Utente
19 ottobre, 2015
@Fafo vs Alessandra VIDEO
Utente
19 ottobre, 2015
Gli allenatori che hanno battuto Alessandra (Cassa, Rio, Ale, Plupe) ricevono la Medaglia Aurora
e una MT a sorpresa.… Bora (Blizzard)! Se volete, potete insegnarla a un Pokémon del vostro team!
Route 7 alle 22.00 con Prova Strumento.
@Pikachu @Cassa @NicksFactor @FiumediNy @alessandrino @Fafo @Rio91 @plupe
alessandrino ha detto
Slowbro, per come mi è stato utile per sfinire il Jinx di Alessandra, è in cima alla lista dei miei pokemon preferiti
Eh, infatti. Lo ammiro proprio da quando hai lottato contro Alessandra (No Swalot )
Rio91 ha detto
plupe ha detto
(Rio, tu sei già segnato. Non ti regalerò mai il mio Eevee!).
Diciamo che ti sei giocato bene le tue carte. Quando c'è di mezzo Oshawott non si può che essere dalla sua parte. Poverino. Eevee lo posso scambiare anche con te, dai!
Utente
19 ottobre, 2015
Route 7
I pendii rocciosi dall’altro lato dei Monti Tecnici non sono da meno in quanto a difficoltà di cammino, ma almeno sono colpiti da un caldo sole che vi dà la forza di continuare. A metà del vostro cammino incrociate quella che sembra essere una fattoria, circondata da ampi frutteti rigogliosi grazie alla pura aria di montagna. Lì, nel Frutteto Montano, vi fermate a riposare e la proprietaria, la Sig.ra Mari, decide di viziarvi come solo lei sa fare con il Latte Mumu dei suoi Miltank.
Alcuni di voi sono interessati alle strane bacche che crescono dietro la casa e la Sig.ra Mari vi spiega che sono bacche per i Pokémon, di ogni tipo: Baccastagna, Baccaliegia, Baccafrago, Baccaperina, Baccaki, Baccapesca, Baccacedro e ci sono anche degli Avanzi. La gentile Signora è bene disposta a darvele ma dovrete mostrarle di amare molto piante e fiori. Ritorna il PokéSnap (tanto caro a Plupe): postate qui una foto, con un riconoscimento di Pokémon RH, di una pianta o fiore, con tanto di nome e indicazioni specifiche (nome scientifico, fioritura, habitat, curiosità [etimologia/miti/ aneddoti] - NON saranno considerate valide le foto senza queste informazioni). Chi prima posta e passa il controllo della Sig.ra sceglie lo strumento che preferisce, in dotazione perpetua fino a DUE pokémon a sua scelta. Tra l’altro potrete postare solo piante o fiori diversi: se il primo posta una rosa, gli altri dovranno cercare altre piante o fiori e non ripetersi. Avete 12 ore a partire da ora.
@Pikachu @Cassa @NicksFactor @FiumediNy @alessandrino @Fafo @Rio91 @plupe
Utente
29 dicembre, 2014
Delos ha detto
Route 7
I pendii rocciosi dall’altro lato dei Monti Tecnici non sono da meno in quanto a difficoltà di cammino, ma almeno sono colpiti da un caldo sole che vi dà la forza di continuare. A metà del vostro cammino incrociate quella che sembra essere una fattoria, circondata da ampi frutteti rigogliosi grazie alla pura aria di montagna. Lì, nel Frutteto Montano, vi fermate a riposare e la proprietaria, la Sig.ra Mari, decide di viziarvi come solo lei sa fare con il Latte Mumu dei suoi Miltank.
Alcuni di voi sono interessati alle strane bacche che crescono dietro la casa e la Sig.ra Mari vi spiega che sono bacche per i Pokémon, di ogni tipo: Baccastagna, Baccaliegia, Baccafrago, Baccaperina, Baccaki, Baccapesca, Baccacedro e ci sono anche degli Avanzi. La gentile Signora è bene disposta a darvele ma dovrete mostrarle di amare molto piante e fiori. Ritorna il PokéSnap (tanto caro a Plupe): postate qui una foto, con un riconoscimento di Pokémon RH, di una pianta o fiore, con tanto di nome e indicazioni specifiche (nome scientifico, fioritura, habitat, curiosità [etimologia/miti/ aneddoti] - NON saranno considerate valide le foto senza queste informazioni). Chi prima posta e passa il controllo della Sig.ra sceglie lo strumento che preferisce, in dotazione perpetua fino a DUE pokémon a sua scelta. Tra l’altro potrete postare solo piante o fiori diversi: se il primo posta una rosa, gli altri dovranno cercare altre piante o fiori e non ripetersi. Avete 12 ore a partire da ora.
