Utente
9 settembre, 2013
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La madre di tutte le selezioni nazionali europee ritorna, puntuale come un orologio svizzero, in sfregio alla pandemia da coronavirus COVID-19 per la sua edizione numero sessantuno
Ebbene sì, il Melodifestivalen (Festival della canzone svedese) sta scaldando ufficialmente i motori - malgrado i postumi delll'emergenza sanitaria che lo costringeranno per la prima volta in vent'anni ad abbandonare il tradizionale format della tournée di sei settimane in giro per la Svezia. Il programma si svolgerà senza pubblico ma con la consueta formula, a partire da sabato 6 febbraio prossimo e in diretta da Stoccolma - in una location che potrà essere l'Annexet (una sala concerti e conferenze adiacente al più famoso Ericsson Globe) o gli studi televisivi del gruppo NEP nel quartiere di Spånga (da dove vanno tradizionalmente in onda i live di Swedish Idol).
Ovviamente la situazione attuale ha portato alla cancellazione della tradizionale conferenza stampa di presentazione del cast, sostituita da un ruveal via Twitter che ha portato allo snocciolamento in tre giorni, stile "goccia cinese", dei 28 artisti e dei titoli delle loro canzoni
Sulla carta sembrerebbe essere un'edizione fortemente improntata verso il passato (15 returnees su 28 di cui 5 ex vincitori, più un numero incalcolabile di presenze più o meno tradizionali fra i compositori) ma con un occhio al futuro della competizione dopo che il grande capo Christer Björkman, produttore esecutivo e direttore artistico negli ultimi 20 anni, lascerà definitivamente le redini a Karin Gunnarsson al termine di questa edizione.
Fa sicuramente scalpore la sfida fra Eric Saade e Danny Saucedo, dieci anni fa primo e secondo in una delle edizioni più memorabili della decade appena trascorsa: entrambi hanno completamente cambiato stile e sono alla disperata ricerca di un rilancio dopo un anno musicalmente deludente sia in termini di vendite che (ovviamente) di biglietti staccati ai concerti. Un'altra sfida che si riproporrà sarà quella dell'edizione 2020, con il gruppo The Mamas che torna in gara per difendere il titolo (non succedeva dal duo Fame nel 2004) e troverà fra gli sfidanti la stessa Dotter sconfitta per un solo punto nella finale dello scorso 7 marzo. Si ripresentano un anno dopo anche Paul Rey (6°), Alvaro Estrella (11° in featuring con Méndez) e Klara Hammarström (eliminata in semifinale, ma premiata dal successo commerciale della sua Nobody).
Ci riprovano a due anni di distanza gli Arvingarna, dansband di Göteborg alla sesta partecipazione (vinsero al debutto nel 1993, giungendo settimi all'Eurovision di Millstreet) mentre ritorna dopo quattro Charlotte Perrelli, una delle ultime dive del panorama musicale svedese, già vincitrice dell'accoppiata Melodifestivalen/Eurovision nel 1999 (e poi di nuovo del MF nel 2008) ma reduce da due eliminazioni in semifinale nel 2012 e 2017. Nell'ambito dello schlager ci sarà grande bagarre grazie alla presenza di Jessica Andersson (ottava partecipazione, sesta da solista, già vincitrice con i Fame nel 2003) e Tess Merkel (al debutto da solista dopo aver gareggiato con gli Alcazar per ben cinque volte, l'ultima nel 2014), mentre difenderà la bandiera dell'heavy metal Ralf Gyllenhammar (settimo nel 2013) qui come frontman della sua band Mustasch.
Torna in gara anche Anton Ewald, quarto classificato nel 2013, la cui ascesa stellare si interruppe un anno dopo con il flop fragoroso di Natural - un ritorno affrettato e male concepito che lo fece schiantare all'ultimo posto della finale 2014. Già vincitrice di Dansbandskampen, Körslaget e Let's Dance (assieme al MF e ad Idol probabilmente il Grande Slam della televisione d'intrattenimento svedese) Elisa Lindström proverà a scrollarsi di dosso la delusione dell'eliminazione anticipata del 2014, mentre è in gara con tutta probabilità per una semplice comparsata la celeberrima attrice Eva Rydberg che si rimette in gioco dopo ben 44 anni assieme all'amica e collega Ewa Roos.
Cantanti, canzoni ed autori in ordine alfabetico (la divisione in semifinali e il running order arriveranno più avanti):
Alvaro Estrella, Baila Baila
T/M: Anderz Wrethov, Linnea Deb, Jimmy "Joker" ThörnfeldtAnton Ewald, New Religion
T/M: Jonas Wallin, Joe Killington, Anton Ewald, Maja StrömstedtArvingarna, Tänker inte alls gå hem (Non penso che tornerò a casa)
T/M: Stefan Brunzell, Nanne Grönvall, Thomas G:son, Bobby LjunggrenCharlotte Perrelli, Still Young
T/M: Thomas G:son, Bobby Ljunggren, Erik Bernholm, Charlie GustavssonClara Klingenström, Behöver inte dig idag (Non ho bisogno di te oggi)
T/M: Clara Klingenström, Bobby Ljunggren, David Lindgren ZachariasDanny Saucedo, Dandi dansa (Dandi balla)
T/M: Danny Saucedo, Karl-Johan RåsmarkDotter, Little Tot
T/M: Johanna "Dotter" Jansson, Dino MedanhodzicEfraim Leo, Best Of Me
T/M: Efraim Leo, Cornelia Jakobsdotter, Amanda Björkegren, Herman GardarfveElisa Lindström, Den du är (Chi sei)
T/M: Bobby Ljunggren, Ingela "Pling" Forsman, Elisa LindströmEmil Assergård, Om allting skiter sig (Se tutto fa schifo)
T/M: Emil Assergård, Jimmy Jansson, Jimmy "Joker" Thörnfeldt, Anderz Wrethov, Johanna WrethovEric Saade, Every Minute
T/M: Eric Saade, Linnea Deb, Joy Deb, Jimmy "Joker" ThörnfeldtEva Rydberg & Ewa Roos, Rena rama ding dong
T/M: Göran Sparrdahl, Kalle Rydberg, Ari LehtonenFrida Green, The Silence
T/M: Anna Bergendahl, Bobby Ljunggren, David Lindgren Zacharias, Joy DebJessica Anderson, Horizon
T/M: David Kreuger, Fredrik Kempe, Marcus Lidén, Christian HolmströmJulia Alfrida, Rich
T/M: Julia Alfrida Ridderdal, Jimmy Jansson, Melanie WehbeKadiatou Holm Keita, One Touch
T/M: Joy Deb, Linnea Deb, Jimmy "Joker" Thörnfeldt, Anderz WrethovKlara Hammarström, Beat Of Broken Hearts
T/M: David Kreuger, Fredrik Kempe, Niklas Carson Mattson, Andreas WijkLillasyster, Pretender
T/M: Isak Hallén, Jakob Redtzer, Martin Westerstrand, Ian Paolo Lira, Palle HammarlundLovad, Allting är precis likadant (Tutto è esattamente lo stesso)
T/M: Mattias Andréasson, Alexander Nivek, Lova Drevstam, Albin JohnsénMustasch, Contagious
T/M: Ralf Gyllenhammar, David JohannessonNathalie Brydolf, Fingerprints
T/M: Andreas Stone Johansson, Etta Zelmani, Laurell Barker, Anna-Klara FolinPatrik Jean, Tears Run Dry
T/M: Herman Gardarfve, Patrik Jean, Melanie WehbePaul Rey, The Missing Piece
T/M: Fredrik Sonefors, Laurell Barker, Pauli JokelaSannex, All Inclusive
T/M: Greta Svensson, Hans ThorstenssonTess Merkel, Good Life
T/M: Tony Malm, Theresa "Tess" Merkel, Palle Hammarlund, Mats TärnforsThe Mamas, In The Middle
T/M: Emily Falvey, Robin Stjernberg, Jimmy JanssonTusse Chiza, Voices
T/M: Joy Deb, Linnea Deb, Jimmy "Joker" Thörnfeldt, Anderz WrethovWAHL feat. SAMI, 90-talet (Gli anni '90)
T/M: Sami Rekik, Christopher Wahlberg, Josefin Glenmark, Jesper Welander, Andreas Larsson
Utente
8 febbraio, 2020
Ad occhio sembrerebbe un'annata meno competitiva della scorsa, almeno sulla carta, poi come è ovvio che sia le canzoni cambieranno le carte in tavola.
