Admin
7 agosto, 2013
Il 23 giugno prossimo, il Regno Unito si troverà a votare se lasciare l'Unione Europea o rimanervi. Dopo mesi e mesi di netto dominio del fronte "Remain", la rimonta del voto a favore dell'abbandono (il cosiddetto "Brexit") ha fatto raggiungere una situazione di sostanziale equilibrio tra le due opzioni.
Ora il destino del Regno Unito nell'Unione Europea, che avrà conseguenze dirette sui paesi facenti parte dell'UE, è appeso a un filo.
Ieri, per darvi un'idea dei toni raggiunti dalla campagna, una MP dei Labour, Jo Cox, è stata uccisa nel suo distretto da un uomo che, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe urlato Britain First (partito di estrema destra britannico e a favore del Leave).
Utente
7 agosto, 2013
Di testa mi auguro che restino nell'Ue (visto che io, pur essendo svizzero, sono a favore), anche perché poi potrebbe essere da (cattivo) esempio per alcuni altri Paesi euroscettici, tipo quelli di Vysegrad.
Di pancia spero escano perché fanno una politica opportunista da anni (se non decenni) nei confronti dell'Unione e i toni semi da ricatto (molto arroganti) che i leader britannici usano nei confronti del Continente mi urtano e non poco.
Leggevo che quel leader indipendentista scozzese a sua volta minacciava un nuovo referendum sull'indipendenza della Scozia qualora il Brexit passasse.
Per me comunque alla fine resteranno e continueranno a voler fare la cugina sposatasi in città, ma che viene da una famiglia campagnola e si crede chissà chi.
Freedom comes when you learn to let go
Utente
24 marzo, 2014
Sarebbe catastrofico sotto tantissimi punti di vista.. e penso anche ai nostri connazionali che vivono e lavorano in UK.
Se devono essere sincero per come vive e ragiona la nostra generazioni di giovani, l'uscita del Regno Unito dall'unione è inconcepibile dal punto di vista proprio concettuale. Siamo nati e cresciuti in un'Europe priva di frontiere e credo che la maggioranza di noi voglia che ciò rimanga tale. Non voglio dover chiedere un permesse di soggiorno turistico per farmi un week end a Londra.
Utente
7 agosto, 2013
Io faccio una domanda più generale: secondo voi è giusto un quesito referendario su una cosa del genere? mi spiego meglio:
Giusto che il potere sia in mano al popolo, giusto che tutte le decisioni vengano prese nell'interesse del popolo stesso... ma davvero le persone hanno tutte le informazioni necessarie per capire a cosa vanno incontro? per saper valutare pro e contro della cosa? di percepire cosa significa essere in un unione piuttosto che no? io, sinceramente, ne dubito...
Admin
7 agosto, 2013
nikynico1990 ha detto
Io faccio una domanda più generale: secondo voi è giusto un quesito referendario su una cosa del genere? mi spiego meglio:
Giusto che il potere sia in mano al popolo, giusto che tutte le decisioni vengano prese nell'interesse del popolo stesso... ma davvero le persone hanno tutte le informazioni necessarie per capire a cosa vanno incontro? per saper valutare pro e contro della cosa? di percepire cosa significa essere in un unione piuttosto che no? io, sinceramente, ne dubito...
ovviamente no, è un'idiozia.
Utente
7 agosto, 2013
Pupi87 ha detto
Non sono molto ferrato. Per farmi un'idea vorrei sapere una cosa: quali sarebbero le conseguenze dell'eventuale uscita?
Io ti posso dire alcune cose a livello generale: ti distacchi da un gruppo di nazioni che, ad esempio, condividono informazioni riguardo alla polizia e all'intelligence. Perdi l'accesso a fondi straordinari erogati dalle nazioni. Hai molti meno aiuti a livello di organizzazione interna.
A livello economico, ad esempio, avresti problemi con la legislazione estera: diventi un paese extra ue e quindi sei sottoposto a controlli completamente diversi, a restrizioni e dazi che altrimenti non avresti.
E accanto a tutto ciò, molti altri aspetti economici, politici e strategici (che probabilmente nemmeno i più informati possono conoscere...).
Moderatore Junior
28 novembre, 2015
Fino all'omicidio del deputato ammetto che non avrei mai pensato che la cosa fosse così grave e importante(anche perché non mi pare che i media italiani abbiano dato importanza alla questione, ma forse sono stato io poco attento )ma spero per il buon senso dei brittanici e per il meglio.
Admin
7 agosto, 2013
Manco ve lo sto a dire che la Scozia vorrebbe rimanere (si parla di 51% Remain 33% Leave, 16% indecisi) e che il fronte Leave è forte nelle periferie inglesi.
