KassaD1 ha detto
Se iniziamo a pensare che tutto ciò che richiama il nero sia razzista andiamo oltre. E se diciamo che i "Moretti" sono razzisti lo si deve dire anche per il colore citato da Fang, per il "Negroni" e tutto quello che ci va dietro.
Concordo
Again, i Moretti sono stati ritirati dal mercato non perché il nome rimandasse al semplice colore nero ma perché in altri paesi li chiamano letteralmente TESTE DI MORO o addirittura TESTE DI NE*RO.
Il loro nome cambia di nazione in nazione: ad esempio, in Danimarca vengono denominati flødebolle, in Germania schokokuss, nella Svizzera tedesca mohrenkopf, in Svezia Schwedenbombe, in Francia tête de nègre, in Russia zefir, e negli USA mallomars.
Banned
16 maggio, 2019
BertoBarto ha detto
Fang, stai davvero tirando in ballo il fantascientifico razzismo al contrario/verso i bianchi paragonandolo al razzismo vero e proprio? Proprio in questo periodo così cruciale e delicato per la popolazione nera nel mondo? Poi? All Lives Matter? Ti rendi conto di aver appena scritto un post pieno di cavolate, vero?
Inoltre, da quel che ho letto in giro, Via col vento non è stato tolto permanentemente dalla piattaforma di streaming ma solo ritirato momentaneamente per poterci aggiungere un disclaimer e poi ricaricarlo.
Veramente parlavo più in generale degli stereotipi, ma possiamo fare anche il discorso sul razzismo più specifico. Magari le macchiette italoamericane (o regionali, nei prodotti italiani) fanno ridere. A me fanno ridere tanto. Ma... e quindi? La comunità -o parte della comunità- ripresa non avrebbe lo stesso diritto di dirsi offesa e pretendere il ritiro o una notarella introduttiva che spiega che bla bla bla?
Per non parlare della rappresentazione mafiosa.
Vogliamo parlare dei Soprano. O del film -tutto sommato bello, a me piace, ma è un puttanaio di stereotipi- Sleepers?
Chi stabilisce a che livello una comunità ha diritto di offendersi? Il colore della pelle della comunità?
Non direi proprio. Non mi sento di portare avanti un'idea così razzista.
Quando anche le macchiette italoamericane e tutte le altre minoranze di cui hai parlato verranno schiavizzate, vendute, denigrate, bullizzate e uccise per strada per via del colore della loro pelle o del loro paese d'origine, allora il tuo discorso sarà valido.
Fino a quel momento il tuo resterà un tentativo irrispettoso e pretestuoso di sminuire un fenomeno grave e radicato nella nostra società come il razzismo verso le persone nere.
Utente
4 febbraio, 2018
Ma è così difficile rendersi conto di quanto sia deleterio e offensivo fare a gare sulle varie discriminazioni presenti o richiedere trattamenti paritari per ogni piccola reale o, soprattutto, presupposta discriminazione di fronte a dei passi avanti che riguardano una problematica che non può e non deve essere messa sullo stesso piano di altre?
Il voler deviare l'attenzione su argomenti minimamente equiparabili è una mancanza di rispetto, non è libertà d'opinione, è proprio mancanza di rispetto; vai a sminuire una problematica, levi la necessaria rilevanza che possiede per una comunità facendo di tutto il discorso una minestra. Che non siano sole poche radici ad essere marce, ma che sia tutto il suolo ad essere tossico non è in discussione, ma rispondere a determinate battaglie nominando altre battaglie irrisolte porta solo a fare paragoni errati su calibri diversi, sminuendo situazioni che possono essere obiettivamente più critiche e mancando di rispetto a tali battaglie. Perchè cambiano le conseguenze, cambiano le modalità, cambia la criticità.
Nessuno va a sminuire le problematiche altrui, ma si cerca di donare la giusta attenzione a situazioni più critiche e rispondendo nominando ulteriori disparità derivate a chi cerca di combattere disparità ancora più radicate, non si conclude niente, ma si permette solo il perpetuare di esse.
Attualmente si sta lottando per una situazione tragica e offensiva per un'intera comunità, radicata nel tempo e nella società, che ha portato a conseguenze drammatiche, e scelte come questa non sono eccessive o bisognose di essere sviscerate con complottismo della trovata pubblicitaria; sono realtà, che per quanto divenute iconiche, nascondono dentro di sè frutti del razzismo radicato, e che, visto le situazioni sociali diverse, di per sè non erano mai state messe in discussione, ma visto i passi avanti attuali, sono finalmente state prese in esame e ne è stata finalmente (!) approvata una natura deleteria per una battaglia attuale, che va a ferire un'intera comunità di persone che in questo caso preciso, non siamo noi. E per questo a volte determinati commenti non sono libertà di opinione costruttiva, ma sono mancanza di rispetto deleteria.
