Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Uno dei temi caldi che sono sempre stati affrontati dagli eurofan è il rapporto tra Sanremo e l'Eurovision, ossia quanto Sanremo sia realmente adatto a essere reso la nostra "National Selection" per scegliere il rappresentante eurovisivo.
Dopo le prove di Mahmood e Blanco questo tema è tornato ancora una volta a farsi strada tra eurofan italiani e non. E considerando quanto Sanremo sia cambiato nelle ultime due edizioni, si aprono nuovi spunti di discussione rispetto già solo al 2021.
Per fare un quadro della situazione a chi non è a conoscenza della controversia, i pro e contro che si leggono in giro sono i seguenti:
Pro: Sanremo è una manifestazione importantissima in Italia e garantisce che la canzone scelta sia sempre buona. Abbiamo sempre collezionato top 10 con i vincitori di Sanremo perché i brani si scontrano contro altri selezionati in selezioni nazionali di minore impatto, in cui spesso vincono completi sconosciuti o brani con produzioni meno rifinite. Inviare il vincitore di Sanremo all'ESC, inoltre, aumenta il prestigio dell'ESC in termini di stampa italiana.
Contro: Spesso a Sanremo partecipano brani che sarebbero potenzialmente "più adatti" per un pubblico internazionale, ma che non hanno molta speranza di vincere Sanremo. Il vincitore di Sanremo, inoltre, non è spesso tanto interessato a partecipare all'ESC quanto a vincere, appunto, Sanremo. In tutti gli anni in cui abbiamo mandato i vincitori di Sanremo, solo i Måneskin hanno curato la performance e trattato il contest con attenzione (tra l'altro in un anno in cui non potevano fare concerti), e infatti abbiamo vinto proprio con loro.
Alla luce delle prove di Mahmood e Blanco, arrivati totalmente impreparati e stanchi al contest (e giustamente, hanno vinto Sanremo e stanno facendo un meritatissimo tour sold out), e con la prospettiva di un Sanremo che attirerà sempre più big e vendite, quanto potremo sperare in futuro di avere un vincitore di Sanremo in grado di impegnarsi anche all'ESC e consegnarci un'altra vittoria?
Varrebbe la pena cambiare il metodo di selezione, ma con il rischio di non avere più una garanzia di qualità e un impatto importante in Italia delle nostre proposte?
How do you solve il rapporto tra Sanremo e l'Eurovision?
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
È molto vero che in pochi anni lo scenario è cambiato, sia sul fronte Sanremo che sul fronte Eurovision.
Da un lato il lavoro di Amadeus è stato ottimo nel far risplendere il Festival e nel renderlo appetibile a delle cerchie di artisti che prima non c'erano. Dall'altra parte, la vittoria dei Maneskin e l'organizzazione in Italia possono essere stati dei fattori che hanno dato più attenzione all'ESC e che incentivano artisti ad arrivarci (e quindi a passare per Sanremo).
Di fatto si è instaurato tra le due manifestazioni un rapporto simbiotico diverso, di cui è difficile stabilire gli equilibri. L'anomalia più grande è che la selezione per l'ESC non è mirata ma letteralmente un "effetto collaterale" della vittoria di Sanremo e quindi chi vince non punta necessariamente a questo premio, ma si ritrova a doverlo gestire. Si tratta comunque di un'occasione da non sprecare, ma è anche vero che combacia con la gestione della vittoria di Sanremo che, specialmente per ciò che riguarda questi anni, è un big deal.
Non so se Blanco e Mahmood non fossero interessati e abbiano accettato perché è un'occasione a cui difficilmente si rinuncia. Sicuramente le tempistiche e gli impegni sono tali da non potersi dedicare esclusivamente all'ESC come se quello fosse l'obiettivo primario.
La mia posizione è che comunque il metodo di selezione, dati tutti questi fattori in gioco, dovrebbe smarcarsi da quest'anomalia per cui chi vince Sanremo debba prendersi tutto il pacchetto. Credo che i tempi siano maturi per farlo.
Finora questa modalità ha messo l'ESC in posizione collaterale, a metà tra "se ha vinto Sanremo andrà bene pure per l'ESC" e "Va bene un po' chiunque". Invece, secondo me una selezione va fatta, poiché sarebbe una selezione mirata e con dei criteri, autonoma e indipendente da ciò che succede in un'altra competizione con i suoi propri criteri (alcuni dei quali non compatibili).
