Inadeguatezza? Lo dite voooi!

Se mia nonna si fosse "apparecchiata" in questo modo per uscire di casa l'avrei presa per pazza!

Il grande pregio di Mara è l'autoironia; non prendendosi mai sul serio ed essendo sempre propensa a scherzare di se stessa, riesce ad arrivare ad indossare abiti giovanili (forse  troppo per la sua età) con nonchalance!

Il capo d'abbigliamento in questione è ovviamente la giacca da trapper abbinata agli occhiali La-da-da-da-dahh 
It's the motherfuckin D-O-double-G, SNooP DoooOGG!

(zoom della foto precedente)

L'effetto del grande contrasto "cronologico" è ovviamente l'obiettivo al quale aspirava Mara. Ciò nonostante, la camicetta che indossa sotto è anche peggio!

*dialogo fra Raffaella e il suo costumista*

"Raffaella, cosa pensi di indossare stasera per l'intervista a Madre Teresa di Calcutta?"

"Non so, pensavo a qualcosa in linea col suo messaggio di umiltà e carità verso i poveri e i bisognosi"

"Non dire altro, ho l'abito perfetto per te!"

Ora chiudete gli occhi e pensate ad una rivisitazione femminile medievale di Kim Jong Un mentre si appresta a schiacciare il famoso pulsante nucleare e che, per qualche motivo, per l'occasione si sia avvolto nella carta da parati, si sia messo in testa una fascia elastica di Ilona Staller e si sia posizionato dietro il bancone dal quale Pappalardo urlava "Cos'ha dettooo?" mentre Er Mutanda sbraitava per difendere sua madre. 

Ecco, ora potete riaprire gli occhi e vedere il risultato. Nadia per l'occasione ha deciso di proporsi in un sobrio vestitino, probabilmente ricavato da qualche tenda provenzale. Timide tonalità rosa e oro si alternano per definire un abito che fa di tutto per non passare inosservato. Ma Nadia è attenta anche ai dettagli: le maniche confuse che non si sa dove finiscano, il cinturone ricavato da un bordo di carta di parati, le aree più bianche sull'avambraccio sinistro come se ci avessero fatto i gavettoni di varechina, i capelli biondi (raccolti in una treccina) che provano a nascondere il prosperoso seno che sarebbe stato enfatizzato dai motivi random presenti sul vestito. E dopo tutto questo: guardate l'orgoglio con cui lo porta, la gioia incontenibile!

Carnevale non è mai stato così alla moda. Solo un essere aggraziato come Queen Antonella avrebbe mai potuto vestire questo originale outfit con una tale grazia e convinzione. Come una coccinella, infatti, Antonella Elia è solo all'apparenza graziosa e vivace, infatti, nella realtà, anche lei è tra le predatrici più fameliche nel regno della televisione trash, riuscendo a coniugare sapientemente la capacità di fare lo scalpo a sciacquette spagnole e quelle di aggredire verbalmente trapper di seconda categoria. Anche questa è una forma di cannibalismo, comune a ciò che avviene alle coccinelle: succhiare via dalla gente ogni barlume di sopportazione. Tralasciando il significato simbolico di questa metafora, vorrei porre l'attenzione su alcuni dettagli sostanziali della fotografia. Il vestito, così succinto e sensuale, evidenzia le forme sbagliate del suo corpo, come i rotoli sulle cosce che spuntano oltre le strette calze spiritose. Anche l'uso sapiente delle mani enormi, che stringono elegantemente il tessuto delle ali, riesce a conferire alla foto un'aria aggraziata e improbabile allo stesso tempo. Come non menzionare, inoltre, lo sguardo vacuo ma allegro, caratteristica comune in molte foto della nostra valletta preferita? Mi auguro che questa sia la foto adatta per farle spiccare il volo verso il suo primo FCO e divorare le altre concorrenti. Proprio come una tenera coccinella.

Eva mette da parte pizzi e merletti per scegliere un outfit senza mezze misure! Un po' bondage, un po' dominatrice, la nostra Queen indossa questo corpetto con classe ed eleganza. Il viso inespressivo e la posa plastica la fanno sembrare quasi un sexy manichino che casualmente potreste trovare nei pejores Sexy shop de Caracas. 

Peccato che abbia scelto di sfoggiare questo suo look super hot in un retrobottega della Tuscolana , circondata da bibite e beni di prima necessità, conferendo allo scatto un effetto quasi straniante e grottesco. Speriamo solo che il bottegaio non abbia avuto un infarto nel trovarsela davanti....