@Pikachu @Cassa @NicksFactor @FiumediNy @alessandrino @Fafo @Rio91 @plupe
Oddio, ovviamente queste prove quando sono all'università e non a casa con il
giardino a disposizione
Utente
7 agosto, 2013
FiumediNy ha detto
Delos ha detto
Route 7
I pendii rocciosi dall’altro lato dei Monti Tecnici non sono da meno in quanto a difficoltà di cammino, ma almeno sono colpiti da un caldo sole che vi dà la forza di continuare. A metà del vostro cammino incrociate quella che sembra essere una fattoria, circondata da ampi frutteti rigogliosi grazie alla pura aria di montagna. Lì, nel Frutteto Montano, vi fermate a riposare e la proprietaria, la Sig.ra Mari, decide di viziarvi come solo lei sa fare con il Latte Mumu dei suoi Miltank.
Alcuni di voi sono interessati alle strane bacche che crescono dietro la casa e la Sig.ra Mari vi spiega che sono bacche per i Pokémon, di ogni tipo: Baccastagna, Baccaliegia, Baccafrago, Baccaperina, Baccaki, Baccapesca, Baccacedro e ci sono anche degli Avanzi. La gentile Signora è bene disposta a darvele ma dovrete mostrarle di amare molto piante e fiori. Ritorna il PokéSnap (tanto caro a Plupe): postate qui una foto, con un riconoscimento di Pokémon RH, di una pianta o fiore, con tanto di nome e indicazioni specifiche (nome scientifico, fioritura, habitat, curiosità [etimologia/miti/ aneddoti] - NON saranno considerate valide le foto senza queste informazioni). Chi prima posta e passa il controllo della Sig.ra sceglie lo strumento che preferisce, in dotazione perpetua fino a DUE pokémon a sua scelta. Tra l’altro potrete postare solo piante o fiori diversi: se il primo posta una rosa, gli altri dovranno cercare altre piante o fiori e non ripetersi. Avete 12 ore a partire da ora.
@Pikachu @Cassa @NicksFactor @FiumediNy @alessandrino @Fafo @Rio91 @plupe
Oddio, ovviamente queste prove quando sono all'università e non a casa con il
giardino a disposizione
Idem mia madre ha il mondo di fiori a casa, qui non saprei proprio dove cercare
Utente
7 agosto, 2013
Singonio
Il Singonio è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Araceae. Tale genere accoglie circa 20 specie diverse, principalmente conosciute come piante da appartamento e da balcone.
Tale pianta ha un portamento rampicante: i suoi fusti appaiono molto elastici e si sostengono ai supporti forniti, mediante le radici esterne stesse. Queste ultime hanno la specifica funzione di incamerare l’umidità ambientale necessaria per il corretto sviluppo della pianta. Le foglie sono sagittate nei primi periodi di vita e pedate successivamente. Queste ultime si suddividono in circa 9 segmenti irregolari e no presentano alcuna appendice. Ciascuna foglia nasce accartocciata su se stessa mediante il picciolo di quella precedente. Le infiorescenze, molto rare se il Singonium è coltivato in casa, hanno la classica forma a spadice propria della famiglia della Araceae.
Curiosità: Non la innaffiamo mai scatenando le ire di mia nonna....ogni volta che viene ci pensa lei
Cacciatore
Utente
7 agosto, 2013
La rosa (Rosa L.), della famiglia delle Rosaceae, è un genere che comprende circa 150 specie, suddivise in numerose varietà con infiniti ibridi e cultivar, originarie dell'Europa e dell'Asia, di altezza variabile da 20 cm a diversi metri, comprende specie cespugliose, sarmentose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli a fiore grande o piccolo, a mazzetti, pannocchie o solitari, semplici o doppi, frutti ad achenio contenuti in un falso frutto (cinorrodo); le specie spontanee in Italia sono oltre 30, di cui ricordiamo la R. canina (la più comune), la R. gallica (poco comune nelle brughiere e luoghi sassosi), la R. glauca (frequente sulle Alpi), la R. pendulina (comune sulle Alpi e l'Appennino settentrionale) e la R. sempervirens.
