NicksFactor ha detto
Rispondo ora che son tornato di nuovo in possesso di tutti i miei permessi.

Ragazzi, ecco perchè ho chiesto a @Scio16 lezioni sulla metrica, questa cosa del rap mi sta portando fortuna ma non sta assolutamente essendo la mia intenzione Il fatto che ciò io mi immagino con una bella musichetta venga visto solo in funzione del mondo hip hop mi sta uccidendo. Non che mi dispiace ma non lo sto facendo apposta, per nulla 
Per il prossimo tema sarà dura, vediamo che esce!  

Oggi pomeriggio se riesco provo a farvi questa lezione che chiedi, che alla luce di queste ultime prove credo che sia abbastanza indispensabile!

Per quanto riguarda il rap sì, anche se mi sei piaciuto moltissimo io quel testo lì non lo vedo in vesti diverse dal rap o comunque molto parlato, "canticchiato". Di certo non puoi usarci una melodia larga altrimenti ti viene fuori un pezzo che i Pink Floyd erano sintetici

Al di là di tutto, io sto vedendo delle cose molto interessanti da alcuni di voi (a prescindere dai voti). Continuate ad impegnarvi e non mollate la presa, specie se siete interessati ad un'eventuale svolta "professionale", perché sto trovando qualcuno che potrebbe essermi complementare.

Sono contento che i voti si siano alzati rispetto alla prima canzone, ho cercato di mettere in pratica tutte le correzioni che mi erano state fatte la volta scorsa.

Onestamente non capisco molto cosa cerca @smiley , scorsa volta mi hai fatto notare la poca musicalità, le frasi poco adatte per una canzone. Questa volta leggo pareri abbastanza positivi tranne per quel "baby", però non ti sei alzata molto. Vorrei solo sapere di più cos'è che non va e cosa non ti convince.

Il tema nuovo è tipo per Ouro? Non è già abbastanza il primo della classe?  Per me sarà un'impresa questo tema, ve lo dico già.

Per atmosfera si intende anche l'impostazione a conversazione che ha la canzone?

Lezione 2 di Scio16

Metrica e Struttura

Inizio questa lezione su metrica e struttura, due argomenti su cui in molti avete chiesto delucidazioni, con una specie di test che ci venne fatto da Franco Zanetti (direttore di Rockol) durante Genova per Voi. Mentre si discuteva proprio sugli spinosi argomenti di metrica e struttura in molti, me compreso, sostenevamo che non fossero elementi così essenziali (o meglio opportunamente trascurabili) nello scrivere un brano. Allora Franco ferma tutti e chiede: "Ditemi per voi qual è la migliore canzone italiana". Dopo averci riflettuto un po', ognuno diede la sua risposta (la mia fu "Margherita" di Riccardo Cocciante) e senza essercene resi conto, avevamo espresso TUTTI la nostra preferenza per brani con una metrica regolare, rime serrate, quasi pascoliane. Questo mi ha fatto molto riflettere su questo punto e se volete potremmo ripetere questo giochino poi nei commenti per verificare se è effettivamente così. Non si vuole dire che questi siano criteri imprescindibili, ma giocano assolutamente un ruolo essenziale al fine della resa finale.

Per questa lezione vorrei utilizzare un testo d'esempio, per capirci meglio. Ho scelto uno dei testi più iconici e meglio scritti (a mio parere) degli ultimi anni, anche se probabilmente la cosa vi farà sorridere: Sincerità di Arisa.
L'ho scelto perché mi piacerebbe molto mostrarvi quanta sapienza, lavoro e (di conseguenza) complessità c'è in un pezzo apparentemente semplicissimo, un pezzo appartenente ad un genere da cui quasi tutti gli autori emergenti cercano di distaccarsi pensando sia l'emblema della sciocchezza, ma in realtà lo si fa solo perché è complicatissimo riuscire in un'opera del genere.

Ritornello:
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica

Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità

Il brano inizia dal ritornello. Solitamente si inizia da una strofa ma non è raro capiti questo, specie in andamenti filastroccheggianti come accade in questo pezzo. Notate la regolarità nel numero di sillabe e nelle rime.
Il pezzo apre con uno slogan che è anche il titolo del pezzo (ma le due cose non devono per forza coincidere). Il ritornello è costituito da due parti speculari, aperte entrambe con la parola "Sincerità". Secondo e terzo verso di entrambe le parti hanno LO STESSO NUMERO DI SILLABE (10) e gli accenti che cadono allo stesso punto, entrambi allitterano fortemente con un cambio di vocale che spezza la monotonia. Non è che dovete mettervi a contare il numero di sillabe, ma il concetto risulta chiaro se li leggete a ritmo, battendo una mano sul tavolo:

unè-lemè-ntoimprè-scindì-bilè
perù-narè-laziò-nestà-bilè

Questo è il metodo da seguire.

I due ultimi versi creano una sorta di irregolarità da chiusa: non c'è una rima esatta la prima volta, ma si richiama comunque la vocale finale della prima parola, chiudendo il cerchio. In senso lato, lo schema è quello della rima alternata, tipo ABBA.

Credo sia scontato ma lo dico per dovere di completezza: la rima si considera dalla prima sillaba accentata in poi.

Questo è proprio un classico schema di ritornello: quartina ripetuta, attacco e chiusa leggermente diversi dal resto.

