Utente
5 febbraio, 2018
@Franco Stivano sicuramente non è semplice controllare le partenze e rendere effettivo quel punto, ovvio che serve una collaborazione tra paesi,come dici tu che si può costruire man mano, iniziamo a farlo, se hanno bisogno realmente di aiuto accettare le nostre autorità non sarà poi cosi problematico. Bisogna un controllo serrato su queste partenze, e questo conviene anche a loro, basta stragi nel mare.
Utente
5 febbraio, 2018
Unitixrinascere ha detto
franco-stivano sicuramente non è semplice controllare le partenze e rendere effettivo quel punto, ovvio che serve una collaborazione tra paesi,come dici tu che si può costruire man mano, iniziamo a farlo, se hanno bisogno realmente di aiuto accettare le nostre autorità non sarà poi cosi problematico. Bisogna un controllo serrato su queste partenze, e questo conviene anche a loro, basta stragi nel mare.
Qui secondo me sbagli punto di vista. Chi ha bisogno realmente di aiuto? I richiedenti asilo. E questi per definizione scappano dal loro paese e richiedono asilo per non farci ritorno quindi per porre rimedio a questo implicherebbe modificare alcune cose basi dello stato che chi lo governa evidentemente ritiene corrette.
Poi bisognerebbe valutare paese per paese. Ad esempio quelli che vengono dalla Libia sono nigeriani, maliani, senegalesi, ghanesi etc che passano in territorio libico per poi arrivare al mare quindi bloccheresti comunque là persone che non sono cittadine di quello stato e vuol dire che la decisione coinvolgerà inevitabilmente più stati.
Concordiamo che la cosa andrebbe controllata al principio cosi da evitare molte morti in mare ma non vediamo in questo una soluzione fattibile al momento.
Utente
5 febbraio, 2018
Lo sappiamo che i richiedenti asilo hanno bisogno d'aiuto, quello che intendevo è che visto che hanno bisogno d'aiuto e il nostro, se non l'unico, è tra i pochi che li accoglie, per loro non dovrebbe e non deve essere cosi difficile approvare le nostre autorità per il controllo serrato.
Utente
5 febbraio, 2018
Unitixrinascere ha detto
Lo sappiamo che i richiedenti asilo hanno bisogno d'aiuto, quello che intendevo è che visto che hanno bisogno d'aiuto e il nostro, se non l'unico, è tra i pochi che li accoglie, per loro non dovrebbe e non deve essere cosi difficile approvare le nostre autorità per il controllo serrato.
Non mi sono spiegato forse.
La nostra autorità va accettata dalle autorità dello stato non dai richiedenti asilo. Sono due livelli diversi.
Se tu poni i controlli all'origine li poni in altro territorio.
Vedila al contrario. Tanti italiani scappano dall'Italia per vari motivi e la Francia ci dice che vogliono controllare le partenze verso il loro paese. È logico pensare che parlando di partenze vuol dire che la Francia vuole controllare un passaggio che avviene nel nostro territorio e quindi noi dovremmo accettare che i francesi abbiamo autorità sul nostro territorio. Contiamo anche che implicitamente se accettiamo implica che noi (come stato) non sappiamo gestire i nostri stessi cittadini o chi è entrato nei nostri territori da altri paese. Voi accettereste?
Utente
5 febbraio, 2018
Ma la cosa è ben diversa qua si parla di un eccesso di sbarchi, un eccesso dell'immigrazione, si è già andati abbastanza oltre, e su tutti quelli che accogliamo quanti ne hanno diritto? Io ti rispondo se nello stesso caso di eccessività si accetterei, perchè appunto come dici tu in quel caso non si riesce a gestire la cosa. Ed è ovvio che quando dico hanno bisogno d'aiuto devono accettare le nostre autorità. mi riferisco allo stato, diciamoci la verità perchè se si va avanti cosi prima o poi si rischia di chiuderne le porte come fanno altri paesi.
Utente
5 febbraio, 2018
Unitixrinascere ha detto
Ma la cosa è ben diversa qua si parla di un eccesso di sbarchi, un eccesso dell'immigrazione, si è già andati abbastanza oltre, e su tutti quelli che accogliamo quanti ne hanno diritto? Io ti rispondo se nello stesso caso di eccessività si accetterei, perchè appunto come dici tu in quel caso non si riesce a gestire la cosa. Ed è ovvio che quando dico hanno bisogno d'aiuto devono accettare le nostre autorità. mi riferisco allo stato, diciamoci la verità perchè se si va avanti cosi prima o poi si rischia di chiuderne le porte come fanno altri paesi.
Dal mio punto di vista la stai facendo un po' semplice.
