostante le critiche rivolte dal pubblico ad Alexandra per l'eliminazione shock delle Clelis, io credo che sappia cosa stia facendo e quale sia la sua idea di squadra - e proprio per questo ritengo che si porterà ai live 4th Line, Xtreme e SYSTM12 senza troppi dubbi di sorta. L'unica speranza di inserirsi la vedo per le Prism se una delle due girlband principali fallirà allo step conclusivo, mentre Horizon e Kayati dovrebbero avere già il destino abbastanza segnato.
Utente
9 settembre, 2013
Utente
9 settembre, 2013
Anche a Malta abbiamo superato la fase degli Home Visit (qui Judges’ Houses, come nell’edizione originale UK), tenuti in due puntate andate in onda domenica 23 e domenica 30 dicembre in una location addobbata a tema “natalizio” ma palesemente registrati a 30 gradi. Ad assistere i giudici c’erano quattro grandi personalità della musica: il tenore Joseph Calleja per Ira Losco, il compositore britannico Mike Hedges per Howard, il cantautore Matthew James Borg per Ray Mercieca e il conduttore radiofonico Carlo Borg Bonaci per Alexandra Alden.
Da domenica questa partiranno i Live Show, che saranno in tutto 4 e saranno trasmessi dalla familiare cornice del Malta Fairs & Convention Centre
GIRLS (giudice: Howard Keith Debono, assistente giudice: Mike Hedges)
Michela Pace porta Turning Tables, scelta apparentemente gigiona ma che a mio parere non ottiene i risultati sperati. Il confronto con Adele – come insegna Fedez – è perso in partenza, e se pure sappiamo che Michela sa fare molto meglio è perché ci siamo abituati a vederla in una veste più attuale e contemporanea di quella della banale “cantante con vocione”.
Kelsey Bellante è la quota soul/r&b del Team Howard e cerca di conquistare il giudice con What Is Love di V. Bozeman. Sicuramente una cantante molto versatile (ancorché un poco acerba) che conferma le credenziali messe in campo nelle fasi precedenti.
Nicole Frendo è semplicemente PAZZESCA su Strange Birds di Birdy, ero partito abbastanza scettico su di lei ma se dobbiamo puntare su una voce classica e comunque in qualche modo particolare lei è sicuramente la scelta #1. Mi colpisce un sacco il contrasto fra la sua immagine fragile e in un certo senso di ragazza “normale” con il modo in cui lei si scatena sul palco: potenzialmente, se guidata a dovere, può essere un personaggio in cui il pubblico femminile giovane può immedesimarsi e quindi fare molta strada all’interno di questa competizione.
Danica Muscat era partita come frontrunner della categoria, ma si è sciolta turno dopo turno e decide di suicidarsi definitivamente con una versione voce/chitarra di Your Song di Elton John che la fa diventare la più basica delle cantanti da pianobar.
Jade Vella sfoggia un vestito lungo full-on animaliére e porta Bang Bang di Jessie J, Ariana Grande e Nicki Minaj. È davvero brava sia nelle parti cantate che quelle rappate e chiaramente vede in Kelsey la sua diretta concorrente: come attitudine vince sicuramente il confronto, ma Kelsey dà l’impressione di essere più versatile e soprattutto vendibile.
Karin Duff è bravina su Run degli Snow Patrol, ma il suo destino era già segnato dalla sfida delle sedie.
Accedono ai Live Shows: Michela Pace, Kelsey Bellante, Nicole Frendo. A mio parere la squadra più forte fra le 4, potrebbero davvero superare tutte e tre i primi due Live. Unico rimpianto forse per la mancata scelta di Jade che in quest’ultima esibizione aveva spaccato, ma ricopriva davvero un po’ la stessa area di influenza di Kelsey e a questo punto era più una questione di gusto personale del giudice.
Utente
9 settembre, 2013
OVERS (giudice: Ray Mercieca, assistente giudice: Matthew James Borg)
Anna Azzopardi apre i Judges’ Houses degli over con una versione un po’ da karaoke di Tears Always Win di Alicia Keys. Brava sicuramente, ma vecchia in tutto (modo di cantare, movimenti sul palco, intenzioni) e oggettivamente poco spendibile in una competizione come X Factor.
