Utente
28 maggio, 2018
In questi giorni per la prima volta i sondaggi per le intenzioni di voto hanno iniziato a testare il gradimento per una eventuale Lista Conte, la cui nascita si fa sempre meno improbabile.
Se si considera la rosa attuale di partiti, senza inserire l'outsider Conte, i risultati sono i seguenti:
Ma se ci fosse una Lista Conte? Ebbene, il risultato scaturito da questo sondaggio è che la fantomatica lista Conte si attesterebbe fin da subito su valori superiori al 14%. La diretta conseguenza sarebbe una caduta del M5S al di sotto del 10% e un ridimensionamento del PD al 16,5%. Lega e Fratelli d'Italia non subirebbero grandi scossoni.
La lista del Premier pescherebbe il 51% dei suoi voti nel bacino degli indecisi/astenuti. Gli elettori del M5S contribuirebbero per un 19% e quelli del Csx per un 16%. Infine non è indifferente neppure la percentuale di voti che migrerebbero dal Cdx, più dell'8%.
Un'ultima possibilità è che Conte, invece di fondare un nuovo soggetto politico, diventi in pianta stabile leader del M5S, partito che lo ha scoperto e lo ha portato a Palazzo Chigi. I risultati elettorali in quel caso sarebbero questi:
Decisamente più favorevoli ai 5 stelle e leggermente in calo per il PD.
Insomma Conte, allo stato attuale, sembra essere un uomo capace di spostare e mobilitare consensi. Come giudichereste la nascita un suo partito personale? Preferireste un percorso politico diverso per lui?
Utente
15 maggio, 2016
Trovo che Conte abbia rappresentato la figura ideale in questa emergenza: istituzionale, equilibrato e diplomatico. Il problema è che faccio ancora fatica a capire la sua idea politica. Conte è di sinistra o di destra? Non mi si dica che è di centro perché il centro è mitologia pura.
Lo ringrazierò sempre per aver messo a nudo Salvini, ma allo stesso tempo con lui ci ha governato per ben 18 mesi. Certo, i segnali di insofferenza trai due erano evidenti dall'inizio, ma Conte è stato per troppo tempo prono al Capitone verde, permettendogli di spadroneggiare nel dettare, ad esempio, la linea sull'immigrazione.
Altro pregio che riconosco in Conte è quello di avere il guinzaglio meno corto rispetto alle varie lobby che invece influivano pesantemente su altri PDC del passato.
I'm not interested
Gli auguro tutto il bene (anche per il bene del nostro Paese ) nel guidare questa fase delicata, ma alle prossime elezioni non lo voterei mai.
Sono abbastanza più orientato su Azione di Carlo Calenda.
Heads up all the way
Cause it's too late to be afraid
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I wanna go and see what's next
Utente
28 maggio, 2018
Totoro__ ha detto
Il problema è che faccio ancora fatica a capire la sua idea politica. Conte è di sinistra o di destra? Non mi si dica che è di centro perché il centro è mitologia pura.
Hai centrato uno dei punti focali. La sua passata esperienza di governo con la Lega rende difficile capire il suo collocamento riguardo ad alcuni temi. Ma questo d'altronde vale anche per il M5S nel suo complesso. Ora che governa con il PD è una forza populista orientata a sinistra, e prima cos'era? La stessa cosa ma orientata a destra?
Aggiungiamoci il fatto che in queste settimane Conte è sembrato più un'emanazione del PD che non dei 5 stelle, anzi più volte ha dovuto mediare per riportare "le pecorelle smarrite" 5 stelle all'ovile.
Sembra essere un uomo dalle 3 facce, una per la Lega, una per i 5 stelle e una per il PD. Pregio o difetto? Difficile a dirsi.
Vista la risposta di @vike mi interesserebbe sapere se lui ha invece una definizione riguardo la collocazione politica di Calenda, un altro difficile da collocare. È un'informazione che potrebbe aiutarci anche nel collocamento di Conte dato che è evidente che il centrismo di Conte non è lo stesso di Calenda. E allora quanti centri esistono?