Che sia finalmente l'anno di Dotter? Dopo la scandalosa eliminazione con Cry, c'è un secondo posto, fresco di giornata, che grida ancora vendetta.
Utente
9 settembre, 2013
The wait is over! We are proud to present the hosts of Melfest 2021! 🥳
Show 1: Lena Philipsson
Show 2: Oscar Zia & Anis Don Demina
Show 3: Jason Diakité
Show 4: Per Andersson
2nd Chance: Shirley Clamp
The Finale: Måns Zelmerlöw & Shima Niavarani
All shows: Christer Björkman pic.twitter.com/eyGVJxnmx7— Melodifestivalen (en) (@melfest_en) January 5, 2021
SVT ha annunciato ufficialmente i conduttori del Melodifestivalen 2021!
A presentare le sei serate sarà nientemeno che Christer Björkman, rappresentante svedese all'Eurovision 1992 con I morgon är en annan dag (Domani è un altro giorno) e storico produttore esecutivo della manifestazione che si congederà in grande stile al termine di questa edizione, dopo 20 anni di onorato servizio, per lasciare il posto alla sua assistente (quest'anno co-produttrice) Karin Gunnarsson
Durante le sei serate Christer sarà affiancato da co-conduttori ogni volta diversi, in un caleidoscopio di nomi e situazioni che riporterà alla mente gli anni più belli di questa manifestazione:
- per la prima serata Lena Philipsson, 54 anni, leggenda della musica svedese seconda al MF 1986 con Kärleken är evig (L'amore è eterno), quinta nell'1987 con l'immortale Dansa i neon (Ballare nel neon), di nuovo seconda nel 1988 con Om igen (Di nuovo) e finalmente vincitrice nel 2004 con Det gör ont (Fa male) poi quinta classificata in versione tradotta, sotto il titolo It Hurts, all'Eurovision di Istanbul;
- per la seconda serata Oscar Zia, 24enne di chiare origini italiane (San Donà di Piave) ottavo con Yes We Can nel 2014 e secondo con Human nel 2015, ed Anis Don Demina, 27enne rapper e DJ rivelazione della scorsa edizione quando si piazzò quinto con Vem e som oss (Chi è come noi?) dopo aver già partecipato nel 2019 come featuring di Zeana Muratovic in Mina bränder (Le mie fiamme) e nel 2018 suonando il sassofono in Shuffla di Samir & Viktor;
- per la terza serata Jason "Timbuktu" Diakité, 45enne rapper e cantante reggae popolarissimo in Svezia a cavallo dei '00 e dei '10;
- per la quarta serata Per Andersson, 44enne attore e membro fondatore del gruppo musicale comico Grotesco (quelli di questo CAPOLAVORO)
- per la serata di ripescaggio Shirley Clamp, 47enne diva dello schlager con ben sei partecipazioni all'attivo (la più celebre sicuramente quella del 2004 quando fu seconda, rientrando proprio dal ripescaggio, con l'iconica e immarcescibile Min kärlek (Il mio amore) - scopiazzata e riportata un anno più tardi per un onorevole quarto posto con Att älska dig (Amarti));
- per la finale nientemeno che Måns Zelmerlöw, 34enne cantante e conduttore TV già vincitore del Melodifestivalen e dell'Eurovision 2015 con Heroes (dopo essersi piazzato terzo al MF 2007 con Cara Mia, quarto nel 2009 con Hope & Glory e aver condotto tutto il carrozzone nel 2010), affiancato dalla 35enne attrice e cantante di origini iraniane Shima Niavarani.
Quanto hype?
