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HBO Max ritira "Via col vento" e i cioccolatini "Moretto" sono ritirati dai supermercati svizzeri perché razzisti
BB
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14 giugno, 2020 - 16:20
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Allora Fang, cerco di arrivare al punto perché sennò non se ne esce.

Fai conto che siamo in un universo parallelo utopistico in cui io posso anche darti ragione e riconoscere che altre forme di discriminazione siano sullo stesso livello di gravità di quelle rivolte alle persone nere (anche se non è così) e che esista il razzismo verso i bianchi e altre invenzioni populiste del genere (che non esistono).

Esattamente, cos'è che ti spinge a voler sottolineare una cosa del genere in questo esatto momento storico scomodando addirittura l'antica Grecia o Tacito? Quale tipo di coscienza critica ti permette di sminuire un fenomeno come il razzismo nei confronti della popolazione nera? Mentre la gente in tutto il mondo, in seguito all'omicidio di Floyd, sta scendendo in piazza incazzata, sta distruggendo le città, sta raccogliendo fondi, sta sensibilizzando, sta informando su una tematica così importante, reale e sotto gli occhi di tutti.

Come fai tu utente Fang di Reality House a non sentirti minimamente in torto nello scrivere cose del genere pubblicamente, in generale, ma a maggior ragione in queste settimane così critiche?

Tanakka
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14 giugno, 2020 - 16:23
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Edre ha detto
Quindi, magari, lasciamo le battaglie sociali e le conseguenti considerazioni a chi è principalmente toccato dalla cosa e sa sicuramente meglio di noi di che si stia parlando. Il nostro unico compito è di supportarli ed essere "educati" sugli argomenti che non capiamo, perché non possiamo avere la pretesa di capire tutto quello che c'è dietro, parlando da una posizione di privilegio.  

... sono temi estremamente sentiti, non dobbiamo essere noi a far cambiare loro idea. Perché non riguarda noi.

Uhm... per me non necessariamente.
Perché leggendola cosi mi vien l'impressione che si tenderebbe a scivolare in scenari alla 'believe all women '.

Specie in quest'ultimo lustro, in cui siano andati fin troppo di moda il fare le corse a chi si indignasse più facilmente e le cacce alle streghe, non credo sia un male dire di non essere persuasi da alcuni casi specifici (vedasi a maggior ragione all'interno della vicenda del #metoo, rispetto a questa attuale) - come se qualcuno non si non fosse mai approfittato, nessuno strumentalizzasse a proprio favore certe questioni.
C'è roba che convince di più, roba che convince meno.
Uno, perché faccia parte di un altro gruppo, adesso non ha diritto di proferire parola e deve prendere tutto per oro colato?

Peraltro, venendo ad un esempio attinente a RH, a me il leggere che il riscontro delle donne nei reality sarebbe colpa del 'patriarcato' risulta sempre tesi comunque assai opinabile. Invece qua parrebbe assodata quale addirittura quasi inattaccabile. Immaginiamoci.
A 'sto punto vale tutto, uno se parta con una ideologia di un certo tipo può sempre ricondurre certi situazioni alle motivazioni che vuole.

Essere scettici, ci sta.

Fang
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14 giugno, 2020 - 17:51
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BertoBarto ha detto

Allora Fang, cerco di arrivare al punto perché sennò non se ne esce.

Fai conto che siamo in un universo parallelo utopistico in cui io posso anche darti ragione e riconoscere che altre forme di discriminazione siano sullo stesso livello di gravità di quelle rivolte alle persone nere (anche se non è così) e che esista il razzismo verso i bianchi e altre invenzioni populiste del genere (che non esistono).