Franklin Calleja ha portato Somebody To Love dei Queen e si è pure vestito un po’ come Freddie Mercury, sfoggiando un’improbabile tracksuit gialla su canottiera bianca. Vocalmente è una lama, non c’è proprio nulla da dire anche se tende un po’ a strafare sull’acuto finale e a tratti sembra voler più far vedere quant’è bravo che emozionare veramente. Dentro al 110% comunque.
È il grande ritorno dell’ultracinquantenne Anna Faniello che continua la strada dei classici italiani tracciata fin dalle audizioni e porta nientemeno che Questo piccolo grande amore di Claudio Baglioni. Solita performance al limite dell’amatoriale, non si capisce bene perché sia durata fino a questo punto eppure sembra convincere ancora. Non si capisce a ‘sto punto se sia merito del cognome o del canto in italiano.
Ben Purplle si esibisce con una versione unplugged, voce/chitarra, di Iron Sky di Paolo Nutini. Tolto il fatto che in Italia ogni anno si presentano uno o due cantanti o gruppi di questo tipo e che puntualmente non arrivano mai in fondo, per questa versione è sicuramente qualcosa di diverso e che ci sta dentro. Non credo possa andare avantissimo ma ha il suo perché.
Vanessa Sultana, già con un piede nella fossa, completa l’opera distruggendo River Deep Mountain High di Ike & Tina Turner. Vocione grezzo e sguaiato come ne abbiamo sentiti mille, a questo punto c’era sicuramente più scelta alla Chair Challenge (per quanto non ci siano state scelte imperdonabili).
Petra fa il compitino con Make It Rain di Ed Sheeran, le qualità le ha di sicuro ma è sempre a rischio costante di annoiare. Un posto ai Live è più che giustificato, ma in caso Ray deve impegnarsi a svecchiarla e a renderla più contemporanea.
Accedono ai Live Shows: Ben Purplle, Petra, Franklin Calleja. Ho tremato sulla scelta finale (Franklin vs. Anna F) ma Ray ha fatto la scelta giusta, portando Anna F ai Judges’ Houses per tenersi buono il pubblico che l’aveva acclamata come la nuova Pavarotti per poi liberarsene al momento opportuno. Anna A e Vanessa mai in gara, giusta la loro eliminazione.
Utente
9 settembre, 2013
BOYS (giudice: Ira Losco, assistente giudice: Joseph Calleja)
Il rapper Owen Leuellen porta un altro inedito intitolato My Time. Sicuramente bravo, ma alla terza esibizione uguale di fila inizia ad annoiare e a dimostrare più i suoi limiti che il suo talento (indubbio). Il suo flow è a metà fra Tupac e il primo Eminem, ma con quello a cui siamo abituati oggi sa sicuramente un po’ di “datato” e necessiterà una guida competente per essere reso al meglio. Non so onestamente se Ira possa essere il giudice giusto per il suo percorso – inoltre, discorso già fatto per Anastasio da noi, vederlo continuamente competere con brani suoi rovina un po’ il senso dell’intera competizione e provocherà sicuramente polemiche.
Mark Anthony Bartolo, editato come il proverbiale ragazzone dal cuore d’oro ma chiaramente con la personalità di una VIPERA, si gioca per l’ennesima volta la formula della performance voce/chitarra su Tears In Heaven di Eric Clapton. È sicuramente bravo, ma sembra mancare di un po’ umiltà e considerarsi un po’ il dono di Dio all’umanità nel modo in cui dopo le critiche ricevute alla Chair Challenge non ha voluto mettersi minimamente in discussione – portando un’esibizione che è un po’ la copia carbone dell’ultima.
Il 15enne sad boyTM Luke Chappell canta All I Want dei Kodaline, “a very emotional song” come ci tiene a precisare per impietosire i giudici. È chiaramente acerbissimo e non pronto per una competizione come X Factor (almeno quest’anno) ma per qualche motivo i giudici ci vedono il nuovo Ed Sheeran. Ira e Joseph sono in VISIBILIO, fa tutto un po’ ridere ma è chiaro che Luke se la sia giocata alla perfezione e sia dentro al 200%. Resta da vedere quanto possa durare appena entra in azione il pubblico.