Utente
9 settembre, 2013
Some news for ya’ll! The hosts still had one more surprise for you. You didn’t think we would release them all at once did you 🙊 Pernilla Wahlgren is joining Per Andersson in show no 4! 🤩 pic.twitter.com/2NFt6C4LwJ
— Melodifestivalen (en) (@melfest_en) January 11, 2021
Aggiunta dell'ultimo minuto nel già nutrito gruppo dei conduttori: oltre all'attore comico Per Andersson, condurrà la quarta serata anche Pernilla Wahlgren - 53enne regina dello schlager, seconda classificata al MF 2003 in duetto con Jan Johansen sul brano Let Your Spirit Fly (anche se il suo brano più celebre resta l'immarcescibile Piccadilly Circus con cui si piazzò quarta nel 1985)
Utente
9 settembre, 2013
Stamattina è stato ufficializzato il running order:
Here it is - the running order for Melodifestivalen 2021 ✨🙌🏼 #melfest pic.twitter.com/wwSDJju6ii
— Melodifestivalen (en) (@melfest_en) January 13, 2021
Deltävling 1 (6 febbraio 2021)
1. Kadiatou Holm Keita, One Touch
2. Lillasyster, Pretender
3. Jessica Anderson, Horizon
4. Paul Rey, The Missing Piece
5. Arvingarna, Tänker inte alls gå hem
6. Nathalie Brydolf, Fingerprints
7. Danny Saucedo, Dandi dansa
Deltävling 2 (13 febbraio 2021)
1. Anton Ewald, New Religion
2. Julia Alfrida, Rich
3. WAHL feat. SAMI, 90-talet
4. Frida Green, The Silence
5. Eva Rydberg & Ewa Roos, Rena rama ding dong
6. Patrik Jean, Tears Run Dry
7. Dotter, Little Tot
Deltävling 3 (20 febbraio 2021)
1. Charlotte Perrelli, Still Young
2. Emil Assergård, Om allting skiter sig
3. Klara Hammarström, Beat of Broken Hearts
4. Mustasch, Contagious
5. Elisa Lindström, Den du är
6. Alvaro Estrella, Baila Baila
7. Tusse Chiza, Voices
Deltävling 4 (27 febbraio 2021)
1. Tess Merkel, Good Life
2. Lovad, Allting är precis likadant
3. Efraim Leo, Best Of Me
4. The Mamas, In The Middle
5. Sannex, All Inclusive
6. Clara Klingenström, Behöver inte dig idag
7. Eric Saade, Every Minute
Utente
9 settembre, 2013
Deltävling 1 – Sabato 6 febbraio 2021
1. Kadiatou Holm Keita, One Touch
T/M: Joy Deb, Linnea Deb, Jimmy "Joker" Thörnfeldt, Anderz Wrethov
Chance di qualificazione: 34%
Kadiatou Holm Keita ha 19 anni, viene da Lidingö ed ha origini guineane. I suoi claim to fame sono sostanzialmente due: la partecipazione all’edizione 2018 di Idol (dove si classificò seconda dietro Sebastian Walldén) e l’utilizzo della sua versione di Say Something degli A Great Big World (brano che è stato il suo primo singolo e le ha fruttato un disco di platino) all’interno della serie TV “Grey’s Anatomy”. Debutta al Melodifestivalen con un brano pop danzereccio firmato da Joy e Linnea Deb (due volte vincitori con You di Robin Stjernberg e Heroes di Måns Zelmerlöw), Anderz Wrethov (mille bops ma soprattutto Fuego di Eleni Foureira) e Jimmy “Joker” Thörnfeldt (autore di One Direction, Jennifer Lopez, Pitbull e mille altri).
2. Lillasyster, Pretender
T/M: Isak Hallén, Jakob Redtzer, Martin Westerstrand, Ian Paolo Lira, Palle Hammarlund
Chance di qualificazione: 6%
I Lillasyster sono una band di genere hard rock originaria di Göteborg attiva dal 2007. Nella formazione attuale militano il cantante Martin Westerstrand, il chitarrista Max Flövik, il bassista Andreas “Andy OhMyGod” Bladini e il batterista Ian Paolo Lira: quest’ultimo ha già partecipato al Melodifestivalen nel 2011 come autore di quel capolavoro dimenticato (ma non dal sottoscritto) che è Run di Anders Fernette. Tra gli autori compare anche Palle Hammarlund, che i più attenti ricorderanno come fondatore ed autore del gruppo Dolly Style (viste in gara nel 2015, 2016 e 2019).
3. Jessica Anderson, Horizon
T/M: David Kreuger, Fredrik Kempe, Marcus Lidén, Christian Holmström
Chance di qualificazione: 15%
Jessica Andersson ha 47 anni, viene da Stoccolma e si presenta per l’ottava volta sul palco del Melodifestivalen. Sale agli onori delle cronache nel 2002 partecipando alla prima, storica edizione di Fame Factory (in cui si ritirò per dare alla luce il figlio Liam, avuto da una relazione con il musicista Jonas Erixon). Subito dopo le viene proposto da Bert Karlsson di creare un duo vocale con il vincitore della serie Magnus Bäcklund: nascono così i Fame, che subito vincono il Melodifestivalen 2003 con Give Me Your Love (arrivando 5° all’Eurovision di Riga) e non contenti tornano anche l’anno seguente piazzandosi sesti con Vindarna vänder oss (I venti ci fanno girare). Finita l’esperienza, Jessica si ricicla come diva schlager prendendo un paio di TRANVATE sul finire della prima decade dei duemila: è fuori al primo turno nel 2006 con Kalla nätter (Fredde notti) ed arriva all’Andra Chansen per pietà nel 2007 con Kom (Vieni).
Da lì in poi inizia a costruirsi una reputazione come interprete di ballate, a partire dall’iconica I Did It For Love con la quale si piazza ottava nel 2010 e resta in classifica per oltre un anno; seguiranno altre due finali, un undicesimo posto raccolto nel 2015 con la ballata analoga (ma un po’ minestra riscaldata) Can’t Hurt Me Now e un altro undicesimo nel 2018 dove ritorna alle origini con uno schlager celebrativo della mezza età sulle note dell’intramontabile ed immarcescibile Party Voice. Per la canzone di quest’anno promette atmosfere grandiose in chiave uptempo, wind machine, strascichi lunghissimi e in generale un brano pieno di speranza e molto difficile da cantare.
4. Paul Rey, The Missing Piece
T/M: Fredrik Sonefors, Laurell Barker, Pauli Jokela
Chance di qualificazione: 18%
Pauli Jokela, in arte Paul Rey, ha 28 anni ed è nato a Lund da madre cilena e padre finlandese. Nel 2015 si è trasferito negli USA ed è stato scelto come opening act per il tour americano delle Fifth Harmony; due anni dopo ha ottenuto un discreto successo assieme a Snoop Dogg e Arnan Cekin con il singolo California Dreaming. Nel 2020 ha debuttato al Melodifestivalen con Talking In My Sleep, classificandosi in sesta posizione dopo essere entrato in finale tramite il ripescaggio. Durante questa pandemia è diventato padre e forse anche questo si deve l’approccio intimista che dichiara di voler portare sul palco del MF con The Missing Piece.
5. Arvingarna, Tänker inte alls gå hem (Non penso che tornerò a casa)
T/M: Stefan Brunzell, Nanne Grönvall, Thomas G:son, Bobby Ljunggren
Chance di qualificazione: 39%
Gli Arvingarna sono una dansband di Göteborg attiva dal 1989 e formata da Casper Janebrink, Lars “Lasseman” Larsson, Kim Carlsson e Tommy Carlsson: il loro nome significa “gli eredi” e deriva dal fatto che anche i loro genitori erano attivi in band analoghe. Assurgono alla popolarità nazionale vincendo il Melodifestivalen 1993 con il brano Eloise, dove abbandonano i cliché del genere dansband (una sorta di versione svedese del ballo liscio da sagra, scritto generalmente per formazioni acustiche di varia composizione) e si presentano in veste “boyband” con la più classica canzone d’amore sdolcinata. Va bene anche all’Eurovision di Millstreet (dove arrivano settimi), ma il richiamo della competizione è troppo forte: tornano nel 1995 (fuori al primo round della finale con Bo Diddley), nel 1999 (terzi con Det svär jag på (Lo giuro)) e nel 2002 (fuori in semifinale con Ingenting är storre än vi (Nessuno è più forte di noi)), per poi dedicarsi al core business delle raccolte celebrative e degli album di carole natalizie.
