Quattro giorni dopo l'epilogo del Melodifestivalen 2020, a delusione ormai sbollita (LOL come no) è arrivato il momento della tradizionale analisi dei risultati per girare il proverbiale coltello nella proverbiale piaga

Ricordiamo che l'attuale metodo di computo della classifica finale, in vigore dal 2019, prevede la divisione del voto via app in sette classi di età - ognuna delle quali esprime in semifinale un punteggio in scala 12-10-8-6-4-2-1 (e 12-10-8-7-6-5-4-3-2-1 in finale). Un ulteriore set di punti viene assegnato dai voti ricevuti via telefono.

All'Andra Chansen, naturalmente, bisogna vincere in termini di voti assoluti 5 categorie su 8 (in caso di pareggio 4-4, passa il turno chi ha raccolto più voti in totale).

Nella prima semifinale dominano le Mamas, che con 1,37 M di voti raccolti totalizzano il miglior risultato di tutte e quattro le semifinali. Le ex coriste di Lundvik vincono la puntata con 86 punti contro gli 84 di Robin Bengtsson: quest'ultimo porta a casa tre categorie su otto (3/9, 60/74 e 75+) mentre le Mamas vincono le altre cinque.

Contro ogni pronostico è Malou Prytz a piazzarsi in terza posizione: la sostengono i bambini (2° posto) e diametralmente un po' tutte le altre categorie. Felix Sandman, sulla carta favoritissimo, non va oltre un secondo posto nella categoria 16/29 ed è spesso fuori dal podio. Anche con le vecchie regole Malou avrebbe chiuso davanti a Felix: la rivelazione della scorsa edizione porta a casa 1,15 M voti, il secondo classificato del 2018 soltanto 1,08 M.

La Aldén è quinta e lontanissima ma salva la faccia grazie al sostegno dei boomers (è terza sia nella fascia 60/74 che per il telefono), raccogliendo un totale di 32 punti. OVÖ e Suzi P si fermano lontano dalla quota qualificazione.

Sorpresa nella seconda semifinale: Dotter ottiene più voti di Anna Bergendahl (1,16 M contro 1,14 M) ma soccombe a quest'ultima dopo il computo delle varie fasce d'età. La Bergendahl ha il suo zoccolo duro - come vedremo anche dopo - dai trent'anni in su, mentre soffre tantissimo i giovanissimi; Dotter è più costante ma raccoglie solo un primo posto nella categoria 10/15 (mentre Méndez vince fra i bambini e Paul Rey fra i giovani adulti).

La coppia cilena Méndez + Estrella prevale grazie a un supporto più marcato fra i giovani (contrariamente a ciò che si pensava) mentre Paul Rey salva il quarto posto grazie agli anziani (!). Buona prova di Klara Hammarström fra i giovanissimi, ma non basta. Male Linda Bengtzing (solo 18 punti raccolti e mai più su del 5° posto), malissimo Jan Johansen che è ultimo in tutte e sette le categorie con poco più di 500k voti raccolti.

Ci spostiamo a Luleå per la terza semifinale e vediamo qui il trionfo di Mariette, che malgrado una partecipazione passata pressoché inosservata vince la semifinale con numeri bulgari (1,22 M di voti raccolti), frutto di un consenso trasversale che le porta ben cinque primi posti su otto categorie.

Mohombi guadagna il secondo posto su Anis Don Demina per soli due punti, 62 a 60: con il vecchio regolamento ce l'avrebbe fatta il rapper per circa 75k voti di distacco. Anis soffre la poca popolarità nelle fasce di pubblico "over", ma porta a casa due primi posti tra i ragazzini e i young adults. Un 12 a sorpresa lo beccano anche i Drängarna, poi quarti, grazie alla constituency ormai anacronistica del voto via telefono.

Faith Kakembo non va male e raccoglie ben tre secondi posti (60/74, 75+ e telefono), fermandosi a solo cinque punti da una storica qualificazione all'Andra. Lontanissimi Amanda Aasa (18 punti) e Albin (9 punti), quest'ultimo il meno votato di tutta l'edizione.

A Malmö Hanna Ferm fa piazza pulita dei suoi rivali: raccoglie 94 punti, vincendo tutte le categorie e mancando il plebiscito soltanto per colpa della categoria 16/29 che le preferisce Victor Crone. Quest'ultimo è comunque secondo in tutte le categorie, sancendo un passaggio del turno assolutamente mai in discussione (malgrado all'epoca si fosse suggerito il contrario).

