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Moderatore
7 agosto, 2013
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ouro ha detto
La chiusura a chiazze ha due rischi:- il popolo che si lamenta e protesta e non segue le ordinanze nelle zone piu' colpite e piu' bloccate
- un aumento di casi nelle regioni piu' rilassate in cui per ora era tutto controllato, e se noti sono proprio quelle regioni che se dovessero avere un'esplosione di casi sarebbero davvero in grande difficolta'
Sulla prima sta nelle autorità gestire la cosa. "Mal comune, mezzo gaudio" non è sempre la soluzione migliore.
Riguardo la seconda, la riapertura di alcune regioni deve essere naturalmente subordinata ad un monitoraggio continuo ed è quello che accadrà comunque quando riapriranno in generale tutto. Eventuali cambi netti di tendenza devono portare ad una nuova chiusura. Può fungere da test, come già qualcuno diceva, e permette di cominciare a dare a qualcuno la possibilità di lavorare.
Utente
6 agosto, 2015
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Latinista93 ha detto
Secondo il mio parere comunque l'errore più grande è quello di dover uniformare sempre tutta l'Italia. È vero che gran parte del PIL si produce al nord e in Lombardia, però laddove non c'è un'incidenza preoccupante di casi secondo me sarebbe stato utile riaprire, con le dovute precauzione, e cominciare a far ripartire le attività.
Per esempio una parrucchiera in Sardegna avrebbe potuto iniziare a lavorare (dopo 2 mesi di stop) senza aspettare il primo giugno, visto che i casi giornalieri sono stati 9 su oltre un milione e mezzo di persone, o in Sicilia 35 su 5 MLN.
Perché è vero che la Cina ha chiuso Wuhan e altre zone, ma stiamo parlando comunque di un'area, sicuramente rilevante dal punto di vista economico, ma non di tutto il Paese.
Comunque mi accodo ai complimenti di Ouro per il lavoro di Davide: preciso e puntuale.
Nei giorni scorsi si parlava di dare istruzioni differenziate per Regioni proprio partendo dal discorso che fai tu ma ovviamente ci sono state polemiche partite dalle Regioni del nord che però sono quelle che allo stesso tempo da 2 mesi fanno ordinanze di testa loro incluse le ultime per ripartenze anticipate
In tutto ciò non si sa invece nulla per quanto riguarda le attività turistiche a partire dagli alberghi; nessun accenno neanche in riferimento a giugno.
Banned
7 agosto, 2013
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Latinista93 ha detto
ouro ha detto
La chiusura a chiazze ha due rischi:- il popolo che si lamenta e protesta e non segue le ordinanze nelle zone piu' colpite e piu' bloccate
- un aumento di casi nelle regioni piu' rilassate in cui per ora era tutto controllato, e se noti sono proprio quelle regioni che se dovessero avere un'esplosione di casi sarebbero davvero in grande difficolta'
Sulla prima sta nelle autorità gestire la cosa. "Mal comune, mezzo gaudio" non è sempre la soluzione migliore.
Riguardo la seconda, la riapertura di alcune regioni deve essere naturalmente subordinata ad un monitoraggio continuo ed è quello che accadrà comunque quando riapriranno in generale tutto. Eventuali cambi netti di tendenza devono portare ad una nuova chiusura. Può fungere da test, come già qualcuno diceva, e permette di cominciare a dare a qualcuno la possibilità di lavorare.
Attenzione pero', per via della dinamica del virus, ogni monitoraggio ha un ritardo nel vedere i trend di svariati giorni - rischi davvero di compromettere una situazione stabilizzata, perderne il controllo e venire a saperlo quando e' troppo tardi.
Insomma non e' scontata come cosa - penso che ci abbiano pensato e magari han deciso di no?
Utente
28 maggio, 2018
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ouro ha detto
Ricordatemi di nominare @Davidex come miglior uomo, miglior informatore, miglior post, miglior tutto agli OscaRH dell'anno prossimo, perche' la lucidita' con cui espone lui le vere problematiche di questa situazione (non quelle degli snowflakes che non possono andare al bar a guardarsi la partita) e quanto delicato sia procedere - sia dal punto di vista della salute pubblica che dal punto di vista economico e sociale, non la ha nessuno.Bravissimo hai davvero la mia piu' grande stima.