Utente
9 settembre, 2013
Utente
7 agosto, 2013
se davvero scendesse in campo sarebbe l'unico verso cui penserei di orientarmi, almeno gode di un briciolo di credibilità internazionale..gli italiani sono oltre 35 anni che votano dei cialtroni che non hanno fatto altro che ingrossare il debito pubblico con periodiche e assurde promesse solo per accaparrarsi potere e poltrone, ma io sono ancora piu' estremista perchè contrario al suffragio universale infatti non comprendo il motivo per cui debbano votare:
religiosi
suore di clausura(che ne sanno della vita reale?)
bifolchi che si nutrono di calcio,sport violenti e slogan razzisti
popolazione che si vanta di non aver letto nemmeno un libro per anni
analfabeti funzionali
iscritti a casa pound e roba simile
purtroppo coloro che hanno dato la vita per consentire a tutti di esprimere la propria "opinione" non sapevano quanto marciume ci fosse...
Vista la risposta di vike mi interesserebbe sapere se lui ha invece una definizione riguardo la collocazione politica di Calenda, un altro difficile da collocare. È un'informazione che potrebbe aiutarci anche nel collocamento di Conte dato che è evidente che il centrismo di Conte non è lo stesso di Calenda. E allora quanti centri esistono?
Liberale. A sinistra del CDX, a destra del CSX
Una casa politica che in Italia negli ultimi decenni è stata forse un po' orfana, ma che secondo me rappresenterebbe un'alternativa valida a un centro-destra imbarazzante e poco credibile, ormai assoggettato a Salvini e Co., e un centro-sinistra senza anima e compromesso agli occhi della stragrande maggioranza degli elettori.
Già lo avevo apprezzato al Governo, adesso mi sembra uno dei pochi esponenti politici in grado di guardare in faccia i problemi, con una visione, con dei progetti chiari. Poi oh, i suoi scivoloni li ha fatti anche lui, ma al momento lo voterei a occhi chiusi
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Conte si pone al "centro" un po' per inerzia, non è una collocazione attiva insomma
Possiamo dire che è un po' un "contenitore" ma non un contenuto, talmente sbiadito che ha governato con la LEGA (S a l v i n i) e col PD, confuso tanto quanto il Movimento politico che in origine lo ha portato lì dov'è.
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Utente
7 agosto, 2013
Ma quel 15% è un regalo che le fanno chi fa i sondaggi? Un po' come il suo finto gradimento del resto...
Nemmeno pagata lo voterei, e non mi meraviglierei se si candidasse con una sua lista, tanto ormai ci sono liste di ogni tipo.
Curiosa però nel sapere se poi la somma dei voti andrebbe a sinistra, per contrastare la destra oppure rimarrebbe neutrale...
Utente
28 maggio, 2018
vike ha detto
Liberale. A sinistra del CDX, a destra del CSX
Una casa politica che in Italia negli ultimi decenni è stata forse un po' orfana, ma che secondo me rappresenterebbe un'alternativa valida a un centro-destra imbarazzante e poco credibile, ormai assoggettato a Salvini e Co., e un centro-sinistra senza anima e compromesso agli occhi della stragrande maggioranza degli elettori.Già lo avevo apprezzato al Governo, adesso mi sembra uno dei pochi esponenti politici in grado di guardare in faccia i problemi, con una visione, con dei progetti chiari. Poi oh, i suoi scivoloni li ha fatti anche lui, ma al momento lo voterei a occhi chiusi
Ok, potrei concordare però vorrei fare un ulteriore passetto. Questa che hai dato non è forse la stessa definizione che si potrebbe affibbiare a Italia Viva e +Europa. L'ideologia di base sembra essere la stessa, le differenze tra i programmi che proporrebbero alle elezioni sarebbe minima. E allora qual è la differenza? Il front-man del partito mi par di capire. Di Calenda ci si può fidare, di Renzi mai e poi mai.
Quello che voglio intendere è che ormai si guarda solo alla faccia che rappresenta un partito, senza considerare tutti gli altri che quel partito lo compongono e lo animano. Sapremmo distinguere un deputato di Calenda da uno di Renzi solo sentendoli parlare in un dibattito? Mmh, non ne sono sicuro. Eppure Calenda e Renzi li distinguiamo benissimo.
Lo stesso discorso vale per Conte. Chi sono le persone che animerebbero il suo partito? Sarebbero come quelli che hanno animato il partito di Monti? Ovvero deputati le cui originalità in parlamento si sono sciolte come neve al sole.