Utente
7 agosto, 2013
Personalmente penso che spesso i modi facciano la differenza.
Se ogni cosa che riguarda la lotta delle persone di colore deve essere considerata non possibile di commento perché non la si capisce e la propria opinione può essere considerata irrispettosa sicuramente io non aprirò più altri topic del genere.
In generale però penso che se ad una persona che la pensi diversamente da noi gli si risponde che non ha il diritto di dire quella cosa o che non può commentarla per varie ragioni ponendosi in una posizione di verità insindacabile ovviamente smorza la discussione. E non permettere una discussione per me è sbagliato. Se una persona non prende una cosa seriamente come noi o ne ha una visione diversa non le si deve andare "contro" perché così la situazione non cambierebbe ma andrebbe capito il suo punto di vista e poi accompagnato a capire il nostro. Così si può fare la differenza, attraverso un dialogo e il dialogo si fa accettando entrambe le parti. Anche se uno vede solo la sua idea e ne è convinto al 100% (non entro nel merito idea giusta o meno) se vuole passare quel messaggio agli altri non è sminuendo l'altra posizione a convincere gli altri, ma è partendo dalla loro per farli arrivare alla propria.
Per me non è irrispettoso rilevare altre discriminazioni e dire che anche quelle andrebbero valutate, ma si può anche semplicemente rispondere a questo che non è sbagliato ma che ora in questo momento storico e per la rilevanza storica che ha quella dei neri va sostenuta senza distoglierne l'attenzione aprendo altre parentesi.
Può essere visto irrispettoso se qualcuno ha fatto qualche battuta per un argomento serio come questo ovvio ma allora invece che scrivere post che a me hanno proprio dato un senso di chiusura lo si può semplicemente dire perché non sono post costruttivi di per sé e perché ci sono varie sensibilità. Alzare "barriere" anche tra opinioni non è mai un bene, soprattutto su questi argomenti.
Personalmente penso che spesso i modi facciano la differenza.
Se ogni cosa che riguarda la lotta delle persone di colore deve essere considerata non possibile di commento perché non la si capisce e la propria opinione può essere considerata irrispettosa sicuramente io non aprirò più altri topic del genere.
In generale però penso che se ad una persona che la pensi diversamente da noi gli si risponde che non ha il diritto di dire quella cosa o che non può commentarla per varie ragioni ponendosi in una posizione di verità insindacabile ovviamente smorza la discussione. E non permettere una discussione per me è sbagliato. Se una persona non prende una cosa seriamente come noi o ne ha una visione diversa non le si deve andare "contro" perché così la situazione non cambierebbe ma andrebbe capito il suo punto di vista e poi accompagnato a capire il nostro. Così si può fare la differenza, attraverso un dialogo e il dialogo si fa accettando entrambe le parti. Anche se uno vede solo la sua idea e ne è convinto al 100% (non entro nel merito idea giusta o meno) se vuole passare quel messaggio agli altri non è sminuendo l'altra posizione a convincere gli altri, ma è partendo dalla loro per farli arrivare alla propria.
Quello che sono giorni che cerco di formulare in un pensiero compiuto.
L'imposizione, l'aggressività, la censura, e sì, anche la violenza, sono sbagliate e lo sono anche se fatte "a fin di bene".
Alla base di tutto dovrebbe esserci il dialogo, la reciprocità, l'empatia, il mettersi nei panni degli altri. E questo non vale solo per questo discorso sul razzismo verso i neri, ma giusto per citare un altro argomento emerso in questi giorni, il dibattito sull'omotransfobia. Ho letto frasi di odio e aggressioni verbali da parte di chi si fa paladino della giustizia, dell'uguaglianza e del rispetto e personalmente ritengo questi modi sbagliati, sporcano quello che è poi un fine legittimo e risultano persino controproducenti.
Tornando al topic nello specifico, credo sia prima di tutto una trovata pubblicitaria. Comunque quella di mettere un disclaimer potrebbe essere una soluzione sensata. Sicuramente più sensata delle proposte di abbattere le statue di Colombo o di Gandhi (sì, si è arrivati anche a questo).
Come ho detto in altri topic in passato, se il razzismo non sarà la fine degli USA, lo sarà il politicamente corretto. Mi sento fortunato a vivere in un continente più aperto e libero come l'Europa, dove certi dibattiti in USA sarebbero inammissibili. Purtroppo però al solito dobbiamo copiare tutto da oltreoceano, anche cose che farebbero meglio a tenersi loro.
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Utente
25 novembre, 2017
semota ha detto
Personalmente penso che spesso i modi facciano la differenza.Se ogni cosa che riguarda la lotta delle persone di colore deve essere considerata non possibile di commento perché non la si capisce e la propria opinione può essere considerata irrispettosa sicuramente io non aprirò più altri topic del genere.