Si adatta a qualunque tipo di terreno purché lavorato in profondità, ben concimato con stallatico maturo. Le piante vengono collocate a dimora in autunno o alla fine dell'inverno nelle zone con forti geli, la concimazione si effettua all'inizio della ripresa vegetativa, incorporando nel terreno letame maturo.
La potatura delle piante è importantissima per una buona fioritura.
Le varietà rifiorenti non destinate alla forzatura si potano alla fine dell'inverno o inizio primavera, togliendo i rami vecchi e accorciando quelli nuovi e lasciando da 2 a 6 gemme per ramo a seconda del vigore e varietà; generalmente le potature energiche favoriscono la fioritura ad esclusione delle varietà molto vigorose per cui vale la regola contraria.
Nelle specie rifiorenti si eliminano man mano i rametti che hanno già fiorito per stimolare la produzione di nuovi fiori.
Le rose Polyantha vanno potate a fine inverno, dopo la prima fioritura di maggio e nelle fioriture successive fino all'autunno.
Le 'rose sarmentose' non rifiorenti, come gli ibridi di R. wichuraiana che hanno forti cacciate, lunghe anche alcuni metri, richiedono l'eliminazione dei rami di 3 anni, la curvatura delle cacciate di 1 anno, che fioriranno nell'anno successivo.
Le 'rose rampicanti' rifiorenti, vanno potate in base al vigore vegetativo, asportando i rami vecchi (legno vecchio) e raccorciando i rami nuovi.
La moltiplicazione avviene di norma per talea di getti dell'anno già lignificati e piantati in cassone a fine estate, o per innesto ad occhio vegetante in primavera estate.
Nelle coltivazioni industriali con le varietà coltivate per il fiore reciso, viene praticato l'innesto su soggetto R. indica var. major che fornisce al nesto il giusto vigore.
Per avere piante resistenti alla siccità o al gelo si utilizza come soggetto la R. canina ottenuta con la semina, ottenendo però oggetti poco vigorosi e a scarso sviluppo.
Curiosità: è stata usata nel cartoon "La bella e la bestia"
Cacciatore
Utente
7 agosto, 2013
CORBEZZOLO
Il corbezzolo (Arbutus unedo , chiamato anche albatro, è un cespuglio o un piccolo albero appartenente alla famiglia delle Ericaceae, diffuso nei paesi del Mediterraneo occidentale e nelle coste meridionali d'Irlanda.
I frutti maturano nell'anno successivo rispetto alla fioritura che dà loro origine, in autunno. La pianta si trova quindi a ospitare contemporaneamente fiori e frutti maturi, cosa che la rende particolarmente ornamentale, per la presenza sull'albero di tre vivaci colori: il rosso dei frutti, il bianco dei fiori e il verde delle foglie.
Il nome corbezzolo deriva dal latino volgare *corbitjus, incrocio dal lemma mediterraneo (preindoeuropeo) corba sopravvissuto nell'Italia settentrionale e del latino arbuteus, derivato da arbutus, anch'esso lemma di origine mediterranea (Preindoeuropeo)[2]. Anche il nome del genere, Arbutus, deriva quindi dal latino.
L'origine del nome della specie, unedo, deriva da Plinio il Vecchio che, in contrasto con l'apprezzamento che in genere riscuote il sapore del frutto, sosteneva che esso fosse insipido e che quindi dopo averne mangiato uno (unum = uno e edo = mangio) non veniva voglia di mangiarne più.[3]
Si presenta come arbusto sempreverde molto ramificato, con rami giovani di colore rossastro. Può raggiungere un'altezza compresa tra 1 e 8 metri.
Le foglie hanno le caratteristiche tipiche delle piante sclerofille. Hanno forma ovale lanceolata, sono larghe 2-4 centimetri e lunghe 10-12 centimetri, hanno margine dentellato. Si trovano addensate all'apice dei rami e dotate di un picciolo corto. La lamina è coriacea e si presenta lucida e di colore verde-scuro superiormente, mentre inferiormente è più chiara.