La personalizzazione dei partiti è ormai dilagante: Salvini è la Lega, Meloni con il suo gradimento personale trascina Fratelli d'Italia su percentuali impensabili un tempo. Rimane il PD, che invece da quando Renzi ha lasciato è tutto ideologia e zero personalismo. Un corpaccione di deputati e senatori che accompagna e consiglia il Premier Conte. E allora la domanda che mi sorge è quanto c'è di PD in Conte e quanto Conte c'è nel PD?
Utente
7 agosto, 2013
Io sogno una riforma costituzionale che porti ad avere solo due macro-partiti, uno di centrosinistra e uno di centrodestra. Primarie aperte a tutti per legge per poter scalare il partito dall'interno in modo che ogni partito si presenti con la sua linea interna dominante al momento delle elezioni.
La sera delle elezioni si sa chi ha vinto e chi ha perso, nessun accrocchio per trovare una maggioranza, nessun compromesso.
Utente
9 settembre, 2013
Davidex ha detto
Stessa domanda che ho rivolto a vike
Io personalmente mi son sempre ritenuto politicamente "indipendente", nel senso americano del termine (pur non avendo mai votato a destra di quello che avete chiamato "centro" ) quindi del fatto che Calenda non sia abbastanza a sinistra mi interessa relativamente.
Personalmente ciò che cerco in una proposta politica - più che la coincidenza perfetta fra il suo programma e gli ideali in cui mi riconosco - è l'espressione di una persona che io reputo superiore a me in merito a competenze e che vedo rappresentare il nostro paese in Europa e nel mondo senza farmi vergognare di essere italiano.
Al netto di qualche suo scivolone e una visione un po' troppo conservatrice in merito ai diritti sociali, queste qualità le riconosco principalmente in Calenda. In alternativa, se riuscisse a ottenere più spazio all'interno della sua area di elezione (non succederà mai) sosterrei con molto piacere l'ex eurodeputata Elly Schlein.
Davidex ha detto
Ok, potrei concordare però vorrei fare un ulteriore passetto. Questa che hai dato non è forse la stessa definizione che si potrebbe affibbiare a Italia Viva e +Europa. L'ideologia di base sembra essere la stessa, le differenze tra i programmi che proporrebbero alle elezioni sarebbe minima. E allora qual è la differenza? Il front-man del partito mi par di capire. Di Calenda ci si può fidare, di Renzi mai e poi mai.
Non credo sia un problema, anzi son proprio convinto che in Italia manchi un progetto di ampio respiro che riunisca sotto una stessa bandiera tutte le proposte di stampo liberale (quelle che in Europa figurano sotto il cartello ALDE/Renew Europe). Potrebbe benissimo aderirci anche Forza Italia, ovviamente dopo l'inevitabile uscita di scena di Berlusconi.
Utente
1 maggio, 2016
Ho il timore che Conte funga da parafulmini, si prenderà addosso tutti gli errori e lascerà al futuro premier gli allori di una rinascita dell'economia (dovuta anche alla sua condotta mai sopra le righe nei confronti dell'EU, non oso immaginare lo scempio che avrebbe fatto Salvini in materia economica post-Covid).
Detto questo, potrei pure pensare di votarlo, se si distacca dal M5S e le sue troppe anime contraddittorie, dalla piattaforma Rousseau e da Grillo.
Dovrebbe cioè fare un suo partito.
Il mio voto va a chi sono sicura che non si alleerebbe mai con Salvini. Per la prima volta sono più orientata a votare contro qualcuno che a favore di qualcuno.
È sbagliato lo so, ma in Italia non possiamo rischiare il bieco sovranismo.
A Calenda non perdono il rischio che ci ha fatto correre a settembre, Renzi nemmeno lo prendo in considerazione.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
24 febbraio, 2015
Davidex ha detto
Insomma Conte, allo stato attuale, sembra essere un uomo capace di spostare e mobilitare consensi. Come giudichereste la nascita un suo partito personale? Preferireste un percorso politico diverso per lui?
Male. La giudicherei come un Movimento 2.0 da cui così come con il primo ti puoi aspettare di tutto. Anche perché è uno che prima votava PD, poi è stato candidato coi 5 stelle e poi ha avuto il culo di essere scelto in modo abbastanza random per una coalizione tra 5 Stelle e LEGA (e io mi ricordo che ci mancava pochissimo all'aggiunta della Meloni che voleva il Ministero della Difesa). E poi per l'inerzia del PD lo hanno lasciato nel ruolo di Presidente del consiglio. Onestamente quale potrebbe essere il programma politico di un "partito" con a capo Conte?
