Good Old Days - Macklemore feat. Kesha

Fotoricordo è una di quelle canzoni che ho assiduamente ascoltato tanti anni fa, ma che poi ho abbandonato e non l’ho più risentita per altrettanto tempo. Quando Franco me l’ha proposta, mi sono subito fiondato ad ascoltarla e mi ha fatto salire qualche brividino perché mi ha fatto ritornare indietro nel tempo, facendomi ricordare fatti passati.

L’ho sempre considerata come un flusso di memoria in cui ogni ricordo viene fatto ritornare al presente attraverso una malinconia ‘buona’, quasi se ogni evento passato venisse cantato con il sorriso stampato in faccia.

Ho deciso di associarla a Good Old Days di Macklemore e Kesha perché segue lo stesso tema del ricordo, ma con un’accezione tendente al rimpianto: nella canzone, sembra quasi che qualcuno si penta di non aver vissuto al 100% quei momenti che, dopo anni e anni, vengono ricordati come Bei Momenti. Magari avrebbero acquistato una valenza più importante se qualcuno avesse detto loro: “Guardate che questi sono i momenti più belli della vita, vivili a pieno perché non ricapiteranno”.

Mi ritrovo molto nella parte in cui Macklemore spiega cosa avrebbe voluto fare diversamente, specialmente quando dice:

 “Wish i wouldn’t have worry about what other people thought and felt comfortable in my self”.

Jeanloup Sieff (fotografo) diceva che “Il denominatore comune di tutte le foto è sempre il tempo, il tempo che scivola via tra le dita, fra gli occhi, il tempo delle cose, della gente, il tempo delle luci e delle emozioni, un tempo che non sarà mai più lo stesso”.

In questa cover di C’è tempo (Ivano Fossati) la sublime interpretazione di Amara si unisce alla potenza vocale di Simona Molinari. La canzone ha per tema principale il tempo, vissuto ad ogni età della vita, accompagnato sempre da sensazioni diverse.

Attraverso la fotografia della nostra vita emerge un tempo che detta il ritmo di ciascuno di noi: l’attimo (fotografato della vita) in cui facciamo i conti con le disillusioni, le privazioni, lo smarrimento. C’è il tempo della semina, dell’attesa, quello che sembra perso, quello dei rimorsi e quello che fugge.  

C’è un tempo che verrà fotografato, in cui emerge la speranza costata fatica e sudore e un tempo che accomuna tutti gli uomini e prende più senso se vissuto insieme, mano nella mano.

Parte qui la tua ricerca:

“Cerco su ogni volto, un ricordo,
E sembra che il tempo non sia mai trascorso.
…vedo così le mie emozioni immortalate"

Controvento parla di un uomo che non ama più la sua metà e, incapace di dirglielo, la abbandona. Ho deciso, allora, di scegliere una canzone che raccontasse di qualcuno che, al contrario, è stato abbandonato e che si ritrova improvvisamente col cuore spezzato.

La relazione tra i due amanti è raffigurata come un cammino su una sentiero immaginario. Nella prima parte della canzone la ragazza non riesce ad accettare la fine della relazione. Dice che per quanto sia dura insieme possono superare le difficoltà ed evitare l'heartbreak.

Nella seconda strofa, però, si accorge che il sentiero che stanno percorrendo in silenzio ha come destinazione proprio l'heartbreak. Deve dunque fermarsi e lasciar andare il suo amato perché più fosse andata avanti e più il suo cuore avrebbe sofferto.

Infine il suo amore viene rappresentato come un oceano, e dice che curare il suo cuore spezzato è come aspettare che quest'oceano si prosciughi.

In Controvento sembra quasi che la colpa non sia dell'uomo che abbandona la propria compagna ma di quest'ultima che non riesce a comprenderlo, quasi a giustificare l'abbandono. Mi sono sentito in dovere, allora, di mostrare la sofferenza di una persona abbandonata improvvisamente, che secondo me è molto più intensa.

Traduzione: https://popgasa.com/2019/09/25/akmu-how-can-i-love-the-heartbreak-youre-the-one-i-love-%EC%96%B4%EB%96%BB%EA%B2%8C-%EC%9D%B4%EB%B3%84%EA%B9%8C%EC%A7%80-%EC%82%AC%EB%9E%91%ED%95%98%EA%B2%A0%EC%96%B4-%EB%84%90-%EC%82%AC/

Sia “Controvento” di Eros Ramazzotti che “Goodbye Kiss” dei Kasabian raccontano una storia d’amore finita, la consapevolezza che è duro accorgersi di non amare più la persona con cui si è condiviso tanto e la coraggiosa scelta di voler troncare una relazione per evitare di starci ancora più male. Da un lato la canzone “Controvento” parla di un uomo che non ama più la propria fidanzata o moglie ma non trova il coraggio o le parole giuste per dirglielo. Egli, lungo il tragitto, si è allontanato dalla sua donna fino a perdersi e perderla quasi del tutto, e quindi la fiamma dentro di lui si è spenta del tutto. Dall’altro lato, “Goodbye Kiss” racconta di una relazione tormentata fra due persone che si rendono conto che il silenzio ha pervaso tutti i loro attimi, che i loro momenti insieme sono finiti da tempo e hanno portato avanti una storia già conclusa. Se dovessero guardarsi intorno, vedrebbero solamente un vaso rotto in mille pezzi che non può in alcun modo ricomporsi e che implica la fine di tutto ciò che è stato tra di loro.  Al contrario della canzone di Ramazzotti, però, c’è la speranza che le loro strade si possano incrociare di nuovo un giorno.