La svolta avviene nel 2019 quando vengono invitati al Melodifestivalen dopo la vittoria schiacciante del leader Casper nella prima edizione di Stjärnornas stjärna: il loro brano I Do, con cui festeggiano i trent’anni di carriera, è un grande successo di pubblico e si piazza al settimo posto finale. Questo ritorno a due anni di distanza sembra volere a tutti i costi ripercorrere gli stessi stilemi: la performance si preannuncia allegra, gioiosa e un richiamo al divertimento in compagnia dopo le sofferenze provocate dal COVID. Tra gli autori figurano Thomas G:son e Bobby Ljunggren (i due autori più prolifici della storia del Melodifestivalen, rispettivamente con 62 e 55 canzoni), Nanne Grönvall (cantante schlager con otto partecipazioni, una vittoria e un secondo posto) e Stefan Brunzell (vincitore nel 2001 e 5° all’Eurovision di Copenhagen con i Friends).
6. Nathalie Brydolf, Fingerprints
T/M: Andreas Stone Johansson, Etta Zelmani, Laurell Barker, Anna-Klara Folin
Chance di qualificazione: 12%
Natalie Brydolf ha 25 anni e viene da Stoccolma; si è classificata settima a Idol 2018 ed ha partecipato all’edizione 2019 di The Bachelor Sverige come corteggiatrice. La canzone segna il suo debutto nel mondo della musica ed è scritta da Laurell Barker (She Got Me di Luca Hänni) e Andreas Stone Johansson (cantante sotto il nome di Andreas Stone, andatevi a recuperare il suo singolo estivo Cold In Mexico).
7. Danny Saucedo, Dandi dansa (Dandi balla)
T/M: Danny Saucedo, Karl-Johan Råsmark
Chance di qualificazione: 75%
Danny Saucedo ha 34 anni, viene da Södermalm ed ha origini boliviane e polacche. Partecipa ad Idol 2006 e si classifica sesto, per poi confluire assieme al compagno di edizione Erik Segerstedt e al quinto classificato dell’edizione successiva Mattias Andréasson nella boyband E.M.D. con cui comincia subito a macinare platini. Nel 2009 i tre si presentano al Melodifestivalen con Baby Goodbye ottenendo un ottimo terzo posto, ma il successo è di breve durata e viene bruscamente interrotto dallo scioglimento del gruppo ad inizio 2011 a causa della voglia dei componenti di dedicarsi ai propri progetti solisti. Fra i tre sarà Danny ad avere più successo, e lo fa nuovamente attraverso il MF: è secondo nel 2011 con In The Club dopo una lotta a due con Eric Saade, ancora secondo l’anno dopo con Amazing ma battuto all’ultima curva da Loreen con Euphoria (che lui aveva RIFIUTATO), conduttore nel 2013 assieme a Gina Dirawi. Da lì in poi abbandona un po’ la bolla melodifestivaliera, comincia a cantare in svedese e si dedica ad un repertorio indie pop ma sempre ballabile. Unica eccezione è il ritorno nel 2016 come compositore di Youniverse, con la quale costrinse la fidanzata di allora Molly Sandén a presentarsi in gara malgrado i suoi dubbi in proposito: finì con un sonoro flop (6° posto finale) e la separazione dei due a inizio 2019.
Si dice che il ritorno di Danny al MF come concorrente in gara sia stato principalmente influenzato dalla pandemia in corso e dalle scarse possibilità di remunerare in altra forma, tanto che a quanto pare era stato inizialmente precettato come conduttore e all’ultimo ha deciso di mettersi in gioco con questa Dandi dansa. Al momento è dato come favorito numero due alla vittoria, e molti già pronosticano una rivincita dello scontro del 2011 con Eric Saade (che vedremo in gara fra tre settimane, e al momento lo precede nella classifica delle scommesse)
Utente
2 maggio, 2016
devo dire che mi aspettavo qualcosina in più, di questi sette l'unica che mi ha convinto davvero è Nathalie e spero passi. l'unica altra che mi ha colpito è Kadiatou ma quei 30 secondi non mi danno grandi speranza
Danny e Paul non so giudicarli e devo sentirli per intero tanto non ci sono dubbi passino senza problemi, Arvingarna fanno il loro e penso basti e per l'ultimo posto direi passa chi sarà più convincente tra Jessica e Nathalie
Utente
9 settembre, 2013
Inget stoppar Mello: alla fine è partita davvero l'edizione 2021 del Melodifestivalen, con una prima puntata che è stata quasi una celebrazione del suo "generale" Christer Björkman al comando del baraccone per la ventesima ed ultima volta. Al suo fianco Lena Philipsson, diva dello schlager già vincitrice nel 2004, che ha saputo prestarsi al gioco e fornire una performance all'altezza delle aspettative in una prima puntata che per colpa delle limitazioni poste dal COVID partiva con svariati punti di domanda.
Sicuro si è sentita la mancanza dell'arena, del pubblico e dei palloncini, ma allo stesso tempo trovo si sia fatto un grande lavoro per adattare il tutto a una dimensione più umana senza tralasciare per questo l'intrattenimento. Molto belle le cartoline, dove gli artisti passeggiavano nei luoghi più colpiti dalla pandemia (teatri, stadi, quartieri popolari). Giusta anche l'introduzione degli autori per l'occasione via Zoom, meno le chiacchiere infinite per riempire i buchi (specialmente nel post-annuncio dei vincitori).
I RISULTATI
Passano il turno per direttissima Danny Saucedo con la danzereccia (come da titolo) Dandi dansa (Dandi balla) e gli Arvingarna che fanno pure ballare tutta la Svezia con Tänker inte alls gå hem (Non penso che tornerò a casa). Due considerazioni statistiche: era da quattordici anni che due canzoni in svedese non occupavano i primi due posti di una semifinale (prima semi 2007, Anna Book con Samba Sambero e Tommy Nilsson con Jag tror på manniskan (Io credo nell'umanità)). Inoltre Danny centra la qualificazione diretta per la quarta volta consecutiva (2009 con gli E.M.D., 2011, 2012, 2021): solo Mariette Hansson era riuscita a fare lo stesso nella storia del MF.