Esattamente, cos'è che ti spinge a voler sottolineare una cosa del genere in questo esatto momento storico scomodando addirittura l'antica Grecia o Tacito? Quale tipo di coscienza critica ti permette di sminuire un fenomeno come il razzismo nei confronti della popolazione nera? Mentre la gente in tutto il mondo, in seguito all'omicidio di Floyd, sta scendendo in piazza incazzata, sta distruggendo le città, sta raccogliendo fondi, sta sensibilizzando, sta informando su una tematica così importante, reale e sotto gli occhi di tutti.

Come fai tu utente Fang di Reality House a non sentirti minimamente in torto nello scrivere cose del genere pubblicamente, in generale, ma a maggior ragione in queste settimane così critiche?  

Parto dall'ultima domanda: si chiama spirito critico. Non prendo per buona nessuna narrazione, mai, e cerco sempre di analizzarla. È seccante, lo so[2].

A ritroso con le domande, perché il fatto che si stia raccogliendo fondi e sia diventato uno -dei tanti- movimenti di indignazione di massa del mese dovrebbe esimermi dall'usare lo spirito critico? Il fatto che sono... tanti?

Tra un po' potremmo, diciamo in autunno. avere il movimento degli incazzati novax, che scenderanno in piazza incazzati -appunto- facendo raccolta di fondi e chiedendo ogni cazzata del mondo. E dunque? Devo concludere che perché sono incazzati o sono tanti o hanno saputo usare i social, hanno ragione su tutto?

(L'anno scorso era Greta, invece, cosa che ci porterà ad investire un patrimonio di soldi per la rivoluzione green in Europa quando l'Europa, tutta assieme, produce circa il 10% dei gas serra del mondo e, per quanto li ridurremo sputando soldi, sarà una goccia nel mare in confronto all'altro 90% a cui si aggiungerà l'incremento dovuto alla crescita dei paesi del "terzo mondo". Ma guai a dire che più che l'ambiente in generale ne beneficeranno specifiche industrie, eh. [1])

Perché, bada bene, non discuto che possano avere delle ragioni, discuto su quello da cui siamo partiti: la censura postuma di un film perché denigratorio per una comunità. Cosa che per il film specifico può essere abbastanza vera, eh. Ma che mi ha fatto saltare su la noticina che ce ne sono di film denigratori per altre comunità, ma tutto questo bailamme non l'ho visto.

Alla fine l'unica risposta, riassuntiva, è: "Sì, ma nel loro caso è più grave perché loro sono neri."

E che ti devo dire. A me -abbastanza ironicamcente- sembra proprio l'emblema del razzismo, questo. Addirittura, se a dirlo sono dei bianchi, pure del paternalismo.

Comunque, alla fine io avevo posto anch'io delle domande: stabilito che se in un film si denigra in qualche modo la comunità nera ciò è male ed è razzista, vale anche per indiani, pakistani, cinesi [insert ethnic group here]? E gli italoamericani? Facciamo una bella premessa ad ogni film o no?

[1] Con tutto che sono a favore della mobilità elettrica nelle città, per motivi di concentrazione di inquinanti, più che per l'effetto serra.

 

[2] Edit: in effetti l'eccesso di spirito critico può sfociare nel cagacazzismo, quindi quando dico che so che è seccante, lo so davvero. 😀

BB
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14 giugno, 2020 - 22:39
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Se nei confronti di italoamericani, indiani, pakistani e cinesi o altre minoranze etniche c'è meno sensibilizzazione, facendo 2+2, sarà perché forse, e dico forse eh, sono meno discriminati rispetto ai neri? Perché credi che in USA siano stati i neri a scendere in piazza a protestare e non i cinesi? Per divertimento? O forse perché loro sono arrivati a un punto tale di esasperazione tanto da fregarsene del covid per andare a protestare? 

Il razzismo esiste, in quanto disprezzo per altre razze (o meglio, etnie) generale. Quello specifico contro i neri è quello più attenzionato, diffuso, radicato, nocivo e pericoloso (infatti guarda caso Floyd, e tutti gli altri prima di lui, non erano indiani o cinesi, ma afroamericani). E non perché i neri sono speciali, ma semplicemente perché la popolazione nera è quella storicamente, a partire dal colonialismo, più colpita e oppressa da questo fenomeno. 

