Premessa: sono incontentabile, e la mia lista è assai personale e utopica, però mi andava di giocare con le sostituzioni per cui colgo al balzo quest'ottimo thread di Davidex per deliverare il mio Fantacast ideale (effettuando gli switch, laddove possibile, per quote, non a caso). Dovrebbe essere uscito qualcosa di pressoché eterogeneo a livello di generi musicali, di sesso, di inclusione e di età, e il sottotesto è che no, secondo me ancora non ci siamo con un cast che possa vagamente stuzzicarmi, per quanto riconosca la discreta operazione commerciale e di prestigio compiuta da Amadeus. Il mio cast è chiaramente più sbilanciato verso il sottobosco underground a livello di popolarità, però da lì proviene la maggior parte dei miei ascolti, quindi da lì attingo.

Fiorella Mannoia Nada (a parità di cantautorato femminile impegnato, mi piacerebbe che ogni tanto ci ricordassimo di avere questa perla nel nostro panorama)
Geolier Liberato (sì, imparagonabili per hype collettivo, notorietà, momentum e certificazioni, ma la miglior versione di rap partenopeo in questo momento la divoro dal secondo, molto più particolare e nelle mie corde come proposta)
Dargen D'Amico La Rappresentante di Lista (lo so, per Veronica e Dario sarebbe la terza rimpatriata ligure, per Dargen appena la seconda, ma tra i due indiscussi hitmaker di Sanremo 2022 avrei dato una chance all'era più sommessa e intima in arrivo del duo piuttosto che alla simpatica goliardata del nostro stimabile giudice di X Factor) 
Emma Gaia (in questo palmares amiciano da annali presente nel cast, avrei dato molto più credito a Gaia che ad Emma in questo momento, sia per non creare troppa sovrapposizione tra quote / televoto, sia soprattutto per il mio inesauribile taste per la Gozzi, che è sempre più prossima ad essere una Galiazzo-bis a livello di considerazione di questo passo sigh)
Fred De Palma Yendry (se di influenze latine stiamo parlando, a parità di quota 'etnica', personalmente sono molto più predisposto verso la proposta di Yendry che quella di De Palma, inoltre penso che Yendry abbia più credenziali a livello di carriera di altri big presenti nel cast ufficiale) 
Angelina Mango (lei la lascio in pace, è il suo momento e si è meritata questo traguardo, per quanto al momento nutra per lei molto meno hype di quanto ne avrei nutrito a suo tempo per Enula o Sissi)
La Sad Ibisco (quota post-punk sconosciuta ai fruitori occasionali esattamente come i La Sad, ma a mio avviso più particolare e avanguardista perché ha una matrice darkwave più pronunciata e un tantino più degna di nota per mio gusto, però sono convinto che anche loro saranno tra i miei peak del cast ufficiale quest'anno)
Diodato (il mio corregionale lo lascio in pace: probabilmente rischia di diventare pericoloso se lasciato in balia della stampa, ma ha bisogno di respirare nuovamente l'atmosfera della riviera dopo la sciagurata cancellazione dell'ESC 2020; inoltre col suo ultimo album ha dimostrato di non aver perso smalto a livello compositivo)
Il Tre Rancore, o Mezzosangue, o Nitro, o En?gma (evitando le solite iperboli irrealizzabili di Caparezza e Salmo, inserisco anche una quota rap puro, più spoken, più 'in your face', che sinceramente avrei preferito essere uno qualsiasi di questi nomi)
Renga e Nek - Fabi, Silvestri, Gazzè (se di collaborazione maschile vogliamo parlare, ho molto più hype per le penne, le sensibilità autorali, l'estro da parolieri e la profondità delle immagini evocate dal trio di cantautori)
Sangiovanni Michele Bravi (piuttosto che l'ennesima quota ex amiciana che secondo me non apporterà granché al cucuzzaro, avrei rimpolpato un po' le fila degli ex xfactoriani con uno dei migliori nomi da sempre presenti nel loro asset)
Alfa Joan Thiele (per motivi diversi entrambi sulla cresta dell'onda, lui più plebiscito di pubblico, lei di critica, ma proprio per questo penso sarebbe stata un'opportunità utile finalmente per lei di sbocciare per il GP)