In generale però penso che se ad una persona che la pensi diversamente da noi gli si risponde che non ha il diritto di dire quella cosa o che non può commentarla per varie ragioni ponendosi in una posizione di verità insindacabile ovviamente smorza la discussione. E non permettere una discussione per me è sbagliato. Se una persona non prende una cosa seriamente come noi o ne ha una visione diversa non le si deve andare "contro" perché così la situazione non cambierebbe ma andrebbe capito il suo punto di vista e poi accompagnato a capire il nostro. Così si può fare la differenza, attraverso un dialogo e il dialogo si fa accettando entrambe le parti. Anche se uno vede solo la sua idea e ne è convinto al 100% (non entro nel merito idea giusta o meno) se vuole passare quel messaggio agli altri non è sminuendo l'altra posizione a convincere gli altri, ma è partendo dalla loro per farli arrivare alla propria.
Per me non è irrispettoso rilevare altre discriminazioni e dire che anche quelle andrebbero valutate, ma si può anche semplicemente rispondere a questo che non è sbagliato ma che ora in questo momento storico e per la rilevanza storica che ha quella dei neri va sostenuta senza distoglierne l'attenzione aprendo altre parentesi.
Può essere visto irrispettoso se qualcuno ha fatto qualche battuta per un argomento serio come questo ovvio ma allora invece che scrivere post che a me hanno proprio dato un senso di chiusura lo si può semplicemente dire perché non sono post costruttivi di per sé e perché ci sono varie sensibilità. Alzare "barriere" anche tra opinioni non è mai un bene, soprattutto su questi argomenti.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Mah, io resto basito, in tutta onestà. Mi sembra che anche su questo forum, tutto sommato, si ritrovi quel classico appello alla "libertà di opinione non informata" che tanto si critica ad altre fazioni politiche, e la cosa onestamente mi abbatte molto.
Rispondo a questo e poi chiudo definitivamente, perché ripeto, mi sembra una discussione un po' allucinante.
semota ha detto
Se ogni cosa che riguarda la lotta delle persone di colore deve essere considerata non possibile di commento perché non la si capisce e la propria opinione può essere considerata irrispettosa sicuramente io non aprirò più altri topic del genere.
Il problema sta proprio qui, Sem, e perdonami per la franchezza che userò nel dire alcune cose. La mia impressione, già da ieri, è che tu abbia preso il mio commento come un attacco a te e al topic, ma non era proprio il caso.
Quello che ho cercato di dire è di andare un po' più cauti su alcune tematiche che non possiamo comprendere: ben venga il confronto, ma liquidare le problematiche in due righe in cui si fanno i classici discorsi populisti alla "non mi tocca personalmente, quindi la trovo una cosa esagerata" è triste. E mi fa specie come questi commenti siano stati ben accetti, mentre quelli di chi ha portato la problematica da un punto di vista diverso siano stati subito attaccati. Quindi, sì, un'opinione che non tiene conto di alcune problematiche di base e le vede esclusivamente dal proprio punto di vista può essere sicuramente espressa, ma non ci si può aspettare che nessuno la contesti. Perché, almeno a mio parere, è quel tipo di opinione "leggera" che finisce per avallare la discriminazione.
In generale però penso che se ad una persona che la pensi diversamente da noi gli si risponde che non ha il diritto di dire quella cosa o che non può commentarla per varie ragioni ponendosi in una posizione di verità insindacabile ovviamente smorza la discussione. E non permettere una discussione per me è sbagliato. Se una persona non prende una cosa seriamente come noi o ne ha una visione diversa non le si deve andare "contro" perché così la situazione non cambierebbe ma andrebbe capito il suo punto di vista e poi accompagnato a capire il nostro. Così si può fare la differenza, attraverso un dialogo e il dialogo si fa accettando entrambe le parti. Anche se uno vede solo la sua idea e ne è convinto al 100% (non entro nel merito idea giusta o meno) se vuole passare quel messaggio agli altri non è sminuendo l'altra posizione a convincere gli altri, ma è partendo dalla loro per farli arrivare alla propria.
Il punto non è questo, e mi ricollego al discorso fatto sopra. Non mi sembra assolutamente strano far presente come sia corretto informarsi prima di lasciare un commento di due righe in cui si bolla la cosa come pubblicità o due manine che battono in risposta a commenti che hanno uno sfondo magari non razzista, ma sicuramente un po' populista.
Qua si è fatto appello all'opinione informata, ed è servita quasi una pagina fino a quando è apparso il primo post, quello di Notturno, in cui ho visto trattare il problema immedesimandosi in chi ha contestato queste cose in prima battuta. Il problema sta qui: ci sta discutere su un argomento dando opinioni diverse, molti l'hanno fatto, ma dovrebbero essere opinioni informate, e soprattutto, nel momento in cui qualcuno porta un minimo di informazioni, dovrebbe essere quantomeno ascoltato. E sia chiaro, non parlo di me, io mi sono inserito dopo con un discorso personale e opinabile, per carità, parlo di Notturno e BB che hanno portato i fatti. Quindi sì, sia chiaro, ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma again, nel momento in cui la si scrive non ci si può aspettare che tutti la accettino a prescindere, questo non è dialogo.
