ouro ha detto
Ricordatemi di nominare @Davidex come miglior uomo, miglior informatore, miglior post, miglior tutto agli OscaRH dell'anno prossimo, perche' la lucidita' con cui espone lui le vere problematiche di questa situazione (non quelle degli snowflakes che non possono andare al bar a guardarsi la partita) e quanto delicato sia procedere - sia dal punto di vista della salute pubblica che dal punto di vista economico e sociale, non la ha nessuno.

Bravissimo hai davvero la mia piu' grande stima.   

Latinista93 ha detto

Comunque mi accodo ai complimenti di Ouro per il lavoro di Davide: preciso e puntuale.  

Grazie mille, già le nomination ricevute quest'anno mi rendono super orgoglioso 

Anche per quanto riguarda l'apertura differenziata sul territorio ci sarebbe da dibattere a lungo e probabilmente non si arriverebbe mai ad una conclusione univoca.

Quello che posso dirvi è che il comitato tecnico-scientifico non valuta solamente il numero dei contagi per stabilire le riaperture ma circa 22 differenti parametri tra cui rientrano anche il numero di posti letto di cui dispone la regione, il numero di tamponi che riesce a processare ecc...

E qui si arriva al paradosso di tutta questa vicenda: le regioni meno colpite dal contagio sono anche quelle più scoperte su tutti gli altri punti, quindi se uno fa un bilancio di tutte le variabili in gioco riaprire la Sardegna non è molto meno rischioso di aprire la Lombardia. In più si aggiungono le giuste osservazioni fatte da @ouro 

Per ora le regioni continueranno a comportarsi come compartimenti stagni e questo dovrebbe dare il tempo alle regioni più sprovvedute di potenziarsi in vista di quel giorno in cui gli spostamenti inter-regionali saranno consentiti.

Juventino95 ha detto

@ouro ma la prima azione già sta accadendo in parte in alcune regioni che la gente fa il cavolo che gli pare purtroppo   

Io penso che la stragrande maggioranza degli italiani sia disposta a fare tutti i sacrifici richiesti ed anche di più, e questo l'abbiamo visto a partire dai numeri diffusi, qui al nord, da chi ha sondato anonimamente i movimenti delle persone tracciando i loro comportamenti a partire dai telefonini.

Il punto è che comunque tutti noi saremo più disposti a seguire le misure adottate se percepiremo un livello di programmazione e pianificazione del decorrere dell'emergenza che vada un minimo oltre il "se non stai a casa ti viene la bua". Non ho messo il naso fuori casa dal 7 marzo e continuerò a farlo fin quando mi sarà detto di, ma trovo assolutamente ridicola l'imposizione di divieti draconiani che poco hanno a che fare con il contenimento del virus e molto con una mortificazione gratuita delle libertà personali (non consentita la visita agli amici/fidanzati ma quella ai parenti anziani, notoriamente i soggetti più a rischio - senza contare che una parte consistente dei contagi, come Conte stesso ha detto, avviene all'interno dei gruppi familiari per contatto con asintomatici? Via libera all'attività motoria e sportiva CON DISTANZIAMENTO SOCIALE ma lasciando la possibilità ad ogni regione di legiferare in modo più stringente, come del resto ha già fatto la Regione Campania limitandola ad alcune fasce orarie della giornata sulla base del nulla?)

Ero conscio al 200% che il 4 maggio come data in sé avrebbe cambiato nulla o quasi, e alla luce di quanto accaduto nelle ultime settimane non mi aspettavo niente di diverso. Ma allo stesso tempo non credo esista solo l'Italia, e vedendo come altri paesi ed altri governanti stanno reagendo all'epidemia ed esponendo le loro misure per riavvicinarci a una "quasi normalità" mi permetto di immaginare la frustrazione che possa provocare ciò a cui abbiamo assistito ieri sera in persone che non hanno gli stessi nostri strumenti per reagire a ciò che sta succedendo. E ciò che accadrà nel momento in cui si spezzerà la corda mi preoccupa molto più del virus.

ge_aldrig_upp ha detto

Non ho messo il naso fuori casa dal 7 marzo e continuerò a farlo fin quando mi sarà detto di, ma trovo assolutamente ridicola l'imposizione di divieti draconiani che poco hanno a che fare con il contenimento del virus e molto con una mortificazione gratuita delle libertà personali (non consentita la visita agli amici/fidanzati ma quella ai parenti anziani, notoriamente i soggetti più a rischio - senza contare che una parte consistente dei contagi, come Conte stesso ha detto, avviene all'interno dei gruppi familiari per contatto con asintomatici? )

Su questo punto ti devo "correggere". Non mi piace che questa nuova norma introdotta venga semplicisticamente tradotta ai cittadini come "se avete una vecchia prozia avete la scusa per farvi un giretto".

Purtroppo è molto difficile ricomprendere in modo esaustivo le relazioni umane nelle questioni legislative, soprattutto se si tratta di provvedimenti al di fuori dell'ordinario.