Il Volo Margherita Vicario (dell'opera pop nel 2024 avverto meno l'urgenza, di una donna di talento non sufficientemente supportata a livello mediatico invece avverto un'urgenza smisurata)
Alessandra Amoroso Carmen Consoli (se devo intasare l'intero dotto lacrimale e piangere tutte le lacrime che ho in corpo, lo farei senza ombra di dubbio con una super ballad di un altro nome di peso femminile della discografia italiana e questo è Carmen Consoli)
Gazzelle Fulminacci (ok, dio Calcutta non intende cedere? Bene, avrei optato per un cantautorato indie un po' più affilato, più ispirato e a mio avviso con più cose da dire di Gazzelle) 
Negramaro Subsonica (rimasto male per la loro esclusione, ci stavo credendo davvero! Come band molto più patito per la combriccola di Samuel che per quella di Giuliano, pur muovendosi in ambiti diversi)
Irama Venerus (se penso ad un artista camaleontico, capace di spaziare tra i generi almeno quanto Irama, ma anche meglio a mio avviso, non posso non rivolgere un pensiero ad Andrea: due album pazzeschi, di cui uno rilasciato non meno di 6 mesi fa, e ancora troppo poco credito nei circuiti più capillari)
Rose Villain La Niña (sì, qui mi lincerete più che mai, ma oh, anche in fatto di quota urban femminile ho ben altre preferenze; Carola è super fresca, attuale, contemporanea, sfaccettata, in piena indole creativa e VANITAS rilasciato quest'anno non è che la prova del nove del suo talento e delle sue produzioni stratosferiche)
Mahmood (lui va assolutamente lasciato in pace, sarà pure un nome ridondante in ottica sanremese, però temo che l'Italia non si sia ancora accorta del suo valore nonostante i due Sanremo vinti per circostanze favorevoli - la giuria degli esperti prima e Blanco poi -, e i risultati di Cocktail d'amore lo dimostrano, non è mai abbastanza ciò che raccoglie in proporzione a ciò che offre)
Loredana Bertè Marcella Bella (le signore della canzone italiana sono tante, anche se a Sanremo si avvicendano ormai poche, e tra queste ho scelto una altrettanto in attività e che mi può offrire un mood diverso dai consueti)
The Kolors Baustelle (Sì, l'esperimento Italodisco ha funzionato e li ha riabilitati, però in una mia potenziale lista di priorità, l'agognato debutto dei Baustelle strabatte il sequel estivo dei TK) 
Big Mama Myss Keta (tanto rispetto per Big Mama, che ho amato nella serata delle cover 2023, e che difficilmente disdegnerò anche quest'anno, ma se un nome devo fare in tal senso il mio sogno proibito resta la Myss, o perché no, una cmqmartina)
Ghali Cosmo (quota better late than never in grande spolvero. Probabilmente Ghali giocherà portando all'Ariston delle sonorità urban contaminate con echi arabeggianti, che sono secondo me un po' la sua cifra e ciò che lo rende un tantino più interessante di altri suoi colleghi, ma se proprio vogliamo spingere l'acceleratore con le sonorità insolite per l'Ariston, l'elettronica visionaria di Cosmo e il suo animo rave ci avrebbero davvero fatto scatenare come mai prima d'ora)
Annalisa (stesso identico discorso di Angelina: lei la lascio in pace, è il suo momento e si è meritata questo traguardo. Certo, ora però il tanto teasato pezzo perfetto deve essere davvero perfetto nel concreto, non la Dieci della situazione, ecco)
Mr. Rain Brunori Sas (se l'obiettivo è riproporre una quota commozione, avrei allargato il raggio d'azione a chi secondo me non ha bisogno di artifici scenici per arrivare dritto all'obbiettivo e ha una maggiore solidità artistica imho)
Maninni Vasco Brondi (eh lo so, altra mia crush da buon orfano de Le Luci Della Centrale Elettrica quale sono, però ecco con buona pace del mio concittadino Maninni qui presente che mi perdonerà, in chiave indie farei carte false per avere piuttosto Vasco Brondi sul palco dell'Ariston, e se non lui comunque la lista è lunga: Post Nebbia, Iosonouncane, Motta, Andrea Laszlo De Simone, Appino, ecc.)
Ricchi e Poveri Cristiano Malgioglio, Rovazzi e Ditonellapiaga (se di quota meme dobbiamo ferire, è giusto che di una con i controattributi dobbiamo perire, e quest'ultima perlomeno ci avrebbe consentito di riavere in gara Margherita)