Mi rifaccio all'ultimo post per completare il mio pensiero, che non si riferiva solo alla discussione nata qui (che fra l'altro non ho seguito/letto bene)
Qua si è fatto appello all'opinione informata, ed è servita quasi una pagina fino a quando è apparso il primo post, quello di Notturno, in cui ho visto trattare il problema immedesimandosi in chi ha contestato queste cose in prima battuta. Il problema sta qui: ci sta discutere su un argomento dando opinioni diverse, molti l'hanno fatto, ma dovrebbero essere opinioni informate, e soprattutto, nel momento in cui qualcuno porta un minimo di informazioni, dovrebbe essere quantomeno ascoltato. E sia chiaro, non parlo di me, io mi sono inserito dopo con un discorso personale e opinabile, per carità, parlo di Notturno e BB che hanno portato i fatti. Quindi sì, sia chiaro, ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma again, nel momento in cui la si scrive non ci si può aspettare che tutti la accettino a prescindere, questo non è dialogo.
Ecco, questo è sacrosanto ed è il punto fondamentale. Ma purtroppo nella comunicazione, la correttezza dei contenuti non è tutto, lo abbiamo visto anche durante questa pandemia con le informazioni provenienti dalla comunità scientifica. Conta anche il modo e il contesto in cui avviene, e con comunicazione intendo anche semplicemente il dire che "serve dare opinioni informate". Una cosa è dirlo così, una cosa è farlo in maniera impositiva e anche derisoria, e questo per tutta una serie di motivi.
Poi invece mi sembra strano che il dire "è una trovata pubblicitaria" sia visto come una cosa negativa. Siamo nel 2020 e stiamo parlando degli USA, la pubblicità è un mezzo potente di comunicazione, più dei post acidi su Twitter, ad esempio. È accessibile a grandi fette di pubblico, è immediato, ci si può immedesimare. Sicuramente c'è anche il lato del bissness, ma il fatto che si veicolino dei messaggi di un certo livello con la pubblicità non mi sembra una novità.
Questo per come la intendevo io eh
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Admin
7 agosto, 2013
Secondo me fermarsi al "dovete andare incontro alle persone con visioni problematiche, non sfotterli o sminuirli" è il classico paradosso della tolleranza. Se io ne so di meno su qualcosa rispetto a qualcuno ASCOLTO, non pretendo che gli altri facciano un discorso per farmi cambiare idea. Cioè, sono nel torto e devo pure vantarmene? Mi devono indorare la pillola? Poi cosa, permettermi di discriminare almeno un pochino finché non mi passa l'esigenza?
Siamo in un periodo di profondi cambiamenti e dove tante minoranze soffrono, trovo incredibile che l'autostima di gruppi non discriminati debba venire prima rispetto alle loro cause sacrosante.
Leggere di "razzismo contro i bianchi" e "sfottò contro i maschi etero" (come se non fosse tutto un problema di patriarcato, portato avanti dai maschi etero) nel 2020 su Reality House è FOLLE.
Utente
7 ottobre, 2018
Scusa semota, ma mi pongo questo quesito da ieri e sinceramente adesso ho proprio il bisogno di chiedertelo: ma tu il dibattito sollevato dal movimento Black Lives Matter lo stai seguendo? Stai cercando di capire le ragioni di alcune posizioni in modo da avere un'opinione che non sia conseguenza del cosiddetto white privilege (che esiste ed è inevitabile e sarebbe importante riconoscerlo) di cui godiamo? Per me puoi aprire tutti i topic che vuoi ovviamente, però provo disagio nel trovarmi a parlare con persone che non hanno ancora interiorizzato l'abc su come rapportarsi con le minoranze discriminate, cioè in primis ascoltare le loro voci su argomenti che hanno un impatto negativo sulle loro vite. Io la problematica relativa a Via col vento non la conosco dall'altro ieri, ma l'ho presente da quando ho iniziato a seguire attivisti afroamericani e afroitaliani e white allies seri. Per esempio, mi permetto di farti notare che si dovrebbe sapere ormai che 'persone di colore' è considerato offensivo (o comunque fuori luogo) e che la comunità nera chiede che si parli di persone nere dato che 'persone di colore' cancella ogni specificità e in un certo senso ne cancella parte dell'identità.
Utente
4 febbraio, 2018
Poi invece mi sembra strano che il dire "è una trovata pubblicitaria" sia visto come una cosa negativa. Siamo nel 2020 e stiamo parlando degli USA, la pubblicità è un mezzo potente di comunicazione, più dei post acidi su Twitter, ad esempio. È accessibile a grandi fette di pubblico, è immediato, ci si può immedesimare. Sicuramente c'è anche il lato del bissness, ma il fatto che si veicolino dei messaggi di un certo livello con la pubblicità non mi sembra una novità.
