Utente
2 maggio, 2016
ma dico se vuoi cantare quella determinata canzone sceglila e basta senza tutto sto casino non ha senso il tutto se le altre le fai con lo stesso trasporto di Maria in muerdeme. difficile che non ti resti l'amaro in bocca per quanto ha "vinto" una di quelle che mi piaceva. un po' mi andavano bene tutte, era una buona selezione. però non le vedevo tanto da vittoria (anche se con questo andazzo...)
però mi è piaciuto tanto il medley eurovisivo di Dora che voglio prima o poi rappresentante rumena, bello vedere Ulrikke che mi cresce sempre più e ancora non ho capito l'ospitata di Sandro se non presenti Running. Ah e sempre un piacere rivedere Loreen e Statements ogni volta mi chiedo come non abbia fatto a vincere il melodi nel 2017
Serbia... che dire, non la mia prima scelta ma comunque non male per quel che è ma ben venga visto come sta uscendo l'anno. io le vedo aprire la semifinale poi vediamo se basta visto che hanno nella stessa semi la Finlandia (se tutto va come deve andare) e nella stessa metà Repubblica ceca e Grecia...
ah già la Grecia, già con il dream team coinvolto le aspettative erano al minimo visto come hanno rovinato Demy, soprattutto visto che era la terza in due giorni. Ma alla fine mi piace. la sensazione che mi da è più da jesc che esc ma non vuol dir niente che ultimamente parecchie canzoni dello jesc non avrebbero sfigurato nel palco dei grandi. quindi mi piace
Utente
19 febbraio, 2018
Con le ultime 3 si inizia un po' ad alzare il livello
Hasta La Vista, nnn, a bop. Sanja served VOCALS
Superg!rl è vero che fa molto JESC ma io la trovo davvero carina. Poi il video è dolcissimo , inoltre mi piace che sia ritornata in parte la componente etnica, dato che lo scorso anno (nonostante il bellissimo pezzo portato) mi è un po' mancata.
Su Roxen avrei milioni di cose da dire, ma direi che è stata scelta quella che voleva lei. Ha ammazzato tutto le altre performance (Cherry Red su tutte) pur di portare questa. Contenta lei. La canzone comunque è molto carina, ma staging terribile. Se ci lavorano bene però è fatta.
Utente
7 agosto, 2013
ge_aldrig_upp ha detto
Hurricane è il nome di un gruppo vocale tutto femminile formato da Sanja Vučić, Ivana Nikolić e Ksenija Knežević. Vučić torna all’Eurovision dopo 4 anni: aveva già partecipato da solista nel 2016, classificandosi diciottesima con Goodbye (Shelter). Knežević è invece figlia del cantante Nenad Knežević in arte Knez, rappresentante del Montenegro (e ultimo a portare in finale il piccolo paese dei Balcani) nel 2015. Il brano si intitola Hasta la vista, è interamente in serbo ed è scritto da Vučić e Kosana Stojić su musica di Nemanja Antonić.
… Ma soprattutto le Hurricane sono state - con la slovena e pazzeschissima Senidah - la sensation dei Balcani Occidentali nel 2019, grazie al favoloso pezzo 'Favorito' (che consiglio a tutti gli amanti del Puttanpop di recuperare).
La canzone che portano a Rotterdam non è da vittoria purtroppo, almeno al primo ascolto, ma sono contento che abbiano vinto perché sono pazzesche *_*
Freedom comes when you learn to let go
Utente
9 settembre, 2013
La Georgia ha scelto anche quest'anno il suo rappresentante tramite il format Saqartvelos Varskvlavi, ossia l'emanazione georgiana del format di Idol. La finale si era tenuta la sera di Capodanno e a differenza del 2019 non includeva l'esibizione dei quattro artisti superstiti sul brano che avrebbero voluto portare all'Eurovision, ma solo un giro di cover classiche.
A trionfare è stato Tornike Kipiani, 32enne di Tbilisi già vincitore di X Factor Georgia nel 2014, in testa ininterrottamente nelle preferenze del televoto dalla seconda puntata fino alla finalissima. Nella serata decisiva Kipiani ha vinto con una cover di Love, Hate, Love degli Alice In Chains, relegando Barbara Samkharadze e la sua interpretazione di This Is Me al secondo posto per meno di tre punti percentuali.