Io mi auguro onestamente che finita questa esperienza politica nel 2023 si ritiri e non si bruci l'immagine comunque positiva che si è riuscito a guadagnare (anche se ci sono già rumors raccapriccianti sull'ipotesi di un suo ruolo come successore di Mattarella se 5 stelle e PD non riuscissero a trovare nessuno nel 2022).
Davidex ha detto
Ok, potrei concordare però vorrei fare un ulteriore passetto. Questa che hai dato non è forse la stessa definizione che si potrebbe affibbiare a Italia Viva e +Europa. L'ideologia di base sembra essere la stessa, le differenze tra i programmi che proporrebbero alle elezioni sarebbe minima. E allora qual è la differenza? Il front-man del partito mi par di capire. Di Calenda ci si può fidare, di Renzi mai e poi mai.
La personalizzazione dei partiti è ormai dilagante: Salvini è la Lega, Meloni con il suo gradimento personale trascina Fratelli d'Italia su percentuali impensabili un tempo. Rimane il PD, che invece da quando Renzi ha lasciato è tutto ideologia e zero personalismo. Un corpaccione di deputati e senatori che accompagna e consiglia il Premier Conte. E allora la domanda che mi sorge è quanto c'è di PD in Conte e quanto Conte c'è nel PD?
Beh considera che Calenda ha pressato parecchio +Europa per unirsi a loro e creare un unico polo liberale ma evidentemente la segreteria di +E non ha voluto (e questo ha portato anche Giulia Pastorella a lasciare +E e unirsi definitivamente ad Azione). Italia Viva così come il suo leader risulta totalmente inaffidabile e toglierebbe voti a Calenda più che portarne, Renzi ormai è totalmente finito e lo sappiamo tutti. Sulla personalizzazione dei partiti sono assolutamente d'accordo (e il PD dovrebbe sbrigarsi per trovare qualcuno)!
Ad oggi io in una futura elezione nel 2023 sarei indeciso giusto tra PD, gruppo Azione/+Europa e qualunque cosa ci sarà a sinistra con l'unione tra La Sinistra e Europa Verde più o meno. Se a capo di quest'ultima ci fosse la Schlein probabilmente voterei loro.
Utente
28 maggio, 2018
Narciso98 ha detto
(anche se ci sono già rumors raccapriccianti sull'ipotesi di un suo ruolo come successore di Mattarella se 5 stelle e PD non riuscissero a trovare nessuno nel 2022).
Se ne leggono di tutti i colori ma questa mi sento proprio di escluderla. Non è il profilo adatto, sia per esperienza che, più banalmente, per anzianità e penso che 5S e PD ne siano perfettamente consapevoli.
Al massimo, nel caso in cui la prossima legge elettorale preveda la formazione di coalizioni prima del voto, può aspirare ad essere il candidato unitario di 5S e PD, continuando ad avere il piede in due scarpe. Ma pare che si andrà verso un proporzionale quasi del tutto puro e allora ritorniamo al punto di partenza, Conte dovrà prendere una decisione.
Narciso98 ha detto
Beh considera che Calenda ha pressato parecchio +Europa per unirsi a loro e creare un unico polo liberale ma evidentemente la segreteria di +E non ha voluto (e questo ha portato anche Giulia Pastorella a lasciare +E e unirsi definitivamente ad Azione). Italia Viva così come il suo leader risulta totalmente inaffidabile e toglierebbe voti a Calenda più che portarne, Renzi ormai è totalmente finito e lo sappiamo tutti. Sulla personalizzazione dei partiti sono assolutamente d'accordo (e il PD dovrebbe sbrigarsi per trovare qualcuno)!
Il problema è che io considero questa tendenza alla personalizzazione un segno di imbarbarimento della politica e, più in generale, di mancanza di una visione per il futuro da parte dei vari partiti. I leader si mettono in primo piano, oscurano il partito (che invece dovrebbe essere il laboratorio delle idee proposte) e vendono esclusivamente sé stessi, le loro capacità individuali.
Negli USA i partiti principali, democratico e repubblicano, appaiono come entità dotate di una propria dignità, indipendentemente dal leader di turno che individuano con le primarie. Non so come spiegarti: lì è il partito che, almeno in un primo moneto, fornisce credibilità al candidato scelto. Qui invece è esattamente il contrario, è il front-man che fornisce credibilità alla formazione politica che gli sta dietro.