Per me diventa una cosa negativa nel momento in cui la si offre come unica spiegazione per una scelta che invece ha un'altra natura, che in questo caso è quella di empatizzare per una comunità e portare rispetto per una causa, andando a togliere ciò che può ledere questa comunità e alimentare ciò che si sta andando a combattere.
Classificare questa scelta come semplice trovata pubblicitaria, per me significa sminuire l'importanza sul piano sociale che questa scelta ha, e non permettere di o voler comprendere come anche aspetti di natura ad esempio artistica o commerciale, di per sè possano nascondere una natura tossica dal punto di vista civile.
Che poi si possa pensare che tra i moventi che hanno spinto determinate persone a prendere tale decisione ci possa essere anche stato uno scopo pubblicitario, questo non lo posso mettere in discussione. Io mettevo in discussione solo il voler classificare la scelta solo in questi termini, magari perchè la si trova inutile/esagerata sul piano sociale o priva di un senso in questo termini, e questo lo trovavo sminuente in quando incapace di apprendere l'aspetto più costruttivo e necessario di comprensione che c'è dietro a determinate decisioni.
mrnotturno ha detto
Scusa semota, ma mi pongo questo quesito da ieri e sinceramente adesso ho proprio il bisogno di chiedertelo: ma tu il dibattito sollevato dal movimento Black Lives Matter lo stai seguendo? Stai cercando di capire le ragioni di alcune posizioni in modo da avere un'opinione che non sia conseguenza del cosiddetto white privilege (che esiste ed è inevitabile e sarebbe importante riconoscerlo) di cui godiamo? Per me puoi aprire tutti i topic che vuoi ovviamente, però provo disagio nel trovarmi a parlare con persone che non hanno ancora interiorizzato l'abc su come rapportarsi con le minoranze discriminate, cioè in primis ascoltare le loro voci su argomenti che hanno un impatto negativo sulle loro vite. Io la problematica relativa a Via col vento non la conosco dall'altro ieri, ma l'ho presente da quando ho iniziato a seguire attivisti afroamericani e afroitaliani e white allies seri. Per esempio, mi permetto di farti notare che si dovrebbe sapere ormai che 'persone di colore' è considerato offensivo (o comunque fuori luogo) e che la comunità nera chiede che si parli di persone nere dato che 'persone di colore' cancella ogni specificità e in un certo senso ne cancella parte dell'identità.
Ecco, per mettere in pratica quello che dicevo più su.
Notturno, tu sei da anni esperto di questi argomenti, hai interiorizzato l'abc e quindi ti senti "a disagio" e "senti proprio il bisogno" di chiedere se qualcun altro è arrivato al tuo stesso punto o no.
Il concetto che esprimi è giusto, si torna sempre al discorso dell'opinione informata, ma il tuo post non mi sembra costruttivo. Si limita a esprimere disagio e a fare domande vagamente accusatorie, quando magari un approccio che potrebbe fare la differenza sarebbe: "Sai, conosci mica tizio Caio e sempronio? Ti consiglio di seguirli/leggere/guardare questo video, ti aprirà un mondo! Noi spesso siamo inconsapevolmente portati a pensare certe cose per via del white privilege, sarebbe a dire blablabla, se vuoi ci sentiamo in privato e te lo spiego! "
So che è utopistico, ma sarebbe bello.
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Utente
7 agosto, 2013
Io non ho preso niente sul personale, mi sono solo sentita più libera di rispondere perché avevo aperto il topic altrimenti probabilmente non avrei neanche commentato.
Sull'opinione informata per me è sacrosanto e anche ieri Edre ti ho dato ragione ma come ha detto anche vike, esporre un'idea giusta ma usando parole negative per le idee degli altri per me la indebolisce. In risposta alle mie risposte avete spiegato le vostre posizioni con gli stessi contenuti ma formulandole in modo "normale" e più rispettoso per me. Non si può già partire da quello? Un post che parte in modo derisorio per l'interlocutore diretto non farà altro che metterlo sulla difensiva e sicuramente non verrà ascoltato.
ben venga il confronto, ma liquidare le problematiche in due righe in cui si fanno i classici discorsi populisti alla "non mi tocca personalmente, quindi la trovo una cosa esagerata" è triste. E mi fa specie come questi commenti siano stati ben accetti, mentre quelli di chi ha portato la problematica da un punto di vista diverso siano stati subito attaccati.
