Utente
7 agosto, 2013
Male perchè ho paura che gente che amo possa morire.
Per il resto il sacrificio di passare da 16h al giorno di frenesia al 24h di tumulazione vivi in casa non è sicuramente la più amara delle medicine. Certo è snervante, ma poteva capitarci di peggio.
Alla fine apprezzeremo ancor di più le piccole cose e saremo più sensibili e più umani. Non moltissimo, ma un po' di più.
Utente
7 agosto, 2013
Io sono a casa da prima di carnevale, sono salito dai miei e mi sono fermato fino al 7 marzo perchè dovevo sbrigare delle cose a Bergamo città. Dal 7 mi trovo in città da solo, la mattina in settimana vado a fare volontariato mentre nel week end sto chiuso in casa. Prima delle restrizioni andavo a camminare sulla ciclabile con un'amica, mantenendo la dovuta distanza, cosa che non faceva l'altra gente presente.
Passo la giornata leggendo, guardando film, preparando il lavoro al bambino che seguo a scuola e chattando o telefonando.
Mi ha colpito molto il post di Fob e lo condivido in pieno, mi ha fatto molto riflettere. Se prima facevo le cose di corsa, per mancanza di tempo, ora mi prendo tutto il tempo necessario.
Utente
7 agosto, 2013
Io fondamentalmente durante la settimana lavoro e fino ad ora abbiamo gestito l'inizio del panico dei cittadini. Oggi ero a casa, tra lavori in casa e studio del master mi è passata. Ho avuto un po' di crisi prima quando ho fatto una video chiamata coi miei ...ma vabbè...solitamente nel weekend salivo e avevo pure la scusa di stare coi miei migliori amici. Domani vedremo...
Utente
11 febbraio, 2020
Io sto cominciando solo adesso, piano piano, a vivere quello che voi state vivendo da diversi giorni.
Abito in Svizzera, al nord delle delle Alpi. Il governo svizzero ha deciso ieri sera, dopo che il popolo lo domandava a gran voce, di chiudere le scuole, e limitare le manifestazioni a 100 persone, bar e ristoranti a 50. E mentre in Ticino oggi si è instaurato lo stesso livello di porte chiuse come in Italia, anche il consiglio di stato del mio cantone ha fatto di più, e ha chiuso tutti i luoghi come palestre, piscine, teatri e cinema. Il "mio" cinema. Fino almeno al 30 aprile.
Ho passato gli ultimi 3-4 giorni ad avere sbalzi di umore incredibili: ottimismo, pessimismo, tristezza, crisi di riso. Un giorno sono andato in ufficio per firmare la richiesta di "disoccupazione tecnica". Ieri sono andato al lavoro, sapendo che forse sarebbe stato l'ultimo giorno, ma non essendone sicuro. Ogni piccolo compito quotidiano che svolgevo mi sembrava vuoto, senza senso. Poi quando nel pomeriggio sono stati presi i diversi provvedimenti, ho dovuto chiudere baracca. Chiudere le vendite internet, informare lo staff, stampare comunicati da affiggere sulle porte, rispondere a domande senza senso di clienti... e quando dopo 11 ore di lavoro tutto era chiuso, e vuoto, e silenzioso, ho dovuto spegnere l'interruttore delle grandi luci che ricoprono la facciata. Non sono stato bene. Sono andato a bere una birra con un collega nel pub irlandese di fianco, sapendo che sarebbe stata probabilmente l'ultima volta. Anche lì, l'atmosfera era strana. Normalmente pieno a scoppiare, ieri semi-vuoto. Contati da un securino all'ingresso, eravamo il numero 47 e 48 e abbiamo avuto libero accesso. Siamo comunque stati fuori al "fresco" dove non c'era nessuno; un po' per poter dar libero sfogo alla sigaretta elettronica, un po' per rispetto della situazione. E la serata è finita camminando nel (fortunatamente) deserto di un quartiere normalmente stracolmo di gente all'assalto di bar e club.