Claudio Zammit arriva davanti ad Ira consapevole di essere già fuori, ma tira fuori l’esibizione DELLA VITA con una performance pazzesca di We Don’t Have To Take Our Clothes Off di Ella Eyre. È sicuramente un profilo diverso da tutti quelli in gara, e malgrado la poca esperienza (ha cominciato a studiare canto da soli tre mesi) meriterebbe davvero una chance dopo questa prova. Purtroppo, è altrettanto palese dal linguaggio del corpo di Ira che Claudio non è nei suoi piani – forse perché è davvero troppo interessante per una nazione musicalmente “blanda” come Malta.
Dopo aver provato diversi generi, sembra che Aidan abbia voluto scegliere definitivamente la strada teen idol con una scelta come Slow Hands di Niall Horan e un look alla Robbie Williams prima maniera. Ci sta abbastanza, anche il suo modo di cantare ricorda da vicino il mondo musicale di Robbie, ma sapendo cosa è capace di fare una proposta del genere finisce davvero un po’ per mortificarlo. Non il lock che poteva sembrare prima di questa fase.
Norbert Bondin, la versione maltese di Stefano Filipponi, porta You Are The Reason di Calum Scott ed è semplicemente noioso. Considerato quanto hanno spinto sul suo gimmick (praticamente ZERO) si tratta di un elemento a questo punto trascurabile e che non durerebbe mezzo secondo all’interno della competizione.
Accedono ai Live Shows: Owen Leuellen, Norbert Bondin, Luke Chappell. Mi spiace per Ira a cui vogliamo tutti bene, ma come giudice non sembra beccarne mezza e ora come ora ha in mano la squadra più debole. Lasciare fuori Aidan e Claudio per portarsi Luke e NORBERT lo trovo oggettivamente assurdo, sembra quasi che non capisca cosa funziona ad X Factor e cosa no. Owen per carità, ci sta e son contento che sia dentro, ma il suo ceiling è più quello di un Loomy che di un Anastasio. A questo punto perso per perso avrebbe potuto portarsi dietro Mark Anthony e fargli fare il percorso di Mario Garrucciu 😐
Utente
9 settembre, 2013
GROUPS (giudice: Alexandra Alden, assistente giudice: Carlo Borg Bonaci)
Xtreme è la prima girlband in gara, ovviamente ben posizionata per i Live se dobbiamo badare alla pubblicità che le componenti si stanno facendo. Portano Greedy di Ariana Grande, armonizzando bene per quanto risultino ancora un po’ fuori fuoco da soliste. Comunque molto migliorate rispetto all’ultima esibizione.
Le Prism hanno scelto come trait d’union il colore giallo/blu e portano You Don’t Know di Katelyn Tarver, in una formazione che vede Sarah alle tastiere e le altre tre ferme accanto a lei. Capisco e ammiro il tentativo di differenziarsi, ma portare l’ennesima ballatona in una competizione dove si fa quasi a gara ad essere più tristi e più patetici della concorrenza non è esattamente la scelta migliore.
Gli Horizon, il duo composto da Kurt Anthony e dall’ex omosessuale ora convertito alla luce del Signore Matthew Grech, tornano alle ballate tristi con un CAPOSALDO del genere – All Of Me di John legend in versione voce/pianoforte. La tensione sessuale fra i due è evidentissima e farebbe quasi ridere se non sapessimo di tutta la storia pregressa di Matthew (che giusto per fugare ogni dubbio, si è presentato con un maglione color rosa fucsia decorato a palmizi). Kurt sicuramente è il più dotato dei due, per quanto si lasci andare un po’ troppo ad ogni sorta di svisi, manine e gesti detti e non detti che avrebbero fatto felicissima la Simona Ventura dei tempi d’oro. Non sono malaccio vocalmente, ma è un po’ tutta la vibe molto creepy e uncomfortable di ‘sta cosa che da una parte rende ogni loro performance super divertente, dall’altra toglie un po’ tutta la credibilità a questo progetto. L’espressione di Alexandra vale più di mille parole.
