Utente
1 maggio, 2016
I buoni frutti della "propaganda"
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
11 novembre, 2015
Marco non ha mai dato suoi pezzi per film o pubblicità, mi pare proprio la prima volta.
Avrà contribuito l'amicizia con la Cortellesi, dopo il bel momento contro il bullismo a Laura & Paola.
Sui titoli di coda di Ma cosa ci dice il cervello c’è il brano Essere Umani di Marco Mengoni: “Ha un testo importante”, sottolinea Milani, “È il tipico caso in cui la musica leggera è leggera fino ad un certo punto. E se c’è emozione sul finale del film è anche grazie a questa canzone”.
https://www.rollingstone.it/cinema/interviste-cinema/la-prima-volta-di-paola-cortellesi
Utente
1 maggio, 2016
Alle 13 sulla APP inizia il LiveQuiz di Mengoni.
Comunicazione di servizio!
Tra pochi minuti faremo una prova ufficiale del #MarcoMengoniLiveQuiz dentro l’App di Marco con una comunicazione esclusiva per tutti i fan. Scaricala qui e partecipa! 💪🏼
📲 > https://t.co/zYe3lqLvYy
Staff— Marco Mengoni (@mengonimarco) April 26, 2019
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
1 maggio, 2016
La banda c'è, ora manca la band
https://www.facebook.com/139630392827922/posts/1059236404200645/
E per ultimo, Marco.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
1 maggio, 2016
Quando si dice "passare inosservati"
https://www.facebook.com/388140017915231/posts/2356279467767933/
Siamo tutti Muhammad Ali!
Grazie alla Filarmonica Mirafiori.
Ci vediamo domani sera Torino. pic.twitter.com/r5uatsKHjT— Marco Mengoni (@mengonimarco) April 26, 2019
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
1 maggio, 2016
Ieri c'è stato questo scambio di commenti tra Marco e Giuliano.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
11 novembre, 2015
Da ieri è attivo il sito de LaTarma Management.
Sul sito lei racconta brevemente come ha iniziato questo lavoro, e dice alcune cose già accennate da Marco in alcune interviste e da lei ai fan in varie occasioni:
Ho deciso di fare questo mestiere senza saperlo. Camminando sul marciapiede di una rotonda nel centro di Roma, Marco mi disse di voler cambiare tutto quello che aveva intorno. Decisi di aiutarlo a trovare la persona giusta: quando un giorno davanti ad un caffè takeaway mi rivelò che la persona giusta ero io. La mia prima reazione fu ridere. Ero un ufficio stampa di 26 anni con ancora troppo da imparare. Mi disse: quello che non sai provo a farlo con te e, nel caso, torneremo sui nostri passi insieme. Mi fido di te.
La dichiarazione più bella di sempre. Era il 2011.
...
Un giorno Marco mi disse: ho trovato la tua assistente, non puoi continuare così. Gli chiesi come avesse fatto e mi disse: sono stato a mangiare al … Ho visto una cameriera che parlava inglese fluente con delle clienti. Le ho chiesto la mail. Marta mi scrisse il giorno dopo. Era il suo ultimo giorno di lavoro. Se Marco non fosse andato lì a pranzo quel giorno molto probabilmente non sarei qui adesso. Colta, profonda, fedele. Smart.
C'è anche un accenno alla sua prima 'collaboratrice'. Iaia, la cugina di Marco e sua personal:
Iniziai quindi da sola. Anche se Claudia è con me dal principio: pur non avendo ancora capito cosa volesse fare, per fortuna non mi ha lasciata mai. Come farei se non ci fosse: lei è l’acqua per quando mi accendo, mi basta uno sguardo perché non prenda fuoco la stanza. Ha molte doti, la prima la precisione. La seconda la correttezza. La terza, l’onestà.
Utente
1 maggio, 2016
Aggiungo un pensiero a quanto già detto.
Quando Marco chiese a Marta di diventare la sua manager, lei aveva 26 anni, ma lui non ne aveva ancora compiuti 23, questo significa che sin da allora ha avuto una lungimiranza non da poco, anche nella contestuale creazione della sua No Comment, a gennaio 2012.