All'Andra Chansen troviamo Paul Rey che eguaglia il piazzamento dell'anno scorso con The Missing Piece, ed abbastanza a sorpresa anche la band hard rock Lillasyster con Pretender. Anche qua erano diversi anni che non trovavamo un genere così divisivo al secondo turno della competizione, dopo il successo di svariati gruppi metal all'iniziare della scorsa decade.
Niente da fare per Jessica Andersson, che torna in gioco per l'ottava volta e non riesce a fare meglio di un deludente quinto posto (soprattutto per una come lei, che aveva visto la finale cinque volte in sette tentativi). Fanno peggio le esordienti Kadiatou (sesta) e Nathalie Brydolf (settima): soprattutto per la prima si tratta di una delusione cocente considerato l'hype con cui si era messa in gioco, ma era lecito aspettarselo dopo la brutta performance vocale con cui ha aperto la serata.
Utente
7 agosto, 2013
A me questa prima semi non è piaciuta, l'ho trovata noiosa e molto debole in generale.
Sarà che per le regole Covid ho avvertito moltissimo la mancanza del pubblico, ma ho trovato il palco troppo modesto e piccolo, oltre che buio in tanti momenti, non da soliti fasti del concorso insomma.
A questa sensazione di moderazione ad ogni costo hanno contribuito anche le clip di presentazione, tutte su colori e atmosfere cupe, o comunque non briose.
Il punto fondamentale però è un altro: sono anni che in concorso ritroviamo i soliti cliché musicali scontati che si sovrappongono, a una certa diventa stantio, non c'è mai niente di sorprendente e nuovo.
Subito fuori le due amate dai fan, sigh. Secondo me Nathalie Brydolf meritava almeno l'andra chansen, al posto dei Lillasyster. Ho trovato la loro proposta discutibile con quel misto tra hard rock e pop rock sbiadito da primi anni 2000. Le proposte rock serie sono altre.
Jessica poi che si ripresenta con questo inno della giornata della gioventù cattolica dopo quella bombetta di Party voice. Ma dai. Mi ha ucciso la frase "It's easy to fall in love in your backyard" comunque.
Paul Rey ni, non ho niente di positivo o negativo da dire, mentre Danny Saucedo ha praticamente proposto un pezzo alla Benjamin Ingrosso. Meh.
Poi non ho capito lo staging, il claustrofobico magazzino coi pacchi, perché?! Direi che anche senza aver ascoltato gli altri contendenti, non sarà lui il rappresentante di quest'anno.
Sono contento invece per gli Arvingarna, che non avevo molto considerato l'anno scorso. Mi hanno messo il sorriso sulle labbra! Trascinanti. Un pezzo spensierato quasi da musical, poi tutta l'esibizione mi ha dato proprio la sensazione di toxic masculinity abbattuta. Ho adorato.
Utente
2 maggio, 2016
mi ammazza come ci eravamo lasciati con un podio tutto al femminile e ricominciamo con le tre donne quinta sesta e settima
passaggi abbastanza scontati con i volti noti che hanno avuto vita facilissimai Lillasyster unica sorpresa che mi aspettavo tagliati subito. Kadiatou fuori me l'aspettavo perché lei era un po' debole per quanto mi piaccia il pezzo come anche il quinto di Jessica. Nathalie meritava di più nulla di rivoluzionario, ma non c'era nulla di sbagliato e almeno al secondo turno doveva arrivarci
Paul Rey titolo azzeccatissimo, manca proprio qualcosa perché per quanto la riascolti me la scordo, piacevole mentre canta ad averlo come sottofondo ma poi il nulla. Avigarna non ho molto da dire, fanno il loro in modo convincente
Danny anche mi ha lasciato abbastanza indifferente, ok carina e tutto ma carino il cuore con Saade ma la rivincita dieci anni dopo anche no, soprattutto non con questa
settimana prossima Dotter sono in ginocchio non deludermi, ti prego
Utente
9 settembre, 2013
BlueBlau ha detto
passaggi abbastanza scontati con i volti noti che hanno avuto vita facilissimai Lillasyster unica sorpresa che mi aspettavo tagliati subito. Kadiatou fuori me l'aspettavo perché lei era un po' debole per quanto mi piaccia il pezzo come anche il quinto di Jessica. Nathalie meritava di più nulla di rivoluzionario, ma non c'era nulla di sbagliato e almeno al secondo turno doveva arrivarci
Guarda invece ti dirò, a me sono piaciuti molto e trovo che abbiano dato quel pizzico di varietà che negli anni spesso è venuto a mancare (anche se come ha detto @Krishoes non parliamo di qualcosa di particolarmente nuovo e/o sconvolgente, tolto che in questo periodo il revival anni '00 sta avendo molto successo in varie forme).
Certo è che il rock in tutte le sue forme è un genere che al MF ha spesso fatto bene, specialmente all'inizio dello scorso decennio spesso si dava per scontato che pezzi di questo tipo andassero avanti (gli H.E.A.T. che nel 2009 sembravano addirittura in lotta per la vittoria, Nicke Borg nel 2011, i Dead by April nel 2012 ecc...). Col passare degli anni l'entusiasmo si è un po' sopito, però può anche essere che le canzoni che sono state scelte all'interno di quel genere (e poi diciamocelo, spesso finiscono per essere dei classici pezzi schlager/pop riarrangiati con qualche schitarrata) evidentemente non erano all'altezza
Utente
9 settembre, 2013
Krishoes ha detto
Sono contento invece per gli Arvingarna, che non avevo molto considerato l'anno scorso. Mi hanno messo il sorriso sulle labbra! Trascinanti. Un pezzo spensierato quasi da musical, poi tutta l'esibizione mi ha dato proprio la sensazione di toxic masculinity abbattuta. Ho adorato.