Onestamente non ero mai stato particolarmente colpito dalle sorelle Kayati, ma sicuramente c’è molta pressione per tenere in gara l’ultimo gruppo che si è presentato alle audizioni come tale e loro tirano fuori la loro migliore performance nel momento che conta di più con una bella rendition di Toxic di Britney Spears. Non andranno da nessuna parte e necessitano di essere svecchiate di un buon ventennio, ma almeno adesso hanno un loro perché e una ragion d’essere.
I SYSTM12 ritornano a giocarsi la carta uptempo con Polaroid non già di Riccardo Marcuzzo, ma di Jonas Blue, Liam Payne e Lennon Stella. La performance è buona e i tre son bravi pure se presi individualmente, ma continuano a mancare di credibilità come “boyband” e su questo aspetto è abbastanza impossibile lavorare. Se almeno uno di loro fosse giovane e figo sarebbero dentro al 200%, ma capisco le remore di Alexandra sul tentare di lanciare un progetto che già in partenza nasce come fallimentare.
Le 4th Line sono vestite a tema “denim” e portano Don’t Let Go delle En Vogue, che peraltro è la canzone che han cantato alla loro prima esibizione (yawn, ma si può davvero?). Brave son brave, rimane il desiderio di vederle su un repertorio diverso e magari più attuale. Però ora come ora rimangono la punta di diamante della squadra e potenzialmente una delle candidate più forti alla vittoria finale.
Accedono ai Live Shows: 4th Line, Kayati, Xtreme. Due girlband e un duo femminile, RH is shaken a parte gli scherzi Alexandra avrà pure la categoria sulla carta più debole, ma finora ha dimostrato di saper giocare al meglio la mano che le è stata assegnata (probabilmente proprio per il suo essere la più competente fra i 4 giudici). Un po’ così il passaggio del turno delle Kayati, ma non c’è dubbio che ce l’abbiano fatta i tre gruppi che a questo giro han cantato meglio.
Finisce la corsa dei SYSTM12, delle Prism e soprattutto degli Horizon, la cui storyline è stata una delle più involontariamente divertenti di questa fase di selezioni e si conclude toccando vette assolute di trash durante la loro eliminazione – con Alexandra che dice loro senza mezzi termini che non vede futuro per questo progetto, e Kurt che la interrompe dicendo NO NOI VOGLIAMO RIMANERE ASSIEME PER SEMPRE. A questo punto mi aspetto il twist di loro che si presentano alle audizioni della seconda edizione come coppia artistica e nella vita
Utente
9 settembre, 2013
LIVE SHOW 1/4
Le regole per questa puntata prevedono l'eliminazione diretta del meno votato dal pubblico, e lo spareggio fra 10° e 11° classificato con le modalità che conosciamo.
GROUPS: 4th Line – Survivor (Destiny’s Child)
I Live Show sono aperti dalla soul/r&b girlband 4th Line, che con Survivor viene già parecchio ridimensionata rispetto alle premesse. Le 4 sono vestite di nero e cantano su uno sfondo a tema vegetale, per poi venir raggiunte da quattro ballerini dopo il primo ritornello. L’esibizione sulla carta è carina, nella pratica però finisce per entrare nella zona d’influenza della poracciata in quanto le armonie vocali non sono al top e le quattro non sono le Destiny’s Child (cit.), nel senso che nessuna delle quattro spicca e sono tutte abbastanza “mediose” nella loro pur buona coesione. Hanno senso come girlband ma dubito fortemente possano durare fino alla finale del programma
BOYS: Luke Chappell – Overthinking (own song)
Luke ha apparentemente deciso di vendersi come la versione maltese di Ed Sheeran e lo fa con questo suo inedito intitolato Overthinking, una canzone che per carità ha pure il suo perché ma dimostra una volta di più quanto questo ragazzo 15enne non sia pronto per questo palco né dal punto di vista vocale né da quello della composizione. Mi fa specie più che altro che non lo dica nessuno, cioè, ci sta che sia lo sweetheart nazionale ma ora come ora lo stanno davvero bruciando e mi dispiace
GIRLS: Nicole Frendo – Too Good At Goodbyes (Sam Smith)
La sedicenne Nicole è in felpa viola prugna e gonna grigia, accompagnata da un simil-coro gospel di nove elementi vestiti di tuniche porpora. Voce profonda e “adulta”, buona presenza scenica e sicuramente tanto potenziale all’interno della competizione. IMHO conferma il suo status di possibile finalista, anche se questa canzone si presta poco a muovere i cuori di chi vota.