Ieri sera Kipiani ha presentato ufficialmente la canzone con cui si esibirà sul palco di Rotterdam: il titolo (Take Me As I Am) lo conoscevamo da settimane, adesso sappiamo anche che è scritta da lui stesso in collaborazione con Aleko Berdzenishvili - che assieme a Marian Shengelia e Mariko Leshava assumerà il ruolo di backing vocalist all'interno della delegazione georgiana per l'ESC 2020.
Il brano è in linea con la produzione musicale dell'artista (un misto di rock classico, electro e dubstep) e sembra contenere una velata critica al modello delle big5, dato che nel testo Kipiani lamenta la voglia della sua amante di vederlo più simile a uomini di altre nazionalità (Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito) e la cosa può essere letta - o almeno fa ridere pensarlo - come un desiderio della Georgia di non conformarsi ai trend eurovisivi imperanti soprattutto in alcune di quelle nazioni
Utente
9 settembre, 2013
Per il sesto anno consecutivo Israele ha scelto il proprio rappresentante tramite il talent show HakoKhav HaBa (la versione locale del format Rising Star, pitchato in mezzo mondo e ormai vivo soltanto a queste latitudini e in altri mercati minori). A differenza del 2019, però, la selezione del brano è stata effettuata tramite un programma apposito (HaShir HaBa L'Eurovizion) dove il vincitore del talent avrebbe potuto presentare diversi brani (in questo caso 4) giudicati da una combo giuria/televoto.
La finale del talent si è tenuta lo scorso 4 febbraio e vi ci sono affrontati un totale di quattro superstiti. Al primo turno gli aspiranti son stati ridotti da 4 a 3, lasciando per strada Gaya Shaki che aveva ottenuto un net rating positivo del 61% contro il 75% di Ella-Lee Lahav, il 73% di Orr Amrami-Brockman e il 66% di Eden Alene. Al secondo turno quest'ultima ha portato Halo di Beyoncé ed ha SBARAGLIATO la concorrenza, vincendo con un totale di 260 punti contro i 182 di Ella-Lee (che gareggiava con Roar di Katy Perry) e i 158 di Orr (con Haim lihiot bach meohav di Aviv Geffen). Titolo dunque assegnato ad Eden Alene, 19enne nata a Gerusalemme ma figlia di immigrati etiopi, già vincitrice della terza edizione israeliana di X Factor (2017-18).
Ieri sera Alene ha presentato al pubblico i suoi quattro brani, sottoponendoli come già detto al voto di una giuria professionale (60%) e del pubblico (40%). I giurati hanno premiato Roots (un pezzo uptempo a tema "multiculturalismo") con 136 punti contro i 128 di Feker Libi (una Waka Waka dei poveri), lasciando le briciole all'altra uptempo etnica Rakata e alla ballatona Savior In The Sound. Il pubblico ha però sovvertito il risultato, regalando una vittoria plebiscitaria a Feker Libi (154 punti) e lasciando Roots, la sfidante più vicina, a soli 69. La classifica finale vede al primo poto Feker Libi con 282 punti, poi Roots a 205, Rakata a 139 e infine Savior In The Sound a 94.
Feker Libi (Amore mio) è una uptempo dal sapore etnico in cinque lingue: inglese, ebraico, arabo, amarico (la lingua parlata in Etiopia, che debutta così all'Eurovision) e una lingua africana immaginaria ( ). É scritta e composta da Idan Raichel e Doron Medalie - il primo è un nome celeberrimo della musica israeliana, mentre il secondo è noto agli appassionati di Eurovision in quanto compositore di tre entries israeliane tutte altrettanto iconiche (Golden Boy di Nadav Guedj, Made of Stars di Hovi Star e soprattutto Toy di Netta Barzilai, vincitrice nel 2018) nonché di quello che probabilmente è il Pride anthem più famoso, usato e abusato al mondo ovvero Tel Aviv, Ya Habibi Tel Aviv di Omer Adam (2013).
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
Utente
2 maggio, 2016
ah marzo, neanche il tempo di digerirne una che ne escono cento
Parto da Israele e non posso che dire: Vedi Roxy, così si fa. E sono rimasto sorpreso da Alene, è stata bravissima forse meritava qualcosa di più forte. E in particolare mi è piaciuto come sembrava proprio una gara tra autori. avrei preferito Rakata o soprattutto Roots ma alla fine la vincitrice ci sta potrebbe crescermi anche. E poi mi ricorda alla lontana Horehronie... certo che è una mezza delusione visto che da Idan Raichel uno si aspetta molto molto meglio
Georgia non posso dire che mi prenda ma alla fine ci sta, anche se mi ricorda un po' troppo una versione più accessibile dell'anno scorso. Alla fine è pure un idea carina per quanto il risultato non mi sembra molto riuscito
Utente
9 settembre, 2013
Dopo la storica vittoria di Duncan Laurence, i Paesi Bassi hanno deciso di confermare per il 2020 il processo che solo dodici mesi fa ha portato al loro trionfo. La scelta interna è caduta su Jeangu Macrooy, 26enne cantautore originario di Paramaribo (Suriname) con all'attivo due album e un successo moderato in patria.
