Utente
7 agosto, 2013
So che non è il luogo migliore per chiederlo ma magari qualcuno di voi è competente in materia.
Se la cassa integrazione è in ritardo qual è la motivazione? Perché dalla D’urso stanno parlando solo di quello.
Io capisco che chi è obbligato a chiudere protesti perché per loro la situazione è davvero difficilissima. Ma quale altre alternative ci sarebbero? A me pare logico chiudere i luoghi in cui si incontrano persone che non si conoscono per limitare contagi ancora meno tracciabili.
Palestre e anche concerti riportano dati di contagi nulli a quel che so io. Quindi il problema è da ritrovare in altro?
Tutti dicono che i ristoranti essendo controllati sono più sicuri. Non so la vostra esperienza ma io ho fatto cene con persone non parenti senza problemi e seduti uno di fianco all’altro come sempre. Non ha senso sconsiglino cene a casa se poi uno le può fare fuori allo stesso modo.
Una linea di pensiero ora è...che senso ha limitare la sera ora che fa anche freddo e la gente esce meno? Ma dove? Da me pure l’altra sera c’era un bar strapieno lungo la strada.
Poi tanti che dicono “allora chiudiamo le scuole, è stata la prima cosa chiusa a marzo e ora la lasciano aperta”...abbiamo proprio la memoria corta. Ci siamo già dimenticati la difficoltà di tenere bambini e ragazzi a casa con genitori che devono andare a lavorare e con nonni che non dovrebbero essere coinvolti.
Scusate la riflessione ma ho passato la giornata con persone che continuavano solo a giudicare il governo senza però dare alternative valide e questa cosa mi dà su ai nervi. Troppo facile così.
Utente
3 ottobre, 2017
@semota posso risponderti sulla cassa integrazione. Io come contratto sono inquadrato negli artigiani e quindi devo prendere la FSBA (fondo solidarietà bilaterale arrigiani) dall’Ente Bilaterale Artigianato del Piemonte. Questo ente prima di effettuare i bonifici deve attendere i fondi dal ministero del lavoro. Io, al momento, ho ricevuto dieci gg fa maggio e giugno. Attendo ancora luglio e agosto e siamo quasi a novembre..
Utente
11 novembre, 2015
Ora comincio ad essere un po' spaventata, non per i nuovi contagi (comunque tantissimi), ma perché stanno aumentando tantissimo ovviamente i nuovi entrati nelle terapie intensive e i deceduti.
Le Terapie intensive lo sappiamo tutti, sono un numero limitato e inoltre non si riempiono alla stessa velocità con cui si liberano. Uno quando entra ci sta da una settimana a diversi mesi, e invece ogni giorno ce ne finiscono quasi un centinaio.
In totale erano circa 11.000 posti, 100 al giorno si fa prestissimo ad averle sature.
E se su 100 persone che ci devono entrare ne potresti salvare 80, se sono sature non ne salvi nessuno, come ho già detto.
Quindi per me è preoccupante, e per vedere risultati, non necessariamente una discesa dei contagiati ma perlomeno un non aumento esponenziale ci vorranno un paio di mesi, se tutti si comporteranno secondo le regole.
Ieri ho letto un commento su twitter di un medico che diceva che se le misure prese in un DPCM ci sembrano ragionevoli per come siamo messi oggi, significa che sono insufficienti. E mi pare che la poca esperienza che abbiamo ci dica comunque che effettivamente è così.
Utente
28 maggio, 2018
GuSpe ha detto
Ora comincio ad essere un po' spaventata, non per i nuovi contagi (comunque tantissimi), ma perché stanno aumentando tantissimo ovviamente i nuovi entrati nelle terapie intensive e i deceduti.Le Terapie intensive lo sappiamo tutti, sono un numero limitato e inoltre non si riempiono alla stessa velocità con cui si liberano. Uno quando entra ci sta da una settimana a diversi mesi, e invece ogni giorno ce ne finiscono quasi un centinaio.
In totale erano circa 11.000 posti, 100 al giorno si fa prestissimo ad averle sature.
E se su 100 persone che ci devono entrare ne potresti salvare 80, se sono sature non ne salvi nessuno, come ho già detto.