I fiori, sono riuniti in pannocchie pendule che ne contengono tra 15 e 20. La corolla è di colore bianco-giallastro o rosea, urceolata e con 5 piccoli denti ripiegati verso l'esterno larghi 5-8 millimetri e lunghi 6-10 millimetri. Le antere sono di colore rosso scuro intenso con due cornetti gialli. La fioritura avviene in ottobre-novembre. Sono ricchi di nettare, e per questo motivo intensamente visitati dalle api, se il clima non è già diventato troppo freddo. Dai fiori di corbezzolo si ricava dunque l'ultimo miele della stagione, pregiato per il suo sapore particolare, amarognolo e aromatico. Questo miele è prezioso anche perché non sempre le api sono ancora attive al momento della fioritura, e dunque non in tutti gli anni è possibile produrlo
Il frutto è una bacca sferica di circa 2 centimetri, carnosa e rossa a maturità, ricoperta di tubercoli abbastanza rigidi spessi qualche millimetro; i frutti maturi hanno un buon sapore.
Il legno di corbezzolo è un ottimo combustibile per il riscaldamento casalingo utilizzato su camini e stufe, ma il suo utilizzo maggiore è per gli arrosti grazie alle sue caratteristiche aromatiche. Il corbezzolo è un legno molto robusto e pesante; dopo circa 60 gg dal taglio può perdere fino al 40% del suo peso.
È una tipica essenza della macchia mediterranea, vegetando tra altri cespugli e nei boschi di leccio. Predilige terreni silicei e vegeta ad altitudini comprese tra 0 e 800 metri.
In passato le foglie del corbezzolo, essendo ricche di tannini e arbutoside, venivano utilizzate per la concia delle pelli. Preparate in decotto hanno caratteristiche diuretiche, astringenti e antisettiche[6].
I frutti hanno effetto antidiarroico[6]. Essi contengono però un alcaloide che può causare, in persone particolarmente sensibili a esso, inconvenienti di solito non gravi. Forse per questo motivo il nome latino ne consiglia un uso moderato, se è vero che tale nome deriva dalla contrazione di unum edo, ossia ne mangio uno solo.
Un ramo di corbezzolo con due frutti è rappresentato nello stemma della Provincia di Ancona, ad indicare la particolarità geografica maggiore della zona: la presenza del promontorio del Conero il cui nome, come già ricordato, deriva dal termine greco che indicava la pianta del corbezzolo[5]. La città di Madrid ha come simbolo un'orsa poggiata su di un albero di corbezzolo. Il poeta latino Ovidio parla del corbezzolo descrivendo la vita nell'età dell'Oro
Le antere dei fiori di corbezzolo attirano a sé moltissime api perché ricchissime di nettare: il problema è rappresentato del periodo di fioritura, tra ottobre e novembre, in cui non sempre le api sono ancora attive.
Per quanto possa sembrar incredibile, il corbezzolo è considerato uno dei simboli della nostra madre patria. Questa pianta sempreverde infatti possiede una caratteristica che la rende unica e che inevitabilmente l’avvicina alla nazione italiana: i fiori e i frutti vi si trovano contemporaneamente creando un contrasto cromatico che inevitabilmente fa pensare alla nostra bandiera. In autunno infatti i suoi frutti sono di un bel rosso acceso. I fiori, riuniti in grappoli, di un bianco candido. Il tutto unito al verde delle foglie rimanda al Tricolore.
A fare questo accostamento, fra il corbezzolo e la bandiera italiana, è stato anche il poeta Giovanni Pascoli che ha reso la pianta simbolo dell’unità nazionale attraverso una sua opera, l’ode “Al Corbezzolo”, in cui cita la storia di Pallante, eroe dell’Eneide, che viene visto da Pascoli come il primo martire della causa nazionale. Nella mitologia romana Pallante era un giovane coraggioso e fu il primo in terra italica a morire in favore di Enea, che secondo il poema virgiliano sarà il fondatore di Roma. Il suo feretro fu costruito con rami di corbezzolo ed è per questo che nasce questo accostamento fra la pianta e il nostro Tricolore. I colori che avvolsero Pallante, primo eroe di un’Italia ancora da costruire, nel suo ultimo viaggio furono infatti proprio il bianco, il rosso e il verde.
Spero vada bene è stato interessante però scoprire tutte queste cose
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