Strofa:
Adesso è un rapporto davvero
Ma siamo partiti da zero
All’inizio era poca ragione
Nel vortice della passione

E fare e rifare l’amore
Per ore, per ore, per ore
Aver poche cose da dirsi
Paura ed a volte pentirsi

Questa è la prima strofa. La struttura riprende essenzialmente quella delle quartine del rit, ma non è assolutamente obbligatorio sia così. Metricamente qui le cose cambiano e il ritmo aumenta visibilmente, in quanto gli accenti cadono tre volte in maniera ravvicinata:

efà-rerifà-relamò-re
però-reperò-reperò-re

Questo si traduce musicalmente in un cambiamento di ritmo. Qui Anastasi utilizza una rigorosa rima baciata, diversa dall'incrociata di prima: questo crea un altro momento di rottura della monotonia, che rende chiaro il passaggio da strofa a ritornello. Utilizza anche la rima interna (sulla rima òre) che va a creare ulteriore dinamismo.

Rima baciata, di tipo AABB CCDD

Bridge (o ponte):
Ed io, coi miei sbalzi d’umore
E tu, con le solite storie
Lasciarsi ogni due settimane
Bugie per non farmi soffrire
Ma a volte era meglio morire

Eccoci al bridge (o ponte) che viene utilizzato come passaggio dalla strofa, di lancio verso il ritornello. Qui ci si prende un pizzico di libertà in più per quanto riguarda le rime: i primi due rimano in maniera imprecisa, gli ultimi due rimano regolarmente. Il terzo verso funge quasi da passaggio fra la rima "ore" e la rima "ire", utilizzando appunto un'altra vocale aperta che in questo caso è la a. Metricamente è regolarissimo. Molto bello anche l'espediente "E io, e tu" che spezza il verso facendo richiamo l'uno all'altro.

Rima di tipo AABCC

Ritornello:
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica

Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità

Ritornello che si ripete uguale a se stesso, la prima volta.

Strofa:
Adesso sembriamo due amici
Adesso noi siamo felici
Si litiga quello è normale
Ma poi si fa sempre l’amore

Parlando di tutto e di tutti
Facciamo duemila progetti
Tu a volte ritorni bambino
Ti stringo e ti tengo vicino

Seconda strofa molto simile alla prima. La ripetizione iniziale di "adesso" è un buon espediente per far capire la differenza con il "prima". La rima non è perfetta, ma le assonanze sono visibili.

Come nella prima strofa, schema AABB CCDD.

Ritornello (variazione):
Sincerità
Scoprire tutti i lati deboli
Avere sogni come stimoli
Puntando all’eternità

Qui c'è un ritornello variato in contenuto rispetto agli altri due, ma assolutamente speculare per quanto riguarda metrica e struttura di rime/assonanze, tant'è che richiama l'ultimo verso variandolo leggermente.

Special:
Adesso tu sei mio
E ti appartengo anch’io
E mano nella mano dove andiamo si vedrà
Il sogno va da se, regina io e tu re
Di questa storia sempre a lieto fine

Lo special è una parte totalmente diversa dal resto del brano, che solitamente va a spezzare il secondo ritornello da quello conclusivo. Qui può capitare che ci si sleghi un po' dalla metrica rigida, spesso può anche essere solo parlato.

Ritornello:
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica

Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità

E' ovvio che non si pretenda da voi questo rigore quasi certosino, in quanto è probabile che il testo di questo brano sia stato composto già su una melodia ideata. Però traetene spunto.

Ricapitolando: le rime sono essenziali per la musicalità del pezzo (e quando dico rime, intendo qualsiasi cosa che vi assomigli). Lo stile rimico solitamente varia nelle diverse parti del brano per non creare monotonia ed effetto cantilena. La metrica è solitamente regolare, o comunque funzionale (pensare magari ad apertura, chiusura leggermente diverse, ma lo svolgimento, ovvero ciò che sta in mezzo, è rigido) e si considera "battendo" sugli accenti per verificare se la struttura metrica sia rispettata.

Piccolo inciso sugli accenti: non si parla degli accenti interni alle parole, ma agli accenti di frase. Quando dici "un elemento imprescindibile", la frase va ovviamente letta come "unè-lemè-ntimprè-scindì-bile". Provate a pronunciarla e vi accorgerete che è proprio lì che gli accenti cadono naturalmente, non c'è nulla di artificioso.

La Struttura:

Questo pezzo ha la seguente struttura:

Ritornello - Strofa1 - Bridge - Ritornello - Strofa2 - Ritornello variato - Special - Ritornello

Può essere una delle soluzioni plausibili. Si può totalmente uscire da questa ottica, ma il risultato è abbastanza sconveniente in quanto la struttura standard (con le sue variazioni) è quella che più tiene viva l'attenzione e meno stanca. La struttura più classica in assoluto è questa:

Strofa1 - Bridge - Ritornello - Strofa2 - Ritornello - Special - Ritornello (eventualmente variato)

Ricapitolando infine le varie funzioni delle parti del brano:
Strofa: è intuitivo. Una parte di testo introduttiva o di sviluppo al tema, diversa dal ritornello.
Ritornello: centro focale del brano, è quello che deve restare bene impresso.
Bridge (o ponte, o lancio): è un graduale passaggio dalla strofa al ritornello, e questo melodicamente si traduce spesso in una progressiva salita dal basso della strofa all'alto del ritornello (ma non sempre è così).
Special: è uno stacco, una parte spesso estranea al filo conduttore del brano (o di conclusione del concetto) che spezza secondo e terzo ritornello, altrimenti attaccati.

 

E' qui che mi fermo. Credo sia stata una lezione abbastanza densa, ma la ritenevo piuttosto indispensabile. Mi raccomando: piuttosto che mettere in pratica una cosa fumosa e dubbiosa, chiedete. Io sono a vostra disposizione!

 

Grazie per le dritte @Scio16.

Io credo di aver capito quali sono i tratti su cui concentrarmi per rendere lo stesso tema, il problema è che c'è una grandissima maturità di fondo che non so da dove tirar fuori