Condivido quello che hai scritto. Faccio solo una piccola correzione per permettere una corretta valutazione della situazione delle terapie intensive:
prima del Covid il numero di posti di terapia intensiva in Italia era di 5179. Il Decreto Rilancio ha finanziato 3553 posti aggiuntivi in modo da arrivare a un totale di 8732. Ad oggi però quelli disponibili sono 6628, quindi ne mancano ancora parecchi all'appello.
Il problema principale è però il personale: già in condizioni normali mancano circa 4000 anestesisti, figuriamoci quando i posti di terapia intensiva dovessero diventare 8700. Infatti uno dei principali motivi per cui le Regioni non riescono ad allestire tutti i posti letto che il Governo ha finanziato è proprio legato alla difficoltà nel reperire personale che mandi avanti questi nuovi reparti.
Utente
3 ottobre, 2017
Anche io comincio ad essere preoccupato. Abito in una piccola città di provincia che sfiora i 20mila abitanti. Durante tutto il primo lockdown eravamo arrivati a registrare un numero di positivi pari a 70 circa, ora in nemmeno una settimana siamo passati da una 50ina a 130! Quindi è palese che la seconda ondata potrebbe peggiorare di molto.
La cosa però che mi preoccupa di più è vedere quanta gente anche qui intorno a me si stia rivelando negazionista/complottista/ecc
E soprattutto il non saper controbattere a dovere in quanto non possiedo una visione a 360 gradi, men che meno una conoscenza profonda dell’argomento trattato.
Il must di domande scomode è:
Come mai il virus è “scomparso” da maggio a ottobre? E se il freddo e gli ambienti chiusi possano contribuire alla diffusione, come mai nei paesi caldi si diffonde comunque?
Utente
11 novembre, 2015
Davidex ha detto
GuSpe ha detto
Ora comincio ad essere un po' spaventata, non per i nuovi contagi (comunque tantissimi), ma perché stanno aumentando tantissimo ovviamente i nuovi entrati nelle terapie intensive e i deceduti.Le Terapie intensive lo sappiamo tutti, sono un numero limitato e inoltre non si riempiono alla stessa velocità con cui si liberano. Uno quando entra ci sta da una settimana a diversi mesi, e invece ogni giorno ce ne finiscono quasi un centinaio.
In totale erano circa 11.000 posti, 100 al giorno si fa prestissimo ad averle sature.
E se su 100 persone che ci devono entrare ne potresti salvare 80, se sono sature non ne salvi nessuno, come ho già detto.
Condivido quello che hai scritto. Faccio solo una piccola correzione per permettere una corretta valutazione della situazione delle terapie intensive:
prima del Covid il numero di posti di terapia intensiva in Italia era di 5179. Il Decreto Rilancio ha finanziato 3553 posti aggiuntivi in modo da arrivare a un totale di 8732. Ad oggi però quelli disponibili sono 6628, quindi ne mancano ancora parecchi all'appello.
Il problema principale è però il personale: già in condizioni normali mancano circa 4000 anestesisti, figuriamoci quando i posti di terapia intensiva dovessero diventare 8700. Infatti uno dei principali motivi per cui le Regioni non riescono ad allestire tutti i posti letto che il Governo ha finanziato è proprio legato alla difficoltà nel reperire personale che mandi avanti questi nuovi reparti.
scusami l'imprecisione, avevo letto un articolo che riportava un numero sbagliato. Forse era la cifra auspicata. Quindi direi che è palese che siamo messi ancora peggio.
Utente
28 maggio, 2018
DIEL87 ha detto
Il must di domande scomode è:Come mai il virus è “scomparso” da maggio a ottobre? E se il freddo e gli ambienti chiusi possano contribuire alla diffusione, come mai nei paesi caldi si diffonde comunque?
Ti suggerisco qualcosa da dire per il futuro
- da maggio a ottobre il virus non è scomparso, sono semplicemente diminuiti i casi come diretta conseguenza di un lockdown durissimo durato da marzo a maggio che ha abbattuto la trasmissione virale.