Questa mattina presto sono andato a far la spesa, sapendo dell'attacco ai generi alimentari che già c'era stato il giorno prima. Alle 8 già non c'era più pasta o conserve di pomodoro, ma non mi preoccupa; ho comprato da vivermi per 3 giorni e tornerò la settimana prossima, e così via ogni 3-4 giorni. Mi preoccupa solo l'ignoranza della gente. Poi ancora una chiamata della mia capa per aiutarla a finalizzare alcune cose al lavoro, non pagato, perché da lunedì pagato dallo stato. E ora qui, davanti al computer con il mio tazzone "mickey mouse" riempito di caffé 🙂
Qualcuno ha usato l'aggettivo che ho usato più volte io stesso ieri sera, surreale. Non ci si rende conto subito, ma quando lo si fa, la sensazione è veramente particolare, difficile da descrivere in quanto mai vissuta prima. Io personalmente la vivo ancora serenamente; mi preoccupo per mia sorella e i miei due mini-nipotini; lei lavora in un ospedale e quindi deve lavorare, ma i due piccoli terremoti sono a casa, e mio cognato non può ancora fare telelavoro al 100%. Ma sono in gamba e se la cavano benissimo. Sono tutti e 4 malati, non so di cosa (in Svizzera tamponi se ne fanno pochi), ma al di là di un eccesso di muco non ci sono problemi 🙂
Mi preoccupo per mia nonna, lontana. 85 anni, in formissima, ma ha paura non tanto del virus, ma di non sapere cosa può e cosa non può fare, e così non fa niente. Meglio così. È triste perché suo figlio, mio zio, non va più a mangiare da lei durante la pausa di mezzogiorno, ma sta bene.
I miei, lontani, stanno benissimo. La cosa positiva di tutto questo, è che parlo loro molto di più di quanto facevo prima. E mi rendo conto di quanto magari sia stato un po' egoista e un po' pigro fino ad oggi. Si sono fatti Netflix. Io stesso sono passato al livello superiore di Netflix, per poterlo condividere con più persone. E mi sono pure abbonato a Disney+, in attesa del suo arrivo il 24 marzo 😅tutto bene. Mi fa male non poter andare giocare a tennis, ma è poca cosa. Sto bene, i miei cari stanno bene, i miei amici stanno bene, non posso lamentarmi per il momento. Vedremo se l'isolamento mi farà impazzire, ma non credo. E almeno, in tutto ciò, il pianeta respira un po' meglio. Sono convinto che in tutto ciò perderemo sì molto, ma impareremo molto di più. L'importante, oltre imparare, sarà mettere in pratica questi insegnamenti 🙂
Utente
7 agosto, 2013
Io vivo poco lontano da Lodi mentre famiglia e amici sono tutti a Napoli. Il mio coinquilino è scappato prima che Lombardia diventasse zona rossa, per cui sono solo.
La mia azienda ci ha messo in standby da una settimana circa, per cui sono a casa e mi divido tra pc/lettura/acquario e studio del cinese che nell'ultimo periodo avevo trascurato. Esco di casa 1 volta a settimana, però non sto soffrendo la solitudine se non per la paura che possa succedermi qualcosa.
Purtroppo porto con me l'incubo di essere stato male qualche anno fa, periodo in cui vivevo a 7000 km da casa, e il ricordo di cosa significasse essere stato incapace di versarmi anche solo un bicchiere d'acqua per una settimana è atroce. Quando hanno dichiarato Lombardia zona rossa, i miei amici sono scappati quasi tutti ma, al di là della questione morale e del senso civico che fortunatamente mi appartiene, ho pensato che questa potesse essere l'occasione giusta per superare il piccolo trauma che mi porto dentro.
Per il resto la paura c'è, soprattutto per la mia famiglia che vive al Sud. Cerco di monitorarli a distanza.
Banned
7 agosto, 2013
Sull'orlo di una crisi di nervi.
Non mi pesa non uscire di casa. Solitamente quando non lavoro non esco mai, ma è tutto il contorno che mi sta facendo impazzire. La mia ipocondria mi sta dando filo da torcere, ogni giorno sento di avere un sintomo. Fortunatamente riesco a distrarmi grazie al forum, la musica, le serie tv e i programmi trash... ma è ardua.
Ho davvero il terrore. Ieri ho pregato mia madre di non uscire neanche a fare la spesa perché volevo farmi queste due settimane e poi stare tranquillo nel caso, automaticamente uscendo viene meno ogni tranquillità.
Che ansia.
Utente
9 settembre, 2013
Io tutto sommato sto vivendo abbastanza bene questa cosa anche perché è successa in un periodo abbastanza particolare.
Avevo cominciato il 2020 pensando di rimanere a Milano per cercare lavoro dopo la conclusione del mio stint lavorativo di fine 2019, poi via via che non succedeva nulla di eclatante mi ero abbastanza buttato giù e a una certa ho pensato che non cambiava granché se fossi tornato a casa, cosa che ho fatto verso fine gennaio. La cosa si è poi combinata con la malattia di mio nonno, che si è improvvisamente aggravata nello stesso periodo (era malato di cuore dopo aver avuto un ictus post-operatorio nella primavera del 2018) fino alla sua scomparsa il 1° febbraio scorso. Di conseguenza ho pensato di rimanere qui soprattutto per fare compagnia a mia nonna e tenerla attiva (lei abita nella casa accanto alla mia, quindi praticamente ogni sera mi "trasferisco" e faccio notte, colazione e pranzo lì). La cosa è continuata fino allo scoppio dell'emergenza, che quindi non ha particolarmente influito sulla mia vita da disoccupato
Dal punto di vista personale il coronavirus non ha cambiato moltissimo le mie abitudini perché io di norma non esco granché, già prima del lockdown vivevo principalmente in camera mia salvo la piscina e l'esercizio fisico in generale. Il doverci rinunciare forzatamente è sicuramente la parte peggiore di tutta l'esperienza.