Io non ho avuto due pesi e due misure, semplicemente ho risposto a te o a BB perché mi sembrava bello dialogarne. Mi dispiace sia stato visto come un attacco, forse sono stata troppo diretta nel primo post ma non avevo capito del tutto il senso forse ma era solo voglia di confronto. Cosa dovevo confrontare negli altri post? Questo vederlo come un attacco comunque, e parlo in generale, è il problema che non permette il dialogo. Si entra tutti sulla difensiva e se non si va oltre ha poco senso la cosa.
Notturno hai ragione sulla terminologia, mi scuso, in realtà lo sapevo anche ma nel momento in cui ho scritto non ci ho pensato. Sulla tematica so ma non abbastanza infatti non mi pare di aver detto molto al riguardo. Ho commentato solo la notizia come l'hanno riportata alla radio e la cosa del film all'inizio era solo di toglierlo, successivamente è uscito che sarebbe stato rimesso con l'intro.
I miei interventi da ieri sinceramente erano più sulle modalità di confronto più che sulla tematica specifica e pensavo fosse chiaro. Di per sé condivido il pensiero di Edre e BB ma non ne condivido le modalità di esposizione o di approccio alle idee altrui.
Banned
16 maggio, 2019
BertoBarto ha detto
Quando anche le macchiette italoamericane e tutte le altre minoranze di cui hai parlato verranno schiavizzate, vendute, denigrate, bullizzate e uccise per strada per via del colore della loro pelle o del loro paese d'origine, allora il tuo discorso sarà valido.
Fino a quel momento il tuo resterà un tentativo irrispettoso e pretestuoso di sminuire un fenomeno grave e radicato nella nostra società come il razzismo verso le persone nere.
Guarda, tutti i popoli hanno vissuto la schiavitù in un periodo della storia. Perdevi una guerra, ti schiavizzavano. Eri debole, ti schiavizzavano. Sparta aveva una regione fondamentalmenet di schiavi.
Nel medioevo eri povero, diventavi servo della gleba. Che non era diversissimo.
Potresti cercare l'etimologia della parola schiavo, per capire in che regione hanno subito tantissimo la schiavitù.
Eppure il mondo va avanti. E, soprattutto, non usa l'argomento per svicolare.
Se il discorso è "razzismo" è "razzismo". Che qualche mio ascendente sia stato schiavo o no, se subisco io il razzismo oggi è razzismo oppure devo avere un pedigree di schiavitù all'indietro di X secoli?
Quindi, scindere: le proteste sono per il razzismo oggi o per la schiavitù di due secoli fa?
Fang ha detto
Guarda, tutti i popoli hanno vissuto la schiavitù in un periodo della storia. Perdevi una guerra, ti schiavizzavano. Eri debole, ti schiavizzavano. Sparta aveva una regione fondamentalmenet di schiavi.Nel medioevo eri povero, diventavi servo della gleba. Che non era diversissimo.
Potresti cercare l'etimologia della parola schiavo, per capire in che regione hanno subito tantissimo la schiavitù.
Eppure il mondo va avanti. E, soprattutto, non usa l'argomento per svicolare.
Se il discorso è "razzismo" è "razzismo". Che qualche mio ascendente sia stato schiavo o no, se subisco io il razzismo oggi è razzismo oppure devo avere un pedigree di schiavitù all'indietro di X secoli?
Quindi, scindere: le proteste sono per il razzismo oggi o per la schiavitù di due secoli fa?
Con la differenza che gli esempi usati da te sono dettati dalle usanze antiche legate alle guerre (addirittura citi robe successe in antica Grecia, nei secoli AVANTI CRISTO) e non hanno nessun riflesso o strascico nella società moderna.
La schiavitù legata alla colonizzazione americana viene spesso tirata in ballo perché, oltre che relativamente più recente, è anche legata a una natura fortemente discriminatoria e razzista legata al colore della pelle. Discriminazione che ancora oggi continua ad esistere in maniera abbastanza lampante e massiccia visto quello che sta succedendo in USA. Se hai aperto un giornale o una qualsiasi sito di notizie nelle ultime settimane potresti aver letto qualcosa a riguardo.
C'è addirittura gente che proprio in questi giorni, per citare un altro argomento caldo a tema razzismo, si sta indignando per una statua vandalizzata a Milano ma non per la scelta di Indro Montanelli che negli anni '50 del NOVECENTO, comprò, sposò e stuprò (come raccontato da lui stesso dettagliatamente in un'intervista) una bambina etiope di 12 anni.
Questo per farti capire le ancora radicate conseguenze del razzismo verso la popolazione nera, neanche lontanamente paragonabili agli altri esempi fatti da te. Cerchiamo di combattere ciò che ancora oggi esiste di sbagliato nella nostra società e se per farlo c'è bisogno di ricordare alla gente da dove questo male è nato e gli orrori della colonizzazione avvenuti secoli fa, è giusto farlo.