Detto questo, a mio parere, la selezione potrebbe comunque includersi nell'ambito del Festival di Sanremo, senza rompere il legame tra i due Festival. Semplicemente inserire una giuria parallela che valuti secondo quei criteri e che darebbe una chance anche ad artisti che meriterebbero il palco europeo ma che non vincerebbero Sanremo, pur essendo magari più adatti all'ESC del vincitore. Potrebbe riguardare tutto il cast di Sanremo o soltanto quelli interessati/consapevoli di volere e potere dedicare il loro tempo all'ESC anche in caso di vittoria. Ciò non vuol dire che mandare il vincitore sia sbagliato, anzi molte volte abbiamo ottenuto dei risultati e l'ultima volta abbiamo anche vinto, ma selezione specificamente qualcuno credo dia la giusta dignità ad una competizione che finalmente sta ricevendo l'attenzione che merita.
Utente
7 agosto, 2013
Il concorso di riferimento per me deve essere assolutamente Sanremo.
La novità che introdurrei sarebbe quella di votare una canzone per l'eurovision indipendente dal concorso, che sia la stessa o un'altra rispetto alla canzone vincitrice del festival.
Ovviamente le votazioni saranno diverse, e perché no, potrebbero anche corrispondere la scelta della canzone "europea" con quella "italiana".
Admin
7 agosto, 2013
C'è un grosso equivoco di fondo: credere che esista un criterio di "adattabilità" all'Eurovision.
Non c'è, il bello dell'Eurovision è proprio attraversare varie fasi di moda (come anche nelle classifiche musicali) per cui ieri funzionava la lirica, oggi funziona la ballad, domani la band rock e dopodomani chissà.
Per me la selezione va benissimo così. Al massimo si potrebbe dare a chi vuole, prima della proclamazione del vincitore, la possibilità di rinunciare all'ESC, invece di decidere dopo la proclamazione, individuando così un sottogruppo di canzoni che si giocano la partecipazione all'Eurovision, però forse inciderebbe sui risultati, non lo so.
Utente
7 agosto, 2013
Alex87 ha detto
C'è un grosso equivoco di fondo: credere che esista un criterio di "adattabilità" all'Eurovision.Non c'è, il bello dell'Eurovision è proprio attraversare varie fasi di moda (come anche nelle classifiche musicali) per cui ieri funzionava la lirica, oggi funziona la ballad, domani la band rock e dopodomani chissà.
Prendo ad esempio Sanremo 2016: vincono gli Stadio che rinunciano, e Francesca Michelin prende il loro posto.
In primis, gli Stadio avevano tutto il diritto di non rinunciare, anche magari sapendo in modo obiettivo che la loro scelta non sarebbe stata la più forte da mandare all'Eurovision. Ma tant'è che se non avessero rinunciato ci sarebbero andati loro, non che la Michielin fosse la scelta migliore possibile. Ed è qui che voglio arrivare.
Non so se Amadeus e chi lo succederà sarà sempre in grado di formare un cast che possa dare come vincitore della canzone italiana lo stesso che rappresenterebbe meglio l'Italia.
Se a Sanremo 2023 vince Baglioni con Elodie quarta, troverei molto più consona la proposta della quarta classificata indipendente dal concorso di Sanremo.
Utente
23 dicembre, 2015
quanto potremo sperare in futuro di avere un vincitore di Sanremo in grado di impegnarsi anche all'ESC e consegnarci un'altra vittoria?
Semplicemente basta studiare una performance per l'Eurovision come si deve nei mesi successivi alla vittoria di Sanremo. Invece tutti i cantanti sono impegnati con tour, firma copie, interviste a destra e sinistra. Il risultato?
Mahmood ha fatto la prima prova a Torino da solo, una prova importantissima che serve per capire il palco, mentre Blanco è arrivato dopo nella seconda prova, vocalmente a pezzi ed in teoria sono rimasti indietro perchè gli altri paesi a prescindere erano avanti con lo staging, le inquadrature ecc.
Sta di fatto che deve essere la Rai e/o la casa discografica (con i manager) a mettere una pausa ai vari artisti almeno 1 settimana prima delle prove per l'Eurovision. Così tutti sono riposati, sperando che abbiano trovato qualche giorno libero (da febbraio a fine marzo) per studiare una performance adatta ad un palco grande come quello dell'ESC che ricordiamo non è piccolo come quello dell'Ariston.