Per questo Via col Vento è il film che adesso è stato frutto della discussione. Perché la problematica del film è legata a un personaggio afroamericano. Se domani a Prato la polizia iniziasse a sparare ai cinesi, stai pur certo che anche i cinesi scenderanno in piazza e di conseguenza ci sarà molta più sensibilizzazione anche nei riguardi della comunità cinese sia nella vita reale che nella loro rappresentazione dei film.

Se di fronte a un problema del genere come quello che è esploso in queste settimane, il tuo raffinato spirito critico ti porta a pensare come prima cosa "eh ma loro non sono gli unici ad essere discriminati", ridicolizzando le piccole iniziative (come quelle discusse in questo topic) prese a loro favore, e portando sullo stesso piano tutti i tipi di discriminazione razziale, sminuendo di conseguenza quella nei confronti dei neri, allora mi sa che ho poco altro da aggiungere se non consigliarti di affinare ancora un po' il tuo spirito critico con magari un po' di empatia. 

Alex87

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15 giugno, 2020 - 10:34
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Non vedere il proprio privilegio e essere FIERI di esprimere il proprio fastidio per le battaglie altrui (sindacando su come, quando, quanto, se e perché) è una cosa che vi invidierò sempre molto (o forse no). Denota un'autostima GIGANTESCA, una totale libertà di pensiero complesso eppure la convinzione di essere più intelligenti e, fondamentalmente, una vita più facile. Nonostante il bisogno di raccontarsi il contrario. 

Fang
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15 giugno, 2020 - 10:41
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BertoBarto ha detto

 

Per questo Via col Vento è il film che adesso è stato frutto della discussione. Perché la problematica del film è legata a un personaggio afroamericano. Se domani a Prato la polizia iniziasse a sparare ai cinesi, stai pur certo che anche i cinesi scenderanno in piazza e di conseguenza ci sarà molta più sensibilizzazione anche nei riguardi della comunità cinese sia nella vita reale che nella loro rappresentazione dei film.

Traduzione: "È la moda social del momento, tutti parlano di questo, quindi ci concentriamo su questo. Se domani ci sarà altro penseremo a quello. Vuoi mica che si faccia un discorso coerente e universale, vero?"

Non che avessi dubbi.

Alex87

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15 giugno, 2020 - 10:43
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Detto meglio:

Fang
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15 giugno, 2020 - 10:54
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Alex87 ha detto
Non vedere il proprio privilegio e essere FIERI di esprimere il proprio fastidio per le battaglie altrui (sindacando su come, quando, quanto, se e perché) è una cosa che vi invidierò sempre molto (o forse no). Denota un'autostima GIGANTESCA, una totale libertà di pensiero complesso eppure la convinzione di essere più intelligenti e, fondamentalmente, una vita più facile. Nonostante il bisogno di raccontarsi il contrario.   

Color me unimpressed.

Edit: Ah, beh, ora che hai messo il meme cambia tutto.

RiEdit: Anzi, visto che ho ancora cinque minuti, aggiungo un'altra cosa. Che, tra i tanti privilegi sospetti o pretesi ce n'è chiaramente uno: l'idea di portare avanti una battaglia politica e sociale senza contraddittorio. Se non riesci a sopportare la presenza del contraddittorio e l'unico argomento che riesci a portare è "hai torto, non lo vedi?" dovresti interrogarti sulla forza della tua tesi. Poi, per carità, ti puoi rompere le palle di discutere. Io ci sono vicino. Rompersi le palle di discutere è tuttavia molto diverso dal pretendere che non si discuta.