Utente
24 febbraio, 2015
Davidex ha detto
Narciso98 ha detto
Beh considera che Calenda ha pressato parecchio +Europa per unirsi a loro e creare un unico polo liberale ma evidentemente la segreteria di +E non ha voluto (e questo ha portato anche Giulia Pastorella a lasciare +E e unirsi definitivamente ad Azione). Italia Viva così come il suo leader risulta totalmente inaffidabile e toglierebbe voti a Calenda più che portarne, Renzi ormai è totalmente finito e lo sappiamo tutti. Sulla personalizzazione dei partiti sono assolutamente d'accordo (e il PD dovrebbe sbrigarsi per trovare qualcuno)!
Il problema è che io considero questa tendenza alla personalizzazione un segno di imbarbarimento della politica e, più in generale, di mancanza di una visione per il futuro da parte dei vari partiti. I leader si mettono in primo piano, oscurano il partito (che invece dovrebbe essere il laboratorio delle idee proposte) e vendono esclusivamente sé stessi, le loro capacità individuali.
Negli USA i partiti principali, democratico e repubblicano, appaiono come entità dotate di una propria dignità, indipendentemente dal leader di turno che individuano con le primarie. Non so come spiegarti: lì è il partito che, almeno in un primo moneto, fornisce credibilità al candidato scelto. Qui invece è esattamente il contrario, è il front-man che fornisce credibilità alla formazione politica che gli sta dietro.
Si si assolutamente d'accordo sulla prima parte. Anche io credo che la personalizzazione dei partiti abbassi decisamente il livello del linguaggio politico. Per questo anche mi auguro che Conte non faccia un suo partito e si ritiri e basta.
Qui andiamo abbastanza OTT: Per quanto riguarda i partiti negli USA ti direi che se noi stiamo messi male loro sono messi peggio perché comunque il loro sistema bipartitico si è visto che è assolutamente inefficiente e anzi il loro completo modello elettorale è abbastanza imbarazzante Non serve che me lo spieghi comunque, seguo molto la politica USA (anzi che bello finalmente qualcun altro che la segue @ge_aldrig_upp sbrigati ad aprire il topic sulle elezioni di Novembre dai). Non so se sono d'accordo però sulla credibilità del partito. Quello repubblicano è diventato una barzelletta ormai e quello democratico è spaccatissimo tra progressisti e moderati, e fino a pochi anni fa ti direi che entrambi ruotavano abbastanza attorno a delle figure da establishment che condizionavano il partito (i Clinton per i dem, la dinastia Bush per i rep) e solo recentemente (tipo ultimi 15 anni) si è vista una maggiore pluralità nelle figure leader (per i Dem direi Obama, Warren, Sanders, Pelosi, AOC e tanti altri) non ruotando più quindi attorno ad un'unica figura.
Utente
28 maggio, 2018
Narciso98 ha detto
Si si assolutamente d'accordo sulla prima parte. Anche io credo che la personalizzazione dei partiti abbassi decisamente il livello del linguaggio politico. Per questo anche mi auguro che Conte non faccia un suo partito e si ritiri e basta.
Qui andiamo abbastanza OTT: Per quanto riguarda i partiti negli USA ti direi che se noi stiamo messi male loro sono messi peggio perché comunque il loro sistema bipartitico si è visto che è assolutamente inefficiente e anzi il loro completo modello elettorale è abbastanza imbarazzante Non serve che me lo spieghi comunque, seguo molto la politica USA (anzi che bello finalmente qualcun altro che la segue @ge_aldrig_upp sbrigati ad aprire il topic sulle elezioni di Novembre dai). Non so se sono d'accordo però sulla credibilità del partito. Quello repubblicano è diventato una barzelletta ormai e quello democratico è spaccatissimo tra progressisti e moderati, e fino a pochi anni fa ti direi che entrambi ruotavano abbastanza attorno a delle figure da establishment che condizionavano il partito (i Clinton per i dem, la dinastia Bush per i rep) e solo recentemente (tipo ultimi 15 anni) si è vista una maggiore pluralità nelle figure leader (per i Dem direi Obama, Warren, Sanders, Pelosi, AOC e tanti altri) non ruotando più quindi attorno ad un'unica figura.