Gabbani era distrutto per lo stesso motivo, Ermal abbandonò le prove perchè doveva andare a registrare Amici, mentre Blanco e Mahmood l'ho spiegato sopra.
Comunque il Festival di Sanremo è perfetto come selezione, certo che alcuni cantanti che amiamo non li vedremo mai all'Eurovision con questo metodo di votazione ma il livello dei brani è molto alto specialmente negli ultimi anni con Amadeus.
Ah dimenticavo: Amo Blanco e Mahmood, tifavo per loro a Sanremo ma non possono comportarsi così per di più in casa. Gli altri artisti interagiscono tra di loro, cantano, postano robe insieme su IG, mentre loro sembrano in un Mondo a parte.
Alex87 ha detto
C'è un grosso equivoco di fondo: credere che esista un criterio di "adattabilità" all'Eurovision.Non c'è, il bello dell'Eurovision è proprio attraversare varie fasi di moda (come anche nelle classifiche musicali) per cui ieri funzionava la lirica, oggi funziona la ballad, domani la band rock e dopodomani chissà.
Per me la selezione va benissimo così. Al massimo si potrebbe dare a chi vuole, prima della proclamazione del vincitore, la possibilità di rinunciare all'ESC, invece di decidere dopo la proclamazione, individuando così un sottogruppo di canzoni che si giocano la partecipazione all'Eurovision, però forse inciderebbe sui risultati, non lo so.
Concordo al 100%
Piuttosto che creare a tavolino un processo di selezione per l'ESC, punterei a far evolvere Sanremo - cosa che fra l'altro negli ultimi anni è avvenuta. Poi Sanremo è una vetrina importante che di riflesso viene anno dopo anno sempre più associata all'Eurovision, mentre una ipotetica selezione italiana separata col tempo secondo me perderebbe appeal soprattutto per gli artisti più "famosi"... Magari darebbe una possibilità a gente che non arriverebbe mai a vincere Sanremo, ma poi c'è il rischio di finire nell'irrilevanza come il Regno Unito.
Alla luce delle prove di Mahmood e Blanco, arrivati totalmente impreparati e stanchi al contest (e giustamente, hanno vinto Sanremo e stanno facendo un meritatissimo tour sold out)
Cioè lì dipende anche dalle priorità che si danno, le date dell'esc si sanno secoli prima, ora non sono un esperto ma penso che un vincitore di Sanremo a febbraio possa aggiustare un po' i suoi impegni per dedicarsi bene a un evento di maggio
E infine anche l'Eurovision è abbastanza cambiato, pezzi che noi potremmo ritenere "internazionali" e "adatti" potrebbero non ricevere la stessa accoglienza
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Utente
14 maggio, 2018
calacolo ha detto
Ah dimenticavo: Amo Blanco e Mahmood, tifavo per loro a Sanremo ma non possono comportarsi così per di più in casa. Gli altri artisti interagiscono tra di loro, cantano, postano robe insieme su IG, mentre loro sembrano in un Mondo a parte.
Si, tremendi, sembra che non gliene freghi niente
Sarà, ma io credo che la prospettiva di far partecipare il vincitore di Sanremo all'Eurovision, abbia innanzitutto raffinato la scelta del vincitore del Festival. È una consapevolezza che si sta facendo largo lentamente, del resto fino al 2014 non c'era questo automatismo. Ma, se si fosse diffusa prima, non ho dubbi che Sanremo 2016 l'avrebbe vinto direttamente Francesca.
Quindi ben venga questa continuità, sia per l'Eurovision, sia per Sanremo stesso.
In ogni caso, anche nel 2019 ricordo una pessima prova di Mahmood (davanti alla giuria, per altro. Sbaglio?) e alla fine arrivammo secondi. Quindi aspetterei a fasciarmi la testa.
Utente
2 maggio, 2016
Anche per me il problema non è il metodo di selezione visto che i risultati comunque sono arrivati. tutti i vincitori di Sanremo dal nostro ritorno in top 5 tranne Gabbani sesto e Mengoni settimo, e in questi conto pure Gualazzi.
anche perché a meno che non vai di scelta interna una selezione tv prevista dopo sanremo entro il 15 marzo sia impossibile , ancor più farla prima di sanremo
Zach ha detto
Non so se Amadeus e chi lo succederà sarà sempre in grado di formare un cast che possa dare come vincitore della canzone italiana lo stesso che rappresenterebbe meglio l'Italia.