Sul fatto che ne abbiano diritto o meno è un'altra tematica che purtroppo non incide su chi parte o meno visto che arriva chi effettivamente ha subito torture come chi invece cerca solo "fortuna". Ma quello incide su un passaggio successivo che coinvolge in primis il nostro paese mentre io mi stavo riferendo solo al vostro punto sulle partenze.
Mi puoi spiegare su cosa basi il fatto che secondo te quei paesi dovrebbero pensare che hanno bisogno del nostro aiuto (paesi e non chi ne scappa) ? Calcola sempre che da noi arrivano molte nazionalità diverse quindi parliamo di vari paesi.
Se facciamo un esempio, la Libia accetta che noi Italia possiamo controllare le partenze dalle sue coste questo implica che noi abbiamo un controllo enorme in quel paese. Per controllare le partenze dobbiamo avere libero accesso anche alle loro esportazioni. Poi dubito che accetti che chi entra poi non possa uscire, bloccherà di conseguenza dall'altra parte ma non so (mi mancano informazioni) e non penso possa permettersi di farlo.
Utente
5 febbraio, 2018
Franco Stivano ha detto
I punti di EuroDimora li abbiano già analizzati, degli altri due programmi trovo molto deboli due punti.Interventi sul degrado delle scuole dovuto alla anzianità di costruzione, alla scarsa manutenzione e alla mancanza di scale ed impianti anti incendio e di tutto ciò che necessita alla formazione degli anni
Nel 2107 c'è stato un decreto legislativo proprio su questo argomento che dava un termine all'adeguamento di tali edifici scolastici facendo riferimento ad una normativa del 1992.
Se ancora oggi tali edifici non sono ancora a norma ne dubito, o avete fatto dei rilevamenti al riguardo
Ad arrivarci
Ovviamente sono stati fatti nuovi rilevamenti in seguito a innumerevoli problemi di natura edilizia e sono in corso le verifiche tecniche per la manutenzione degli istituti. Inoltre le strutture saranno realizzate con nuove tecnologie ,che minimizzano l’uso dei materiali e consentono un alto risparmio energetico e permettono di velocizzare il tempo realizzando prontamente le nuove strutture. Le recenti cadute di intonaco in diverse scuole del paese hanno causato la morte di molti alunni ed è mio dovere consentire a studenti ed insegnanti di poter lavorare in assoluta sicurezza
Utente
5 febbraio, 2018
Su che basi? Io credo che fin troppa gente ha perso la vita nei nostri mari quindi già questa è una grande motivazione per iniziare a collaborare alla fine per il bene di tutti.
E si ne avevo parlato inizialmente il sostegno della comunità europea non deve mancare, anzi deve aumentare questo sostegno, più tosto che lasciare il nostro paese in questa situazione.
Utente
5 febbraio, 2018
Unitixrinascere ha detto
Su che basi? Io credo che fin troppa gente ha perso la vita nei nostri mari quindi già questa è una grande motivazione per iniziare a collaborare alla fine per il bene di tutti.
Teoricamente concordo ma se andiamo sul concreto purtroppo gli stati non guardano solo quello. E la storia ne è ben testimone.
Sarò cinico ma questa motivazione non ha tutta la forza che giustamente tu pensi dovrebbe avere.
Utente
5 febbraio, 2018
Eh capisco però cosi facendo che si fà? Stiamo a guardare tutta questa gente che in gran parte si avvia verso morte certa? Io ho un immagine fissa davanti agli occhi quando parlo di queste cose. Quello di un bambino sulla riva del mare a pancia in giù senza vita. Li mi si è spezzato il cuore.
Utente
5 febbraio, 2018
Personalmente non ho le competenze adeguate per trovare una soluzione in questo momento, chiederò al mio compagno di partito che si occupa di diritto internazionale.
Ma se si vogliono cambiare le cose alla base ci devono essere dei cambiamenti forti e un'unione di principi e di azioni da parte dei paesi forti cosa che vedo lontana.
Basta guardare la situazione in Palestina dove degli stati che si pongono in sua difesa per questioni umanitarie poi sono gli stessi che vendono le armi ad Israele.
Noi siamo in una situazione di equilibrio molto precario e dobbiamo cercare di capire il nostro punto forte sul quale puntare e per cui gli altri non possano dirci "no".