Latinista93 ha detto
Comunque mi accodo ai complimenti di Ouro per il lavoro di Davide: preciso e puntuale.
Grazie mille, già le nomination ricevute quest'anno mi rendono super orgoglioso 
Anche per quanto riguarda l'apertura differenziata sul territorio ci sarebbe da dibattere a lungo e probabilmente non si arriverebbe mai ad una conclusione univoca.
Quello che posso dirvi è che il comitato tecnico-scientifico non valuta solamente il numero dei contagi per stabilire le riaperture ma circa 22 differenti parametri tra cui rientrano anche il numero di posti letto di cui dispone la regione, il numero di tamponi che riesce a processare ecc...
E qui si arriva al paradosso di tutta questa vicenda: le regioni meno colpite dal contagio sono anche quelle più scoperte su tutti gli altri punti, quindi se uno fa un bilancio di tutte le variabili in gioco riaprire la Sardegna non è molto meno rischioso di aprire la Lombardia. In più si aggiungono le giuste osservazioni fatte da @ouro
Per ora le regioni continueranno a comportarsi come compartimenti stagni e questo dovrebbe dare il tempo alle regioni più sprovvedute di potenziarsi in vista di quel giorno in cui gli spostamenti inter-regionali saranno consentiti.
Utente
10 febbraio, 2018
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Davidex ha detto
Aggiungo che dal 4 maggio è consentito anche il ritorno presso la propria residenza di tutti coloro che erano rimasti bloccati in un altro luogo (questo anche tra una regione e l'altra).
Hanno sganciato questa bomba per tutti gli studenti fuorisede e lavoratori rimasti senza contratto - ma quello che non capisco esattamente è come muoversi. Se una persona da Milano volesse tornare in Sicilia non ci sono i mezzi per farlo, mi sembra. Pulman, Treni e Aerei non permettono di prenotare online, allora una persona senza una vettura privata rimane comunque bloccata dove si trova?
Moderatore
7 agosto, 2013
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ouro ha detto
Insomma non e' scontata come cosa - penso che ci abbiano pensato e magari han deciso di no?
Certo non è un tema semplice e sicuro ci hanno pensato. Lo ricordava anche prima Olimpico che era l'indiscrezione che girava pochi giorni fa.
Un conto è averla bocciata per i rischi sanitari, un conto è accantonarla per le scontentezza e le pressioni di alcuni politici del nord. Mi auguro non sia così.
Game Ranking Winner 2018/2019
Utenti +1
4 marzo, 2015
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ouro ha detto
La chiusura a chiazze ha due rischi:- il popolo che si lamenta e protesta e non segue le ordinanze nelle zone piu' colpite e piu' bloccate
- un aumento di casi nelle regioni piu' rilassate in cui per ora era tutto controllato, e se noti sono proprio quelle regioni che se dovessero avere un'esplosione di casi sarebbero davvero in grande difficolta'
@ouro ma la prima azione già sta accadendo in parte in alcune regioni che la gente fa il cavolo che gli pare purtroppo
Utente
7 agosto, 2013
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Juventino95 ha detto
ouro ma la prima azione già sta accadendo in parte in alcune regioni che la gente fa il cavolo che gli pare purtroppo
A volte è meglio pensare in negativo piuttosto che in positivo per prevenire.
E in questo senso se alcune regioni aprono e altre no secondo me la gente fa ancora più quello che vuole dicendo "eh ma in Sicilia non lo fanno". Prima di differenziare bisognerebbe che tutti desssero per scontato delle cose che dovranno essere base come le mascherine e poi fare differenze per regione (che hanno pro e contro).
Game Ranking Winner 2018/2019
Utenti +1
4 marzo, 2015
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semota ha detto
A volte è meglio pensare in negativo piuttosto che in positivo per prevenire.