Londra e i posti più sviluppati sono a favore del Remain. Sono le parti più povere, ignoranti e populiste quelle dove il Leave sta stravincendo. A me basterebbe questo per decidere
Utente
7 agosto, 2013
Alex87 ha detto
Manco ve lo sto a dire che la Scozia vorrebbe rimanere (si parla di 51% Remain 33% Leave, 16% indecisi) e che il fronte Leave è forte nelle periferie inglesi.Londra e i posti più sviluppati sono a favore del Remain. Sono le parti più povere, ignoranti e populiste quelle dove il Leave sta stravincendo. A me basterebbe questo per decidere
Su questo siamo d'accordo, ma è una classe politica istruita e benestante a lanciare il referendum.. Per populismo politico certo, ma questo Cameron - che a me che conosco entrambi superficialmente sembra un po' un Renzi più di destra -, rappresenta anche un ceto prepotente molto presente nel RU che ha poco a che spartire con le periferie ignoranti ecc secondo me. Sono anni che ricatta l'Ue ai meeting e ai summit vari. C'è un problema di percezione e di identità in quel Paese comunque che va al di là del populismo e dell'ignoranza
Freedom comes when you learn to let go
Admin
7 agosto, 2013
Sushi ha detto
Alex87 ha detto
Manco ve lo sto a dire che la Scozia vorrebbe rimanere (si parla di 51% Remain 33% Leave, 16% indecisi) e che il fronte Leave è forte nelle periferie inglesi.Londra e i posti più sviluppati sono a favore del Remain. Sono le parti più povere, ignoranti e populiste quelle dove il Leave sta stravincendo. A me basterebbe questo per decidere
Su questo siamo d'accordo, ma è una classe politica istruita e benestante a lanciare il referendum.. Per populismo politico certo, ma questo Cameron - che a me che conosco entrambi superficialmente sembra un po' un Renzi più di destra -, rappresenta anche un ceto prepotente molto prese nel RU che ha poco a che spartire con le periferie ignoranti ecc secondo me. Sono anni che ricatta l'Ue ai meeting e ai summit vari. C'è un problema di percezione e di identità in quel Paese comunque che va al di là del populismo e dell'ignoranza
Cameron (che è ben più di destra di Renzi, per quanto sembri difficile) ha usato il referendum per rubare voti all'UKIP alle General Election, ma ora trema all'idea di essere ricordato come il premier che ha fatto uscire il Regno Unito dall'UE e, ovviamente, è a favore del Leave.
Too late, Jan.
Utente
7 agosto, 2013
nikynico1990 ha detto
Pupi87 ha detto
Non sono molto ferrato. Per farmi un'idea vorrei sapere una cosa: quali sarebbero le conseguenze dell'eventuale uscita?Io ti posso dire alcune cose a livello generale: ti distacchi da un gruppo di nazioni che, ad esempio, condividono informazioni riguardo alla polizia e all'intelligence. Perdi l'accesso a fondi straordinari erogati dalle nazioni. Hai molti meno aiuti a livello di organizzazione interna.
Sui fondi ok (anche se penso che vadano più che altro a Galles e Irlanda del Nord e ad alcune zone sottosviluppate dell'Inghilterra, la Scozia non ne ha più bisogno da molto tempo grazie al petrolio credo).
Però gli accordi di polizia e intelligence e di scambio di informazioni sono legati al Trattato di Schengen, sottoscritto anche da Svizzera e Norvegia per esempio che non fanno parte dell'Ue, mentre la Croazia che invece ne fa parte non l'ha (ancora) sottoscritto. Per cui non so se sia strettamente legato alla Brexit come discorso!
Freedom comes when you learn to let go
Utente
7 agosto, 2013
Io non so cosa augurarmi.
Da un lato l'Europa unita ha garantito molti vantaggi ai suoi cittadini (tutti quelli che avete citato più quello che reputo più importante, ossia che dal '45 non ci sono guerre intestine - di certo non una cosa da poco). Negli ultimi anni ho partecipato a tre progetti di mobilità europea e vissuto in altrettanti Paesi europei e, per quanto oggi sia molto critico sulla maniera in cui questa benedetta mobilità venga gestita, non posso non riconoscere dei pregi di base.
Dall'altro, come sottolineava anche @Sushi, purtroppo si tratta di un'unione fondata sulla prepotenza e prevaricazione tra Stati, una specie di costante guerra "freddissima". Negli anni ai Paesi entranti sono state imposte delle condizioni (soprattutto economico-politiche) ai limiti dell'illegalità. Faccio un esempio che conosco bene, ossia l'obbligo per l'agricoltura portoghese (all'epoca dell'entrata nella CEE) di abbandonare gradualmente la coltivazione delle terre e lasciare il mercato in mano alla Spagna, il tutto a suon di "incentivi". Oggi il Portogallo, tranne rarissime eccezioni legate alla produzione vinicola e di agrumi, è una (meravigliosa) distesa di sughereti (e non a caso è il massimo esportatore di sughero al mondo - bye bye Sardegna).
Detto questo, non auspico di certo una distruzione del sistema, bensì una riorganizzazione. Perché senza l'Europa (intesa come fucina di pensiero critico) questo mondo va a rotoli.