Su questo concordo al 200%, è la stessa sensazione che ho provato quando li ho visti dal vivo alla finale del MF 2019. Hanno davvero trovato una loro nicchia di mercato e ci stanno benissimo
Unico appunto sulla performance di ieri sera è che Casper (il "frontman" della band) ha effettivamente sovrastato vocalmente gli altri tre per tutta l'esibizione, forse anche per colpa di un mix non perfetto. In certi punti ho avuto quasi una sensazione di disunione, come se fosse lui il solista e gli altri membri del gruppo i suoi backing
Utente
9 settembre, 2013
Deltävling 2 – Sabato 13 febbraio 2021
1. Anton Ewald, New Religion
T/M: Jonas Wallin, Joe Killington, Anton Ewald, Maja Strömstedt
Chance di qualificazione: 42%
Anton Ewald ha 27 anni, viene da Stoccolma ed ha un background da ballerino/coreografo. Non ancora maggiorenne comincia la gavetta in ambito melodifestivaliero facendo da backing a Velvet in The Queen (2009), a Danny Saucedo in Amazing (2012) e soprattutto ad Andreas Lundstedt degli Alcazar nell’immarcescibile Aldrig aldrig (Mai, mai) dove balla, canta e produce l’intera coreografia. Nel 2013 compie il grande salto e debutta al Melodifestivalen come artista, piazzandosi subito in un’onorevole quarta posizione con Begging dopo aver centrato la finale tramite il round di ripescaggio. Va peggio l’anno dopo, dove arriva in gara con la nomea del favorito d’obbligo e si schianta in ultima posizione in finalissima con un pezzo decisamente non all’altezza (Natural, scritto e composto da un ancora sconosciuto John Lundvik). Negli anni recenti ha un po’ abbandonato il panorama musicale svedese per dedicarsi a produzioni internazionali negli USA, sia come coreografo che come fotomodello. Con questo brano cerca di riproporsi in patria e perpetuare il modello che l’ha portato al successo nel 2013: pop frizzantino incentrato soprattutto sulla coreografia (e con una parte vocale deputata al 90% ai coristi registrati, ormai sdoganati anche in chiave ESC)
2. Julia Alfrida, Rich
T/M: Julia Alfrida Ridderdal, Jimmy Jansson, Melanie Wehbe
Chance di qualificazione: 4%
Julia Alfrida Ridderdal ha 25 anni e viene da Åkersberga. È la nona artista a qualificarsi al Melodifestivalen tramite il concorso collaterale Svensktoppen Nästa, storicamente organizzato dalla radio P4. Ha un po’ di materiale pubblicato – tra cui Dark Doom, la canzone PAZZESCA con cui ha partecipato al Nästa) ma questa partecipazione marca il suo debutto nel mondo della musica che conta. Il brano è scritto da Jimmy Jansson (autore di Brave di Hanna Ferm, Take A Chance di Robin Bengtsson e innumerevoli altre) e da Melanie Wehbe (ex compagna di Mariette Hansson e autrice della scorsa vincitrice Move); se riuscisse a qualificarsi all’Andra Chansen, sarebbe la prima wildcard di P4 Nästa a riuscire nell’impresa.
3. WAHL feat. SAMI, 90-talet (Gli anni '90)
T/M: Sami Rekik, Christopher Wahlberg, Josefin Glenmark, Jesper Welander, Andreas Larsson
Chance di qualificazione: 33%
Christopher Hans Sebastian “WAHL” Vahlberg ha 35 anni e viene da Tallkrogen, mentre Sami Daniel “SAMI” Rekik ha 40 anni, ha origini tunisine ma è nato e cresciuto a Stoccolma. WAHL è attivo da una decade buona nel mondo dell’hip hop come membro del duo SödraSidan, mentre SAMI è stato la voce del progetto hip hop Medina. Entrambi sono debuttanti assoluti nell’ambito del Melodifestivalen, anche se la loro canzone è firmata da Josefin Glenmark (AKA la figlia di Ann-Louise Hanson, cantante che vanta il record di apparizioni sul palco del MF) e Jesper Welander (autore di Allting som vi sa di Ida Redig nel 2018 e Alla mina sorger di Linda Bengtzing l’anno scorso).
4. Frida Green, The Silence
T/M: Anna Bergendahl, Bobby Ljunggren, David Lindgren Zacharias, Joy Deb
Chance di qualificazione: 14%
Frida Green ha 28 anni e viene da Ystad. Si è fatta conoscere nel mondo della musica nel 2015 partecipando al brano dei Badpojken Johnny G (The John Guidetti Song) – un inno ironico al trascinatore della Svezia agli Europei under-21 di calcio svoltisi quell’estate – per poi prendere parte all’edizione 2018 di Talang raggiungendo la finale. Debutta nel mondo della musica con questa The Silence, che vanta un team autorale d’eccezione con Anna Bergendahl (vincitrice del MF nel 2010, decima nel 2019, terza nel 2020), Joy Deb e Bobby Ljunggren (uno dei compositori più prolifici della storia della competizione con CINQUANTACINQUE brani all’attivo).
5. Eva Rydberg & Ewa Roos, Rena rama ding dong
T/M: Göran Sparrdahl, Kalle Rydberg, Ari Lehtonen
Chance di qualificazione: 6%
Eva Rydberg ha 77 anni, viene da Malmö ed è un’attrice comica conosciutissima in Svezia, mentre Ewa Roos ne ha 71, è di Borås ed è una cantante e attrice teatrale. Essendosi piazzata settima nel 1977 con il brano Charlie Chaplin, Rydberg torna in gara dopo 44 anni dalla prima partecipazione e diventa l’interprete femminile più anziana della storia del Melodifestivalen; per l’occasione si porta dietro Roos, sua amica storica da oltre cinquant’anni. Tra gli autori del brano, chiaramente ispirato a Jaja Ding Dong dalla colonna sonora di The Eurovision Movie, compaiono Ari Lehtonen e Göran Sparrdahl – che tutti ricordiamo con affetto come autori di Mina fyra årstider (Le mie quattro stagioni) portata in gara da Arja Saijonmaa nel 2019.
6. Patrik Jean, Tears Run Dry
T/M: Herman Gardarfve, Patrik Jean, Melanie Wehbe
Chance di qualificazione: 20%
Jean Patrik Olsson, in arte Patrik Jean, ha 30 anni ed è un cantautore e produttore originario di Stoccolma. Come autore ha composto Move – la canzone con cui The Mamas hanno vinto la scorsa edizione del Melodifestivalen – nonché due winner song di Idol Sverige; è stato anche backing vocalist per l'Azerbaijan all'Eurovision 2019 (Truth di Chingiz Mustafayev). Da un po’ tenta di lanciarsi come interprete, ma sembra esserci riuscito finalmente con questa sua entrata nel cast del Melodifestivalen (dove peraltro si è portato dietro tutto il team di Move).