Se a Sanremo 2023 vince Baglioni con Elodie quarta, troverei molto più consona la proposta della quarta classificata indipendente dal concorso di Sanremo.
ma questo fa comunque parte del gioco e vale un po' per tutti il fatto che ci sia una proposta che potenzialmente vincente non vuol dire che questa poi vinca e arrivi a maggio. vince qualcuno poco competitivo ok, quest'anno va così ci vediamo l'anno prossimo
basta vedere Danimarca o Slovenia quest'anno. le Reddi erano le migliori della loro selezione ma questo non significa siano competitive anche ora, e nell'Ema c'erano proposte molto più forti dei LPS che sicuramente avrebbero fatto meglio.
poi può darsi pure che quella nota stonata sorprenda eh. A Meta e Moro non davo due lire a Lisbona, convinto che altri quell'anno sarebbero stati più competitivi eppure sono arrivati quinti
Utente
31 ottobre, 2020
Devo dire che se la prospettiva Eurovision aiuta l'Italia a evitare vincitori come Morandi o Ermal Meta allora ben venga che il vincitore di Sanremo vada all'Eurovision.
Anche se questo prescinde che la canzone vincitrice debba essere una canzone "adatta" e limita ulteriormente. Gli italiani sono convinti che le canzoni "adatte" siano quelle movimentate o pseudo-trash, e la vittoria dei Maneskin non ha fatto altro che amplificare questa cosa.
Io penso che il Festival sia pronto ad un rinnovamento nel senso della cura della performance e dello staging. È vero, chi vince Sanremo si trova oberato di impegni e fa fatica a preparare la performance per l'esc, ma se più o meno tutti partissero già con una performance studiata anziché dover saltare dal cantare impalati davanti a un microfono al palco dell'esc, parte di questo problema verrebbe meno. Ne gioverebbe anche il Festival in termini di spettacolo e forse la cosa accelererebbe l'evoluzione del Festival verso la modernità. Inoltre è anche probabile che si abbasserebbe il rischio di veder vincere la canzone scaldacuore con poco futuro extra-sanremese o il biggone di vecchia data solo per il nome. In fondo, buona parte del successo dei Manėskin al festival è da imputare anche alla performance, alla confidenza col palco, a come riempivano quel palco, al confronto con bravissimi interpreti e cantautori che però puntavano tutto sul brano. Stesso discorso per Soldi. In parte pure Morandi quest'anno ha strappato un terzo posto perché l'esibizione era coinvolgente e aveva un'ottima regia.
Non è questione di "canzone perfetta per l'esc" che in effetti non esiste, quanto più di trovarsi a selezionare un pacchetto completo ab initio, che sarebbe poi solo da variare un po' o da raffinare.
Insomma, non sarebbe solo un'innovazione positiva in ottica esc ma a mio modo di vedere anche un criterio meritocratico, specie nell'era multimediale in cui viviamo.
Con questi aggiustamenti, Sanremo sarebbe perfetto come selezione Esc, secondo me.
Scio16 ha detto
Io penso che il Festival sia pronto ad un rinnovamento nel senso della cura della performance e dello staging. È vero, chi vince Sanremo si trova oberato di impegni e fa fatica a preparare la performance per l'esc, ma se più o meno tutti partissero già con una performance studiata anziché dover saltare dal cantare impalati davanti a un microfono al palco dell'esc, parte di questo problema verrebbe meno. Ne gioverebbe anche il Festival in termini di spettacolo e forse la cosa accelererebbe l'evoluzione del Festival verso la modernità. Inoltre è anche probabile che si abbasserebbe il rischio di veder vincere la canzone scaldacuore con poco futuro extra-sanremese o il biggone di vecchia data solo per il nome. In fondo, buona parte del successo dei Manėskin al festival è da imputare anche alla performance, alla confidenza col palco, a come riempivano quel palco, al confronto con bravissimi interpreti e cantautori che però puntavano tutto sul brano. Stesso discorso per Soldi. In parte pure Morandi quest'anno ha strappato un terzo posto perché l'esibizione era coinvolgente e aveva un'ottima regia.Non è questione di "canzone perfetta per l'esc" che in effetti non esiste, quanto più di trovarsi a selezionare un pacchetto completo ab initio, che sarebbe poi solo da variare un po' o da raffinare.