La determinazione si vede sin da giovanissimi.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
1 maggio, 2016
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
1 maggio, 2016
Sulla APP verranno pubblicate una serie di interviste fatte ai musicisti di Marco.
Si inizia con il mitico Giovanni Pallotti, bassista di Marco da prima di XF. Per chi non lo conoscesse, è quel bel ragazzo che si nasconde da anni sotto una barba impenetrabile.
#BASTABARBA #STOPBARBA
APP-INTERVISTE: 1. GIOVANNI PALLOTTI
RIFLESSIONI E CURIOSITÀ DAL TALK AT APPLE CON LA BAND DI MARCO FINO ALLA VITA IN SLEEPING BUS!
Il Talk at Apple ha fatto incontrare con il pubblico i musicisti che da sempre accompagnano Marco. Una bella occasione che ha portato l’idea di spostare questi incontri anche qui, sulla App, sempre più chiave con cui entrare nel mondo artistico di Marco.
“Il talk at Apple credo sia stata la prima occasione in cui il pubblico di Marco è entrato in contatto diretto con noi, scoprendo tutto ciò che c’è dietro la realizzazione di un disco o di un live”, racconta Giovanni Pallotti, da sempre bassista di Marco, che abbiamo incontrato per questa intervista esclusiva per l’App.
“Mi ha colpito moltissimo la curiosità delle persone, il loro interesse nel capire cosa porti a realizzare ciò che loro poi ascoltano. Questo confronto è stato interessante anche perché mi ha portato a riflettere davvero sulle cose: nel lavoro molto spesso si fanno le cose anche senza riflettere, si fanno e basta, si cerca di dare sempre il meglio di se stessi e si resta concentrati su quello che si sta facendo. Se invece devi raccontare cosa hai fatto, come lo hai fatto, ecco che sei in qualche modo “costretto” a ragionare ed è bello farlo perché ti rendi davvero conto di quale sia stata la natura del processo creativo, l’interazione con le altre persone… e persino come ti sei comportato all’interno di questo processo. Un momento sicuramente costruttivo”.
Parlaci del primo ricordo che hai della collaborazione con Marco.
“Io e Marco ci siamo conosciuti prima che lui arrivasse a XFactor, ma il ricordo più vecchio e a cui sono più legato è quello del primo vero palco condiviso insieme, lo spettacolo fatto per la trasmissione prima della finale. C’era da preparare questo spettacolo, ma Marco non poteva partecipare alle prove perché impegnato in televisione. Preparammo tutto noi, una cosa un po’ pazza, e quando arrivò il giorno non li avevamo ancora provati insieme. Quella esibizione in realtà fu una specie di prova davanti al pubblico. Sono molto legato a questo ricordo perché prima di cominciare lo spettacolo ho incontrato Marco nei corridoi (noi eravamo arrivati prima, lui era appena arrivato) e la sua prima reazione fu quella di abbracciarmi. Ci abbracciammo in corridoio. Mi piacque molto questa cosa, perché significava quanto lui non vedesse l’ora di rivederci, di suonare. Stava facendo quella esperienza molto profonda e importante, ma evidentemente gli era mancato il contatto con i musicisti, con la musica. È stata bella la sua reazione nel vedermi.”
Il lavoro di Atlantico in studio da Pagani: cosa ha significato per te vedere il nuovo album “suonare” fin dall’inizio, in una sorta di nuova prima volta insieme a Marco?
“La fase di preparazione di Atlantico alle Officine Meccaniche è una delle esperienze che ricordo con più affetto e che ricorderò così in tutta la mia carriera. Perché scegliere di lavorare così su quel disco per me ha significato molto: prendere i brani appena scritti e farli suonare da subito, provare da subito a cucire loro un vestito e farlo con gli strumenti in mano è stata una scelta anche coraggiosa: sappiamo che i procedimenti per la realizzazione dei dischi hanno molto spesso una base in studio, lavorando con il produttore e chiamando di volta in volta i musicisti quando servono ma è lo studio e il rapporto con la programmazione dei suoni che la fa da padrone nella maggior parte dei casi. Invece, scegliere di partire dagli strumenti - basso, chitarra, batteria e pianoforte - per suonare i brani secondo me è stata una scelta coraggiosa e anche un po’ rivoluzionaria rispetto a quella che è la tendenza oggi. E credo che poi questa cosa si percepisca quando si ascolta il disco, che è musica nata in sala prove, da quattro persone insieme che, con gli strumenti in mano, scoprivano la vera natura del brano.”
