Siamo in un periodo di regressione da un punto di vista sociale, quindi credo che il problema delle donne a Sanremo sia legato moltissimo al clima che si respira al momento in Italia. Sarà difficile vedere vincere una donna, quando gli stessi italiani ascoltano principalmente uomini.

Però, ad essere proprio onesto, io non credo che quest'anno il "flop delle donne" sia stato frutto soltanto della misoginia del mondo musicale. A conti fatti, Bertè e Arisa a parte (e la prima è stata scippata del podio secondo un giudizio quasi unanime), le altre proposte femminili non erano musicalmente così interessanti. Lo scorso anno abbiamo avuto Annalisa tra le prime tre perché aveva un brano valido, quest'anno tra le donne non ho trovato un brano all'altezza de "Il mondo prima di te", così come, risalendo al 2016, all'altezza di "Nessun grado di separazione", nel 2015 all'altezza di "Adesso e qui" e così via.

Il fatto che abbia vinto Mahmood, su cui quasi nessuno puntava fino all'ultimo istante, prova che la voglia di cambiamento da parte di stampa ed esperti c'è, ed è compito degli artisti cercare di pensare "out of the box" e portare brani rischiosi che possano pagare (ed è già successo nel 2015 con Malika, fuori per il pubblico e pompata giustamente dalle giurie). Non vedo perché una donna non possa farlo anche il prossimo anno. Serve, però, una maggiore originalità nel proporre i brani a Sanremo. La stessa Elodie, portando qualcosa di simile a Soldi, visto che Nero Bali tutto sommato è simile come sonorità, avrebbe avuto delle chances migliori, ma il fatto che non sia stata presa mi fa pensare che non sia stato così, e abbia puntato su qualcosa di più tradizionalmente radiofonico. 

Quando si tratta di proporre brani a Sanremo, da parte di una buona parte delle artiste femminili vedo una certa voglia di "uniformarsi" al canone standard della canzone sanremese femminile, e quest'anno la Tatangelo è caduta in pieno in questo cliché. Arisa, nonostante la canzone a me non piacesse, è andata discretamente bene perché ha portato qualcosa di inaspettato e rischioso. Spingendosi ancora oltre, e presentandosi senza filtri dovuti al contesto, non vedo perché una donna non possa ripetere ciò che ha fatto Mahmood quest'anno, però serve un brano che riesca a sorprendere.

In definitiva, quindi, trovo che una buona parte delle artiste donna in Italia non abbia "voglia di rischiare" quando si tratta di inviare un brano a Sanremo, e questa cosa le penalizza. Potrei fare tantissimi altri esempi (mi viene subito in mente Noemi che non ha portato Acciaio e Amen a Sanremo negli ultimi anni), ma in generale credo che il clima negativo stia influenzando le cantanti donna al punto di "limitarle artisticamente". Se prima non riusciamo a risolvere questo, non credo che avremo a breve una vincitrice donna.