P.S. Per non parlare dell'inutilità degli organi europei. La Colli, ex europarlamentare, in un'intervista dichiarò che se n'era andata perché al Parlamento europeo si discutevano/decidevano cose inutilissime, come "la lunghezza delle banane".
Banned
7 agosto, 2013
Qualunque esito abbia, non è mai stato così Regno DisUnito.
Le conseguenze saranno negative in entrambi in casi, principalmente perché, che si esca o si rimanga, la metà "perdente" della popolazione sarà scontentissima, e si ribellerà, farà casini, ci vorrà riprovare, pretenderà qualche cambiamento. Io la vedo nera per UK (#einfatti forse see ya).
Ed in merito al voto solo di "chi sa e chi si informa" (ma poi cosa? ma cosa pensate di sapere voi? cosa penso di avere come informazione io stesso?): il referendum deve, a mio avviso, anche tastare la pancia "sempliciotta" di un Paese.
Che abbiano ragione o torto, che siano villani o colti, c'è un 50% della popolazione che non la pensa come noi. Chi governa deve comunque prenderne atto e capire dove ha sbagliato nell'alienare metà del suo popolo.
Non si governa dicendo "Ma tanto quelli sono contadini ignoranti, non devono contare niente".
Non funziona così.
--
Nota ironica: io sono in Italia settimana prossima per lavoro, ma venerdì sera vado dai miei genitori a sorpresa per il weekend, loro non sanno nulla. Se Brexit avviene, busso alla porta e quando apriranno dirò loro "Mammà, papà, mi hanno cacciato!"
Admin
7 agosto, 2013
Insomma la visione di @ouro è "il popolo va comunque ascoltato", quando obiettivamente non è così, non si può educare la totalità della popolazione. Sebbene sia vero che possa essere l'occasione per rendersi conto che il sistema educativo stia sbagliando (in Italia come - in maniera minore - in UK), ciò non legittima le loro opinioni.
"Referendum per il matrimonio egualitario, paese X vota no, bisogna prendere atto che la società non è pronta". No, non funziona così, si eleggono persone di più alta cultura, conoscenza e strumenti il cui lavoro è anche saper prendere decisioni importanti. Spettano a loro le decisioni di questo tipo, a noi informarci sui loro singoli programmi ed eleggerli.
Admin
7 agosto, 2013
Per quanto riguarda il discorso "comunque vada perderanno tutti e il Paese rimarrà spaccato a metà" posso dirti che non è così portandoti l'esempio della Scozia. Il referendum del 2014 finì 53-47, eppure dopo un anno siamo qua più in salute di prima (per quanto l'eventuale Brexit potrebbe portare a un altro referendum).
Utente
7 agosto, 2013
Alex87 ha detto
Insomma la visione di @ouro è "il popolo va comunque ascoltato", quando obiettivamente non è così, non si può educare la totalità della popolazione. Sebbene sia vero che possa essere l'occasione per rendersi conto che il sistema educativo stia sbagliando (in Italia come - in maniera minore - in UK), ciò non legittima le loro opinioni."Referendum per il matrimonio egualitario, paese X vota no, bisogna prendere atto che la società non è pronta". No, non funziona così, si eleggono persone di più alta cultura, conoscenza e strumenti il cui lavoro è anche saper prendere decisioni importanti. Spettano a loro le decisioni di questo tipo, a noi informarci sui loro singoli programmi ed eleggerli.
In questo caso però, su certi temi, NON si possono avere le conoscenze per capire le conseguenze. Non che io le abbia, sia chiaro, è solo un discorso a livello generale.
Purtroppo, soprattutto a livello economico, non è detto che ciò che per il singolo va bene nel lungo periodo vada bene a livello globale: noi facciamo scelte principalmente di pancia, pensando alla situazione attuale e non alle conseguenze a lungo termine. Spesso succede che nell'immediato abbiamo effetti positivi, ma dopo (relativamente poco) tempo la cosa si inverte e egli effetti son ben più negativi.
Banned
7 agosto, 2013
Va beh io ho una visione utopica della cosa, che è strettamente legata all'educazione e all'istruzione.
Per me è importante usare il termometro (che in questo caso specifico è il referendum) sulla popolazione per capire dove e come agire con l'educazione e l'istruzione, allo scopo (utopico) di rendere TUTTI in grado di prendere queste decisioni consapevolamente e con gli strumenti intellettuali di cui sopra.
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Ci credo che la Scozia sta bene, ma la situazione è diversa: nel 2014 nel caso di Remain erano già pronti tutti gli accordi e i trattati e le collaborazioni che avrebbero agevolato (giustamente) la Scozia, quest'anno se UK rimane, voglio proprio vedere con l'Europa!
Inoltre già sento lo sfregarsi di mani per il prossimo referendum, sia nel caso di exit (più vicino temporalmente) sia nell'altro (ma più in là).
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Io per svariati motivi tutt'altro che personali sono per il remain, ma non sono sicuro che vada tanto meglio rispetto ad un'uscita, anzi. Secondo me, gli inglesi si sono infilati in un """cul de sac""".
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