Lotta serrata tra Frida, William, il duetto Ellen/Simon e Jakob Karlberg per le due posizioni al round di ripescaggio: il vecchio regolamento avrebbe visto la qualificazione di William (701k) ed Ellen/Simon (698k), ma Frida (686k) ha ragione di entrambi grazie al sostegno compatto delle fasce di età dai 30 anni in su. Stridh fa bene solo con bambini e ragazzini, il duetto fa maluccio un po' ovunque ma passa di default (38 punti contro 36); più indietro Karlberg che ottiene un ottimo terzo posto nella categoria 16/29. Risultato tutto sommato dignitoso per la Grönvall, che avrebbe centrato la qualificazione all'Andra Chansen con boomer e anziani.

A differenza dell'anno scorso tutti i duelli sono combattutissimi, tranne il primo dove Anis elimina Ellen e Simon con un secco 7-1 (370k voti di distacco).

Malou sopravanza Paul Rey nel voto assoluto, raccogliendo 23k voti più del collega sulla carta più quotato. La divisione per classi d'età però premia Paul, che conquista cinque categorie (16/29 e poi tutte quante dalla generazione X in su) contro le tre di Malou.

Felix e Frida pareggiano 4-4 in quella che è a tutti gli effetti una sfida generazionale: i più giovani votano Felix, gli anziani e il telefono Frida. Prevale comunque l'ex FO&O con quasi 250k voti di distacco.

Altro pareggio fra Méndez/Estrella e i Drängarna - per i primi si schierano bambini, ragazzini, 30/44 e 45/59, mentre la dansband raccoglie la preferenza dei giovani adulti e dei nostalgici over. La discriminante è ancora il numero di voti complessivo, che premia Vamos amigos per 120k voti.

La domanda che tutti avevamo in testa era "sono state le nuove regole a condannare Dotter?" e la risposta è un big and resounding NO. Le Mamas vincono il televoto assoluto con 1,61 M voti raccolti (Dotter si ferma a 1,49 M, seguono Hanna a 1,34 M e Anna a 1,24 M) e anzi è facile vedere come probabilmente la divisione in fasce d'età le abbia danneggiate anziché premiarle: la loro vittoria è effettivamente sancita dai 12 punti raccolti in categorie insospettabili (ragazzi e giovani adulti!) mentre crollano fra i boomers (quarte) e i bambini (seste). Il sostegno di Dotter è invece più trasversale: vince una sola categoria (30/44 anni) ma non è mai sotto il quarto posto. Hanna Ferm ha invece un curioso supporto "ad U": la votano tantissimo i bambini (addirittura prima) e pure i loro nonni (seconda fra i boomer e i più anziani) mentre fa meno con le fasce centrali.

Emblematico il caso di Anna Bergendahl, che vive un ripetersi dell'incubo del 2019: vince in ben QUATTRO fasce di pubblico (45/59, 60/74, 75+ e telefono) ma il suo supporto crolla drammaticamente fra i giovani e giovanissimi. Per le due fasce più giovani è addirittura undicesima su 12, il che le preclude del tutto l'accesso ai punti. Il metodo di voto attuale le permette comunque di centrare un podio tutto sommato più che meritato.

Si comporta bene ma meno del previsto Anis Don Demina, che non va oltre un terzo posto nella fascia 16/29 malgrado i milioni di streaming su Spotify. Regge BENISSIMO Victor Crone (mai sotto l'ottavo posto e addirittura quarto nella fascia 3/9), bene Paul Rey (che recupera il supporto dei giovani), benino Robin Bengtsson fra gli anziani.

Tolti Méndez ed Estrella che arrivavano in finale senza grandi pretese (e comunque salvano un secondo posto fra i bambini, forse grazie alla tradizionale ospitata presso la Drakens dansskola di Bolibompa), è profondo rosso per Felix Sandman, Mariette e Mohombi. Per quest'ultimo in particolare si tratta di un importante ridimensionamento rispetto all'edizione 2019, quando fu quinto al televoto con un sostegno abbastanza trasversale.

Le Mamas vincono il Melodifestivalen capeggiando una top4 tutta femminile: è la prima volta che non si ha un vincitore uomo dal 2014, quando Sanna Nielsen sconfisse Ace Wilder in un'altra finale combattutissima. Il margine di vittoria su Dotter (137 a 136, per un solo punto di differenza) è il terzo più risicato della storia del MF: nel 1978 fu pareggio fra le Chips e Björn Skifs, sciolto in favore di quest'ultimo dopo un re-vote delle giurie fra i due, mentre nel 1987 Lotta Engberg e la sua Fyra bugg och en Coca Cola (Quattro gomme da masticare e una Coca Cola) ebbero ragione di Arja Saijonmaa con la celebre Högt över havet (In alto sul mare) per 59 punti a 58.