Il brano scelto è stato leakato ieri sera e presentato poche ore fa: si intitola Grow, è scritto e composto dallo stesso Jeangu insieme al produttore Perquisite (Pieter Perquin) ed ha un contenuto di tipo autobiografico riguardo il diventare grandi e la ricerca di sè stessi. Sul palco di Rotterdam, Jeangu sarà assistito da un team che comprende il summenzionato Perquisite come produttore creativo, Marco Driessen come addetto alle luci e Hans Pannecoucke come regista e coreografo: quest'ultimo si è già occupato di svariate performance eurovisive, alcune di successo come quella dei Common Linnets nel 2014 (secondi classificati per i Paesi Bassi con il brano Calm After The Storm) ma anche flop clamorosi come quello di Sennek, eliminata in semifinale per il Belgio nel 2018.
Dopo il quarto posto di Luca Hänni a Tel Aviv, la Svizzera ha deciso di affidarsi ad un'altra selezione interna: stavolta l'artista prescelto è stato Gjon Muharremaj in arte Gjon's Tears, 21 anni, nato a Broc nel cantone di Friburgo ma di origini albanesi/kosovare. Gjon ha parecchia esperienza nell'ambito dei talent, essendo stato finalista a soli 12 anni nella prima edizione di Albania's Got Talent e avendo raggiunto le semifinali di The Voice: la plus belle voix (l'emanazione francese del format) nel 2019.
Il brano scelto si intitola Répondez-moi (Rispondimi), è interamente in francese ed è scritto da Gjon assieme a Xavier Michel, Alizé Oswald e Jeroen Swinnen. Quest'ultimo ha già preso parte all'Eurovision nel 2010 come autore di Me And My Guitar, la canzone portata in gara dal belga Tom Dice fino a un insperato sesto posto; Oswald e Michel invece fanno parte del duo Aliose, che prese parte alla selezione nazionale svizzera nel 2011 (quando ancora esisteva) classificandosi settimo con il brano Sur les pavés (Sui ciottoli)
Utente
2 maggio, 2016
Nazione ospitante il più delle volte vuol dire cercare di far bella figura, e non tutti ci riescono, e non vincere, e quasi tutti ce la fanno. Ecco i Paesi Bassi mi sembra vogliano seguire la tradizione. Le giurie dovrebbero supportarlo e garantire un buon risultato anche se il televoto non è tanto generoso.
Alla fine è una buona scelta, rispettabile e piacevole, e per quanto non sarà la mia preferita mi piace. Anzi devo dire che ogni volta che l'ascolto mi cresce un po di più
La Svizzera è finora la più bella sorpresa e in attesa di un riascolto generale e di sabato si prende la testa della mia classifica. Non avevo aspettative e mi ritrovo esattamente il genere di cose che mi prendono subito ed è qualcosa che mi è mancata con molte delle scelte di quest'anno. Forse una di quelle che tiferò con più entusiasmo a maggio. Grazie Svizzera
Utente
19 febbraio, 2018
Ma quante ballad , per fortuna Senhit is on her way
Abbastanza soddisfatto da Paesi Bassi e Svizzera.
La prima è carina, non ha eccessivamente catturato la mia attenzione, ma potrebbe fare bene con le giurie. Lui bella voce, più che altro è il genere che non mi fa impazzire.
La Svizzera è semplicemente meravigliosa e va dritta dritta nella mia top 5
Btw, sono uscite anche quella dell'Irlanda e dell'Austria
Utente
9 settembre, 2013
Con il penultimo posto in semifinale di PÆNDA, l'Austria ha mancato la finale all'Eurovision 2019 terminando una striscia positiva di cinque anni che durava fin dalla vittoria di Conchita. Quest'anno il paese mitteleuropeo cerca di ritrovare la strada della qualificazione con Vincent Bueno, 34enne viennese di origini filippine già vincitore della prima e unica edizione del talent Musical! Die Show (2007-2008) e sesto classificato nella selezione austriaca per l'Eurovision 2016 con il brano All We Need Is That Love.