E in questo senso se alcune regioni aprono e altre no secondo me la gente fa ancora più quello che vuole dicendo "eh ma in Sicilia non lo fanno". Prima di differenziare bisognerebbe che tutti desssero per scontato delle cose che dovranno essere base come le mascherine e poi fare differenze per regione (che hanno pro e contro).
@semota non sono molto d’accordo, a parte che qui in Campania molti servizi solo oggi riapriranno mentre in altre regioni erano già aperti da un pezzo ma non per questo comunque la gente comunque si è risentita.
Mi rendo conto che la situazione è delicatissima ma ieri per me si è parlato tanto ma con i fatti si è fatto pochissimo.
Ed altro snodo importante sono le università, che vengono lasciate sempre per ultime e alcune volte non vengono nemmeno considerate. Siamo costretti ovviamente a pagare tasse, a non poter fare dei tirocini importante e lo stadio si disinteressa assolutamente.
Utente
7 agosto, 2013
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Olimpico85 ha detto
Non a caso gli stessi governatori fino alla settimana scorsa hanno insistito per andare a votare a luglio senza sapere come si evolverà la situazione e non considerando che la macchina organizzativa delle elezioni sarebbe dovuta partire immediatamente con tutto ciò che ne consegue (per non parlare di questioni più pratiche ai seggi nel giorno della votazione).
Per questo punto sono anche i giornalisti etc a pungolare. Io seguo Zaia tutti i giorni e glielo avranno chiesto un sacco di volte e lui ha sempre riposto che uno non è la priorità e due come dici tu le tempistiche per propaganda non ci starebbero. Lui ha anche detto che si dovrebbe considerare anche il fatto che se a fine anno ci dovrebbe essere un ritorno si troverebbero magari governatori che non hanno seguito questa emergenza e quindi più in difficoltà.
Utenti -1
7 agosto, 2013
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Non sono un esperto ma credo che ritenere una regione con 0 contagi per appena 2 giorni, nelle condizioni di poter ripartire sia errato. Esiste il problema degli asintomatici, per cui, a rigor di logica, credo che sia possibile fare una considerazione simile solo dopo 15 giorni continuativi di zero contagi e con un controllo austero degli ingressi. Quelli che si spostano tra le varie regioni sono ancora tanti (il mio ex coinquilino è tornato dalla Liguria per fare il trasloco con la scusa del lavoro...), per cui è purtroppo doveroso fare un discorso univoco per tutto il paese.
Io capisco le difficoltà di milioni di italiani ma bisognerebbe anche avere la lucidità di pensare che riaprire tutto e lavorare in sicurezza è impossibile. Non abbiamo ancora capito, dopo 2 mesi, come indossare la mascherina, figuriamoci tagliare i capelli rispettando le norme.
Utenti +1
9 settembre, 2013
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Juventino95 ha detto
@ouro ma la prima azione già sta accadendo in parte in alcune regioni che la gente fa il cavolo che gli pare purtroppo
Io penso che la stragrande maggioranza degli italiani sia disposta a fare tutti i sacrifici richiesti ed anche di più, e questo l'abbiamo visto a partire dai numeri diffusi, qui al nord, da chi ha sondato anonimamente i movimenti delle persone tracciando i loro comportamenti a partire dai telefonini.
Il punto è che comunque tutti noi saremo più disposti a seguire le misure adottate se percepiremo un livello di programmazione e pianificazione del decorrere dell'emergenza che vada un minimo oltre il "se non stai a casa ti viene la bua". Non ho messo il naso fuori casa dal 7 marzo e continuerò a farlo fin quando mi sarà detto di, ma trovo assolutamente ridicola l'imposizione di divieti draconiani che poco hanno a che fare con il contenimento del virus e molto con una mortificazione gratuita delle libertà personali (non consentita la visita agli amici/fidanzati ma quella ai parenti anziani, notoriamente i soggetti più a rischio - senza contare che una parte consistente dei contagi, come Conte stesso ha detto, avviene all'interno dei gruppi familiari per contatto con asintomatici? Via libera all'attività motoria e sportiva CON DISTANZIAMENTO SOCIALE ma lasciando la possibilità ad ogni regione di legiferare in modo più stringente, come del resto ha già fatto la Regione Campania limitandola ad alcune fasce orarie della giornata sulla base del nulla?)