Off topic interessantissimo, spero di poterlo approfondire in una sezione dedicata!
Ritornando al tema di questo topic penso anche io che Conte sbaglierebbe a perseguire la strada del partito personale. Si porterebbe dietro tutte le contraddizioni accumulate in queste 2 esperienze di governo e ne aggiungerebbe delle nuove dato che la collocazione del partito non pare essere per nulla chiara.
D'altro canto io non penso che debba abbandonare la scena politica. Ha accumulato una certa esperienza e mostrato di avere capacità per nulla scontate (soprattutto di mediazione). Alla fine di questa legislatura, però, farebbe bene a fare una scelta di campo, senza creare ulteriori soggetti politici.
Il quadro si complica ancora di più se aggiungiamo le voci che stanno circolando da ieri circa la volontà di Conte di candidarsi come senatore alle elezioni suppletive che si terranno a settembre in Sardegna. Il seggio è rimasto vacante dopo la scomparsa di una senatrice del M5S e pare che Conte stia pensando di proporsi quale candidato della coalizione giallo-rossa.
Utente
11 novembre, 2015
Signorina Silvani ha detto
Ho il timore che Conte funga da parafulmini, si prenderà addosso tutti gli errori e lascerà al futuro premier gli allori di una rinascita dell'economia (dovuta anche alla sua condotta mai sopra le righe nei confronti dell'EU, non oso immaginare lo scempio che avrebbe fatto Salvini in materia economica post-Covid).Detto questo, potrei pure pensare di votarlo, se si distacca dal M5S e le sue troppe anime contraddittorie, dalla piattaforma Rousseau e da Grillo.
Dovrebbe cioè fare un suo partito.
Il mio voto va a chi sono sicura che non si alleerebbe mai con Salvini. Per la prima volta sono più orientata a votare contro qualcuno che a favore di qualcuno.
È sbagliato lo so, ma in Italia non possiamo rischiare il bieco sovranismo.
A Calenda non perdono il rischio che ci ha fatto correre a settembre, Renzi nemmeno lo prendo in considerazione.
Signorina come sai la penso come te e altri in questo topic.
Se facesse un suo partito, probabilmente lo voterei. Se si staccasse dai grillini in maniera decisa, più di quanto, sebbene sia con loro, intrinsecamente voglio pensare che abbia già fatto.
Per me semplicemente lui è un uomo di centrosinistra, già si sapeva che in passato era del PD. Poi non so cosa lo abbia portato verso i grillini, o forse sì. Nel senso che anche io prima di vederli all'opera, nonostante non avessi mai abbandonato la mia sinistra, pensavo che potessero dare un ottimo scossone alla politica italiana. Capita di avere svarionamenti e illusioni anche alla mia età. Ovviamente mai votati, ma li osservavo incuriosita.
Il Governo a fianco di Salvini è una grossa macchia, ma il finale è uno di quei momenti di gioia politica che raramente ho avuto nella mia vita. Ogni tanto mi riguardo il discorso per farmi un sorriso.
Per me ha commesso certamente qualche errore (non conosco politici che non ne abbiano fatto mai, e soprattutto in mezzo a pandemie), ma gli riconosco pregi enormi che quasi nessun politico ha più. Mi sembra una persona seria, sobria, un lavoratore, un uomo di cui non doversi vergognare pubblicamente, un uomo colto, che sa parlare, che ha senso di responsabilità, che ha a cuore quello che fa, che prende sul serio il suo ruolo. Se penso alla politica italiana degli ultimi 20 anni vedo poca gente che abbia qualcuna delle sue caratteristiche, indipendentemente dalle idee politiche.
Calenda non l'ho seguito abbastanza per poterne dire qualcosa che sia più di un'impressione, ma dovrò ben farlo perchè il tempo passa e il momento si avvicina...
Renzi ha fatto uscite che non posso proprio perdonargli, troppe. Ultima l'aver contribuito ad evitare il processo a Salvini che per me è di una gravità assurda. Per me ha chiuso.
La destra ad oggi la vedo impresentabile sotto ogni punto di vista, sia come contenuti che come rappresentanti. Ogni volta sembrano le comiche, se non fosse che invece sono tragedie.
Ammetto, come già raccontato in privato a Signorina, che invece trovo sempre più ragionevoli gli interventi della Carfagna.
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