Inizialmente mi sembrava molto complicato riuscire a trovare una canzone in grado di diffondere lo stesso messaggio di Controvento, portando un punto di vista differente, o comunque raccontando la vicenda con delle sfumature diverse. A un certo punto mi sono imbattuto in Abitudine dei Subsonica ed è stata un po' come un'illuminazione. Entrambi i brani parlano di un amore diventato ormai unilaterale, dove il protagonista si sente soffocato da una storia nella quale non si sente più a suo agio. Se Eros riesce a trasportarci in un mood più malinconico, i Subsonica scelgono invece un approccio diverso, ricorrendo a un pezzo dalle tinte quasi rock. Abitudine parla di questo; di un legame senza sentimenti, una storia che il protagonista vive in modo ansioso, che si discosta dal senso di rassegnazione che traspare dal brano di Eros. Il timore di ferire chi abbiamo accanto provoca un immenso dolore e allo stesso tempo si va alla ricerca delle parole giuste per regalarci una nuova libertà. Alla fine di entrambi i brani, si giunge alla conclusione guardare la propria relazione con altri occhi e proseguire senza rimpianti, lasciando così l'altra persona. Se Eros dice esplicitamente di voler abbandonare la propria partner, i Subsonica lasciano la storia senza una fine, facendo però intendere la rottura imminente del rapporto. Il brano più morbido di Eros e quello più crudo dei Subsonica descrivono due visioni più o meno differenti di un tema che resta però dominante, ed è ciò che poi li accomuna.

Sally è una canzone all’interno della quale si possono trovare diverse tematiche.
Si parte da un amore sofferto, passando ad un’analisi dei propri errori passati e finendo con il desiderio di rivincita.
Verso la fine del brano i toni diventano più ottimisti, nel quale Sally riesce a superare tutti i dolori e a rimetteresti in piedi, tornando a godere di ogni momento della sua vita, come se questo momento fosse unico.
Nelle diverse tematiche del brano, ho deciso di concentrarmi sulla volontà di non arrendersi mai e di rialzarsi sempre.
Sally è un soggetto nel quale tutti noi possiamo immedesimarci, uomini o donne che siamo, perché almeno una volta nella vita siamo stati lei.

Analizzando questo concetto, la mia scelta è ricaduta su ‘Eye of the tiger’ perché, come Sally, anche l’ipotetico protagonista di questo brano è un lottatore di strada che si rialza dopo la solitudine passata, spinto a non mollare la propria vita ma anzi, deciso a darle una svolta positiva.

Le due canzoni, nonostante abbiano ad oggetto soggetti diversi e abbiano un sound completamente opposto e che proprio per questo non verrebbero mai ‘accoppiate’, racchiudono lo stesso invito a non mollare mai e a rialzarsi sempre, qualunque cosa accada.

Vasco nella sua canzone parla di una donna disillusa dalla vita, che ha sofferto talmente tanto da vagare per strada senza prestare attenzione a niente. Si sente persa, smarrita, alla ricerca di un proprio posto nel mondo per dare un senso alla propria vita. Una tematica simile viene trattata anche da James Blake nella sua Retrograde. “You’re on you own, in a world you’ve grown”, la donna non è sempre stata da sola, ma nel momento del bisogno è mancata la vicinanza degli altri. Un po’ come Sally che cammina e guarda la gente con aria indifferente perché sono quelli che hanno preferito giudicarla (james invita la propria sally a ignorarli) invece che aiutarla. James sa però che la ragazza è forte, la invita a non abbattersi perché sa che ha superato molti ostacoli (few years to go, don’t let the hurdle fall, so be the girl you loved) e come per la Sally di Vasco questi ostacoli sono serviti anche a costruire il suo background, a formarle il carattere e renderla quella che è oggi. Nella parte finale il cantante insiste sul fatto che lei sia forte e aspetterà il tempo necessario affinché sia pronta a reclamare il suo posto nel mondo.

Vasco ci descrive Sally come una donna che è arrivata al capolinea, che vuole lasciar perdere tutto; nella sua vita ha ceduto a qualche tentazione carnale e, a causa di ciò, viene considerata una facile. Il suo momento di sconforto è così forte che non riesce a risollevare il suo animo, vivendo nella più profonda indifferenza, finché, alla fine del brano, la ragazza prende coscienza del fatto che è giunto il momento di tagliare i ponti col passato, lasciando i rimorsi indietro e pronta per iniziare a scrivere la sua vita su una pagina completamente bianca.

Rizzo, similmente, vive la sua libertà sessuale negli anni ‘50, venendo additata come una ragazzaccia. Quando ha un ritardo e crede di essere rimasta incinta, la notizia si diffonde a macchia d’olio, venendo derisa da tutti. Rizzo vive un primo momento di sconforto e successivamente capisce che ci sono cose peggiori che avrebbe potuto fare nella vita, è stata lei a dettarsi le regole e sarà lei a pagarne le conseguenze e la cosa peggiore non sarà di certo crescere un figlio da sola.

Entrambe le donne trovano la forza per rialzarsi e andare avanti con la propria vita, orgogliose di loro stesse.