Ero conscio al 200% che il 4 maggio come data in sé avrebbe cambiato nulla o quasi, e alla luce di quanto accaduto nelle ultime settimane non mi aspettavo niente di diverso. Ma allo stesso tempo non credo esista solo l'Italia, e vedendo come altri paesi ed altri governanti stanno reagendo all'epidemia ed esponendo le loro misure per riavvicinarci a una "quasi normalità" mi permetto di immaginare la frustrazione che possa provocare ciò a cui abbiamo assistito ieri sera in persone che non hanno gli stessi nostri strumenti per reagire a ciò che sta succedendo. E ciò che accadrà nel momento in cui si spezzerà la corda mi preoccupa molto più del virus.
Utente
7 agosto, 2013
Offline
Juventino95 ha detto
semota non sono molto d’accordo, a parte che qui in Campania molti servizi solo oggi riapriranno mentre in altre regioni erano già aperti da un pezzo ma non per questo comunque la gente comunque si è risentita.
Per il mio sentire non so quanto il Veneto non si risentirebbe al contrario ma perché c'è un po' una mentalità diversa. Già c'è gente anche qua che gira senza mascherina (la base appunto). Sarò appunto negativa io ma l'individualismo che c'è non mi porta a pensare che se i negozi aprono in Sicilia i veneti (parlo per la mia regione per non generalizzare) non se ne risentano...soprattutto dopo 2 mesi a stare a casa in cui la tenuta psicologica di tutti è al limite.
Ed altro snodo importante sono le università, che vengono lasciate sempre per ultime e alcune volte non vengono nemmeno considerate. Siamo costretti ovviamente a pagare tasse, a non poter fare dei tirocini importante e lo stato si disinteressa assolutamente.
Capisco il tuo punto di vista perché mia sorella è al terzo anno di infermieristica e le manca solo il tirocinio in ospedale che non sa quando potrà farlo senza rischio. Però avendo le lezioni online penso, ma è solo un mio parere, che siano messe meglio di altre realtà.
Utente
28 maggio, 2018
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ge_aldrig_upp ha detto
Non ho messo il naso fuori casa dal 7 marzo e continuerò a farlo fin quando mi sarà detto di, ma trovo assolutamente ridicola l'imposizione di divieti draconiani che poco hanno a che fare con il contenimento del virus e molto con una mortificazione gratuita delle libertà personali (non consentita la visita agli amici/fidanzati ma quella ai parenti anziani, notoriamente i soggetti più a rischio - senza contare che una parte consistente dei contagi, come Conte stesso ha detto, avviene all'interno dei gruppi familiari per contatto con asintomatici? )
Su questo punto ti devo "correggere". Non mi piace che questa nuova norma introdotta venga semplicisticamente tradotta ai cittadini come "se avete una vecchia prozia avete la scusa per farvi un giretto".
Purtroppo è molto difficile ricomprendere in modo esaustivo le relazioni umane nelle questioni legislative, soprattutto se si tratta di provvedimenti al di fuori dell'ordinario.
Questo provvedimento consente a chi ha veramente necessità di visitare un parente che non vede da tempo (che sia un genitore, un figlio o un fratello) di poterlo fare con le dovute precauzioni. È un provvedimento che si basa su un principio di umanità ma allo stesso tempo ti avverte che tu con quella visita stai mettendo a rischio la tua salute e quella delle persone a cui vuoi bene, per questo motivo devi avere la mascherina e devi mantenere la distanza.
Mi pare però che in molti lo vogliano fa passare come un espediente che si sta dando ai cittadini per farli svagare un po'. Non è così, è un primo passo per ricostruire le relazioni sociali con delle nuove regole di rispetto interpersonale. Si parte dai parenti stretti e gradualmente si arriverà anche agli amici.