OVERS: Franklin – Jealous (Labrinth)
Per coincidenza, Franklin si presenta con la canzone che Nicole portò all’ultima esibizione dei Bootcamp – in completo a quadri, sciarpa e t-shirt bianca su sfondo scuro, con una foresta notturna illuminata dalla luna. Si vede che è abituato a stare sul palco e che sa usare la voce, anche se esagera un po’ con le note lunghe e gli svisi ed ha pure qualche problema con gli earpieces. Candidato alla vittoria era e sicuramente rimane.
GROUPS – Xtreme – Side To Side (Ariana Grande)/Woman Like You (Little Mix feat. Nicki Minaj)
Nicole, Lyndsay, Elishia e Martha sono vestite informali, tutte con uno o più capi di abbigliamento a tema “denim”, e sono accompagnate da una decuria di ballerine impegnate metà in una class di zumba, metà ad effettuare complicate coreografie con l’aiuto di diverse cyclette (giuro). È chiaro che l’intero progetto ha dei limiti e che pure qui non stiamo parlando delle nuove Little Mix, per Malta ci può stare ma per fare questa cosa e farla bene ci vogliono delle qualità che loro oggettivamente non hanno. Le stecche di Elishia poi terribili davvero, neppure le Lollipop a Sanremo 2002.
GIRLS: Michela Pace – Lost On You (LP)
Ricordiamo tutti dai tempi di Rita Bellanza quanto Lost On You non sia la canzone più facile da portare a un talent e Michela supera la prova abbastanza bene, anche se sulle basse è imprecisa e sui ritornelli la sua delivery risulta un tantino sguaiata. È un profilo interessante vista anche la giovane età, ma mi piacerebbe vederla anche in altre vesti
BOYS: Norbert – Say Something (A Great Big World feat. Christina Aguilera)
Accompagnato da un pianoforte, Norbert porta l’ennesima versione di Say Something – canzone che abbiamo sentito in tutte le salse fin dalle audizioni di questa prima edizione di X Factor Malta. Per essere bravo è bravo, tecnicamente forse uno dei migliori, però continuo a trovarlo molto monocorde e poco interessante in questo suo stile che sembra avere universalmente preso la piega del lamentoso andante. Certo, stiamo parlando di Malta – un paese che sul culto dei vocioni e delle ballatone ha costruito la propria nomea – e proprio per questo riesco a vedermi degli scenari dove Norbert potrebbe andare molto avanti all’interno della competizione.
GROUPS: Kayati – Nobody’s Perfect (Jessie J)
Bella e sacrosanta l’idea di Queen Alex di svecchiarle, ma non è il loro genere e si sente – tolto il fatto che ora come ora fanno la stessa cosa delle Xtreme, un progetto messo assieme da un paio di mesi e che comunque risulta più forte di loro. Sicuramente le meno convincenti fino ad adesso.
OVERS: Ben Purplle – Dancing On My Own (Calum Scott)
Ben continua a fare quello che sa fare meglio, ovvero le ballatone voce/chitarra che hanno costituito il suo core business fin dalla prima audizione. Il tema dell’esibizione è il contrasto fra bianco e nero, sottolineato da un intero corpo di ballo che coreografa alle sue spalle con l’aiuto di grandi cubi bianchi. Esibizione riuscitissima anche vocalmente, potrebbe davvero essere la sorpresa dell’edizione.
BOYS: Owen Leuellen – Can’t Hold Us (Macklemore)
Scelta del brano giustissima e performance coinvolgente di Owen, che viene via via raggiunto sul palco da almeno una trentina di ballerini pronti a scatenarsi al ritmo di Can’t Hold Us. Niente da dire sulla parte rappata, che dimostra tutto il suo potenziale anche al di là dei suoi brani inediti e delle cover di Eminem finora eseguite. Nel cantato manca ancora un po’ di mordente e sarà sicuramente la parte in cui dovrà lavorare se vorrà arrivare davvero in fondo. Serious dark horse.