Utente
5 febbraio, 2018
Cito una parte del programma di FTF e Unitixrinascere di cui mi piacerebbe parlare domani
Procedere alla revisione dei lunghi tempi processuali, introduzione di forme processuali semplificate per le controversie più agevoli e introduzioni di misure che consentiranno di testimoniare anche se non in aula attraverso le più innovative forme tecnologiche del momento, se impossibilitati di di recarsi fisicamente negli uffici giudiziari
Giustizia rendere pià efficenti la qualità di giustizia, velocizzare tempi e indagine con le giuste risorse e con riforme chiare e semplici. La giustizia è una grande pecca del nostro paese, e ciò deve cambiare, lo si deve ai cittadini onesti del nostro paese, che non sono pochi.
Utente
7 agosto, 2013
Alla fine mi trovo a commentare anche io!
A causa di altri impegni, ho seguito in maniera discontinua tutto il gioco (ho seguito molto il mondo della Giuria, zero quello del GF) ma questo mondo è stato senza dubbio il mio preferito. Tant’è che quando il gioco iniziò il primo mondo che mi venne in mente fu quello della campagna elettorale. E poi Alex lo ha fatto veramente, top!
Tuttavia, nonostante questo mondo desse la possibilità di sbizzarrirsi e tirare dei bei dibattiti, devo dire che ho trovato alcuni personaggi un po' blandi, a volte persino noiosi e banali.
Utente
5 febbraio, 2018
Il nostro programma FTF sulla lungaggine del processo nasce dalla volontà di semplificare i procedimenti civili in tempi adeguati.
La presenza di un mediatore, affiancato da organi tecnici ed indipendenti, renderà i processi più veloci, grazie alla collaborazione con gli organi giudiziari per ottenere sentenze e ridurre i formalismi e gli atti scritti, riducendo del tutto i tempi morti.
Intendiamo altresì procedere alla revisione della disciplina delle fasi intermedie per rendere i processi meno macchinosi.Gli assistenti collaboreranno con il giudice e lo aiuteranno nella ricerca di prove utili alla conclusione del processo. Per mezzo dell’innovazione digitale miriamo all’uso di videoconferenze se i testimoni saranno impossibilitati di presentarsi in aula e vorremmo sfoltire le varie fasi processuali eliminando passaggi non necessari alla tutela degli interessi trattati nella causa, utilizzando strumenti come il documento informatico e la firma digitale.
Infine ogni cittadino può ottenere un risarcimento del danno derivante dalle lungaggini dei processi giudiziari tutte le volte in cui l’eccessiva durata del processo non è imputabile alle parti.
Utente
5 febbraio, 2018
In Italia la giustizia "se la prende troppo comoda", nel senso tempi troppo lunghi, dal caso più semplice a quello più complesso si attendono anni e anni, e tutto ciò va ridimensionato. Ciò farebbe bene al nostro paese che pecca in questo settore, ma sopratutto a chi chiede giustizia.
Utente
5 febbraio, 2018
Il mio porre l'attenzione sulla tematica non è perché trovo i vostri punti deboli ma semplicemente perché è un tema che non avevamo ancora affrontato.
La presenza di un mediatore, affiancato da organi tecnici ed indipendenti, renderà i processi più veloci, grazie alla collaborazione con gli organi giudiziari per ottenere sentenze e ridurre i formalismi e gli atti scritti, riducendo del tutto i tempi morti.
Non mi è chiaro il mediatore che ruolo avrebbe nello specifico.
Gli atti scritti sicuramente chiedono tempo, e la riduzione temporale è la cosa su cui concordiamo assolutamente, ma sono importanti. Se avviene uno sbaglio almeno sarebbe documentato e la parte che subisce l'errore avrebbe le basi per avvalersi sulla sentenza. Giusto però come dite tagliare i tempi morti.
Non concordiamo sul fatto che il giudice debba essere aiutato nella ricerca di prove utili perché il giudice deve attenersi ai fatti e giudicare le informazioni che gli vengono date in modo estraneo alla vicenda. Sta alle parti in causa l'onere della prova.
Si può pensare ad un risarcimento per il tempo troppo lungo di un processo ma potrebbe essere veramente dispendioso per lo stato finché non riusciremo a cambiare un po' l'organizzazione. Darei qualche anno al sistema giudiziario per adeguarsi prima di pensare a questo.
Utente
5 febbraio, 2018
Sulla questione giustizia/tecnologia riporto che dal 2014 (la sperimentazione da prima) è attivo il processo civile telematico. Nel cambiamento erano stati offerti nuovi mezzi tecnologici per comunicare nel processo tra avvocato e giudice, tra giudice ed avvocato, e per una gestione delle attività del giudice "informatizzata". La sigla della versione informatizzata del processo civile è PCT (processo civile telematico) ed è frutto di una promessa dell'Italia all'unione europea: dato che i tempi della giustizia sono infiniti, il governo italiano aveva promesso una informatizzazione mirata alla velocizzazione dei processi.
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