"Grazie giudici, mi avete reso ancora più gioiosaaa con questa prova dal tema Il Diavolo veste Margiela. In questo modo, infatti, posso sfoggiare questo capo d'alta moda che tenevo nascosto nell'armadio appositamente per l'occasione. 
Quest'abito granata, chiaro omaggio alla mia squadra del cuore, è un capo unico nel suo genere che sicuramente tutte le altre concorrenti mi invidieranno. L'effetto vedo e ci vedo benissimo di questo raro pezzo di cineseria moderna risalta la mia mercanzia, che qua si presenta ancora nella forma di due nocciolini di Chivasso. Altro che Fico, copritiii!, guardando questo ben di Dio non potete far altro che urlare Evviva le milfone!
Le trasparenze di questo abito, inoltre, vi permettono di godere della vista di questo completino intimo molto hoooat, un mutandone ascellare che manco tua nonna in carriola. Il pezzo forte di questo autfit, che lo completa con classe ed eleganza, è però uno scialle, che non ho ancora capito se è una tovaglia o una tenda, e che avrebbe la funzione di coprire le mie grazie. Io, però, preferisco usarlo per pulire il pavimento in modo da permettervi di vedere tutti i dettagli celati sopra, e sotto, il mio abito.
Vorrei inoltre far notare ai giudici la continuità con la prova precedente, richiamata dal’acconciatura di chi ha appena ficcato due dita nella presa della corrente. E se non vi basta l'abito per convincervi che merito il titolo di guru della moda, vi faccio notare il trucco leggerissimo con cui mi sono presentata a questo evento, un blu Mar di Sardegna che crea un magnifico effetto occhi di panda e mi fa sembrare una che le ha appena prese dalla madre di Domiziana Giordano. 
In più, l'armonia di questo autfit si sposa perfettamente con l'ambiente circostante, un red carpet (omaggio alla prima prova) steso sul giardino dietro casa mia, adornato da questa pianta messa lì per caso, che nonostante tutto si dimostra più fotogenica di me. 
Sono sicura che da domani ci sarà la fila ai mercatini dell’usato per accaparrarsi un pezzo di questo completo. Insomma, non c’è moda senza Mona ccrrrh.”

Amanda è famosa per il suo stile raffinato ma sempre molto alla moda, in questo caso ha tentato un approccio un po' più rock. Molti ritengono che questo look non sia proprio adeguato all'occasione: qui si esibiva durante l'ultima puntata dello Zecchino D'oro 1984.
Acconciatura, abito e occhiali le danno un aspetto un po' kitsch. Il suo splendido corpo sinuoso sembra essere incastrato dal vestito attillatissimo, mostrando addirittura una rotondità sul pancino che una diva come lei non dovrebbe far vedere. Gli occhiali sono di quanto più orribile i vostri occhi possano vedere e Amanda mostra un viso un po' equino, meno armonioso e femminile del solito. Il look è completato da splendide calze a rete, che però non solo non salvano l'insieme ma rendono il tutto leggermente volgare e fuori luogo per il contesto. Si narra che molti dei genitori dei bambini in gara si siano rifiutati di far esibire i loro figli a causa della presenza di una figura scomoda di una provocatrice come la Lear.

«No ragazzi, non potete capì l'imbarazzo. Me ne stavo in coda alla salsamenteria all'angolo, appoggiata a 'na parete in attesa che chiamassero il mio numero quando dietro 'n'angolo è uscito fuori 'sto paparazzo... Vi giuro 'na vergogna... Me so dovuta nascondere le mani dietro la schiena che ce l'avevo ancora sporche di DDT. Pe' fortuna che indossavo 'n'abitino dei miei, roba di classe. Però dai, so' venuta bene in 'sta foto, ve'?»

E' stata una fatica trovare delle foto da sola di Queen Valery in questo red carpet perchè all'epoca era la compagna di Vittorio Cecchi Gori.  Nonostante le difficoltà che  porta vivere accanto ad un uomo come lui, la nostra Queen Valery era gioiosah notate il sorriso da divah innamorata.

Vi giuro che questo abito me lo ricordo come fosse ieri perchè rimasi shockato da cotanta TRASHITUDINE.

Antesignana della farfallina al vento si mostra con questo body di pizzo/sottoveste di raso rosa creato probabilmente in un momento di follia(cioè..boh!NonCapisco.Gif).

Più che un patchwork è un paciügot come si direbbe dalle mie parti( traduzione in italiano pasticcio)

I nastri di raso rosa che si intrecciano senza apparente motivo e il pennacchio nero in mezzo al seno che permette poi di intravedere il reggiseno della tetta destra( da ammirare meglio qui)   sono i tocchi di classe  trash definitivi.

«Il mondo dello spettacolo tende ad esaltare l'apparenza, anche a tal punto di ostentare tutto ciò che è esteriore o effimero. Per quanto mi riguarda, ho sempre ribadito che, oltre alle mie qualità esteriori, alla mia estetica e al mio personaggio, la vera Francesca è molto altro.»

In esclusiva per Diva e RH’s Next Trash Queen il look dei look.

Un concentrato di mer(d)avigliosa stoffa colorata abbinata alla pene-di-cane per la nostra Tina nazionale.

Un mix di capi di abbigliamento fasciano la nostra diva, che porta a spasso il giubbotto con la stessa nonchalance con cui getta la spazzatura.

La borsetta griffata (made in China) è il fiore all’occhiello di un look studiato nei minimi dettagli da una Tina in preda ai deliri del cattivo gusto.

La foto in nostro possesso mostra anche il momento esatto in cui Tina è convocata nel reparto di psichiatria del Policlinico di Roma per una seduta urgente di elettroshock. Durante il party esclusivo a cui era stata invitata, infatti, è stata denunciata per inquinamento visivo e portata di peso nella struttura ospedaliera.

Malelingue, invece, ci riferiscono che la donna di bianco vestita con cui parla Tina è la sua spacciatrice di fiducia. Questo spiegherebbe tante, tantissime cose…