Non c'è bisogno di nessun pedigree di schiavitù (altra tua frase abbastanza problematica, tra l'altro) ma se tu oggi, nel 2020, vieni ancora discriminato per il colore della tua pelle, magari, e dico magari, uno può provare a sforzarsi di capire, andando un po' indietro nel tempo o aprendo un libro di storia, le ragioni per cui questo tipo di discriminazione è nato e poi è stato tramandato nei secoli, no? Poi se te preferisci vedere il mondo in 2D e con i paraocchi laterali, fai pure, ma non permetterti almeno di ridicolizzare chi cerca di avere una visione un attimino più ampia della cosa.
Come dici tu, il razzismo è razzismo, ma per disfarsi di un'erbaccia va estirpata dalle radici, non basta tagliarne le foglie.
Utente
27 giugno, 2016
Alex87 ha detto
Secondo me fermarsi al "dovete andare incontro alle persone con visioni problematiche, non sfotterli o sminuirli" è il classico paradosso della tolleranza. Se io ne so di meno su qualcosa rispetto a qualcuno ASCOLTO, non pretendo che gli altri facciano un discorso per farmi cambiare idea. Cioè, sono nel torto e devo pure vantarmene? Mi devono indorare la pillola? Poi cosa, permettermi di discriminare almeno un pochino finché non mi passa l'esigenza?Siamo in un periodo di profondi cambiamenti e dove tante minoranze soffrono, trovo incredibile che l'autostima di gruppi non discriminati debba venire prima rispetto alle loro cause sacrosante.
Leggere di "razzismo contro i bianchi" e "sfottò contro i maschi etero" (come se non fosse tutto un problema di patriarcato, portato avanti dai maschi etero) nel 2020 su Reality House è FOLLE.
Sto leggendo cose in giro (e me l’aspettavo) ma anche qui (e non me l’aspettavo) tremende.
Banned
16 maggio, 2019
BertoBarto ha detto
Con la differenza che gli esempi usati da te sono dettati dalle usanze antiche legate alle guerre (addirittura citi robe successe in antica Grecia, nei secoli AVANTI CRISTO) e non hanno nessun riflesso o strascico nella società moderna.
Già, sono tutti morti da tempo.
Come quelli che erano schiavisti e schiavi negli USA.
(Ti faccio comunque notare che la cosa delle usanze di guerra non è una discriminante: i primi schiavi catturati in Africa erano catturati con la forza. Si può tranquillmente farla entrare nelle "usanze" per cui il forte schiavizza il debole.)
Per curiosità: c'è una data di scadenza oltre il quale la schiavitù degli avi perde valore? Direi di sì, visto che dici che queste sono "troppo vecchie". E qual è? Stabilita come?
BertoBarto ha detto
La schiavitù legata alla colonizzazione americana viene spesso tirata in ballo perché, oltre che relativamente più recente, è anche legata a una natura fortemente discriminatoria e razzista legata al colore della pelle. Discriminazione che ancora oggi continua ad esistere in maniera abbastanza lampante e massiccia visto quello che sta succedendo in USA. Se hai aperto un giornale o una qualsiasi sito di notizie nelle ultime settimane potresti aver letto qualcosa a riguardo.
Qui però mi pare si sia un po' al cane che si morde la coda.
Le rappresentazioni razziste e stereotipate dei neri sono male a causa della schiavitù, mentre quelle degli italoamericani (li prendo apposta come esempi perché bianchi ed europei quindi in teoria "privilegiati") sono più accettabili perché non hanno subito la schiavitù.
Ma la schiavitù è una cosa passata, tutti gli interessati sono morti da tempo. Però resta una ferita aperta perché legata al razzismo verso i neri.
Quindi il razzismo contro i neri è più grave in memoria della schiavitù -che, ricordiamolo, non hanno subito i neri di oggi, ma i loro ascendenti probabilmente di diverse generazioni fa- e questa schiavitù deve essere considerata una ferita aperta in virtù della sua natura di razzismo verso i neri.
Non noti un certo rafforzamento circolare della tesi?
BertoBarto ha detto
C'è addirittura gente che proprio in questi giorni, per citare un altro argomento caldo a tema razzismo, si sta indignando per una statua vandalizzata a Milano ma non per la scelta di Indro Montanelli che negli anni '50 del NOVECENTO, comprò, sposò e stuprò (come raccontato da lui stesso dettagliatamente in un'intervista) una bambina etiope di 12 anni.
Questo per farti capire le ancora radicate conseguenze del razzismo verso la popolazione nera, neanche lontanamente paragonabili agli altri esempi fatti da te. Cerchiamo di combattere ciò che ancora oggi esiste di sbagliato nella nostra società e se per farlo c'è bisogno di ricordare alla gente da dove questo male è nato e gli orrori della colonizzazione avvenuti secoli fa, è giusto farlo.
Pensa che dovrebbero fare alle statue dei condottieri romani, che erano soliti "fare il deserto e chiamarlo pace" come faceva dire il Tacito ad uno dei generali britanni nell'Agricola.