Insomma, non sarebbe solo un'innovazione positiva in ottica esc ma a mio modo di vedere anche un criterio meritocratico, specie nell'era multimediale in cui viviamo.
Con questi aggiustamenti, Sanremo sarebbe perfetto come selezione Esc, secondo me.
E lì si torna alla questione Sanremo fuori dall'Ariston
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Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Nell'OP ho cercato di mettere pareri quanto più generali, il mio è un po' in mezzo.
Sanremo è il motivo per cui siamo riusciti a portare entries in Top 10 in quasi tutte le nostre partecipazioni. Non è un caso che l'unica scelta italiana finita in fondo alla classifica sia stata l'unica scelta non sanremese. Il fatto che i nostri rappresentanti passino da un evento musicale prestigioso garantisce che la qualità del brano e del performer scelto sia buona. Insomma, è il vincitore di Sanremo, non di una finale nazionale organizzata "giusto per" in maniera simile ad altre. Concordo anche con il fatto che avere Sanremo come selezione nazionale ci porti a non essere mai parte del gruppo di nazioni che cerca di seguire i trend eurovisivi, evitando copie conformi ad altri brani già portati nella manifestazione, e dandoci anche un ruolo quasi da "trend setters" (quando va bene e non portiamo la classica ballad sanremese senza elementi innovativi o in grado di distinguerla dalle altre ballad italiane all'orecchio del pubblico straniero).
La cosa che mi preoccupa, paradossalmente, è proprio questa ritrovata fama di Sanremo, che porta i vincitori a essere automaticamente occupatissimi dalla vittoria di Sanremo all'ESC.
I nostri rappresentanti hanno lavorato a fondo sulla performance solo due volte: Francesca nel 2016 (che però arrivò a una messa in scena fallimentare) e i Måneskin lo scorso anno, che infatti hanno vinto nonostante prima delle prove non fossero i favoriti.
Non credo sia un caso che la vittoria sia arrivata proprio con un gruppo che, a causa del covid e dell'assenza di altri impegni, si sia ritrovato a poter lavorare sulla presentazione del brano in chiave eurovisiva. Che io ricordi, i Måneskin sono l'unico act italiano arrivato alla prima prova con una preparazione già ottima. Lo stesso Mahmood nel 2019 arrivò alle prove a Tel Aviv proprio impreparato, e il nostro secondo posto è avvenuto "di rincorsa". Resta sicuramente il rimorso di aver potuto vincere anche allora se fosse stata prestata più attenzione alla presentazione del brano. Anche Gabbani arrivò con uno staging per niente curato e una palese stanchezza (ma seriamente un background nero per una presentazione che si basa su un gorilla?), Meta e Moro non sembravano proprio per niente interessati alla manifestazione, Il Volo e Mengoni avevano già una buona base all'estero e tutto sommato l'ESC era solo un di più.
La prospettiva di questo rinnovato prestigio di Sanremo è sicuramente quella di poter portare altri big all'Eurovision, ma al contempo temo che avremo sempre questa mentalità dell'Eurovision come "bonus per il vincitore". Insomma, che ci sia un minore impegno in caso di vittorie di big - come Mahmood e Blanco - che chiaramente non hanno chissà che interesse all'Eurovision. Sarà difficile avere un'altra vittoria sanremese "alla prima di Mahmood" con la struttura in termini di voti e i nomi che potremo trovare nelle prossime edizioni di Sanremo, quindi è pressoché impossibile che vengano selezionati artisti potenzialmente interessanti come entry eurovisiva, ma con una fanbase piccola.
Non so quale possa essere la soluzione precisa per coniugare l'uso sacrosanto di Sanremo come selezione nazionale e la possibilità di selezionare artisti che abbiano davvero intenzione di fare bella figura all'ESC. Una mezza idea che ho sempre avuto è stata l'uso della serata del venerdì come "evento a parte" in cui si seleziona l'artista per l'ESC con un televoto che non si somma al resto della gara, il contributo di una giuria internazionale e degli staging già curati e pronti da valutare durante Sanremo. Qualcosa che distingua tra chi vorrebbe davvero andare all'ESC per sfruttarlo come rampa di lancio - e che quindi, plausibilmente, metterebbe un po' più d'impegno nel preparare la performance - e chi lo percepisce solo come "bonus" della vittoria sanremese.