7. Dotter, Little Tot
T/M: Johanna "Dotter" Jansson, Dino Medanhodzic
Chance di qualificazione: 81%
Johanna “Dotter” Jansson ha 33 anni e viene da Arvika. Emerge dal nulla nel 2017 scrivendo A Million Years di Mariette, con cui ottiene un’ottima terza posizione e si guadagna la chiamata come artista in gara nell’edizione successiva. La canzone con cui si presenta in gara è intitolata Cry e non viene compresa appieno dal pubblico svedese, che la elimina prematuramente in una semifinale già di per sé non irresistibile; questo di per sé non basta a farla uscire dai giri che contano, tanto che passano due anni e Dotter ritorna in gara dalla porta principale con Bulletproof classificandosi seconda assoluta ad un solo punto dalla vittoria. Il successo ottenuto diventa il pretesto per cercare la terza partecipazione in quattro anni, puntando dichiaratamente al trofeo e al titolo di rappresentante svedese a Rotterdam (che gli eurofan spagnoli han già ribattezzato DOTTERdam per l’occasione)
Utente
2 maggio, 2016
iniziamo a ragionare, questa settimana mi piacciono più o meno tutte e per la prima volta pure Anton (ben più di Danny)
la mia preferita però resta Dotter però quest'anno cerco di non farmi coinvolgere troppo e visto che sto ascoltando a quei 50 secondi da 2 giorni direi di aver già fallito
quando è partita The Silence non avevo visto gli autori e mi ha ricordato subito Anna B. e ho controllato, me la sono immaginata cantata da lei
comunque sono sicuro solo del passaggio diretto ai due "pezzi grossi" ed Eva e Ewa che carine e tutto le vedo abbastanza spacciate salvo sorprese. tutti gli altri per l'Andra se la giocano, solo Patrick lo vedo più sicuro
Utente
9 settembre, 2013
Seconda serata del Melodifestivalen decisamente non all'altezza della prima, sia a livello di show che di conduzione. Ad affiancare Christer c'erano a questo giro Oscar Zia (MF 2014, 2016) e Anis Don Demina (MF 2019 con Zeana Muratović, 2020): se la sono cavata benino entrambi, ma a parte un opening carino dove Oscar ha cantato Stad i ljus a caso non è che rimarrà molto di questa puntata nella memoria collettiva
I RISULTATI
Risultati tutto sommato "strani" anche se all'altezza delle previsioni. Si qualificano per la finale diretta Dotter con Little Tot (prevedibile) e Anton Ewald con New Religion (più o meno anche, malgrado una performance vocale al limite dell'imbarazzo).
Per l'Andra Chansen ce la fa un po' a sorpresa il duo formato da Eva Rydberg & Ewa Roos, anche se è lecito immaginarsi che le due "over" abbiano sfruttato il nuovo meccanismo di voto facendo il pieno fra gli anziani e perché no i bambini. Altrettanto sorprendente il pasaggio di Frida Green con una canzone (ad essere buoni) impalpabile.
Perdiamo invece per strada Patrik Jean, arrivato con la "spinta" del successo della scorsa vincitrice Move (di cui era stato l'autore) ma uscito miseramente dalla semifinale con in tasca un quinto posto. Sesti sono WAHL feat. SAMI con il loro tributo agli anni '90, mentre all'ultimo posto chiude Julia Alfrida che purtroppo non riesce a cambiare la storia delle wildcard di P4 Nästa mai qualificate al secondo step della competizione
Utente
2 maggio, 2016
semifinale più piacevole della prima, spiace per Patrick e soprattutto Julia, la mia preferita ieri sera dopo Dotter ma in questo caso sono di parte.
Little tot mi piace ma non riesco a vederla come vincitrice, top 5, magari di nuovo podio ma non vincitrice. c'è da dire che quelle che davo per spacciate sono passate e Patrick che già vedevo in duello con Paul Rey è fuori quindi ...
Utente
7 agosto, 2013
In controtendenza con l'analisi del nostro puntuale Ge, devo dire che io ho preferito questa semi alla precedente, a partire proprio dalla conduzione
L'ho trovata più leggera, e le clip che precedevano le esibizioni (oltre a quegli inserti karaoke in macchina) carine e colorate. Come dicevo, nella prima semi ho trovato tutto troppo serioso/pomposo e la noia generale.
Vabbè ma io ho un debole per Oscar Zia, partiamo da questo presupposto
Dal punto di vista musicale ancora niente di eccezionale, considerando che parliamo del Melodi e non del Dora (!), però nel complesso ho notato un passettino in avanti rispetto alla deltävling 1.
Questo nonostante non abbia identificato nessun mio preferito in particolare sabato sera
Dopo "Bulletproof" penso che tutti si aspettassero qualcosa di molto diverso da Dotter rispetto a "Little tot". Ma poi è solo una mia impressione o sembra una canzone random della mia amata Mariette (di quelle di meno impatto al Melodi però)?! Anche il timbro di voce mi ricorda proprio quello di Mariette!!!
Il passaggio in finale comunque ci sta. E penso ci stia anche quello di Anton Ewald, col suo mix fra Benjamin Ingrosso e Robin Bengtsson.
Dei risultati mi ha sorpreso solo il passaggio di Frida Green in AC, al posto di Patrick Jean.
Non so cosa aspettarmi dalla prossima semi, visto che l'unico nome davvero di rilievo (Charlotte Perrelli) lo hanno piazzato in apertura. Ma sono curioso di ascoltare "Voices" di Tusse. Siccome lo hanno messo in settima posizione in scaletta - ed è firmato da Joy e Linnea Deb e Wrethov - mi aspetto una bombetta.
Utente
9 settembre, 2013
Deltävling 3 - Sabato 20 febbraio 2021
1. Charlotte Perrelli, Still Young
T/M: Thomas G:son, Bobby Ljunggren, Erik Bernholm, Charlie Gustavsson
Chance di qualificazione diretta: 67%
Charlotte Perrelli (nata Nilsson) ha 46 anni, viene da Hovmanstorp ed è una delle cantanti più famose e conosciute in Svezia. Ha debuttato come cantante di gruppi dansband (ancora tredicenne con i Bengt Ingvars, poi con gli Anders Engbergs, infine con i Wizex) per poi dedicarsi principalmente al genere musicale dello schlager. Ha preso parte a quattro edizioni del Melodifestivalen, vincendo due volte: nel 1999 con Tusen och en natt (Mille e una notte) che poi vinse all’Eurovision di Gerusalemme opportunamente tradotta in Take Me To Your Heaven, nel 2008 con l’immortale Hero che però fallì sul palco di Belgrado portando alla Svezia un misero diciottesimo posto dopo essere partita con ben altri propositi. È tornata in gara anche nel 2012 con The Girl e poi ancora nel 2017 con la ballata voce e chitarra Mitt liv (La mia vita), in entrambi i casi fermandosi in semifinale. Si ripresenta quest’anno, dopo essersi cimentata a più riprese anche nella conduzione, per tenere alta la bandiera dello schlager con un brano che sembra la copia carbone di Invincible di Carola (vincitrice nel 2006): peraltro anche gli autori sono gli stessi, ci si aggiunge soltanto Charlie Gustavsson AKA il figlio maggiore del leggendario Thomas G:son.