Sempre in tema di citazioni, "Se uno uccide un uomo è un assassino; ne uccide un milione, è un conquistatore". Di statisti, conquistatori, padri della patria (qualunque sia la patria) non se ne salverebbe uno. Se andiamo a vedere le porcherie fatte da chi ha delle statue in giro, possiamo buttarle giù tutte.
Quindi, premesso che di Montanelli non mi cale punto[1], non sapevo che avesse una statua fino a pochi giorni fa, parafraso una frase tua di poco sopra: erano le usanze in un periodo di colonialismo.
Ma questo potrebbe sembrare autoassolutorio dell'uomo bianco sulla povera ragazza nera.
Per mostrare che non è così, per prima cosa ti dico che sono abbastanza propenso a pensare che in Grecia si siano combinati diversi pasticci, anche con giovincelle, senza che fossero nere. Solo che a farli non era uno che poi è diventato un giornalista famoso.
Ma aggiungo anche il rovescio: ti invito a fare una ricerca sulle "marocchinate" quando l'Italia è stata dalla parte degli invasi. (Episodi che hanno dato vita al racconto alla base del "La ciociara").
Quindi, in quel caso, cos'erano? Razzismo verso le donne bianche? Usanze del tempo quando si invadeva un territorio?
Il problema di Montanelli a questo punto mi pare più che altro che lui è diventato un personaggio pubblico e l'ha raccontato.
(Comunque ribadisco, della sua statua non me ne cale.)
BertoBarto ha detto
Non c'è bisogno di nessun pedigree di schiavitù (altra tua frase abbastanza problematica, tra l'altro) ma se tu oggi, nel 2020, vieni ancora discriminato per il colore della tua pelle, magari, e dico magari, uno può provare a sforzarsi di capire, andando un po' indietro nel tempo o aprendo un libro di storia, le ragioni per cui questo tipo di discriminazione è nato e poi è stato tramandato nei secoli, no? Poi se te preferisci vedere il mondo in 2D e con i paraocchi laterali, fai pure, ma non permetterti almeno di ridicolizzare chi cerca di avere una visione un attimino più ampia della cosa.
Come dici tu, il razzismo è razzismo, ma per disfarsi di un'erbaccia va estirpata dalle radici, non basta tagliarne le foglie.
Se ti aspetti che io scelga le parole in maniera non caustica, sarcastica o sardonica, avremo dei grossi problemi di comunicazione. Mi son pure dovuto cambiare l'avatar per coerenza col brutto carattere, fai tu. 😀
Tornando al punto. Quindi se, puta caso, si è razzisti verso indiani, pakistani o cinesi, non essendoci una storia passata di schiavitù, è meno grave?
(Se no, allora restano esclusi giusto gli italoamericani quando li si rappresenta come macchiette e mafiosi?)
[1] A parte il primo volume della sua "Storia d'Italia: dalla fondazione di Roma alla distruzione di Cartagine", che trovai di facile lettura e avvincente
Utente
11 novembre, 2015
Credo che questo topic di Semota sia stato creato proprio per parlarne, come tutti i topic, e la ringrazio perché è uno dei pochi spazi dove è possibile approfondire un argomento che in giro è chiuso in 140 caratteri.
Chi ne sa di più può entrare e dare informazioni aggiuntive, che chi sa di meno leggerà, magari interiorizzerà, ed elaborerà o rielaborerà il proprio pensiero.
Non penso che chi non è abbastanza informato non possa scrivere, come accade in ogni topic. Spiegherà le sue opinioni e si discuterà, si integrerà, come sempre.
Io ho scelto questo forum proprio perché c'era, a mio avviso e come ho già spiegato, una sensibilità comune che condivido. So che entrerò e non troverò lo schifo che leggo in giro solitamente, o che ascolto a volte per strada, per questo mi sento a mio agio.
Diverse volte mi è capitato di sentire parole non molto politically correct anche da parte di persone che conosco e che so essere brave persone. Questo perché purtroppo ci sono cose che negli anni sono state interiorizzate. Neanche ci si rende bene conto. A questo servono i piccoli grandi passi quotidiani, che sempre più negli anni noto in giro. Passi come cambiare il nome a un dolcetto, o approfittare del momento politico per aggiungere una bella introduzione, importante, al film più conosciuto (e discusso forse, ma c'è e non sono per il rogo di nulla che abbia un valore artistico, per questo è estremamente intelligente aggiungere un'introduzione di questo tenore) al mondo.
Sono gesti importanti, tanti 'piccoli' gesti così, che accadono quotidianamente, hanno fatto cambiare i modi di fare e di pensare di tante persone. Ce n'è sempre più bisogno insieme alle lotte più grandi, di cui fanno comunque parte. Tentare di ridicolizzarle per sminuirle è strategico.
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