BB
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15 giugno, 2020 - 11:19
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Fang ha detto

BertoBarto ha detto

 

Per questo Via col Vento è il film che adesso è stato frutto della discussione. Perché la problematica del film è legata a un personaggio afroamericano. Se domani a Prato la polizia iniziasse a sparare ai cinesi, stai pur certo che anche i cinesi scenderanno in piazza e di conseguenza ci sarà molta più sensibilizzazione anche nei riguardi della comunità cinese sia nella vita reale che nella loro rappresentazione dei film.

Traduzione: "È la moda social del momento, tutti parlano di questo, quindi ci concentriamo su questo. Se domani ci sarà altro penseremo a quello. Vuoi mica che si faccia un discorso coerente e universale, vero?"

Non che avessi dubbi.  

No, non hai capito nulla. E non provare più a inquinare le mie parole con i tuoi pensieri qualunquisti. 

Alex87

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15 giugno, 2020 - 11:24
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Fang ha detto

Alex87 ha detto
Non vedere il proprio privilegio e essere FIERI di esprimere il proprio fastidio per le battaglie altrui (sindacando su come, quando, quanto, se e perché) è una cosa che vi invidierò sempre molto (o forse no). Denota un'autostima GIGANTESCA, una totale libertà di pensiero complesso eppure la convinzione di essere più intelligenti e, fondamentalmente, una vita più facile. Nonostante il bisogno di raccontarsi il contrario.   

Color me unimpressed.

Edit: Ah, beh, ora che hai messo il meme cambia tutto.

RiEdit: Anzi, visto che ho ancora cinque minuti, aggiungo un'altra cosa. Che, tra i tanti privilegi sospetti o pretesi ce n'è chiaramente uno: l'idea di portare avanti una battaglia politica e sociale senza contraddittorio. Se non riesci a sopportare la presenza del contraddittorio e l'unico argomento che riesci a portare è "hai torto, non lo vedi?" dovresti interrogarti sulla forza della tua tesi. Poi, per carità, ti puoi rompere le palle di discutere. Io ci sono vicino. Rompersi le palle di discutere è tuttavia molto diverso dal pretendere che non si discuta.  

ma infatti nessuno ti sta vietando di fare o dire niente anima dolce, o sbaglio? Abbiamo visioni di oppressione molto diverse, magari mi sto perdendo un tassello io. 

semota
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15 giugno, 2020 - 12:08
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Alex87 ha detto
Non vedere il proprio privilegio e essere FIERI di esprimere il proprio fastidio per le battaglie altrui (sindacando su come, quando, quanto, se e perché) è una cosa che vi invidierò sempre molto (o forse no). Denota un'autostima GIGANTESCA, una totale libertà di pensiero complesso eppure la convinzione di essere più intelligenti e, fondamentalmente, una vita più facile. Nonostante il bisogno di raccontarsi il contrario.   

Sulla vita più facile concordo nel senso che il nostro pensiero nasce dal condizionamento della nostra storia e dal contesto in cui abbiamo vissuto quindi non vedremo mai le cose dal punto di vista di chi in questo caso le subisce in uno stato con caratteristiche diverse dal nostro e con una storia diversa e con un vissuto diverso.

Non condivido però il fatto di definire "fastidio" un'analisi dei fatti. Personalmente non ho trovato scritti giudizi sulla lotta dei neri o sulle loro ragioni o meno. Si è valutato il discorso cioccolatini e film come fatti che possono essere sembrati eccessivi ma nessuno ha detto che lo siano dal punto di vista dei neri e nessuno lo ha fatto passare come verità. Si è detto che queste cose possono togliere l'attenzione dal problema vero e ci sta, se siamo concreti per la maggioranza delle persone non toccate dalla cosa sarà più importante discutere di cioccolatini e film piuttosto che di fatti reali avvenuti distante quindi questa iniziativa può avere il rischio di distogliere l'attenzione dalla cosa importante. Rilevarlo non vuol dire condividerlo. Come dire che tutte le discriminazioni andrebbero rilevate e sensibilizzate non è sbagliato, dirlo con forza in questo momento può distogliere l'attenzione aprendo ulteriori parentesi e riporta il rischio detto prima. Ma il black Live matters perché non può essere anche uno spunto per poi sensibilizzare anche su altre discriminazioni? È quella più sentita ma non penso noi possiamo dire sia la più importante visto che non possiamo capire appieno come vivono i neri in America non possiamo neanche capire come vivono ad esempio i Rom o gli zingari in altri paesi. Quella dei neri è quella che coinvolge più persone a livello numerico ed è giusto sostenerla totalmente ma non si è detto che non si deve fare una cosa perché non si è fatta per altri ma che la cosa fatta per i neri può essere da esempio e si dovrebbe fare anche per le altre discriminazioni, magari evitando di arrivare ai limiti in altri paese e con altri presupposti.

