1) GABBANI: ho creduto tantissimo nella sua vittoria all' Eurovision  il video iconico di "Occidentali' s Karma" rimane il più visto della storia eurovisiva e il balletto della scimmia era diventato un cult in quei mesi pre-Eurovision 2017, quella canzone, pur con un testo ricco di significati e cantato in italiano, sembrava avere la giusta dose di trash per "spaccare" anche in quel tipo di manifestazione, poi il disastro  uno staging vergognoso e imbarazzante tra quattro coristi inguardabili con quegli orridi maglioncini colorati, i quali a parte il fratello di Gabbani nulla c'entravano con lui e il suo percorso musicale  e dall' altra parte il ballerino-scimmia, pezzo forte della rappresentazione scenica con relativo balletto, comparso solo a metà canzone e che si vedeva a stento con l' illuminazione del palco invece di avere tipo un faro puntato addosso  nonostante l' enorme spreco di potenziale al momento clou la canzone di Gabbani rimane per me la più eurovisiva delle nostre italiane nel decennio

2) META-MORO: grande sorpresa in positivo quel loro 5° posto (terzo al televoto  ), l' idea dei sottotitoli nelle lingue dei vari paesi che partecipavano all' Eurovision (e che votavano) è stata davvero ottima e anche molto coerente con il video originale e con il significato di fratellanza della canzone stessa e ha funzionato alla grande, senza il boicottaggio pesante delle giurie erano tranquilli sul podio

3) IL VOLO: altri vincitori mancati, meritavano molto la vittoria, il pubblico eurovisivo ama la potenza della lirica italiana che loro sanno interpretare al meglio, ma come al solito le giurie ci hanno messo i bastoni tra le ruote 

4) MAHMOOD: ottima canzone, ottima performance, finalmente qualcosa di decente nello staging anche se si poteva osare di più, vittoria sfiorata con pieno merito  

5) MENGONI: "essenzialità" apparentemente anti-eurovisiva ma con la sua classe e la sua voce è stato di grande effetto, meritava qualcosina in più del settimo posto 

6) FRANCESCA MICHIELIN: ancora mi dispiace tanto per lei che era così entusiasta di poter rappresentare l' Italia all' Eurovision   peccato che la sua canzone, pur molto bella, fosse un po' troppo intimista e delicata per quel genere di manifestazione, che la sua casa discografica non abbia avuto la lungimiranza di proporre non solo la parte finale ma almeno metà canzone in inglese (che Francesca sa cantare alla perfezione) in modo da attirare l' interesse del pubblico internazionale e che lo staging alle sue spalle durante l' esibizione fosse DA DENUNCIA e non dico altro  

7) GUALAZZI: un ottimo secondo posto "di rientro" (con molto aiuto da parte delle giurie che poi ce l' hanno fatto scontare amaramente negli anni successivi  ) e un perfetto esempio di canzone bilingue che sarebbe il mio sogno musicale eurovisivo per tutte le partecipazioni dell' Italia  ma il genere musicale di Gualazzi non mi emoziona per niente, sorry 

8) NINA ZILLI= bellissima voce e canta benissimo in inglese, ma c' era bisogno di cantare SOLO in inglese per rappresentare l' Italia? Le vie di mezzo queste sconosciute  Inoltre concordo che la sua canzone sanremese "Per sempre" era molto più bella e probabilmente l' avrebbe portata più in alto in classifica

9) EMMA: pur apprezzando molto la sua grinta e alcune delle sue canzoni (tra cui "Non è l' inferno"  ) quell' anno su quel palco Emma NON DOVEVA ESSERCI, perché quella era l' occasione internazionale che avrebbe strameritato la vincitrice in carica di Sanremo, Arisa, la quale IMO avrebbe fatto una figura molto migliore

Permettetemi di chiudere con chi non è in questa classifica, ma avrebbe dovuto esserci: il raffinato cantautore con una voce a tratti potente e a tratti da usignolo che ho nel mio avatar   il mancato Eurovision di Diodato sarà sempre un cocente rimpianto per i suoi fan, come probabilmente lo è per lui  (per quanto quella sua performance da brividi all' Arena di Verona sia stata un fantasmagorico premio di consolazione  ), non sapremo mai cosa avrebbe potuto fare come livello di esibizione e come staging con "Fai rumore" in gara all' Eurovision e tra l' altro, pur cantando benissimo in inglese, Antonio è della scuola di Ermal Meta "tradurre è un po' tradire, si rappresenta l' Italia cantando in italiano" (questa sua convinzione non l' avrei condivisa in quel contesto internazionale ), quindi non credo affatto che in un mondo senza Covid e senza il particolare significato acquisito dalla sua canzone post pandemia Diodato avrebbe tranquillamente vinto l' Eurovision, anzi secondo me per la classicità della canzone e la scelta di cantarla interamente in italiano, nonostante la sua innegabile potenza vocale, Antonio avrebbe faticato a classificarsi tra i primi 5, ma comunque avrei voluto che potesse godere di quella meritata visibilità mediatica internazionale e che potesse vivere tutto il glamour di un vero Eurovision