Sul palco di Rotterdam Vincent porterà Alive, un pezzo uptempo à la Bruno Mars/Michael Jackson. Il brano è stato scritto dallo stesso cantante assieme a David Yang, Felix van Göns ed Artur Aigner.
Ormai neanche fa più notizia che l'Irlanda si svegli sul finire dell'anno solare annunciando la solita selezione interna, per poi dare il via alla solita ridda di rumours fra l'entusiastico e il tronfio ("quest'anno abbiamo in mano la nuova Euphoria", giuro, l'ho letto) che immancabilmente finisce per spegnersi una volta svelato il brano vero e proprio. A questo giro ci ha messo del proprio la delegazione, che a metà febbraio ha annunciato che la canzone prescelta sarebbe stata un vero e proprio "banger" destinato a fare la storia del contest - e che l'artista precettato sarebbe stato affiancato dalla compagnia teatrale Thisispopbaby
E niente, oggi è stata annunciata la canzone che per carità è carina, fresca, uptempo e tutto quel che si vuole, ma alla fine della fiera suona come uno scarto di una Kelly Clarkson o di una Katy Perry degli albori. Vi beccate dunque Lesley Roy, 32 anni, cantautrice di Balbriggan presso Dublino, attiva da fine anni '00 e famosa essenzialmente per un brano (Unbeautiful) che entrò in classifica in diversi paesi europei nel 2008.
La canzone scritta per l'Eurovision si intitola Story Of My Life ed è scritta da Lesley assieme a un team di compositori americani basati a Nashville (Robert Marvin, Catt Gravitt e Tom Shapiro). Gravitt ha scritto per Kelly Clarkson e per diversi nomi legati al modern country americano, tipo Jana Kramer (l'ex fidanzata di Brantley Gilbert) e Jake Owen. Shapiro è altrettanto attivo nello stesso genere ed ha avuto oltre ventisei brani al numero #1 della classifica US Country.
Utente
2 maggio, 2016
Irlanda meglio del previsto, molto carina e si lascia ascoltare. Questo è tutto, niente di sbagliato o brutto ma allo stesso tempo niente di più di questo. La vedrei bene ad aprire la semifinale
un po' lo stesso discorso per l'Austria, anche qui è carina, buono per quel che è ma niente di più. è una versione indebolita di che Australia 2015
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Mi spiace davvero un sacco dirlo, perché amo le finali nazionali e le seguo dal 2013, ma quest'anno sono le scelte interne ad aver alzato un po' il livello. Non che siano tutte dei capolavori, anzi, ma le trovo generalmente meglio prodotte e più attuali rispetto a una buona parte dei vincitori nazionali.
Detto questo, con il gran quantitativo di ballad in gioco temo davvero per Diodato. Tra tutte, io sono innamorato della Svizzera, credo (eccetto sorprese) sarà la mia canzone preferita di questo ESC. Interessante anche la scelta dei Paesi Bassi, anche se non semplicissima da metabolizzare, carina anche se un po' trasparente l'Irlanda e abbastanza buona (ma con un testo CRINGE) la Romania. Tra le varie Fuego-wannabees che escono da un paio d'anni e fanno impazzire gli Eurofan che hanno dimenticato l'esistenza di altri generi musicali Israele è la più passabile, anche per gli elementi etnici, ma dobbiamo aspettare il revamp dell'Armenia.
Per ora, nonostante sembri sfida a due Islanda-Lituania, non sento ancora di aver ascoltato il brano vincitore. Potrebbe scamparla la Svezia nel caso scegliesse Dotter, perché è l'unico brano che al momento mi sembra mettere tutti davvero d'accordo (e sarà sicuramente amato dalla giuria 'cause Sweden, u know), ma per quanto riguarda le altre selezioni nazionali non vedo nessuno in grado di scalfire l'attuale top per le scommesse. Per quanto l'idea dei Little Big per la russia apre lo scenario per la prima volta da quando guardo l'esc di una canzone russa nella mia top 10, temo saranno distrutti dalle giurie.
Sono molto curioso di vedere come finirà (sperando sempre si faccia l'ESC a maggio, ovviamente), perché al momento mi sembra una situazione "alla 2017" con due favoriti al posto di uno e in cui qualsiasi altro potrebbe fare il colpaccio con una buona performance alle prove.