Parliamo del tour: dal tuo punto di vista quali sono le differenze principali rispetto agli altri tour di Marco?
"Sono molto contento e soddisfatto di come sta andando questo tour e a guardare il pubblico direi che sta andando bene!
Dal palco si ha una percezione limitata dello spettacolo, ma tutti quelli che vengono mi raccontano di uno show importante, maturo d’impatto, elegante, in linea con quello che è il disco e questo mi rende molto soddisfatto. Da un punto di vista strettamente personale sono felice perché grazie al confronto con gli altri musicisti della band e in particolare con Christian Rigano, il direttore musicale, sono riuscito a racchiudere in questo spettacolo tutte quelle che sono le mie competenze, non soltanto quelle strettamente legate al basso elettrico, il mio strumento, ma anche quelle più vicine al mondo della produzione: mi sono creato una postazione in cui riesco a esprimere me stesso come musicista più che come solo bassista. E questa cosa mi soddisfa molto.”
Per concludere, raccontaci come si vive sullo sleeping bus in tour. Qual è il ricordo più simpatico fino ad ora?
“Lo sleeping bus è quella cosa che ti fa ricordare quanto sei fortunato ad esserti realizzato come musicista: se non fosse per questo, non credo lo avrei sopportato! È divertente, è come una gita per me, quando suoni in Europa e giri in sleeping bus è come tornare ai 16-17 anni quando andavi in gita, appunto. È bello perché condividi qualsiasi momento con altre persone con cui vai d’accordo, e quando c’è un bel gruppo di lavoro si crea per forze di cose un clima di grandissimo affiatamento, impari a conoscere gli altri bene, in profondità.
È bello, una esperienza molto divertente e anche costruttiva che crea legami forti, destinati a durare nel tempo. Un ricordo bello è legato a Nico Degni, che cura la sicurezza di Marco, che in Germania ha comprato una cassa e quella cassa ha trasformato l’atmosfera delle notti del bus: ogni sera è d’obbligo creare un dj-set con canti, balli… Lo sleeping bus adesso è una specie di club itinerante!”
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
1 maggio, 2016
Lascio qui due tra i sei spot pubblicitari che stanno andando in onda su Sky per la campagna #PLANETORPLASTIC
https://www.instagram.com/p/BxhKIhnIePl/
https://www.instagram.com/p/Bxhd0hgoZUe/
Intervista sul numero di maggio della rivista del National Geographic
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1 maggio, 2016
Peter è diventato papà il 21 maggio!
" Ah ... anche poeta ! "
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1 maggio, 2016
Marco stasera sarà ospite al Radio Italia Live, è già stato intervistato ed ha già fatto il soundcheck (naturalmente io ho perso tutto )
Qui si inchina ai tecnici prima di salire sul palco. Posso dire che trovo tutto questo meraviglioso?
https://twitter.com/IamproudofMarco/status/1133019628878344192
Marco ora da Piazza Duomo.#MarcoMengoniRILIVE
Staff pic.twitter.com/qLqPydmFTG— Marco Mengoni (@mengonimarco) May 27, 2019
Soundcheck.
Stasera in diretta da Piazza Duomo, Milano.#MarcoMengoniRILIVE
Staff pic.twitter.com/NOf81kFWim— Marco Mengoni (@mengonimarco) May 27, 2019
Dalle storie di Marco #MarcoMengoniRILIVE pic.twitter.com/CIwWbNuWdR
— MT official (@mengoniteam) May 27, 2019
" Ah ... anche poeta ! "
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