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8 febbraio, 2020
Una scenografia “tra passato e futuro”, che strizza l’occhio al mondo del varietà, pur rivisitandolo. Linee sinuose ed effetti di luce disegnano una sorta di grande occhio al centro dell’Ariston: ecco svelato l’allestimento che Gaetano e Maria Chiara Castelli hanno realizzato per il Festival di Sanremo 2022.
I due scenografi della kermesse, padre e figlia, hanno raccontato così il lavoro che li ha portati a disegnare la cornice del Festival ormai alle porte:
“Quando abbiamo incontrato Amadeus ad agosto ci ha chiesto di mantenere la scala e la posizione dell’orchestra, con gli opportuni distanziamenti, ma di immaginare qualcosa di diverso, un disegno tra passato e futuro. Niente vintage, però: piuttosto, come proposto da Amadeus, un ‘restyling’ del classico. Così ci siamo ispirati alle scenografie più tradizionali a partire dalla riscoperta del colore bianco, con materiali tridimensionali traforati, e abbiamo rivisitato un elemento come il sipario, rendendolo superleggero e trasparente, davanti al boccascena“.
Una scenografia non rivoluzionaria, ma in linea con lo stile elegante e moderno delle precedenti edizioni targate Amadeus. Gli stessi scenografi hanno spiegato di aver realizzato “una sintesi tra le scenografie dei due Festival precedenti di Amadeus“. “Abbiamo voluto, con queste forme, esprimere anche la speranza che quell’astronave disegnata lo scorso anno sia finalmente giunta in un luogo dal quale ripartire tutti“, hanno argomentato.
Dietro all’impatto ottico, anche in questo caso, c’è stato un attento lavoro.
“Abbiamo ridotto i metri quadri di ledwall a favore della costruzione scenica e delle luci. Quanto alla tecnologia, non viene eliminata del tutto, ma farà la sua comparsa in tre grandi ellissi di sei e nove metri, tutte rivestite di luci e motorizzate, in grado di offrire al regista Stefano Vicario e al direttore della fotografia Mario Catapano una grande versatilità scenica e possibilità di movimento quasi infinite“
hanno aggiunto Gaetano e Maria Chiara Castelli. A dominare la scenografia sono le forme curve, che creano una prospettiva “profonda e accogliente“.
Il lavoro per la realizzazione è cominciato lo scorso ottobre: tutta la scenografia è stata costruita a Roma per poi essere smontata e rimontata a Sanremo, da dicembre, come un gigantesco puzzle tridimensionale.
“E’ stato un grande impegno ingegneristico realizzato con il contributo di una squadra eccezionale di professionisti con i quali abbiamo lavorato fino al millimetro per valorizzare al massimo questo Festival di Sanremo“
Fonte: Davide Maggio
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