Per il resto la mia preoccupazione principale è la voglia di un ritorno alla normalità il prima possibile. Non sono particolarmente preoccupato per i miei familiari perché bene o male non abbiamo nessun motivo di uscire (i miei hanno smesso entrambi di lavorare e sono a casa da mercoledì). Forse lo sono un po' per mio fratello che è a Milano, nella casa che abbiamo preso in affitto quando ci siamo trasferiti entrambi (io per lavoro, lui perché universitario) - però da quando non ci sono mi ha praticamente "sostituito" con la sua ragazza quindi direi che sta meglio di tutti noi messi assieme
Utente
22 luglio, 2017
Quando tutto ha avuto inizio ero già a casa mia in liguria da alcune settimane perché, com'è già stato accennato da qualcuno, la sessione invernale si era già conclusa a metà Febbraio. Così, appena si è concluso l'ultimo esame, sono subito partito da Milano carico di energia positiva, voglia di fare e di divertimento!
Ho anche organizzato un weekend a Pisa, tra il 21/23 Febbraio, prima di rientrare a Milano per l'inizio delle lezioni del nuovo semestre, ma proprio quella domenica sono iniziati i primi allarmismi sulla situazione Coronavirus in Italia. L'Università ha deciso di prorogare l'inizio delle lezioni alla settimana successiva e invece di tornare a Milano sono tornato a casa mia in liguria. Il degenerare della situazione l'abbiamo vissuto tutti.
La mia nuova quotidianità, come per molti di voi, è chiaramente monotona: seguo le lezioni universitarie online, vi leggo, mi alleno, mangio e dormo. Come precauzione sto cercando di non uscire mai, in due settimane sono uscito unicamente a buttare la spazzatura , ma i miei genitori stanno andando a lavorare entrambi e quindi il rischio di contagio c'è comunque. Preoccupazioni personali non ne ho, l'unico pensiero va a loro che comunque si stanno avvicinando ai sessant'anni e a mia nonna che, pur rimanendo a casa, entra in contatto con mio padre poiché l'aiuta con la spesa.
La speranza è quella che il 3 di Aprile si possa tornare alla normalità, ma la vedo dura
Tra alti e bassi.
Sto a Pisa fuorisede mentre la mia famiglia è giù in Sicilia, il che alla fine sarebbe normale amministrazione. La lontananza mi peserebbe di più se la cosa dovesse protrarsi alle vacanze pasquali - mi hanno già cancellato un volo e l'ho rimandato al 9 aprile.
Per il resto vengo da una lunghiiiissima sessione, per cui diciamo che lo stare chiuso a casa non è stata una novità semmai appunto mi pesa non poter sfruttare al meglio questo periodo che solitamente dedico a scappatine a Lucca o Firenze, visite ai musei, vita sociale in genere...pazienza. Spero non mi faccia uscire di senno!
Le lezioni online, fra università e corso di tedesco sono un buon diversivo, in genere sto cercando di organizzare le giornate per renderle produttive e portare avanti un po' di cose che non riuscivo mai a fare. Questa prima settimana ho perlopiù cazzeggiato, però mi è servita per prendere un attimo i ritmi, son sicuro che la prossima sarò più produttivo fra l'altro mi sto riabituando nuovamente a cucinare, visto che normalmente vado a mensa
Uno dei punti deboli è l'aspetto fisico, di base non sono uno super attivo, anche se mi muovo sempre a piedi e non mi dispiace camminare. Il fatto di stare ore e ore al PC seduto, sdraiato ecc inizia a pesarmi non poco, mi sento intorpidito e dolorante. Dovrei provare a fare qualche esercizio ma non saprei da dove cominciare.
Poi non mi dispiacerebbe avere un po' più di compagnia in casa, sono con un coinquilino con cui ho confidenza, ogni tanto si sta insieme ma non è di quelli super coinvolgenti
Vediamo come cambia la situazione in questa seconda settimana...
Heads up all the way
Cause it's too late to be afraid
There's no time to rest
I wanna go and see what's next
Fra l'altro vorrei spendere un post per tutti gli studenti fuori sede come me che sono rimasti dove sono, conosco ragazzi e ragazze anche totalmente SOLI perché magari i coinquilini sono tornati a casa. Vi assicuro che non è sempre facile.