Utente
7 agosto, 2013
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Zaia avrebbe già aperto molto e ha anche detto che ha cercato qualsiasi appiglio per poterlo fare ma legislativamente è una cosa prettamente statale quindi provo a immaginare se si aprono regioni e non la nostra 🙈
Io sinceramente non sono informata sulle altre regioni ma tipo i miei che sono una famiglia veneta base pensano giustamente che la priorità è tornare a lavoro e non pensano molto alle cose scientifiche e di sicurezza. Il lavoro ha una priorità assoluta. Io mi ritengo fortunata ma se penso ad alcuni miei ex utenti che già facevano fatica a dar da mangiare ai figli in queste situazioni non oso immaginare.
Ci vuole un'organizzazione complessa, che copri mille cose, e non fatta in modo veloce. Io sono ancora un po' fiduciosa sul governo e confido nel fatto che questa cosa graduale porti a qualcosa poi di concreto e "fatto bene".
Utenti +1
9 settembre, 2013
Offline
Davidex ha detto
ge_aldrig_upp ha detto
Non ho messo il naso fuori casa dal 7 marzo e continuerò a farlo fin quando mi sarà detto di, ma trovo assolutamente ridicola l'imposizione di divieti draconiani che poco hanno a che fare con il contenimento del virus e molto con una mortificazione gratuita delle libertà personali (non consentita la visita agli amici/fidanzati ma quella ai parenti anziani, notoriamente i soggetti più a rischio - senza contare che una parte consistente dei contagi, come Conte stesso ha detto, avviene all'interno dei gruppi familiari per contatto con asintomatici? )
Su questo punto ti devo "correggere". Non mi piace che questa nuova norma introdotta venga semplicisticamente tradotta ai cittadini come "se avete una vecchia prozia avete la scusa per farvi un giretto".
Purtroppo è molto difficile ricomprendere in modo esaustivo le relazioni umane nelle questioni legislative, soprattutto se si tratta di provvedimenti al di fuori dell'ordinario.
Questo provvedimento consente a chi ha veramente necessità di visitare un parente che non vede da tempo (che sia un genitore, un figlio o un fratello) di poterlo fare con le dovute precauzioni. È un provvedimento che si basa su un principio di umanità ma allo stesso tempo ti avverte che tu con quella visita stai mettendo a rischio la tua salute e quella delle persone a cui vuoi bene, per questo motivo devi avere la mascherina e devi mantenere la distanza.
Mi pare però che in molti lo vogliano fa passare come un espediente che si sta dando ai cittadini per farli svagare un po'. Non è così, è un primo passo per ricostruire le relazioni sociali con delle nuove regole di rispetto interpersonale. Si parte dai parenti stretti e gradualmente si arriverà anche agli amici.
In teoria il ragionamento è condivisibile, nella pratica faccio fatica a vederlo diversamente da un'imposizione fatta "perché sì", dal momento che se tengo la mascherina e mantengo le distanze poco cambia se la persona a cui voglio bene condivide con me un legame di sangue o meno.
Un’obiezione insuperabile (e su cui dovrebbe intervenire pure il Quirinale) è che se tengo mascherina e distanza di sicurezza, lo Stato non ha nessun diritto di chiedermi se vado dalla nonna o da un amico. Tu dimmi quali sono le norme di sicurezza, e io le rispetto.
— Stefano Bellentani (@stebellentani) April 26, 2020
Utente
28 maggio, 2018
Offline
ge_aldrig_upp ha detto
In teoria il ragionamento è condivisibile, nella pratica faccio fatica a vederlo diversamente da un'imposizione fatta "perché sì", dal momento che se tengo la mascherina e mantengo le distanze poco cambia se la persona a cui voglio bene condivide con me un legame di sangue o meno.
Un’obiezione insuperabile (e su cui dovrebbe intervenire pure il Quirinale) è che se tengo mascherina e distanza di sicurezza, lo Stato non ha nessun diritto di chiedermi se vado dalla nonna o da un amico. Tu dimmi quali sono le norme di sicurezza, e io le rispetto.