OVERS: Petra – What’s Up (4 Non Blondes)
Petra è vestita di nero e accompagnata da una band in questo pezzo che sembra scelto apposta per mettere in mostra il suo vocione black. Ci sta come vincitrice se si vuole incoronare un vincitore “classico”, anche per l’Eurovision in linea con le ultime scelte, ma la trovo ancora un po’ troppo basic e poco memorabile se confrontata con altri profili analoghi.
GIRLS: Kelsey Bellante – Chained To The Rhythm (Katy Perry)
Kelsey continua il suo percorso un po’ da Rihanna dei poveri, accompagnata da dieci ballerine scosciate e quattro ballerini vestiti da televisore (cioè con un prop a forma di televisore in testa) su sfondo a tema “monoscopio”. Vocalmente non è decisamente perfetta e a tratti sembra giù di fiato, però si muove bene, è credibile e nel complesso risulta anche abbastanza divertente. Con il pezzo giusto la vedrei molto bene anche in chiave Eurovision (ma non succederà mai)
Si qualificano per la seconda puntata: 4th Line, Luke Chappell, Nicole Frendo, Michela Pace, Norbert, Ben Purplle, Owen Leuellen, Petra, Kelsey Bellante.
Allo spareggio finale: Franklin, Xtreme.
Eliminate: Kayati.
Franklin canta Clown di Emeli Sandé, le Xtreme Take Me Home di Jess Glynne. È chiaro chi debba uscire, ma i giudici non si prenderanno mai la responsabilità di lasciare Alexandra a un solo concorrente – tanto più considerato che nel farlo farebbero fuori un concorrente temibilissimo come Franklin. Votano tutti, tranne Ray, per eliminare l’Over. Quindi Xtreme alla seconda puntata e Franklin eliminato a sorpresa
Utente
2 maggio, 2016
ho cercato invano di seguire ieri ma poi ho dovuto recuperare da youtube per vedere cosa mi potevo aspettare per il futuro...
le risate che mi sono fatto a leggere dell'eliminazione di Franklin, le sta provando tutte poverinoche poi mi spiace meritava certamente di andare avanti
degli altri mi hanno convinto solo Owen e Nicole e ho trovato carino Luke ma niente di entusiasmante
Utente
9 settembre, 2013
Ovviamente mi han spoilerato il risultato ancora nella serata di domenica e fra una cosa e l'altra mi sono dimenticato di aggiornarvi
LIVE SHOW 2/4
Il tema della puntata era Throwbacks, i classiconi del passato.
GROUPS: Xtreme - They Don't Care About Us (Michael Jackson)
GIRLS: Kelsey Bellante - Could You Be Loved (Bob Marley & The Wailers)
BOYS: Owen Leuellen - Boom! Shake The Room (DJ Jazzy Jeff & The Fresh Prince)
OVERS: Ben Purplle - Yesterday (The Beatles)
GROUPS: 4th Line - It's Raining Men (Geri Halliwell)
OVERS: Petra - I Just Want To Make Love To You (Muddy Waters)
BOYS: Luke Chappell - Hey There Delilah (Plain White T's)
GIRLS: Nicole Frendo - Purple Rain (Prince)
BOYS: Norbert - Wild Boys (Duran Duran)
GIRLS: Michela Pace - The Power Of Love (Frankie Goes To Hollywood)
Si qualificano per la terza puntata: Kelsey Bellante, Owen Leuellen, Petra, Luke Chappell, Nicole Frendo, Norbert, Michela Pace.
Spareggio conclusivo: Ben Purplle, 4th Line.
Eliminate: Xtreme.
Spareggio: Ben Purplle - Iris (Goo Goo Dolls) vs. 4th Line - Queen Of The Night (Whitney Houston)
Alexandra e Howard eliminano Ben, Ira e Ray eliminano le 4th Line. Si va al TILT per la prima volta in questa edizione, e a lasciare la competizione sono le 4th Line.
Raccogliendo il sentiment su YouTube e la voce del volgo al momento le preferenze del pubblico sembrano convergere in larga parte su Michela Pace, con Owen Leuellen e Nicole Frendo i più probabili outsider
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