Ce la possiamo fare
Heads up all the way
Cause it's too late to be afraid
There's no time to rest
I wanna go and see what's next
Utente
7 agosto, 2013
@mrnothing in che cantone vivi? Io sto a Lugano e da noi c'è un'aria molto pesante :-/
Domani probabilmente comunicheranno la chiusura delle frontiere comunque… È tutto molto strano, io cerco di prenderla con filosofia e con un po' di distacco ma non è semplice quando tanti attorno a te sono impanicati e soprattutto quando vedi cambiare tutto.
Freedom comes when you learn to let go
Utente
7 agosto, 2013
Io la sto vivendo un po' a giornate...a volte cerco di essere positiva mentre altre mi viene un po' lo sconforto.
Sono andata a vivere da sola un mese fa ma non avendo cambiato residenza temevo mi facessero storie se mi fermavano quindi sono tornata a vivere con la mia famiglia per questo periodo (anche se ho un po' paura per il fatto che mia sorella è incinta quindi deve stare ancora più attenta).
Il restare a casa alcuni giorni non mi pesa mentre altri si perché mi sento come se fossi tornata indietro visto che finalmente andando via di casa e facendo varie attività extra stavo, forse, finalmente trovando un mio equilibrio che con questa situazione è andato a saltare. In più ho una brutta situazione con una persona per cui questa situazione pensavo ci riavvicinasse mentre ci ha solo allontanato di più e il troppo tempo per pensare non mi fa bene.
La vivo comunque come una cosa più grande di noi e non so davvero cosa pensare sinceramente, penso di non voler pensarci troppo a dir la verità.
Utente
21 aprile, 2015
vike ha detto
Fra l'altro vorrei spendere un post per tutti gli studenti fuori sede come me che sono rimasti dove sono, conosco ragazzi e ragazze anche totalmente SOLI perché magari i coinquilini sono tornati a casa. Vi assicuro che non è sempre facile.Ce la possiamo fare
Bravo soprattutto perché hanno fatto la scelta più sensata e sono tutt'altro che viziati.
Io la vivo più male che bene, lavoro in ufficio dove ancora non abbiamo le mascherine e nelle farmacie non si trovano. Si usano solo guanti e sapone. Fortunatamente non riceviamo la clientela e dentro l'ufficio ci possono stare due, max 3 persone.
Utente
20 marzo, 2016
Diciamo benino, il primo giorno è stato terribile perchè mi sentivo legato a casa. Dal giorno dopo ho iniziato ad organizzarmi la giornata con delle attività per ogni ora o per più ore, dipende da cosa devo fare.
SI, sono disoccupato ma anche durante la "vita normale" stavo poco a casa, andavo in giro a scattare foto per fare pratica oppure fare un pò di movimento.
Mi faccio prendere tantissimo dall'ansia, fino a farmi mancare il fiato ragione per cui non apro mai Facebook
Utente
27 febbraio, 2020
Intanto un abbraccio a tutti, ho letto i vostri commenti e vi sono (virtualmente) vicina .
Personalmente, non me la sto cavando troppo male. Sono con la mia famiglia, dato che stavo giusto iniziando a cercare casa quando è scoppiato questo casino. La mia zona (Firenze) non è particolarmente colpita e nessuna delle persone attorno a me è risultata positiva, quindi ancora l'epidemia mi sembra distante. Ho perso mio nonno da poco più di un mese, e in questo momento mi sembra inconcepibile un'altra perdita, per quanto la tragedia possa essere dietro l'angolo.
Stare a casa non mi pesa più di tanto perché, come altri di voi hanno detto, anche in condizioni normali non sono una che esce ogni giorno, se non deve. Sto quindi prendendo questo periodo per fare tutto quello per cui non trovo mai il tempo in una routine più affaccendata. Ho una lezione online e ora si è attivato anche il tirocinio a distanza. Cucino dolci, ho ripreso a disegnare, mi guardo serie o film, ascolto musica, leggo e scrivo. In qualche modo apprezzo i tentativi che stiamo facendo come comunità di unirci e cercare di ricreare una vita normale anche in queste condizioni. Quindi mi ritengo fortunata, anche se un po' spenta.
Naturalmente, oltre alla mia esperienza personale, devo considerare anche quella generale, e questo non può che spaventare. Il numero impressionante di contagi e di decessi, la difficoltà ad arginare questo virus, le conseguenze (anche economiche) a cui andremo incontro, i resoconti delle persone che si trovano nel bel mezzo dell'epidemia... è un periodo veramente difficile, e speriamo di uscirne presto.
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