— Stefano Bellentani (@stebellentani) April 26, 2020
La parola d'ordine individuata dal comitato tecnico-scientifico mi sembra chiara: gradualità. L'allentamento del lockdown deve avvenire in modo graduale e l'impatto di ogni cambiamento deve essere valutato almeno a due settimane di distanza.
Inoltre le nuove regole di sicurezza devono ancora essere introiettate dalla maggior parte della gente. Non è vero che basta dire ai cittadini quali sono le norme di sicurezza per ottenere una automatica obbedienza. Basti pensare alla questione dei fidanzati. Quanti fidanzati si incontrerebbero muniti di mascherine mantenendo 1 metro di distanza?
Utenti +1
9 settembre, 2013
Offline
Davidex ha detto
ge_aldrig_upp ha detto
In teoria il ragionamento è condivisibile, nella pratica faccio fatica a vederlo diversamente da un'imposizione fatta "perché sì", dal momento che se tengo la mascherina e mantengo le distanze poco cambia se la persona a cui voglio bene condivide con me un legame di sangue o meno.
Un’obiezione insuperabile (e su cui dovrebbe intervenire pure il Quirinale) è che se tengo mascherina e distanza di sicurezza, lo Stato non ha nessun diritto di chiedermi se vado dalla nonna o da un amico. Tu dimmi quali sono le norme di sicurezza, e io le rispetto.
— Stefano Bellentani (@stebellentani) April 26, 2020
La parola d'ordine individuata dal comitato tecnico-scientifico mi sembra chiara: gradualità. L'allentamento del lockdown deve avvenire in modo graduale e l'impatto di ogni cambiamento deve essere valutato almeno a due settimane di distanza.
Inoltre le nuove regole di sicurezza devono ancora essere introiettate dalla maggior parte della gente. Non è vero che basta dire ai cittadini quali sono le norme di sicurezza per ottenere una automatica obbedienza. Basti pensare alla questione dei fidanzati. Quanti fidanzati si incontrerebbero muniti di mascherine mantenendo 1 metro di distanza?
Questo vale anche per i parenti, tanto più che avvenendo il contatto all'interno delle mura domestiche è del tutto impossibile esercitare qualsiasi forma di controllo. Alla fine è un po' difficile non ricondurre il tutto al framing dei cittadini come una massa di irresponsabili da trattare col metodo del bastone e della carota (e la maggioranza di noi non lo è).
Probabilmente sono io a non vedere una logica in tutto questo o a sopravvalutare chi mi sta intorno, non so
Utente
6 agosto, 2015
Offline
ge_aldrig_upp ha detto
Questo vale anche per i parenti, tanto più che avvenendo il contatto all'interno delle mura domestiche è del tutto impossibile esercitare qualsiasi forma di controllo. Alla fine è un po' difficile non ricondurre il tutto al framing dei cittadini come una massa di irresponsabili da trattare col metodo del bastone e della carota (e la maggioranza di noi non lo è).
Probabilmente sono io a non vedere una logica in tutto questo o a sopravvalutare chi mi sta intorno, non so
Ti descrivo una scena di stamattina vista dal mio balcone.
C'era una mia vicina di casa senza mascherina che parlava con due operari dell'azienda comunale di raccolta rifiuti e uno dei due a sua volta non aveva la mascherina. Non contenta la signora poco dopo, sempre senza mascherina, è salita in una macchina di qualcuno che è venuta a prenderla che ovviamente non è suo convivente. Dinanzi a gente che ancora si comporta in questo modo cosa si può fare?
Utente
12 febbraio, 2015
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Qui è espresso un pensiero che condivido, e che ritorna sul discorso che facevo su sulla mancanza di visione e di un piano preciso:
https://www.instagram.com/tv/B_e-VgZDSsH/?igshid=ljxkd8aoyrpa
In risposta a tutti quelli che chiedono con insistenza e acriticamente - non solo qui ma soprattutto altrove - "Eh ma cosa vi aspettavate?!?!?"
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