Questo provvedimento consente a chi ha veramente necessità di visitare un parente che non vede da tempo (che sia un genitore, un figlio o un fratello) di poterlo fare con le dovute precauzioni. È un provvedimento che si basa su un principio di umanità ma allo stesso tempo ti avverte che tu con quella visita stai mettendo a rischio la tua salute e quella delle persone a cui vuoi bene, per questo motivo devi avere la mascherina e devi mantenere la distanza.

Mi pare però che in molti lo vogliano fa passare come un espediente che si sta dando ai cittadini per farli svagare un po'. Non è così, è un primo passo per ricostruire le relazioni sociali con delle nuove regole di rispetto interpersonale. Si parte dai parenti stretti e gradualmente si arriverà anche agli amici.

Davidex ha detto

ge_aldrig_upp ha detto

Non ho messo il naso fuori casa dal 7 marzo e continuerò a farlo fin quando mi sarà detto di, ma trovo assolutamente ridicola l'imposizione di divieti draconiani che poco hanno a che fare con il contenimento del virus e molto con una mortificazione gratuita delle libertà personali (non consentita la visita agli amici/fidanzati ma quella ai parenti anziani, notoriamente i soggetti più a rischio - senza contare che una parte consistente dei contagi, come Conte stesso ha detto, avviene all'interno dei gruppi familiari per contatto con asintomatici? )

Su questo punto ti devo "correggere". Non mi piace che questa nuova norma introdotta venga semplicisticamente tradotta ai cittadini come "se avete una vecchia prozia avete la scusa per farvi un giretto".

Purtroppo è molto difficile ricomprendere in modo esaustivo le relazioni umane nelle questioni legislative, soprattutto se si tratta di provvedimenti al di fuori dell'ordinario.

Questo provvedimento consente a chi ha veramente necessità di visitare un parente che non vede da tempo (che sia un genitore, un figlio o un fratello) di poterlo fare con le dovute precauzioni. È un provvedimento che si basa su un principio di umanità ma allo stesso tempo ti avverte che tu con quella visita stai mettendo a rischio la tua salute e quella delle persone a cui vuoi bene, per questo motivo devi avere la mascherina e devi mantenere la distanza.

Mi pare però che in molti lo vogliano fa passare come un espediente che si sta dando ai cittadini per farli svagare un po'. Non è così, è un primo passo per ricostruire le relazioni sociali con delle nuove regole di rispetto interpersonale. Si parte dai parenti stretti e gradualmente si arriverà anche agli amici.  

In teoria il ragionamento è condivisibile, nella pratica faccio fatica a vederlo diversamente da un'imposizione fatta "perché sì", dal momento che se tengo la mascherina e mantengo le distanze poco cambia se la persona a cui voglio bene condivide con me un legame di sangue o meno.

Un’obiezione insuperabile (e su cui dovrebbe intervenire pure il Quirinale) è che se tengo mascherina e distanza di sicurezza, lo Stato non ha nessun diritto di chiedermi se vado dalla nonna o da un amico. Tu dimmi quali sono le norme di sicurezza, e io le rispetto.

— Stefano Bellentani (@stebellentani) April 26, 2020

Davidex ha detto

ge_aldrig_upp ha detto

In teoria il ragionamento è condivisibile, nella pratica faccio fatica a vederlo diversamente da un'imposizione fatta "perché sì", dal momento che se tengo la mascherina e mantengo le distanze poco cambia se la persona a cui voglio bene condivide con me un legame di sangue o meno.

Un’obiezione insuperabile (e su cui dovrebbe intervenire pure il Quirinale) è che se tengo mascherina e distanza di sicurezza, lo Stato non ha nessun diritto di chiedermi se vado dalla nonna o da un amico. Tu dimmi quali sono le norme di sicurezza, e io le rispetto.

— Stefano Bellentani (@stebellentani) April 26, 2020

  

La parola d'ordine individuata dal comitato tecnico-scientifico mi sembra chiara: gradualità. L'allentamento del lockdown deve avvenire in modo graduale e l'impatto di ogni cambiamento deve essere valutato almeno a due settimane di distanza. 

Inoltre le nuove regole di sicurezza devono ancora essere introiettate dalla maggior parte della gente. Non è vero che basta dire ai cittadini quali sono le norme di sicurezza per ottenere una automatica obbedienza. Basti pensare alla questione dei fidanzati. Quanti fidanzati si incontrerebbero muniti di mascherine mantenendo 1 metro di distanza?  

Questo vale anche per i parenti, tanto più che avvenendo il contatto all'interno delle mura domestiche è del tutto impossibile esercitare qualsiasi forma di controllo. Alla fine è un po' difficile non ricondurre il tutto al framing dei cittadini come una massa di irresponsabili da trattare col metodo del bastone e della carota (e la maggioranza di noi non lo è).

Probabilmente sono io a non vedere una logica in tutto questo o a sopravvalutare chi mi sta intorno, non so

Qui è espresso un pensiero che condivido, e che ritorna sul discorso che facevo su sulla mancanza di visione e di un piano preciso:

https://www.instagram.com/tv/B_e-VgZDSsH/?igshid=ljxkd8aoyrpa

In risposta a tutti quelli che chiedono con insistenza e acriticamente - non solo qui ma soprattutto altrove - "Eh ma cosa vi aspettavate?!?!?"