La nostra idea, anche se informata, sarà sempre condizionata dalla società in cui viviamo, questo implica che non possiamo dire niente di tutto quello che succede in luoghi di cui non viviamo il punto di vista? Secondo me si può commentare ma nel rispetto dell'altro e della sua sensibilità.

Alex87

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15 giugno, 2020 - 12:18
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semota ha detto

Alex87 ha detto
Non vedere il proprio privilegio e essere FIERI di esprimere il proprio fastidio per le battaglie altrui (sindacando su come, quando, quanto, se e perché) è una cosa che vi invidierò sempre molto (o forse no). Denota un'autostima GIGANTESCA, una totale libertà di pensiero complesso eppure la convinzione di essere più intelligenti e, fondamentalmente, una vita più facile. Nonostante il bisogno di raccontarsi il contrario.   

Sulla vita più facile concordo nel senso che il nostro pensiero nasce dal condizionamento della nostra storia e dal contesto in cui abbiamo vissuto quindi non vedremo mai le cose dal punto di vista di chi in questo caso le subisce in uno stato con caratteristiche diverse dal nostro e con una storia diversa e con un vissuto diverso.

Non condivido però il fatto di definire "fastidio" un'analisi dei fatti. Personalmente non ho trovato scritti giudizi sulla lotta dei neri o sulle loro ragioni o meno. Si è valutato il discorso cioccolatini e film come fatti che possono essere sembrati eccessivi ma nessuno ha detto che lo siano dal punto di vista dei neri e nessuno lo ha fatto passare come verità. Si è detto che queste cose possono togliere l'attenzione dal problema vero e ci sta, se siamo concreti per la maggioranza delle persone non toccate dalla cosa sarà più importante discutere di cioccolatini e film piuttosto che di fatti reali avvenuti distante quindi questa iniziativa può avere il rischio di distogliere l'attenzione dalla cosa importante. Rilevarlo non vuol dire condividerlo. Come dire che tutte le discriminazioni andrebbero rilevate e sensibilizzate non è sbagliato, dirlo con forza in questo momento può distogliere l'attenzione aprendo ulteriori parentesi e riporta il rischio detto prima. Ma il black Live matters perché non può essere anche uno spunto per poi sensibilizzare anche su altre discriminazioni? È quella più sentita ma non penso noi possiamo dire sia la più importante visto che non possiamo capire appieno come vivono i neri in America non possiamo neanche capire come vivono ad esempio i Rom o gli zingari in altri paesi. Quella dei neri è quella che coinvolge più persone a livello numerico ed è giusto sostenerla totalmente ma non si è detto che non si deve fare una cosa perché non si è fatta per altri ma che la cosa fatta per i neri può essere da esempio e si dovrebbe fare anche per le altre discriminazioni, magari evitando di arrivare ai limiti in altri paese e con altri presupposti.

La nostra idea, anche se informata, sarà sempre condizionata dalla società in cui viviamo, questo implica che non possiamo dire niente di tutto quello che succede in luoghi di cui non viviamo il punto di vista? Secondo me si può commentare ma nel rispetto dell'altro e della sua sensibilità.  

