Paola Gallo su FB

Applausi a scena aperta durante le prove generali all'Ariston per Elio e le Storie Tese, che forse non vinceranno (e chi può dirlo) ma che ancora una volta sorprendono con un mix di stili, velocità e genialità. Una serie di canzoni e citazioni in una, ma so che la spiegazione non rende l'idea. Mi saprete dire mercoledì. Intanto si prendono un 10. Fuori gara, però. Ora smetto coi voti e vado con gli aggettivi e le locuzioni. COMMOVENTI: Arisa, brava, con una voce che prende il cuore e fa "sentire" la canzone dentro, senza mediazioni. Francesca Michelin, così giovane e così grande. Con quel viso e quel testo, emoziona, tanto. Lorenzo Fragola, elegante e rispettoso. Una ballata diversa e del tutto contemporanea che cambia passo e arriva diretta. GLAM: Bluvertigo con un pezzo alla Morgan, che è più drammatico che intonato, ma lo amo..semplicemente. Neffa non scende mai di livello. Quest'anno vira sull'elettronico barocco. E "non stona". Enrico Ruggeri: ho chiuso gli occhi ed ero a Parigi. Canzone d'autore che non rinuncia alla musica. Rock ma bohémienne. 
INTENSI: Noemi, grande eleganza in una canzone dove la sua voce fa un passo indietro per rispettare il senso di un testo che è intriso di femminilità profonda e consapevolmente malinconica. Dolcenera mi piace quando indugia nel blues e tira fuori un'anima forte quanto la canzone. Mi emoziona di più quando si allontana dall'elettronica. Gli Stadio, con il tifo di Vasco, estraggono un pezzo alla "Ballando al buio". Irresistibili. 
INASPETTATI: Valerio Scanu con le parole di Fabrizio Moro è nuovo e credibile. Sempre melodico ma senza rime facili. Un'ottima ripartenza. 
Giovanni Caccamo e Deborah Jurato Il brano parte alla Caccamo e poi entra Deborah e diventa un duetto più classico. Bravi entrambi, forse lontani, ma sicuramente non scontati. 
PUGNO ALLO STOMACO: Rocco Hunt, in uno dei pochi brani dal ritmo elevato, denuncia e lancia strali. Coraggioso, uno dei pochi. Clementino con "nocche e note stonate e sbagliate" ci mette davanti agli occhi una fotografia del 2016. L'Italia rap che non vuole fare l'americana. 
DIFFICILI: Annalisa ha voluto fare un passo verso la canzone non immediata. Lei può farlo con quella voce, acquisterà credibilità ma non tutti capiranno. Irene Fornaciari cambia stile, a metà tra l'etnico e il cantautorato. Non arriverà immediatamente, ma la scelta è assolutamente rispettabile.
DA RISENTIRE: Alessio Bernabei e Dear Jack (ironia della sorte entrambi hanno fatto per due volte le prove). Penalizzati dall'emozione. Dance il primo, corali i secondi. Da riascoltare in gara. Un ascolto in più serve anche per Zero Assoluto che non strafanno e rispettano il loro stile. 
E poi la Patty che a Sanremo festeggia i 50 anni di carriera e sinceramente può fare quel che vuole. Senza voto.

Alex87 ha detto
Ma difficile tipo Alice e il blu? Tipo Posizione fetale? Se solo queste persone conoscessero la discografia di Annalisa in modo da farci un po' capire 

Nessuna delle due è "difficile" in senso assoluto (sono altre le cose difficili per davvero), ma sicuramente "difficile" per il mercato. E io mi aspetto che il Diluvio sia su quelle linee (più Posizione che Alice).

Ma poi ricordatevi che in sala stampa ci sono boh, 50 persone? 100 (non ne ho idea proprio)?
Qui alla fine han twittato in 6/7 se tanto?