Utente
9 settembre, 2013
Dopo il secondo posto di Eleni Foureira e il tredicesimo di Tamta, Cipro abbandona la produzione svedese per rivolgersi totalmente altrove: l'isola di Afrodite sarà rappresentata quest'anno da Alessandro Rütten in arte Sandro, 23enne tedesco nato ad Heinsberg (Germania) da madre greca e padre americano. Sandro ha partecipato sotto il suo nome di battesimo all'ottava edizione di The Voice of Germany (2018) come parte del team di Mark Forster, venendo eliminato nella fase dei Sing-Off; ha poi preso parte all'edizione 2019 del New Wave Music Contest (Russia) in rappresentanza degli Stati Uniti, classificandosi in quinta posizione.
Il brano che Sandro porterà a Rotterdam si intitola Running ed è scritto da lui stesso assieme ad Alfie Arcuri, Sebastian Rickards, Octavian Rasinariu e Teo DK. Arcuri ve lo dovreste ricordare perché ha partecipato all'edizione 2019 di Australia Decides, classificandosi quinto con il brano To Myself - e soprattutto per la sua clip promozionale introduttiva dove dichiarava con orgoglio di mettere l'ananas sulla pizza
Utente
9 settembre, 2013
Mentre si scaldano i motori per la seratona di stasera (Cicciolina in pericolo (?) in Finlandia, la Danimarca a porte chiuse, il Portogallo sulla carta apertissimo e la finale del Melodifestivalen con mille incognite) abbiamo un altro reveal di una scelta interna, quella della Bulgaria che torna in gioco dopo un anno di stop.
L'interprete si chiama Victoria Georgieva, 22enne di Varna, sesta classificata nella quarta edizione bulgara di X Factor (2015-2016). Il brano si intitola Tears Getting Sober ed è scritto da Victoria Georgieva assieme a un team che può essere ascritto alla famigerata Symphonix International, la casa di produzione bulgaro/svedese che ha rivoluzionato l'Eurovision in questi ultimi anni: parliamo soprattutto di Borislav Milanov, che segna la sua ottava partecipazione all'Eurovision (coronata dall'argento di Kristian Kostov nel 2017 e dal quarto posto di Poli Genova nel 2016, entrambi per la Bulgaria), in questo caso assistito da tali Cornelia Wiebols e Lukas Oscar Janisch. Quest'ultimo ha soli 17 anni, è austriaco di origini filippine ed ha vinto l'edizione 2016 di The Voice Kids Germany.
Buon ascolto!
Utente
2 maggio, 2016
Bulgaria bellami aspettavo qualcosa di buono, avevo ascoltato al momento dell'annuncio qualcosa di suo. Eppure è più forte di quel che mi aspettavo, finisce dritta nelle mie preferite. Non so dove possa arrivare, anche perché va a prendere voti dove ci sono già proposte simili ma almeno la rivale diretta Roxen è nell'altra semifinale
da Cipro mi aspettavo di più, mi lascia piuttosto indifferente alla fine e un peccato perché potevano rischiare di più
ho riascoltato tutte le altre oltre le nuove e devo dire che l'anno in se non si sta rivelando tanto male nonostante tutto... mi manca qualcosa, la ciliegina sulla torta diciamo
Spero che le ultime selezioni risollevino un po' l'annata. Ho in corsa ancora quella che ho più ascoltato in questo mese in Svezia e la guilty pleasure dell'anno in Finlandia Danimarca e Portogallo le ho riascoltate ma nulla che mi entusiasmi, forse un po' Yes per la prima e Barbara o Elisa per il secondo
Utente
19 febbraio, 2018
BlueBlau ha detto
ho riascoltato tutte le altre oltre le nuove e devo dire che l'anno in se non si sta rivelando tanto male nonostante tutto... mi manca qualcosa, la ciliegina sulla torta diciamo
La ciliegina sulla torta si spera possa essere Dotter , e Cicciolina
Bulgaria molto bella, poi io adoro Billie Eilish, quindi non poteva che piacermi
Cipro...il nulla. Dopo aver svelato il brano Cipro è PRECIPITATO nelle scommesse così la prossima volta imparano a trattare a pesci in faccia Tamta
Utente
19 febbraio, 2018
Teo91 ha detto
Credo che ci metterò una vita per digerire il secondo posto di Dotter
Mah!!
Per 1 PUNTO
Non ce la faccio, che tragedia 'ste selezioni.
Sulle Mamas pfff non ne avevo mai dubitato. Tanto si era capito l'andazzo. Sti svedesi sono così maledettamente prevedibili. Ew.
Ma io sono sconvolto per la Finlandia, ma come si fa a non mandare Erikaaaa , era quel materiale trash, ma non troppo, che gli avrebbe assicurato la top 10.
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