2. Emil Assergård, Om allting skiter sig (Se tutto fa schifo)
T/M: Emil Assergård, Jimmy Jansson, Jimmy "Joker" Thörnfeldt, Anderz Wrethov, Johanna Wrethov
Chance di qualificazione diretta: 8%
Emil Assergård ha 29 anni e viene da Bromma (quartiere periferico di Stoccolma). È un cantante indie pop con tre album e un buon numero di certificazioni all’attivo, ma completamente avulso dal circuito del Melodifestivalen: debutta in questo ambito con un progetto creato all’uopo grazie ad figure super affermate all’interno della competizione, come Jimmy Jansson (ora principalmente autore, ma con tre partecipazioni da cantante all’attivo a metà degli anni ’00), Anderz Wrethov (Fuego di Eleni Foureira, Always di Aysel & Arash, Too Late For Love di John Lundvik) e la di lui moglie Johanna.
3. Klara Hammarström, Beat Of Broken Hearts
T/M: David Kreuger, Fredrik Kempe, Niklas Carson Mattson, Andreas Wijk
Chance di qualificazione diretta: 12%
Klara Hammarström ha 20 anni e viene da Ljunghusen nella Scania meridionale. Ha ottenuto una discreta popolarità recitando con i suoi dieci fratelli e sorelle nel reality Familjen Hammarström (La famiglia Hammarström), dove si raccontava la sua passione per i cavalli che l’ha portata a vincere un bronzo ai campionati europei di pony riding a squadre nel 2015. Recentemente ha deciso di dedicarsi alla musica a tempo pieno, debuttando al Melodifestivalen nel 2020 con Nobody (inopinatamente fatta fuori in semifinale) e segnando una hit invernale con la freschissima You Should Know Me Better.
4. Mustasch, Contagious
T/M: Ralf Gyllenhammar, David Johannesson
Chance di qualificazione diretta: 15%
I Mustasch sono una band heavy metal di Göteborg, formata nel 1998 dal cantante Ralf Gyllenhammar e attualmente composta da lui stesso assieme al chitarrista David Johannesson, al bassista Stam Johansson e al batterista Robban Bäck. Si presentano al Melodifestivalen in gara per la prima volta con questa formazione, pur se Gyllenhammar aveva già preso parte al festival nel 2013 classificandosi settimo con Bed On Fire.
Negli ultimi giorni sono stati vittima del fenomeno #MeToo dopo che è tornata in superficie una polemica pregressa relativa a una molestia effettuata ai danni di una ragazza da parte del frontman, che le avrebbe infilato una bottiglia di birra tra i seni durante lo shooting di un video. Il fatto è accaduto nel giugno 2017 ed è arrivato in tribunale, con Gyllenhammar condannato a risarcire la ragazza per la cifra di 10 000 corone svedesi. Due anni dopo, però, la band si è trovata in mezzo alle polemiche quando il loro merchandising ha pensato bene di mettere in vendita una T-shirt con l’immagine di una bottiglia tra due seni sormontata dal logo del gruppo. Da allora il prodotto è stato rimosso e Gyllenhammar ha chiesto pubblicamente scusa per l’accaduto, ma ciò non ha placato le proteste di chi vuole che i Mustasch siano estromessi dalla competizione. Si sta parlando tantissimo di questo caso in Svezia (con tanto di petizione pro-squalifica e presa di posizione unanime di buona parte della scena rock nazionale) ed è lecito aspettarsi che tutto ciò avrà un impatto sul risultato della competizione.
5. Elisa Lindström, Den du är (Chi sei)
T/M: Bobby Ljunggren, Ingela "Pling" Forsman, Elisa Lindström
Chance di qualificazione diretta: 9%
Elisa Lindström ha 29 anni e viene da Mariestad. Debutta giovanissima nella musica come voce solista della dansband Elisa’s, con cui vince la terza e ultima edizione di Dansbandskampen nel 2010. Vince poi la settima edizione di Körslaget (“La battaglia dei cori”, un programma dove artisti famosi mettono insieme un coro di persone normali nelle loro città natali e si sfidano l’un l’altro) e l’undicesima di Let’s Dance in coppia con Yvo Eussen. L’unica competizione in cui non è riuscita a sfondare è il Melodifestivalen: all’attivo ha una partecipazione nel 2014 con il pezzo dansband Casanova, ma non supera il quinto posto in semifinale. Ritorna ora con una schlager ballad classicissima firmata da Bobby Ljunggren e Ingela “Pling” Forsman, due DECANI fra gli autori del MF con rispettivamente 55 e 40 canzoni all’attivo.
6. Alvaro Estrella, Baila Baila
T/M: Anderz Wrethov, Linnea Deb, Jimmy "Joker" Thörnfeldt
Chance di qualificazione diretta: 8%
Alvaro Estrella ha 40 anni, viene da Upplands Väsby ma ha ovvie origini cilene. Dopo una carriera decennale come backing dancer e corista sia al Melodifestivalen che all’Eurovision, debutta come cantante solista nel 2014 quando si presenta in gara con l’insulsa/iconica Bedroom uscendo però malamente nella prima semifinale del MF. Vince nel 2017 come backing di Robin Bengtsson in I Can’t Go On, affianca Alexander Rybak all’ESC sul palco di Lisbona l’anno seguente, infine torna in gara dalla porta principale nel 2020 centrando la finale a fianco del connazionale Méndez: i due partecipano con un brano dalle spiccate sonorità latine intitolato Vamos amigos (Andiamo, amici) e si classificano undicesimi rientrando in finale dal round di ripescaggio. Il pezzo di quest’anno è più o meno la stessa cosa, un reggaeton stereotipico che non aggiunge NULLA al genere d’elezione ma farà sicuramente muovere a tempo i bacini di tutta la Svezia.
7. Tusse Chiza, Voices
T/M: Joy Deb, Linnea Deb, Jimmy "Joker" Thörnfeldt, Anderz Wrethov
Chance di qualificazione diretta: 81%
Tousin “Tusse” Chiza ha 19 anni ed è un cantante di origini congolesi cresciuto a Tällberg. Nel 2019 partecipa alla quindicesima edizione di Idol Sverige, vincendola in modo trionfale dopo un percorso da favorito scontatissimo. Il suo primo singolo Rain va maluccio, quindi già dopo un anno e mezzo decide di giocarsi la carta del Melodifestivalen – e lo fa con un team d’eccezione guidato da Anderz Wrethov, Joy e Linnea Deb in una proposta che strizza palesemente l’occhio alla world music declinata in chiave Eurovision.
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