Utente
11 febbraio, 2021
Scio16 ha detto
Io penso che il Festival sia pronto ad un rinnovamento nel senso della cura della performance e dello staging. È vero, chi vince Sanremo si trova oberato di impegni e fa fatica a preparare la performance per l'esc, ma se più o meno tutti partissero già con una performance studiata anziché dover saltare dal cantare impalati davanti a un microfono al palco dell'esc, parte di questo problema verrebbe meno. Ne gioverebbe anche il Festival in termini di spettacolo e forse la cosa accelererebbe l'evoluzione del Festival verso la modernità. Inoltre è anche probabile che si abbasserebbe il rischio di veder vincere la canzone scaldacuore con poco futuro extra-sanremese o il biggone di vecchia data solo per il nome. In fondo, buona parte del successo dei Manėskin al festival è da imputare anche alla performance, alla confidenza col palco, a come riempivano quel palco, al confronto con bravissimi interpreti e cantautori che però puntavano tutto sul brano. Stesso discorso per Soldi. In parte pure Morandi quest'anno ha strappato un terzo posto perché l'esibizione era coinvolgente e aveva un'ottima regia.Non è questione di "canzone perfetta per l'esc" che in effetti non esiste, quanto più di trovarsi a selezionare un pacchetto completo ab initio, che sarebbe poi solo da variare un po' o da raffinare.
Insomma, non sarebbe solo un'innovazione positiva in ottica esc ma a mio modo di vedere anche un criterio meritocratico, specie nell'era multimediale in cui viviamo.
Con questi aggiustamenti, Sanremo sarebbe perfetto come selezione Esc, secondo me.
Io però non vorrei che l'aspetto della performance e dello staging prevalesse sulla qualità del brano in sé. Per carità, apprezzo tantissimo gli artisti capaci di riempire il palco, come il Morandi di quest'anno o un Nek o i Maneskin, però Elisa ha ipnotizzato tutti restando praticamente ferma davanti al microfono, o Diodato riempiva il teatro solo con la sua potenza vocale. E in entrambi i casi i brani erano bellissimi. Insomma non vorrei che facessimo passare in secondo piano la qualità musicale e canora in funzione della performance a effetto mirata all'ESC. Io sono abbastanza vecchia scuola da questo punto di vista, le canzoni scaldacuore restano le mie preferite 😅
Stefano85 ha detto
Io però non vorrei che l'aspetto della performance e dello staging prevalesse sulla qualità del brano in sé. Per carità, apprezzo tantissimo gli artisti capaci di riempire il palco, come il Morandi di quest'anno o un Nek o i Maneskin, però Elisa ha ipnotizzato tutti restando praticamente ferma davanti al microfono, o Diodato riempiva il teatro solo con la sua potenza vocale. E in entrambi i casi i brani erano bellissimi. Insomma non vorrei che facessimo passare in secondo piano la qualità musicale e canora in funzione della performance a effetto mirata all'ESC. Io sono abbastanza vecchia scuola da questo punto di vista, le canzoni scaldacuore restano le mie preferite 😅
Ma se qualcuno è in grado di riempire il palco anche solo con la voce, il brano e la sua presenza ben venga. Ciò non toglie che possa costruirsi comunque un concept nella messa in scena, anche dei semplici schermi che mostrano delle immagini, dei ballerini, qualcosa che sia coerente col brano che si porta. Essere artista vuol dire anche questo oggi, non può e non deve bastare la bella voce o il buon testo perché poi questo, praticamente, rischia di non bastare. Né all'Esc né in Italia. La bella voce è un dono ma trovo più bello (e anche più meritocratico) che anche gli artisti più concettuali abbiano modo di esprimersi in maniera più trasversale, come accade all'ESC. E se in più questo volesse anche dire selezionare una proposta già convincente in partenza e arrivare all'esc già pronti, non vedo come possa essere un contro.
Chiusa questa piccola parentesi, anche a me piacerebbe moltissimo la serata del Venerdì come selezione dell'esc ma poi che fai, je togli l'ennesima interpretazione di Caruso ai rai-spettatori? Temo che i tempi non siano maturi
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