- agli effetti benefici del lockdown si è aggiunto l'arrivo dell'estate. Attenzione però: di per sé l'estate (e quindi la temperatura più alta) non ha alcun effetto sul virus, semplicemente ha effetto sui nostri comportamenti e quindi sulla TRASMISSIONE del virus. D'estate infatti passiamo la maggior parte del tempo all'aperto. Il contagio, che avviene principalmente tramite le famose goccioline, è dunque più difficoltoso poiché queste si disperdono ed evaporano velocemente (al chiuso tendono a ristagnare). Al di fuori delle goccioline il virus non vive!
- Questa premessa permette di capire molte cose anche riguardo i cosiddetti paesi caldi tipo Brasile e altri. Il Brasile ha avuto un fortissimo incremento di casi quest'estate, ma trovandosi nell'emisfero australe questo periodo per loro corrisponde all'inverno in cui le temperature sono le più basse dell'anno (circa 18-20°C), comunque alte per noi abituati ad inverni rigidi. Tuttavia il punto è che non è la temperatura in sé ad avere un effetto sul virus, ma sono le abitudini sociali legate a quella temperatura ad impattare sulla trasmissione del virus. Sicuramente, anche in Brasile, l'inverno è il periodo in cui si passa più tempo in luoghi chiusi rispetto al resto dell'anno.
- Infine non bisogna dimenticarsi da dove eravamo partiti, ovvero dagli effetti benefici del lockdown sulla trasmissione virale. Infatti laddove il virus viene lasciato dilagare non c'è periodo estivo che tenga e questo è dimostrato non solo dai cluster estivi che ci sono stati in Italia (Billionaire a altri), ma anche da esperienze come quella della Florida che proprio d'estate è stata duramente colpita dal virus perché governata da Repubblicani allergici a qualsiasi misura di contenimento (soprattutto prima che si diffondesse il contagio in maniera importante).
Poi c'è tutta la questione legata al sistema immunitario che, in generale, d'inverno è meno brillante nel rispondere alle infezioni. Tuttavia si tratta di questioni ancora in fase di studio e solo parzialmente accertate dai ricercatori.
Utente
7 agosto, 2013
Ma il senso di protestare facendo cene di 60 o 90 persone in orari consentiti? A Mestre alle 5 del mattino e a Pesaro oltre l’orario infatti lo hanno chiuso.
Hanno ragione a voler far valere la loro professione ma fare cose che ipoteticamente aiutano la diffusione del virus allunga solo il tempo di quando torneranno a lavoro.
Conte non può riaprire prima di due settimane in cui forse si vedrà se hanno avuto effetto...se lo facesse adesso perde di senso il tutto.
Utente
7 agosto, 2013
Io sono fortemente vicino alle famiglie di ristoratori, baristi, proprietari di palestre e tutti; peraltro accanto alla mia attività c'è un bar e so molto bene la vita d'inferno che fanno. Ma siamo tornati ad oltre 200 morti al giorno e a differenza di marzo non percepisco più alcuna empatia sociale nei confronti di Queste famiglie, e la cosa è tremenda, stare al pubblico in questo periodo è piu stressante e angosciante di prima.
Qui in Germania hanno annunciato oggi che da lunedì ci sarà un "mini-lockdown" di un mese, con ristoranti, bar, hotel, teatri, cinema, musei, palestre chiusi. Rimangono aperte scuole e asili, a quanto ho capito anche i negozi in genere. Si potrà uscire individualmente (attività sportiva ecc) o massimo in gruppi di 10 persone della stessa famiglia o di massimo due nuclei familiari.
In genere però il tutto mi sembra più "tranquillo" e razionale rispetto a quello che percepisco seguendo le notizie dall'Italia, la situazione è seria ma i cittadini vengono trattati da adulti, con misure chiare e senza conferenze stampa da film apocalittici.
Non da ultimo, mi pare siano previste importanti misure di sostegno economico per le attività e le imprese più colpite da questo lockdown, il cui obiettivo sarebbe di non dover chiudere tutto nel periodo natalizio.
Heads up all the way
Cause it's too late to be afraid
There's no time to rest
I wanna go and see what's next
Utente
7 agosto, 2013
Sono farmacista, alcuni lo sanno, alcuni no. Io rispetto alla prima ondata percepisco gli estremismi: estrema preoccupazione da una parte ed estremo menefreghismo, con le ipotesi complottistiche più estreme dall'altra.
Non è un bel periodo...e vedo solo caos, su ogni fronte. Sti giorni ci stiamo un po' avvilendo...
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