Sì ma capisci da sola che il benaltrismo non è la soluzione a tutto. C'è sempre una cosa più importante o impellente di un'altra. Non rischiare la vita girando per strada? Avere diritti base? Avere il diritto al lavoro? Il diritto al matrimonio, all'adozione? L'attenzione al linguaggio? Eppure tutto fa parte dello stesso tema, tutto fa parte della stessa riflessione. Mettere a tacere perché "mi annoia dover allargare l'orizzonte a cose che non sono altrettanto grave" sembra solo un comodissimo modo di rimandare una riflessione che non si ha voglia di affrontare e basta. 

semota
Schio (Vicenza)
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15 giugno, 2020 - 12:33
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Alex87 ha detto

Sì ma capisci da sola che il benaltrismo non è la soluzione a tutto. 

Sicuramente e concordo in pieno, e come dici tu è un non affrontare il problema. Ma un conto è dire questo in ottica generale per principi (ad esempio se il topic fosse "cose ne pensate della lotta black live matters?") un altro se il riferimento è il fatto specifico nei riguardi di un film. Ripeto che forse è la mia interpretazione quella sbagliata perché è personale ma in questo caso specifico si analizzava una strategia e non la base e io la vedo una cosa diversa.

E un altro conto è dire che non si può fare benaltrismo perché la lotta dei neri è più importante e punto, un altro è spiegare perché in questo momento è meglio non fare benaltrismo neanche se si parla di cose superficiali come cioccolatini e film.

Sushi
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15 giugno, 2020 - 12:42
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Bel topic, e il fatto che sia nata una bella discussione è indice di quanto effettivamente questi argomenti siano d'attualità. Covid a parte, è sicuramente il tema dell'anno.

A questi due argomenti si aggiunge poi anche quello delle statue di personaggi storici controversi da smantellare, negli Stati Uniti e in diversi Paesi europei con un passato coloniale.

Molti ne stanno facendo uno scandalo, come se non fosse mai accaduto nella storia. Non voglio estremizzare dicendo che un Mussolini o un Hitler siano la stessa cosa di un ricco industriale e finanziare dell'Ottocento (per fare un esempio del mio Paese) che aveva indirettamente legami col colonialismo, ma quasi. 

Secondo me sono tutte richieste che ci stanno, anzi a me fa piacere che si facciano. In tutta onestà capita anche a me di dire "che esagerazione", quando sento parlare di un tema che non mi tocca (tipo quello dei Moretti), però poi penso a quel che ci sta dietro e ne sono contento. È indice del fatto che nella nostra società c'è una fetta (speriamo sempre più numerosa) di persone la cui soglia di tolleranza nei confronti delle discriminazioni e delle violenze (anche verbali o psicologiche) si sta abbassando. E questo è molto positivo!

Penso anche quest'ondata di antirazzismo (nelle sue varie forme) sia una bella reazione all'ondata di populismo vissuta negli ultimi 10-20 anni, che a sua volta è stata una reazione al maggior liberalismo delle nostre società. È confortante, perché significa che c'è qualcosa dopo il populismo e che è la giusta direzione.

Poi io da storico di formazione sono un moderato e non amo le esagerazioni (poi oltretutto sono molto legato al passato di mio), ma non credo che contestualizzare Via col Vento lo renda meno un capolavoro cinematografico. Anzi, è qualcosa che coi film (e con le canzoni) si fa troppo poco e si dovrebbe invece fare, anche a scuola, come lo si fa coi libri.

Una lettura critica dei capolavori della letteratura non li rende meno capolavori (anzi!).

