AUSTRIA

   LEA SANTEE - ROLLIN'

L'Austria è ritornata all'Earthvision, e questa volta ha deciso di farlo con i Lea Santee!

Innanzitutto, chi sono i Lea Santee? I Lea Santee sono un duo composto dalla cantautrice Lea Stöger e il produttore Manuel Hosp. Si conoscono a Vienna nel 2013 e decidono di formare i Lea Santee. Hanno entrambi un background indie-rock, ma la passione per la musica elettronica li accomuna. Sono fortemente influenzati dalla musica R&B/Urban e tra gli artisti che li ispirano maggiormente c'è Frank Ocean. Nel 2015 iniziano a pubblicare i loro pezzi su SoundCloud, ed è allora che vengono notati da Ariel Rechtshaid, produttore discografico di moltissime star internazionali (Madonna, Adele, U2, Usher, Kylie Minogue...), che li invita a Los Angeles per lavorare su dei nuovi pezzi con la sua supervisione. Nel 2017 iniziano il loro tour e partecipano ai più importanti festival musicali europei, inoltre ottengono una nomination agli UK Music Video Awards nella categoria "Best Pop Newcomer". I Lea Santee hanno rilasciato due EP intitolati Venice I e Venice II, in cui sono presenti sonorità pop, elettroniche ed R&B, combinate a ritmi latini. La critica ha definito i Lea Sante come la "Next Big Thing" austriaca, e i due EP sono stati molto acclamati. 

Rollin' viene rilasciata nel 2017, ed è un pezzo elettro-pop dalle atmosfere dark, in cui la voce di Lea si inserisce perfettamente donando al brano ancora più intensità.

Qui il testo :

Che dire, buon ascolto!  

(P.S - se il brano vi piace, votateci!  )

“My music has this very cult feeling that if you’re in on it and you fuck with it, then you fuck with it. If you don’t? That’s okay. It’s not meant for you." 

- Tommy Genesis
from Vancouver, Canada

bilirubina ha detto

 

Fuori dagli studi televisivi dove si è svolta la finale, abbiamo fatto qualche domanda al pubblico. “Mistico”, “particolare” ci hanno detto alcuni sostenitori del pezzo. Poi è arrivato un ragazzo dicendo di chiamarsi Jojo, che ha commentato: “Ma che è sta roba?”, ma questo non lo mandiamo in onda.

Girl I'm here, 

E forse questa volta ti sei scampata questa reazione (ma paghi ancora le conseguenze delle macabre metafore di Dotan). Comunque FORSE c'è del potenziale. 

Edit: ora un attimo, devo parlare con @NicksFactor.

sono molto adirato per la tua scelta. Like, amo il genere e ovviamente la canzone mi piace, ma come hai fatto a preferire questa a Daddy Yo o Come Closer (con annesso crossover con il Canada con Drake)? Sono più forti, Wizzy è più credibile e pure più figo. Let me know o ne pagherai le conseguenze 

ZIMBABWE

RATIONALE - FUEL TO THE FIRE

nome d'arte: Rationale

nome vero: Tinashe Fazakerley

nome d'arte precedente: Tinashè

nome vero precedente: sempre Tinashe Fazakerley

luogo di nascita: Harare, Zimbabwe

luogo in cui è cresciuto: Londra, Regno Unito

canzone in gara: Fuel to the Fire

I wrote it after watching the news one night in 2013. Tensions in London and around the world were particularly high and I wanted to express the way that I and a lot of my friends felt.

Penso non ci siano parole migliori per descrivere la canzone di quelle che ha usato Rationale stesso in un'intervista di qualche anno fa. Il brano è incentrato sul potere, sulla pressione, sulla frustrazione, sulla giustizia e sulla speranza; lui non è altro che un uomo che cerca di dare un senso a tutto ciò che sta capitando attorno a lui, a tutto l'odio che vede, a tutta la negatività che sente. Le persone, d'altronde, prendono sempre decisioni senza informarsi, senza sapere, senza voler sapere (soprattutto!), non facendo altro che aggiungere "fuel to the fire". Direi nulla di più attuale, se posso

Buon ascolto. Vi lascio il testo sotto spoiler

                                             Svizzera  

                                    Lovebugs feat. Lene Marlin 

                                                                 - AVALON -

Non riesco a farmi un’idea precisa circa la popolarità della canzone che voglio fare conoscere dal momento che si tratta di una canzone del 2006 la cui esistenza mi si è rivelata solo nel novembre del 2017. Stavo realizzando delle ricerche su Lene Marlin, cantautrice norvegese che ho seguito con interesse tra il 1999 e il 2004 (Playing my game, edito nel ’99, è stato il mio primo album acquistato). Successivamente l’ho un po’ persa di vista, e la stessa artista si è in qualche modo eclissata. Appunto nel tardo 2017 è nato in me il desiderio di riscoprire i primi due dischi e di capire che cosa Lene avesse fatto nel proseguimento della propria carriera. È stato così che mi sono imbattuto in Avalon, canzone del gruppo svizzero Lovebugs nella quale lei è coinvolta come ospite. Il gruppo tra l’altro ha rappresentato la Svizzera nell’Eurovision del 2009, non riuscendo a classificarsi in finale. Riusciranno ad avere maggiore successo in questo Earthvision?

Per quanto riguarda Avalon, si tratta di una canzone che, nella sua ‘ordinarietà’ (è un semplice pezzo pop-rock, genere molto in auge in quegli anni), è riuscita a rapirmi al primo ascolto grazie a una atmosfera romanticamente ‘oscura’ (è comunque una oscurità epidermica, che non diventa mai disturbante, cosa che potrebbe costituire anche un limite). È vero che nutro una sorta di imbarazzo nel presentare una canzone il cui testo ha in sé momenti come ‘L’amore vincerà sempre sull’odio, solo un bacio e starò bene’. Il fatto è che io trovo questa canzone adolescenziale, ma non in senso negativo; più che altro in un modo teneramente naïf. Io credo che l’insieme sia valido nel veicolare l’ ‘iniziazione’ ai segreti dell’amore, come se esso fosse una sorta di rito misterico (da cui il mood un po’ crepuscolare del brano) attraverso una descrizione che io trovo molto vivida (o, almeno, nella quale io mi ritrovo) dei sentimenti contraddittori che esso genera in un animo che lo ospita per la prima volta (“Non ho mai provato queste sensazioni prima, sono spaventata ma non ne ho ancora abbastanza” canta Lene in un luogo del testo che mi avvince, mi travolge).

Ma la cosa che più mi cattura è che, nel momento in cui il gruppo svizzero ha scelto di volere trattare l’amore a partire da una metafora, essa sia rappresentata da Avalon, isola leggendaria legata al ciclo arturiano, della quale abbiamo notizia per esempio nella Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth, storico del dodicesimo secolo. Non la trovo una scelta forzata o fuori luogo, bensì coerente con l’intenzione di conferire alla canzone questa aura un po’ misteriosa e sognante, fuori dal tempo.