Freedom comes when you learn to let go

AbiuraDiMe
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15 giugno, 2020 - 15:23
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Sushi ha detto

Secondo me sono tutte richieste che ci stanno, anzi a me fa piacere che si facciano. In tutta onestà capita anche a me di dire "che esagerazione", quando sento parlare di un tema che non mi tocca (tipo quello dei Moretti), però poi penso a quel che ci sta dietro e ne sono contento. È indice del fatto che nella nostra società c'è una fetta (speriamo sempre più numerosa) di persone la cui soglia di tolleranza nei confronti delle discriminazioni e delle violenze (anche verbali o psicologiche) si sta abbassando. E questo è molto positivo!

Sono d'accordo. 
A primo impatto anche a me è venuto da pensare "mah, sono solo cioccolatini", poi però mi sono ricordata di quante volte mi sono sentita rispondere "ma è solo una battuta", "è solo un film", "è solo una vignetta", "è solo questo", "è solo quello". 
Ci sono cose che non possiamo comprendere se non ci siamo dentro con tutte le scarpe, ci sono dolori e sofferenze che a noi saranno sempre estranei perché non sono sulla nostra pelle. Come direbbe Faber, per tutti il dolore degli altri è dolore a metà. 
Il minimo che possiamo fare in questi casi è fare un passo indietro.  
Il che non vuol dire prendere per oro colato tutto quello che ci viene detto, certo sulle cose bisogna ragionarci, ognuno deve avere il proprio pensiero. Ma se dall'altra del mio pensiero c'è qualcuno che soffre e lo sta urlando a gran voce e io, pur provandoci, non riesco a comprendere fino in fondo perché lo fa, non me la sento di sminuirlo e dirgli "ma guarda se lo fai tu, allora devono farlo anche tizio, caio e sempronio".
Perché è ovvio che al mondo esistono moltitudini di persone che soffrono, che sono discriminate e quant'altro per motivi diversi. Ma prestare le orecchie e la voce a qualcuno non vuol dire dimenticarsi di tutti gli altri (e di se stessi!) 

Credo anche che uno dei motivi per cui siamo nel 2020 ancora a discutere di tematiche che dovrebbero essere ampiamente superate sia che fino a poco tempo fa ognuno combatteva le proprie battaglie e le battaglie degli spiriti affini a sé senza curarsi troppo delle problematiche al di là del proprio naso. E invece adesso stiamo assistendo ad un'inversione di tendenza, anche semplicemente fare da cassa di risonanza per problematiche che non ci toccano personalmente, secondo me, può servire a molto.  

Scusate se ho fatto un mischione di concetti, spero si sia capito qualcosa.

NotturnoManto
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15 giugno, 2020 - 20:31
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Ragazz*, sperando di non essere OT vorrei segnalarvi un video sul rapporto tra femminismo e le opere del passato (e il passato in generale), nel quale si riflette ovviamente anche sull'affaire Via col vento (e sulle statue, di cui si è fatto cenno anche in questo topic). Considerate che il video fa parte di un progetto dal titolo 'Palinsesto Femminista', nel quale la creatrice, Irene Facheris, attivista, tra le altre cose esperta in gender studies, affronta tematiche legate al femminismo intersezionale dando spazio a ospiti ovviamente legat* agli oggetti di discussione. 

https://www.instagram.com/tv/CBdpyb4KD-T/?utm_source=ig_web_copy_link

Questo è il video della puntata di oggi, che appunto riflette su come il femminismo si approcci alla storia, e alle opere che sono entrate a far parte della storia (come appunto Via col vento), con il contributo della critica cinematografica Eugenia Fattori, ed è davvero interessante anche per riflettere su certe cose sulle quali si è dibattuto in questo topic. Comunque vi consiglio, qualora non lo conosciate, di recuperare le puntate precedenti del progetto, che potete trovare anche su Spotify cercando 'Palinsesto Femminista' (troverete puntate su Femminismo Antirazzista, Femminismo Queer, Sex Positive, Intersezionale, Islamico, o ancora su argomenti quali il movimento Black Lives Matter, la maschilità tossica, lo sguardo maschile nel cinema, la genitorialità, la donna e la scienza, il mondo transgender e altri).

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